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LE 16 PAROLE di STELLA
alla rivista “Dislessia”, vol.1, gennaio 2008
Screening: che cosa è?
"Con il termine screening si intende una metodologia di rilevazione che è in grado di predire un disturbo
sulla base della presenza di un segno critico selezionato in precedenza (test predittivo). Il test predittivo
misura un fattore di rischio per il disturbo ed è basato sull’assunzione che il risultato del test indica una
condizione di rischio che causa una condizione di disturbo. Lo screening non ha le pretese di evidenziare in
modo inequivocabile un disturbo, ma di individuare, con buon livello di attendibilità, i soggetti a rischio di
un determinato disturbo. Non si tratta di effettuare una diagnosi, ma piuttosto di indirizzare ad uno studio
diagnostico una popolazione che presenta alcuni indici caratterizzanti. Per essere efficace un test di
screening deve essere semplice, rapido da somministrare e poco costoso, sia in termini di strumentazione
che di impiego di risorse specialistiche.'" (A.Paoletti, G.Stella, Indici qualitativi di rischio negli screening
sui disturbi specifici di apprendimento, "Dislessia ",vol. I,gennaio 2008)
Lo "Screening è una procedura che appartiene al campo medico( vedi Wilkipedia), ma è stato introdotto nel
mondo della scuola con progetti che sono nati con l'obiettivo di identificare precocemente i bambini della
classe prima e seconda della scuola primaria con Disturbo Specifico di Apprendimento (D.S.A).
Il test di screening utilizzato comunemente nelle scuole consiste in una prova collettiva di scrittura sotto
dettatura di una lista di sedici parole, elaborata dal Prof. Giacomo Stella, docente dell'Università di Modena e
referente scientifico dell'Associazione Italiana Dislessia ( A.I.D). Lo screening non è mai uno strumento
diagnostico, esso infatti elude alcune informazioni indispensabili ai fini di una buona diagnosi (es. anamnesi
personale e familiare, uso di test per la misura del livello cognitivo globale, la valutazione del linguaggio
recettivo/espressivo ecc.). Tuttavia uno screening di natura correlazionale se costruito con buoni criteri di
selezione si rileva fortemente correlato con le successive diagnosi di dislessia.
I test di screening sono da considerarsi solo un primo passo verso l'identificazione di eventuali problemi
nei bambini. Infatti si possono individuare alunni per i quali consigliare un approfondimento attraverso
procedure diagnostiche specifiche. Questa richiesta può essere fatta esclusivamente dai genitori, che
decidono il percorso da seguire nel momento in cui ricevono dagli insegnanti del proprio figlio
l'informazione che il bambino presenta problemi nell'apprendimento delle abilità legate alla lettura e alla
scrittura. Nelle situazioni in cui la famiglia manifesta una certa resistenza a seguire il consiglio da parte dei
docenti di approfondire le indagini sul proprio figlio presso l'Ambulatorio sui disturbi di Apprendimento, si
organizza un incontro con i genitori nel quale è presente sia il dirigente che il docente referente del progetto
Dislessia.
Modalità di somministrazione delle prove-screening
Viene affidato l'incarico al docente referente per la Dislessia, presente in ogni Istituzione scolastica, di
somministrare il test di screening nelle classi prime e seconde di scuola primaria. I somministratori devono
rispettare modalità e tempi di esecuzione stabiliti annualmente, secondo le direttive del prof. Stella, in modo
da annullare la variabile modalità di presentazione (prosodia, inflessione regionale, velocità di pronuncia)
I bambini non manifestano alcun problema ad eseguire questo compito, anche se non è la propria insegnante
a dettare le parole, perché sono attratti dalla novità e dalla capacità di coinvolgimento messa in atto dal
docente somministratore. Per far sentire a proprio agio i piccoli e rendere attraente la prova si può raccontare
di una Fata Analfabeta che desidera avere i fogli con le parole scritte dai bambini per riempire le pareti della
sua casa ed imparare così a leggere e scrivere. I bambini si sentono gratificati e cercano di impegnarsi al
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massimo per aiutare la Fata Analfabeta. Al termine della prova, al momento di ritirare i fogli con il lavoro
svolto, per tranquillizzare i bambini sulla accettazione incondizionata del loro lavoro, si può dire che la Fata
manifesterà il suo ringraziamento per il regalo prezioso che le hanno fatto i piccoli scrittori, facendo vibrare
con un fruscio la pagina. I bambini rimangono attenti e controllano se avviene il movimento. Ad ogni
inevitabile fruscio del foglio corrisponde uno splendido, ampio e sereno sorriso di ciascun bambino che
avverte di avere contribuito all'apprendimento della Fata.
