Domiziano (81-96) Tito Flavio Domiziano, meglio conosciuto come Domiziano, nasce a Roma il 24 Ottobre del 51 e muore sempre a Roma nel 18 settebre del 96. Sua moglie si chiamava Domizia Longina con cui ebbe una figlia che però morì in età fantile. Era figlio di Vespasiano e di Flavia Domitilla maggiore, è fratello di Tito e Flavia Domitillia. Regnò dal 81 al 96 d.c. L'IMPERATORE Domiziano ricostruì numerosissimi monumenti importanti, che erano stati distrutti dal fuoco, e tra questi anche il Campidoglio, che si era incendiato di nuovo... qui innalzò un nuovo tempio a Giove Custode e costruì il Foro che oggi si chiama di Nerva, ed anche un tempio alla gente Flavia, uno stadio, un auditorio musicale e una naumachia, le cui pietre in seguito servirono a restaurare il Circo Massimo. Prese la censura a vita e la carica di console ordinario che nel '84si fece dare per la durata di dieci anni. A Domiziano veniva dato il titolo di dio e padrone e l'imperatore cominciava ad indossare il manto di porpora, sempre più ossessionato e sospettoso. Quando non abitava a Roma, Domiziano risiedeva ad Albano, o in diverse ville al Tuscolo, a Gaeta, Anzio, Circeo e Baia. Non consentì che venissero poste in Campidoglio statue di lui, se non d'oro e d'argento e di peso determinato. Fece erigere per i vari quartieri dell'urbe un tale numero di volte e archi enormi con quadrighe e insegne trionfali, che su uno di essi si trovò scritto in greco: "basta!" Negli ultimi anni Domiziano divenne crudele, perseguitando ebrei e cristiani, e facendo uccidere molti senatori ed equites, inoltre osteggiava gli optimates, spesso sequestrando i loro beni per rimpinguare le casse dello stato, ormai sofferenti per le enormi spese per le opere pubbliche e i vari giochi circensi. IL GOVERNO I pregi e la buona amministrazione: amministrò la giustizia con zelo e diligenza, tenendo in via straordinaria tribunale anche nel Foro. perseguì i magistrati corrotti. per tre volte distribuì trecento sesterzi ad ogni cittadino povero. rifiutò le eredità lasciategli da chi aveva figli. condonò le multe di oltre cinque anni prima. proibì che si facessero degli eunuchi. annullò la legge di Roscio Cepio che prevedeva il pagamento di un’indennità a favore dei senatori di nuova nomina. ricostruì le biblioteche distrutte dagli incendi, facendo cercare libri in ogni parte del mondo. Gli errori e i vizi: cercò di guadagnarsi il favore popolare con elargizioni, banchetti, feste e spettacoli. fece magnifici banchetti nelle feste della sua pretura e per commemorare il nuovo e settimo monte a Roma. fece celebrare i ludi secolari elevando fino a cento il numero delle corse giornaliere dei cocchi. celebrò ogni anno le feste di Minerva, e in onore di Giove Capitolino indisse una gara quinquennale di musica, corse di cavalli ed esercizi ginnici; diede naumachie in un lago scavato presso il Tevere e nell'anfiteatro, combattimenti di fanti e cavalieri, giochi gladiatori e cacce notturne al lume delle fiaccole. Ai combattimenti fece partecipare anche donne e delle vergini alle corse nello stadio. Il che gli costò un patrimonio che pesò sulle finanze. lasciò ai contadini per usucapione, le terre invase spettanti ai veterani e represse le persecuzioni fiscali. per mantenersi fedele l'esercito, Domiziano aumentò la paga dei soldati: i pretoriani ebbero mille denari annui, cinquecento le milizie urbane, trecento i legionari. proibì che le legioni ponessero il campo le une vicino alle altre. vietò che la plebe assistesse agli spettacoli mescolata coi cavalieri. si arrogò il diritto di condannare a morte i senatori reasponsabili