NEFROLOGIA 29/11/2007 8:30-10:30 Prof. Ghirlanda Dico subito che la lezione è durata circa un’ora è un quarto; quindi non stupitevi della lunghezza. Inoltre la lezione del prof. Capelli delle 10:30 non c’è stata: quindi la sbobinatura non la troverete per questo motivo. INTRO: Una glomerulonefrite può essere causata da un insieme di patologie di origine autoimmune, infettiva, neoplastica etc. e la cosa interessante è che la stessa patologia può dare, ad una biopsia, un quadro differente in diversi soggetti. Per esempio, la “nefrite” in corso di Lupus può sembrare una glomerulonefrite membranosa in un soggetto, una glomerulonefrite membranoproliferativa in un altro ed una glomerulonefrite mesangiale in un altro ancora etc. Quello che non si riesce bene a capire è il ruolo della risposta individuale: ci sono studi che possono correlare ad un particolare HLA lo svilupparsi di una glomerulonefrite piuttosto che di un’altra; ma in realtà ne sappiamo poco. Per cui da un punto di vista clinico, quando una persona presenta una sindrome nefritica deve fare la Biopsia ed una volta che la si è analizzata, il quadro che si osserva non è mai patognomonico di una malattia. Bisogna, quindi, integrare i dati bioptici con quelli anamnestici e laboratoristici. “GLOMERULONEFRITE MEMBRANOSA” E’ una di quelle glomerulonefriti che spesso esita in insufficienza renale e che molto frequentemente pone le basi per la dialisi o per il trapianto renale . DEFIZIONE: Glomerulopatia caratterizzata da un ispessimento della parete dei capillari glomerulari per la presenza di depositi di IgG e Complemento in sede sub-epiteliale, che causano aumento della permeabilità glomerulare alle proteine, con sindrome nefrosica in circa l’80% dei casi. (Viene definita “membranosa” perché le lesioni appunto sono localizzate nella membrana basale.) Quindi in queste forme c’è un abbondante deposito di immunocomplessi che per varie ragioni, tra cui la costituzione degli stessi, sono meno eliminabili (a differenza delle forme viste nelle scorse lezioni in cui l’organismo in qualche modo riusciva a fare una clearance); per cui attraversano l’endotelio capillare, si vanno a depositare nella membrana basale e scatenano una risposta infiammatoria che è molto più destruente ed attiva rispetto a quelle che abbiamo visto nelle forme già trattate. EZIOLOGIA: Si può presentare come una sindrome nefrosica nell’adulto (25-30%) – vi è perdita non selettiva di proteine e quindi una distruzione importante del filtro glomerulare – Ha un picco di incidenza fra i 40-60 anni; più rara nel bambino (5%) in cui è più frequente la glomerulonefrite “a lesioni minime”. Nella maggior parte dei casi non si riesce a risalire ad una causa scatenante anche se molto spesso nell’anamnesi si riscontra un’infezione delle vie aeree. Per cui : Il 75% è Idiopatica Può essere associata a varie condizioni e fattori (es: genetiche) All’anamnesi si può riscontrare: 1 a) Malattia immunologica: per esempio il Lupus Eritematoso (detto anche “il grande mimo” perché all’interno dell’organismo può dare delle sindromi molto diverse fra loro. A livello renale la nefrite lupica si presenta come varie forme anatomo-patologiche, fra cui la glomerulonefrite membranosa) b) Infezioni: Epatite B c) Farmaci e Tossine: oro, penicillamina (che si usa come chelante del rame – Cu++ nelle malattie in cui c’è un carico di tale atomo) d) Neoplasie: carcinomi (polmoni, colon-retto) in quanto durante tali processi patologici si vengono a formare come risposta dell’organismo diversi anticorpi che poi possono danneggiare in tal modo il rene. e) Altre PATOGENESI : indipendentemente dalla causa scatenante, c’è una produzione di immunocomplessi a causa di una risposta immune atipica del soggetto; per cui si formano delle immunoglobuline, specie di tipo IgG, che attivano il Complemento e che sono in grado di localizzarsi a livello del glomerulo depositandosi nella membrana basale (possono in alcuni casi formarsi anche lì, in situ) Ipotesi patogenetica: a) Antigeni a livello della membrana basale che hanno sequenze in comune con l’antigene che ha scatenato la malattia (allora in questo caso gli immunocomplessi si formano direttamente a livello glomerulare) b) L’immunocomplesso viene arrestato a livello della membrana basale e viene inglobato da questa con una sorta di processo “duplicativo” c) Produzione di anticorpi prodotti specificatamente contro antigeni della membrana basale MORFOLOGIA: si ha un ispessimento delle pareti capillari per questo