Tempi della somministrazione
La somministrazione dello screening viene effettuata secondo il seguente calendario:
- per le classi prime:
 screening di entrata : gennaio, prova di scrittura di 16 parole
 screening di uscita : maggio, prova di scrittura di 16 parole, prova di lettura decifrata (TRPS a 10
item)
- per le classi seconde (gli stessi bambini promossi in seconda)
 screening finale : novembre, prova di scrittura di 26 parole, prova di lettura di 20 non-parole
L'intervallo di dettatura tra una parola e l'altra : in classe prima a gennaio 20 secondi ; a maggio 10
secondi ; a novembre, in classe seconda, 5 secondi.
Le prove sono a somministrazione collettiva vengono eseguite da ciascun bambino su un foglio bianco, nel
quale è stata posta un' etichetta con un codice (sconosciuto a tutti per la tutela della privacy). Solo
l'insegnante di classe è a conoscenza del nome del bambino al quale corrisponde il codice numerico.
Lo screening presenta queste caratteristiche :
 rapidità e facilità di applicazione;
 attendibilità dello strumento;
 applicabilità su larga scala.
Il test di screening
Queste prove consistono in un dettato di parole a crescente difficoltà fonologica, a bassa frequenza di uso e
con un buon grado di immaginabilità. Nelle due somministrazioni del primo anno di scuola primaria non
sono quindi presenti parole con i suoni complessi come digrammi e trigrammi, ma solo parole "trasparenti",
in cui esiste una corrispondenza univoca tra numeri di fonemi e numero di grafemi, dal momento che
l'obiettivo che si intende raggiungere è quello di indagare sull'acquisizione della fase alfabetica, prima fase di
apprendimento della scrittura, (secondo il modello di Uta Frith, 1985).
Le prove TRPS
Il test di riconoscimento di parole senza significato (TRPS)
È una prova che esula dalle quotidiane attività scolastiche, per cui , per poterne comprendere il senso è
necessario riportare l'attenzione sul modello evolutivo del processo di apprendimento della lettura e scrittura
( modello di Utha Frith)
Il test , somministrato alla termine di frequenza della prima classe ( mese di maggio), presenta 10 non parole.
Le non- parole sono stringhe di simboli ortografici, che non hanno un corrispondente valore semantico ( non
hanno cioè alcun significato).Il bambino ha il compito di convertire la sequenza grafemica nel
corrispondente codice fonologico.
"(.)La lettura di non parole, basandosi esclusivamente sull'applicazione di regole di trasformazione
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grafema-fonma^Éenza un accesso diretto a specifiche conoscenze lessicali, costituisce una misura
relativamente pura
dei meccanismi cognitivi di transcodifica e analisi fonologica coinvolti nella funzione strumentale
della lettura. Esistono molti dati clinici e sperimentali a conferma del fatto che nei soggetti con
dislessia evolutiva la prestazione nelle non- parole risulti peggiore della performance media
ottenuta da controlli appaiati, sia per età cronologica che per livello raggiunto " " dislessia e
codifica fonologica: un test informatizzato per la valutazione ", Stella G. e Franceschi S.,
"Dislessia", maggio 2006, Erickson, pp. 187-210.
I bambini dimostrano di divertirsi ed eseguono con facilità questa prova.