di gravi reati. accortosi del debito pubblico tolse le agevolazioni fiscali pesando soprattutto sui giudei. sempre per il debito pubblico accettò qualsiasi eredità giungendo alla confisca illecita dei beni. per incrementare la coltivazione del grano, vietò di piantare nuove vigne e ordinò che nelle province si riducessero della metà le piantagioni di viti. radiò dal Senato un ex-questore perchè faceva il mimo e il ballerino, proibendo le recite in luoghi pubblici. alle meritrici tolse il diritto di andare in lettiga e di ricevere legati o eredità. punì i seduttori prima con l'esilio poi in pubblico comizio facendoli colpire a morte con le verghe. cacciò dalla magistratura un cavaliere romano che aveva sposato di nuovo la propria moglie già ripudiata per adulterio. fece condannare a morte di tre vestali, per violazione del voto di castità, mentre i loro seduttori furono esiliati. E la grande sacerdotessa Cornelia, già assolta e nuovamente giudicata fu sepolta viva, malgrado le sue proteste d’innocenza. per onorare gli dei fece demolire il sepolcro che un suo liberto, servendosi di pietre destinate al tempio di Giove, aveva fatto costruire al figlio e ne fece gettare la salma in mare. rimise in vigore i processi di lesa maestà aboliti da Tito, colpendo molti filosofi stoici. ripristinò l’onere, imposto da Claudio ai questori entrati in carica, di offrire al popolo giochi gladiatori. fece distruggere i numerosi libelli che circolavano contro i personaggi più in vista della città con pena di morte per gli autori. applicò la lex Scantinia contro l’omosessualità e la lex Julia contro l’adulterio e il concubinato. Le opere pubbliche: ampliò la rete stradale: la Domiziana che da Sinuessa va a Pozzuoli, in Oriente costruì strade in Galazia, Ponto, Cappadocia, Pisidia, Paflagonia e Armenia Minore. edificò in Campo Marzio, dove è la chiesa di Santa Maria sopra Minerva, il tempio di Iside e Serapide, e un tempio dedicato a Minerva, di cui si conserva ancora la statua, la Minerva Giustiniani. Fece restaurare il Tempio di Giove Capitolino decorandolo con porte e tetto di bronzo doratocon la spesa folle di 12.000 talenti. Anche la capanna di Romolo, conservata nel tempio, fu restaurata. Fece costruire un santuario a Minerva accanto al restaurato tempio di Castore, sotto il Palatino. Fece edificare un grande tempio si Minerva nel Foro di Nerva, del quale restano il grande portico e l’immagine della dea. A Campo Marzio fece fare un tempio a Minerva Calcidica circondato da portici (Foro Palladio) e un tempio alla famiglia Flavia. Accanto al tempio di Giove Capitolino fece erigere un tempio di Giove Custode, in cui erano rappresentate le sue gesta e la sua immagine nella statua del dio. Marziale scrisse di due templi dedicati a Giunone da Domiziano e di un tempio a Ercole sulla via Appia, con la statua dell’imperatore. Sotto il Campidoglio, nell’87 fece erigere un tempio dedicato a Vespasiano. Nell'89 fece erigere statua equestre in bronzo in cui Domiziano teneva nella mano sinistra l’immagine della dea che a sua volta sosteneva una testa di Medusa Presso porta Flaminia eresse un tempio alla Fortuna Reduce e un arco di trionfo per celebrare la spedizione contro i Sarmati, con Domiziano in veste di auriga. Sul luogo della sua nascita fece costruire un tempio-mausoleo dedicato ai Flavi. fece costruire da Apollodoro un teatro musicale i cui resti stanno accanto al palazzo Massimo alle Colonne, e uno stadio, l'odierna piazza Navona, in cui si svolgevano i Giochi Capitolini. Fece costruire un grande palazzo-reggia sul colle Palatino nel 92 oltre alla Mica Aurea, sul Celio.