coinvolgimento quasi totale della membrana basale (come se fosse ricalcata) e c’è come una reazione della membrana che tende ad espandersi per inglobare questi immunocomplessi formando delle proiezioni dette “spikes” che si possono vedere anche al microscopio ottico. Microscopio Ottico: non ci sono molte alterazioni. Se si osserva bene c’è la membrana basale che in alcune zone è un po’ ispessita con la presenza di “spikes” nei punti in cui la membrana basale è interrotta dall’accumulo di questi immunocomplessi e c’è stato un tentativo di rigenerazione di questa per cercare di inglobarli C’è la presenza anche di polimorfonucleati che superano la barriera capillare andando nel mesangio. 2 Immunofluorescenza: Da notare che anche se può apparire una fluorescenza continua, in realtà è finemente granulata, ma diffusa: c’è una distribuzione abbastanza uniforme di immunocomplessi formati da IgG e Complemento. In genere sono IgG4; ma quando si trovano soprattutto IgM, IgA o IgG3 bisogna pensare al LES (quindi non sarà più una glomerulonefrite idiopatica). E’ una membrana basale che si carica continuamente di immunocomplessi precipitati che l’organismo non riesce ad eliminare. Alcuni capillari possono apparire al microscopio quasi totalmente occlusi. Microscopia Elettronica: Si può osservare il lume del capillare con la membrana basale (ispessita) in cui si possono osservare questi depositi di immunocomplessi (in scuro) che sono, come detto, finemente granulari. Questi immunocomplessi sono sub-epiteliali, ossia sono più vicini all’epitelio. Si possono anche evidenziare vari stadi del processo patologico (stadio I, II, III) Quando parleremo della glomerulonefrite membranoproliferativa, queste granulazioni saranno dalla parte dell’endotelio capillare. CLINICA: da questo punto di vista si può presentare come una sindrome nefrosica anche se spesso e volentieri può avere un esordio asintomatico. Non ha un esordio tipico come la glomerulonefrite post-streptococcica in cui si ha un chiaro inizio dopo uno stato febbrile, una tonsillite, un inizio oligurico, lieve ipertensione, presenza di cilindri nelle urine. Evoluzione: una modesta percentuale di questi pazienti vanno incontro ad una regressione mai completa che comunque non arriva mai all’insufficienza renale, presentando per anni proteinuria. Altri vanno incontro ad una remissione però con una funzione renale lievemente alterata, presentando una Creatinina modestamente alterata (fino a 2 mg). La maggior arte, però, va incontro entro 10-15 anni verso l’insufficienza renale cronica. 3 “ GLOMERULONEFRITE MEMBRANO-PROLIFERATIVA” (o Mesangio-capillare) Il quadro clinico che abbiamo visto fin ora qui è ulteriormente aggravato. Quadro Clinico: è caratterizzato da un aumento delle cellule a livello dei capillari glomerulari perché maggiore è l’infiammazione locale, maggiore è il richiamo delle cellule infiammatorie in questa sede. Per cui si ha un notevole aumento ispessimento della membrana basale e quindi della parete dei capillari. C’è, inoltre, un aumento della matrice del mesangio per la fibrina che qui vi arriva a causa dell’aumentata permeabilità delle anse capillari indotta dalle citochine infiammatorie. Questa patologia la possiamo schematicamente suddividere in: Glomerulonefrite membrano-proliferativa di TIPO I Glomerulonefrite membrano-proliferativa di TIPO II Quella di TIPO I a sua volta può essere divisa in: a) Idiopatica b) Secondaria, che riconosce come cause molte di quelle viste nella forma precedente ma aggravata dal fatto che in molti casi di Epatite C, di Lupus, di malattie ematologiche sistemiche vi è la presenza di Crioglobulinemia che spesso precipita a livello del glomerulo e quindi accentuano la risposta infiammatoria dell’organismo. Abbiamo poi la forma senza Crioglobulinemia: da un punto di vista clinico è molto importante perché tale condizione è associata a molte cause relativamente frequenti come le infezioni batteriche (che portano ad endocarditi, ascessi, shunt ventricolo-atriali infetti, ossia delle condizioni di infezione cronica che portano ad una produzione continua di immunocomplessi), infezioni virali, associato alla Malaria. Qui abbiamo che, a differenza della precedente forma di glomerulonefrite (in cui c’erano depositi sub-epiteliali,vale a dire sotto i pedicelli dei podociti), gli immunocomplessi si vanno a depositare dopo aver oltrepassato la membrana basale a livello sub-endoteliale bloccando completamente il filtro capillare. PATOGENESI: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. Deposito