Analisi e commento

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Analisi e commento
dell’opera di Dino Buzzati
IL SEGRETO DEL BOSCO VECCHIO
1) Di che tipo di testo narrativo si tratta?
Si tratta di un racconto fantastico che poggia sulla realtà; gli animali e le piante che lo
popolano, infatti, esistono realmente, ma qui sono dotate di capacità umane, quali il dono
dell’eloquenza.
2) Qual è il titolo del testo?
Il titolo del testo è: “Il Segreto del Bosco Vecchio.”
3) Sintetizza la trama.
Sebastiano Procolo, un ex colonnello che non conosce la generosità, avido di guadagno, è
il proprietario di un’enorme tenuta boschiva, unica al mondo: Il BOSCO VECCHIO. Questo
bosco è abitato da un popolo di genî, custodi degli alberi. Il Procolo, volendo sfruttare le
risorse di legname, inizia subito un intenso taglio degli alberi. Ben presto però, grazie a un
patto con il genio Bernardi , cessa di tagliare gli alberi e si limita a raccogliere i rami caduti
spontaneamente. Inizia così, per i genî una lunga schiavitù. Un giorno, Sebastiano decide
di liberare dalla prigionia il Vento Matteo, che giura fedeltà al suo liberatore. Con il passare
del tempo, il Procolo decide di liberarsi del nipote Benvenuto per impossessarsi della sua
tenuta, ben più grande della sua: due volte tenta di ucciderlo, (la prima volta servendosi di
Matteo, la seconda volta facendo da solo) ma in entrambe fallisce. Un giorno Benvenuto
rimane coinvolto in un incendio. Riesce a scampare al pericolo ma ben presto si ammala
gravemente e, per la prima volta Sebastiano prova affetto per lui. Vedendolo soffrire
decide di chiedere aiuto al Bernardi, che accetta, in cambio però avrebbe dovuto liberare
dalla schiavitù i suoi compagni. Nella notte di Capodanno del 1926, Matteo dichiara
falsamente al Procolo che Benvenuto è rimasto travolto da una slavina. Sebastiano si
precipita a soccorrerlo, ma a causa del freddo, muore. Così è destinato a morire anche
Matteo, che, poco prima di dissolversi, dichiara a Benvenuto che quella notte egli avrebbe
smesso di essere bambino: non avrebbe più sentito parlare i fiumi, gli uccelli, le piante...
4) Nel testo predomina:
Nel testo predominano le sequenza dialogate ma numerose sono anche le sequenze
descrittive e riflessive.
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5) Il luogo dove si svolge la vicenda è:
Il luogo dove è ambientata la storia è reale e determinato: la Valle di Belluno, perché
Buzzati prende spunto dai luoghi dove è cresciuto. Il Bosco Vecchio, però, è immaginario
perché arricchito di elementi fantastici.
È descritto in maniera molto precisa : l’autore fa notare anche i minimi particolari, come i
suoni e i movimenti che hanno luogo al suo interno.
6) L’epoca in cui si svolge la vicenda è:
L’epoca in cui si svolge la vicenda è determinata e passata. Si tratta infatti dell’anno 1925.
7) La storia narrata è:
La storia narrata è fantastica.
Riporta qualche espressione da cui lo deduci: “come io ebbi a notare, quelle piante sono la
dimora dei geni...credo che in ogni tronco sia un genio, che di rado ne sorte in forma di
animale o di uomo. Sono esseri semplici e benigni, incapaci di insidiare l’uomo...”.
“La gazza faceva relazioni noiosissime.” “Il Vento Matteo avverti che erano geni venuti per
assistere alla fine del loro compagno.”
8) Chi è il protagonista della vicenda ?
Il protagonista della vicenda è Sebastiano Procolo, un essere umano.
9) Di lui viene descritto:
Di Sebastiano vengono descritti, in maniera precisa e dettagliata, l’aspetto fisico, il
carattere e le abitudini. Il Procolo è severo, odiato da tutti, soprattutto dai suoi soldati,
tanto che si dice che nessuno lo avesse mai visto ridere.