E' stato analizzato un campione di 128 alunni ( Non fanno parte del campione i bambini stranieri e quelli con
handicap) Di seguito la tabella con i risultati relativi al campione in esame ( maggio 2007, fine classe prima)
PROVA TRPS (10 non parole)
Bambini che individuano 10 non parole 41
Bambini che individuano 9 non parole 41
Bambini che individuano 8 non parole 27
Bambini che individuano 7 non parole 9
Bambini che individuano 6 non parole 4
Bambini che individuano 5 non parole 4
Bambini che individuano 4 non parole 1
Bambini che individuano 3 non parole 1
Bambini che individuano 2 non parole 0
Bambini che individuano 1 non parole 0
Bambini che individuano 0 non parole 0
Totale 128
Screening: criteri di valutazione
Nella prima somministrazione vengono considerati a rischio nella prova di scrittura delle parole i bambini
che commettono un numero di errori =>9.
Sono considerate sbagliate le parole omesse o contenenti uno o più errori.
Nella seconda somministrazione di maggio vengono inseriti nell'area della criticità i bambini che
commettono un numero di errori =>6.
Tali valori vengono ricavati prendendo in considerazione la media e la d.s delle parole scritte correttamente
dai bambini che eseguono lo screening, quindi è possibile affermare che la prestazione di un soggetto, a
seconda della sua distanza dalla media, può essere definita nella norma
(nella media), superiore alla norma (superiore alla media) e inferiore alla norma (inferiore ai valori medi).
I risultati alle prove di screening degli alunni stranieri e degli alunni certificati sono esclusi nella raccolta dei
dati per mantenere una coerenza nel campione in correlazione agli obiettivi che il progetto si propone di
verificare scientificamente
Le 16 parole di Stella - Screening di I livello per
DSA
testo · DSA
LE 16 PAROLE di STELLA
Ecco il nuovo articolo della dott.ssa Viviana Vinci, logopedista e specialista in DSA e BES.
Buona lettura!
Oggi voglio condividere con voi, in particolare con le insegnanti della Scuola Primaria, uno strumento che
potrà esservi utile in questo periodo scolastico.
Lo strumento di cui parliamo oggi è il Test delle 16 parole del professor Giacomo Stella.
Il test, rivolto principalmente alle insegnanti della 1 e 2 elementare, consente di verificare la
prima acquisizione della fase alfabetica e l’inizio di quella ortografica dal punto di vista fonologico
quindi trascurando tutte le regole ortografiche (punteggiatura, doppie, accenti, ecc.).
Lo strumento vuole identificare le difficoltà di elaborazione fonologica della parola, indispensabile per la
trasformazione della parola orale in codice scritto.
Prima di descrivere il test ricordiamoci che:
 Il test rappresenta uno Screening di primo livello: rapido, economico e semplice.
 È un test predittivo che misura un fattore di rischio: attenzione però, non si pone come obiettivo
quello di fare diagnosi ma si limita, in un secondo momento, ad inviare alle strutture di competenze
territoriali.
Questo vale sia se lo screening fosse fatto dalle insegnanti, sia se venisse fatto da personale tecnico specifico
(logopedista, psicologa, neuropsicomotricista ecc..) perché, ripetiamoci pure, l’unica figura in grado di fare
diagnosi è il Neuropsichiatra Infantile.
Il test è composto da un dettato di 16 parole che hanno queste caratteristiche:
 Difficoltà fonologica crescente
 Bassa frequenza d’uso
Buon grado d’immaginabilità
LE 16 PAROLE di STELLA
 Alto grado di corrispondenza grafema fonema
Questa prova viene fatta in un due momenti: a fine gennaio e a fine maggio.