di immunocomplessi nel mesangio in sede sub-endoteliale Attivazione del Complemento Richiamo massiccio delle cellule dell’infiammazione (leucociti e piastrine) Rilascio di enzimi quali proteasi ed ossidasi. Aumento della permeabilità Danno della parete capillare con proteinuria massiccia Presenza di cellule nello spazio urinario Formazione di tessuto fibroso cicatriziale che portano inizialmente ad un ispessimento della matrice e ad una proliferazione del mesangio e successivamente alla formazione di Semilune Cicatriziali 4 EZIOLOGIA: questa forma è in riduzione dal punto di vista epidemiologico probabilmente perché tutte quelle forme legate ad infezione cronica sono meno diffuse nella popolazione (soprattutto infezione profonde, ascessi, endocarditi, anche se comunque non bisogna dimenticarne il ritorno a causa del maggior uso di cocaina endovena ). MORFOLOGIA Microscopia Ottica Troveremo: 1. Aumento della matrice ( perché attraverso un aumento della permeabilità capillare abbiamo un aumento della fibrina e di altre proteine a livello della matrice del mesangio) e delle cellule mesangiali (stimolate alla proliferazione per la presenza della proteinuria e quindi c’è uno stimolo ad aumentare il numero delle cellule che fanno da clearance, da filtro alle proteine 2. Presenza di polimorfonucleati e macrofagi in quanto c’è una spiccata infiammazione a livello glomerulare (si aggregano nello spazio urinario, tra il foglietto parietale e viscerale della capsula di Bowman ) 3. Aumento in toto del volume ovviamente per i vari aumenti sopra descritti . Quando tale glomerulo lo guardiamo col microscopio ottico è possibile notare un aspetto di tipo lobulare. 4. Fenomeno della “Duplicazione”della membrana basale che, a differenza di quella nella forma membranosa data dal tentativo di inglobare gli immunocomplessi, è data dalla presenza dell’infiammazione, di citochine e fattori di crescita che stimolano appunto tale duplicazione con l’assunzione di un aspetto a doppio contorno 5. Con l’andar avanti nel tempo, troviamo un processo di cicatrizzazione: man mano le cellule dell’infiammazione vengono sostituite da fibroblasti e formano un tessuto fibroso che retraendosi induce una maggiore riduzione delle componenti glomerulari e quindi progressiva riduzione della capacità filtrante del rene. Immunofluorescenza Si nota questa magnificazione della membrana basale. In genere troviamo IgG e complemento (C3) con un interessamento segmentale in modo continuativo ma non omogeneo. Microscopia Elettronica : 5 si notano questi depositi inglobati dalla membrana basale. CLINICA: questa non è una forma molto diversa dalla “Membranosa”. Per molti anni può passare inosservata, manifestandosi con proteinuria all’esame delle urine, ed è così insidiosamente paucisintomatica che molte volte porta all’insufficienza renale cronica. Un altro dato laboratoristico che si può riscontrare è un’ipocomplementemia perché c’è un continuo consumo di complemento a tale livello. Nella Glomerulonefrite di TIPO II non ci sono grosse differenze tranne che gli immunocomplessi sono particolarmente abbondanti e particolarmente evidenti alla microscopia elettronica (e per tale motivo questa forma viene detta anche “a depositi densi”), apparendo come depositi nastriformi, continui. Ci sono le solite caratteristiche come l’aumento della matrice mesangiale . Inoltre si nota che già col microscopio ottico si vede questo ispessimento in maniera molto precisa delle pareti capillari. Ed una cosa che fin ora non si era vista è l’ispessimento del foglietto parietale della capsula di Bowman. 6 All’immunofluorescenza si nota una fluorescenza diffusa. “GLOMERULONEFRITE RAPIDAMENTE EVOLUTIVA” E’la forma più grave che porta con più frequenza e rapidità all’insufficienza renale cronica e che può anche rappresentare una evoluzione rispetto delle forme viste prima. Abbiamo quindi una riduzione importante, rapida, della funzionalità renale in pochi anni; il paziente allora è costretto a fare la dialisi o essere messo in lista per un trapianto renale. La caratteristica anatomo-patologica di tale forma è la rapidissima formazione di Semilune Cicatriziali, che vogliono dire da un punto di vista funzionale occlusione, distruzione del glomerulo e riduzione delle capacità di filtrazione renale. Questo è legato al fatto che gli immunocomplessi che precipitano in questa forma richiamano in maniera tumultuosa all’esterno dei capillari, all’interno del mesangio, le cellule dell’infiammazione (abbiamo per cui che il glomerulo è invaso al suo interno da tali cellule) che rapidamente proliferano. Per questo motivo questa glomerulonefrite viene detta anche “Extra capillare”. Per cui la caratteristica morfologica è la presenza di moltissime semilune cicatriziali che hanno varie fasi evolutive e di vari glomeruli colpiti. Fasi Evolutive: 1. 