È burbero e scostante; respinge chiunque voglia offrirgli la sua amicizia.
10) Sono presenti altri personaggi ? Che ruolo hanno nella vicenda ?
Gli altri personaggi sono : Benvenuto, nipote di Sebastiano, disprezzato dall’intransigente
zio; il Vento Matteo, fedele aiutante del Procolo, temuto da tutti gli abitanti della cittadina di
Fondo; le Gazze, sentinelle della casa del Procolo; l’ombra di Sebastiano, ovvero la sua
coscienza, ed Evaristo, inesorabile rivale di Matteo.
11) Il narratore è :
Il narratore è esterno alla storia: la vicenda è narrata in terza persona.
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12) Il linguaggio usato è :
Il linguaggio usato è semplice ed informale, il libro è indirizzato ad un pubblico adulto,
anche se la sua chiarezza e semplicità lo rendono leggibile anche ai bambini. Nonostante
la sua semplicità, la vicenda è raccontata in maniera precisa e dettagliata: Buzzati fa uso
di un linguaggio giornalistico, che egli ritiene più appropriato per scrivere un’opera. Egli
stesso dichiara: “il vero mestiere dello scrivere consiste nel raccontare le cose nel modo
più semplice possibile, più evidente possibile, più drammatico o addirittura più poetico che
sia possibile.” Inoltre questo linguaggio è proprio di altre epoche, in quanto è ricco di
vocaboli arcaici, oggi poco usati.
13) L’autore fa uso di :
L’autore fa uso di diversi aggettivi, anche se le similitudini e le metafore sembrano
costituire i suoi “ingredienti principali”. Sono presenti anche alcune allegorie, quali: l’ombra
del Procolo, vale a dire la sua coscienza, e le farfalle del carrettiere, che rappresentano
l’anima maledetta di Sebastiano.
14) Quale risulta essere lo scopo prevalente di questo testo ?
Lo scopo prevalente di questo testo è far riflettere. L’autore, attraverso questo racconto,
vuole trasmettere il rispetto per la natura: la natura va rispettata anche se talvolta i nostri
obiettivi sono ben altri.
15) Quale reazione hai avuto a questa lettura? Che cosa ha suscitato in te? Sei riuscito a
legare quest testo ad altre letture simili? Questo testo ha suscitato in te ricordi di
esperienze realmente vissute?
Questa storia mi ha colpita principalmente per le informazioni che l’autore, attraverso il
racconto, ha voluto trasmettere a tutti i lettori. Ho riflettuto molto sul problema ecologico:
giornali, telegiornali e, soprattutto i documentari parlano spesso dell’ eccessivo taglio degli
alberi , molte persone comunque, lo classificano come un problema secondario. Per ora
,infatti ,la distruzione delle grandi giungle e foreste non sembra avere effetti devastanti, ma
, sicuramente, con il passare degli anni i risultati saranno molto gravi.
Sono riuscita a legare questo testo a un libro che ho letto tempo fa: il Piccolo Principe di
Antoine De Saint- Exupèry. Questi due libri a prima vista sembrano molto differenti:
descrivono epoche e ambientazioni diverse, personaggi differenti. Una sola cosa li lega tra
di loro: i ruoli che hanno bambini e adulti. In entrambi i racconti, bambini e adulti vedono,
percepiscono, sentono e capiscono le cose in modo completamente differente. Ma,
soprattutto , ho capito ancora una volta che i bambini sono gli unici a poter cogliere i
segreti della natura, grazie alla loro semplicità e capacità di sognare, proprio come
Benvenuto.
Oltre al libro abbiamo visto la videocassetta del film tratto dal libro, e ammetto di esserne
rimasta un pò delusa. Il video trascura molte parti del racconto ed è privo della magia che
invece il libro è riuscito a trasmettermi.
Giulia Valenti
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