DETTATO FINE GENNAIO
BISILLABE PIANE: Pera, Fumo, Gola, Biro
BISILLABE COMPLESSE: Barca, Fonte, Strada, Grande
TRISILLABE PIANE: Carota, Divano, Balena, Melone
TRISILLABE COMPLESSE: Scatola, Candela, Mandorla, Fantasma
DETTATO FINE MAGGIO
BISILLABE PIANE: Tela, Peso, Lino, Fumo
BISILLABE COMPLESSE: Festa, Brano, Lungo, Corda
TRISILLABE PIANE: Pavone, Medusa, Ferita, Numeri
TRISILLABE COMPLESSE: Patente, Spavento, Vacanza, Persiana
È un test non solo di facile somministrazione, ma anche molto ecologico; può essere infatti
svolto tranquillamente nell’aula di riferimento dei bambini, che potranno utilizzare i fogli che
abitualmente utilizzano. Le insegnanti devono dettare senza sillabare e gli studenti possono utilizzare il
carattere che preferiscono.
Le parole devono essere scritte una sotto l’altra e durante la dettatura dobbiamo aspettare tra una parola e
l’altra 7 secondi alla prima somministrazione (fine gennaio) e 5 secondi nella seconda (fine maggio).
Procediamo ora alla valutazione qualitativa e quantitativa della prova:
LE 16 PAROLE di STELLA
 1 punto per ogni parola scritta bene
 0 punti per parole che contengono uno o più errori
Solo in prima elementare non vengono considerati errori di doppie e la scrittura speculare, dalla
seconda si conteggiano anche le doppie.
 Se in una parola ci sono due o più errori si conteggiano tutti (es.: se scrive PTE al posto di
RETE troveremo come errori lo scambio di grafema e l'omissione di grafema: quindi calcoleremo
2 errori).
 Limite di parole sbagliate che possiamo considerare a rischio è di 8 per il dettato di fine gennaio e 4
per il dettato di fine maggio.
Come dicevamo prima è uno screening di primo livello ma può fornirci tante indicazioni, soprattutto l’analisi
qualitativa degli errori ci da una chiara indicazione in quale fase il bambino si trova e può indirizzarci su un
rinforzo mirato per quel bambino.
Ora condivido con voi il test effettuato ad una bimba di prima elementare a cui ho sottoposto le parole di fine
gennaio.
Ecco i risultati:
Bisillabe piane: PERA = PRA; FUMO = FMO; GOLA = CLA; BIRO = BIRA
Già in questa prima parte troviamo i seguenti errori: l’omissione di grafema e lo scambio di grafema.
Ci possiamo accorgere già da qui che la conversione fonema/grafema è debole, quindi andiamo avanti nella
somministrazione, anche se ci aspettiamo che nelle prove successive sarà sempre peggio.
Bisillabe complesse: BARCA = BACA; FONTE = VTE; STRADA = STAR; GRANDE = GANE
Trisillabe piane: CAROTA = CAPTO; DIVANO = PIANO; BALENA = PLONA; MELONE = LONE
Trisillabe complesse: FANTASMA = FSAMA; SCATOLA = SCTLA; CANDELA = CNDLA;
MANDORLA = MALO
L’analisi qualitativa ci dice che la bambina non ha ancora automatizzato del tutto il codice alfabetico e che il
processo di conversione fonema/grafema è ancora debole.
Oltre allo scambio e all’omissione dei grafemi l’analisi qualitativa degli errori che la
bambina commette ci potrebbe far “ipotizzare” due cose:
LE 16 PAROLE di STELLA
 Difficoltà nella discriminazione uditiva del tratto sordo/sonoro (GOLA= CLA/ FONTE = VTE :
G/C e F/V)
 Difficoltà nell’automatizzare il riconoscimento visivo delle lettere (DIVANO = PIANO/ BALENA
= DLONA : D/P e B/P)
Non tanto la quantità quanto invece la valutazione qualitativa ci permetterà di avere chiaro l’obiettivo del
rinforzo e il punto di partenza.
Ora vorrei fare una riflessione insieme a voi...
Quanto l’introduzione dei 3 caratteri simultaneamente può incidere (negativamente) sullo
sviluppo dell’abilità della letto-scrittura di questa bambina?
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