2. 3. 4. a livello dello spazio capsulare, oltre l’ansa capillare, la fibrina invade lo spazio urinario dove si deposita formando un iniziale abbozzo di semilune (Crescent Fibrinosa) un ulteriore accumulo di monocito-macrofagi, polimorfonucleati e cellule epiteliali capsulari che proliferano a causa dei vari fattori di crescita in gioco nell’infiammazione (Crescent Epiteliale e Cellulare) perdita di sempre più cellule che vengono sostituite da tessuto fibroso cicatriziale – deposito di matrice mediata dal TGF - (Crescent Fibrosa ) che porterà alla fine alla presenza diffusa di tessuto ialino Sclerosi glomerulare 7 Da un punto di vista clinico possiamo dividere questa forma in: Da Anticorpi anti-membrana basale Da Immnocomplessi Della prima forma fa parte la Sindrome di Goodpasture, che è comunque rara e vede la presenza di anticorpi contro la membrana basale. Essa clinicamente è caratterizzata dal fatto che tali anticorpi anti-membrana basale che a livello renale causano un danno sopra descritto, a livello polmonare causano gli stessi danni (nel 70% dei casi). Per cui il paziente oltre ad avere una sintomatologia renale di tipo nefritico (presenza di cilindri, ematuria, proteinuria ), a livello polmonare troveremo la presenza di emoftoe per la distruzione della parete dei capillari polmonari con formazione di tessuto necrotico, tosse ed espulsione di tale materiale necrotico con sangue. A livello patogenetico, si è vista l’associazione con alcuni HLA. È una forma che è associata anche ad una mortalità non trascurabile. Immunofluorescenza: Si possono notare questi depositi lineari di IgG sulla parete dei capillari, i quali vengono disegnati in tutta la loro interezza. Per l’aspetto che assume viene spesso definito “a fumo di sigaretta”. Non ci sono quei depositi granulari, puntiformi più o meno grossolani presenti nei quadri precedenti. Inoltre si può anche osservare uno spazio urinario dilatato che non è vuoto ma è occupato da una semiluna cicatriziale. Nella seconda forma troviamo invece: 1. Forme primitive 2. Forme secondarie tra cui annoveriamo Nefrite Lupica (LN) Sindrome di Schönlein-Henoch che è una forma più frequente in età pediatrica, ma può presentarsi anche in età adulta: è una vasculite,una porpora emorragica Crioblobulinemia Forme infettive e post-infettive Morfologia già alla prima biopsia è possibile notare la presenza di semilune cicatriziale (infatti è rapidamente progressiva). C’è la presenza 8 di cellule infiammatorie ed epiteliali. Si ha una matrice cicatriziale aumentata. È chiaro che è un rene che filtra poco. Ora il prof. ci fa vedere delle slides di alcune patologie già trattate, un po’ alla rinfusa. La sindrome di Goodpasture in realtà non si sa se è una sindrome o una malattia. I pazienti non rispondono tutti allo stesso modo alla terapia; per cui si fanno dei tentativi con farmaci immunosoppressori. Per cui: 1. Steroidi: Metilprednisolone Prednisone 2. Ciclofosamide 3. Plasmaferesi (in tale sindrome è molto importante): bisogna fare molte sedute per ridurre il tasso degli anticorpi circolanti in modo che si riduca il continuo danno a livello dei capillari che polmonari . Ora il prof. parla nuovamente, e neanche precisamente, dell’Istologia del glomerulo renale che sinceramente vi e mi risparmio vista la sua inutilità. Aggiungo solo che: il mesangio che sorregge tutto il glomerulo dall’interno, non ha solo la funzione di sostegno appunto, ma anche funzione trofica e di clearance delle proteine e di tutte quelle sostanze che fuoriescono in maniera patologica e non dal glomerulo capillare. Programma del corso: Elementi essenziali di anatomia macro e microscopica e di fisiologia renale ( Clearance della creatinina, filtrato glomerulare etc.) Sindrome NEFRITICA Sindrome NEFROSICA E di queste fare alcune forme: Glomerulonefrite Post-Streptococcica Glomerulonefrite a lesioni minime (minimal change) Glomerulonefrite interstiziale da IgA (di Berger) Glomerulonefrite membranosa Glomerulonefrite membrano-proliferativa Glomerulonefrite rapidamente evolutiva Sindrome di Goodpasture N.B. per quanto riguarda l’Uremia forse la faremo al sesto anno . Andrea ♥ Carmen 9