Saluto di S.E. Rev.ma Mons. Rocco Talucci

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EMBARGO
fino al momento in cui è pronunciato
confronta con testo pronunciato
Arcidiocesi di Brindisi - Ostuni
Saluto di Mons. ROCCO TALUCCI rivolto al Papa Benedetto XVI durante la solenne
Concelebrazione Eucaristica sul Piazzale di S. Apollinare. 15 giugno 2008
Beatissimo Padre,
benvenuto nella nostra Chiesa che è in Brindisi – Ostuni.
In questo piazzale, oggi, si celebra l’unica Eucaristia della diocesi, presieduta da LEI,
Successore di Pietro, che abbiamo atteso con fede e affetto. E’ grande la gioia nel sentirci in
comunione con la Chiesa universale, con l’unico Pastore, in una esperienza sinodale veramente
grande che vede la Chiesa diocesana porsi in questo particolare territorio come sorgente di Speranza
viva.
“Brindisi: che bel porto”. Con queste parole Lei, Santità, mi ha accolto nel Suo studio per la
Visita ad limina il 20 marzo dello scorso anno. Davanti a questo porto, regalatoci da Dio prima che
dagli uomini; davanti a questa città che guarda al Mediterraneo e all’Oriente e dalla cui base ONU
partono gli aiuti umanitari per le popolazioni povere o colpite da calamità, Lei sta celebrando con
noi il Mistero del Figlio di Dio, che, dal vicino Oriente, ha diffuso la luce rivelatrice dell’amore, sì
che l’uomo, ogni uomo, può ritenersi non solo creatura di Dio, ma figlio amato con una speranza
nuova che solo il Padre garantisce.
L’uomo, pur finito, nutre desideri infiniti, aspira ad una gioia che, per essere vera e consona al
desiderio, deve non finire mai. Questa nostra speranza è Gesù Cristo, il Risorto da morte, che ci
accompagna giorno per giorno alla vita eterna.
Questa speranza ultima sostiene anche le altre speranze, che riguardano il cammino della
chiesa ma anche il cammino, il progresso, lo sviluppo delle nostre città sulla via della giustizia,
della solidarietà e del lavoro, che sono la traduzione sociale della carità, perché, finalmente libere,
possono aspirare a tempi più felici.
La nostra Chiesa ha vissuto l’esperienza della Visita pastorale, di cui Le ho parlato nella
Visita ad limina, e così si è preparata, come evento di grazia e di fede, alla Visita pastorale del
Supremo Pastore, di cui Le siamo profondamente grati.
In Lei vediamo il Vicario di Cristo.
È Lei oggi il Pietro che professa il suo amore incondizionato e, nel compito di pascere il
gregge del Signore, ci guida con l’annuncio della Parola di Verità, sulla via dell’Amore per la
pienezza della Vita.
È Lei che, sulla parola di Gesù Cristo, getta le reti, in questo mare, per la “pesca” degli
uomini;
è Lei che ci invita a “piacere a Dio prima che agli uomini”;
è Lei il Pastore che ci conduce al pascolo sicuro, che fa dell’umanità la famiglia di Dio;
è Lei il timoniere che conduce la Chiesa verso il porto sicuro della gioia vera che non
delude.
Nel Suo magistero sempre colmo di Speranza evangelica, noi troviamo le ragioni di una
speranza sociale in ordine alla pace e alla giustizia nella storia; di una speranza morale che edifica
la civiltà dell’amore e di una speranza spirituale che indica una novità di vita.
Sin dalle origini, la nostra storia è stata segnata dalla luce e dalla forza del Vangelo.
Le radici cristiane di questa Chiesa parlano della Speranza seminata dagli Apostoli.
S. Leucio, proto-Vescovo di questa chiesa, e Sant’Oronzo, l’Evangelizzatore del Salento,
sono i luminosi successori del Collegio apostolico che qui hanno innestato la forza dirompente
dell’Amore sgorgato dalla Croce di Cristo.
Oggi questa Chiesa, aperta al Mediterraneo, lavora e prega per la pace; protesa verso
l’Oriente, coltiva rapporti ecumenici veramente fraterni, facendo vivere quell’ecumenismo
spirituale che semina fiducia tra la gente, per un cammino di preghiera con i fratelli protestanti e
con i fratelli ortodossi.
Questa Chiesa, che in S. Teodoro d’Amasea, indomito soldato di Cristo, e in S. Lorenzo da
Brindisi, Doctor Apostolicus e Riconciliatore di popoli in Europa, umile e grande frate Cappuccino,
ha due illustri patroni, oggi L’abbraccia e La riveste di particolari paramenti liturgici. Abbiamo
desiderato realizzare per Lei, e a ricordo di questo evento storico, un tessuto ispirato ad un manto
imperiale medioevale, uno sciamito, nel quale furono avvolte le spoglie mortali del Martire
Teodoro. Un parato dal forte messaggio cristologico, su cui spiccano due grifi, simbolo della
duplice natura di Verbo incarnato, custoditi nella Rosa mistica, simbolo della Chiesa.
Tutto questo desidera essere un piccolo segno con cui attestarLe il nostro sincero amore di
figli.
Questa Chiesa, inoltre, ha costruito, grazie alla generosità dei benefattori e per la migliore
promozione vocazionale, un nuovo seminario che, inaugurato nel novembre scorso dal Suo
Segretario di Stato, Sua Eminenza il Cardinale Bertone, oggi verrà a Lei dedicato e intitolato. Da
oggi si chiamerà Seminario arcivescovile “Benedetto XVI”. Nel pomeriggio, sulla via del ritorno, lo
vedrà e potrà farci dono della Sua Benedizione.
Beatissimo Padre, grazie per essere qui tra noi.
Benedica la nostra Chiesa riunita in Sinodo e ci stimoli alla più autentica identità cristiana,
per essere fermento in questa nostra società che ci appare così delicata e debole, ma anche così
ansiosa di nuova luce.
Lei sente tanto amore all’uomo, se gli mostra la ricchezza di Dio, senza il quale non c’è
speranza, e se gli porge, senza tentennamenti, le verità di Dio che dona luce al mondo.
Benedica le nostre città, perché siano tutte a misura d’uomo;
benedica questo nostro popolo, perché sia sempre orientato al bene;
benedica i nostri fanciulli, molti dei quali l’hanno salutata ieri sera sulla via del mare;
benedica i nostri giovani, che hanno tanto bisogno di Dio, anche se spesso ostentano una
lontananza che non è una scelta;
benedica i nostri ammalati e i nostri detenuti, perché restino nella luce della speranza. Nel
pomeriggio saremo dinanzi al nostro Ospedale regionale, luogo a noi caro da dove gli ammalati
ricoverati La stanno seguendo con affetto.
Benedica questa “porta d’Oriente”, perché giunga la pace nel Mediterraneo e nella vicina
Terra Santa, dove ci porteremo fra poche settimane.
Benedica le nostre Chiese di Puglia, con i loro Vescovi , che sentono un grande affetto verso
la Sua persona.
La Vergine santa, che noi veneriamo come Regina Apuliae, interceda per noi e per la Sua
augusta persona, in questo suo cammino missionario ed apostolico, che La manifesta a tutti e
ovunque portatore di luce e assertore di verità.
Grazie Santo Padre!
Brindisi, 15 giugno 2008
+ Rocco Talucci
Arcivescovo
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