Lunedì 9 maggio, ore 18, Casa Verdi (piazza Buonarroti)
Lo scrittore Aldo Nove
chiude il ciclo di conversazioni
PAROLE IN NOTA 2011
con Andrea Kerbaker e Carlo Sini
L’ingresso è libero sino ad esaurimento dei posti
Di Aldo Nove il compositore Fabio Vacchi ha messo in musica la raccolta di testi sul precariato,
Mi chiamo Roberta, e ha utilizzato uno scritto appositamente concepito per il suo Parla
Persefone, melologo andato in scena nel 2009 alla Fondazione Arnaldo Pomodoro. Nel suo libro
Lo scandalo della bellezza (2005) ha reso omaggio a Fabrizio De Andrè.
Aldo Nove saprà dunque indicarci le assonanze tra la scrittura e la musica contemporanea,
entrambe, a volte, frammentate, rumorose, ancorate al “suono della vita”, ci dirà che musica
ascolta uno scrittore del nuovo millennio, racconterà dell’influenza che ha esercitato su di lui
l’ascolto di John Cage e non solo.
Aldo Nove ha una identità fittizia (si chiama Antonio Centanin), una laurea in filosofia morale e
una partenza letteraria bruciante e urticante: con il libro pulp Woobinda - originale e violenta
raccolta di storie efferate - nel 1996 scala le classifiche, accende polemiche, trova immediata
ospitalità negli scaffali degli scrittori “cannibali” (Ammaniti, Brizzi, Scarpa, Santacroce …),
quelli che si ispirano alla “Cronaca vera”, per intenderci. Negli anni Nove ha mantenuto una
spudoratezza di scrittura che sempre affascina. Il suo recente romanzo La vita oscena (Einaudi
Stile Libero, 2010) da qualche mese occupa critici letterari, terzepagine dei quotidiani, spazi
nelle librerie. È un viaggio nell’abisso, tra droghe e irrefrenabile desiderio sessuale,
atteggiamenti compulsivi “che ricalcano il meccanismo dell'attesa e del consumo che riempie le
nostre esistenze. Una specie di morte in vita da cui però, imprevista, affiora la rinascita”. Nove
è anche l’autore del racconto Si parla troppo di silenzio. Un incontro immaginario tra Edward
Hopper e Raymond Carver, un confronto tra due delle personalità più eminenti della cultura
americana del Novecento, tanto distanti eppure accomunate dal forte senso della sospensione,
della magia del silenzio.
Sospensione, silenzio, pausa, tutti termini che sono un’autostrada verso l’argomento musicale
che ci riguarda più da vicino e portano direttamente anche alla poesia, un genere che Nove
non ha mai smesso di frequentare (recentissima è la raccolta A schemi di costellazioni, Einaudi,
2010).
A Parole in nota si parlerà anche della nostra città, anzi di Milano che non è Milano, come
titola il libro che Aldo Nove ha scritto qualche anno fa (Laterza, 2008). Una città che “per
conoscerla, bisogna avere la pazienza di ascoltarla. Con lo stetoscopio. Bisogna saperla sentire.
Diceva Nietzsche che la vitalità non trae giovamento dalla storia. Chi vive, se vuole andare
avanti, deve dimenticare. E Milano si dimentica, si trasforma. Per sopravvivere a se stessa.”
Alle ore 19 – dopo l’incontro – è possibile fare una visita guidata alla cripta e alla sezione
museale di Casa Verdi dove sono custoditi oggetti personali, arredi, e collezioni d’arte
appartenuti al Maestro.
Parole in nota, è ideato da Immaginazioni di Andrea Kerbaker.
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Si ringrazia
Casa di Riposo per Musicisti
Fondazione Giuseppe Verdi
Piazza Buonarroti 29 – Milano – www.casaverdi.org
Come arrivarci:
Metropolitana 1 (linea rossa) fermata Buonarroti - Tram 24 - Autobus 60
Per informazioni:
Società del Quartetto di Milano - Via Durini 24 - 20122 Milano - tel. 02.795393
[email protected]
www.quartettomilano.it