Cap. 5 Durante un’escursione effettuata nel territorio di Villasimius nella zona costiera di Porto Giunco, gli alunni della quarta A e della quarta B hanno osservato con attenzione la vegetazione di alcuni ambienti, quali la duna antica, con la spiaggia di Porto Giunco e lo stagno di Notteri, raccogliendo anche alcuni esemplari di piante caratteristiche di ciascun ambiente. Queste piante sono poi state da loro classificate, disegnate e messe a seccare in classe al fine di creare un piccolo erbario. I bambini hanno poi discusso di alcune problematiche ambientali emerse durante l’escursione nell’osservare l’ambiente circostante ed hanno elaborato alcuni testi con le loro impressioni ed opinioni. Le insegnanti: Valeria Deschino, Gigliola Garau, Loredana Tronu Ieri siamo andati a fare un’escursione alla spiaggia e alla torre di Porto Giunco. Abbiamo fatto tanta fatica per arrivarci !!! All’inizio della lunga camminata c’era una casa: le maestre ci hanno detto che era una cava di granito ,e lì ci dormivano gli operai. Ad un certo punto sentimmo uno strano odore ,non sapevamo di cosa si trattasse …..sembrava un odore di salvia ma poi abbiamo scoperto che si trattava del Carrubo, che odore disgustoso! Lungo il sentiero ,che portava alla torre ,abbiamo osservato e raccolto alcuni esemplari delle piante selvatiche. Arrivati alla torre abbiamo potuto ammirare un panorama bellissimo, c’era molto vento e se ti sporgevi dal dirupo, chiudendo gli occhi avevi la sensazione di volare……………………… Durante l’escursione abbiamo percorso un sentiero che si trovava sopra una duna sicuramente molto antica e che portava fino ad una torre spagnola. Lungo il sentiero abbiamo osservato e raccolto alcune piante che crescevano in questo ambiente. Poi scendendo verso la spiaggia abbiamo visto delle altre dune molto più piccole e sicuramente anche molto più giovani, su cui crescevano delle piante diverse da quelle della duna più antica. Ma voi vi chiederete :” cosa sono le dune?” Le dune possono sembrare dei semplici monticelli di sabbia, ma in realtà sono molto importanti. Pensate che per formarsi, una di queste piccole montagnette di sabbia può avere impiegato anche un paio di secoli. Quando le distese marine sono agitate, il vento e il mare trasportano la sabbia lontano dalla riva; quando questa sabbia incontra un ostacolo, incomincia a depositarsi sopra di esso. Con il passare del tempo il vento continua a depositare in questo punto altra sabbia e si forma lentamente una duna. Le piante che nascono per prime sopra le dune si chiamano piante pioniere e psammofile. Pionere, perché sono quelle che devono rendere stabile la duna appena formata e permettere così anche alle altre piante di crescere e svilupparsi, e psammofile perché sono piante che amano la sabbia come terreno su cui crescere, e infatti le ritroviamo anche sulla spiaggia. Le radici di queste piante sono molto lunghe e ramificate e abbracciano la sabbia della duna come una rete, impedendole di crollare. Questo significa che se noi strappiamo queste piante, impediamo alla duna di crescere e senza le dune il vento si porterebbe via per sempre la sabbia delle spiagge facendole sparire Sulle dune più antiche poi, riescono a crescere anche piante della “macchia mediterranea”che si possono trovare anche in altri ambienti. Quindi ATTENZIONE!! Se noi distruggiamo le dune in formazione calpestandole e schiacciando le piante che vi crescono sopra, facciamo un grande danno alla natura e danneggiare la natura è come danneggiare se stessi.. Per questo motivo, visto che le dune di Porto Giunco non sono protette dal continuo calpestio dei turisti durante l’estate, abbiamo deciso di scrivere delle lettere di protesta al direttore dell’Area Marina Protetta. LE DUNE Gentilissimo Direttore dell’area marina protetta, sono un bambino di 9 anni e frequento la 4^A dell’Istituto Comprensivo di Villasimius. Le scrivo per raccontarle un fatto che sta accadendo nel mio paese. Nella duna naturale di Porto Giunco c’è un sentiero dove ci passano continuamente con i cavalli e gli alunni in escursione per andare alla torre. In questo modo la duna sta scomparendo progressivamente. Io propongo che il sentiero usato per andare alla torre venga recintato e che se ne faccia un altro affianco, dove la terra è più solida e non frana con le piogge. La ringrazio e spero che prenda provvedimenti. PER L’AREA MARINA PROTETTA Gentile Direttore dobbiamo chiederle un favore! Noi siamo gli alunni della scuola elementare e di una cosa le dobbiamo parlare: a Porto Giunco tanto tempo fa di dune di sabbia ce ne erano a volontà ma fra escursioni e passeggiate, cavalli e galoppate, la sabbia è scivolata e sul sentiero ne è rimasta solo una manciata… bisogna trovare una soluzione, perché le dune sono in via di estinzione! Quindi le chiediamo il terreno intorno alle dune di recintare in modo che nessuno possa più passare, e di far usare l’altra strada, più lunghetta, per salvaguardare l’Area Marina Protetta! Piante della duna consolidata: Olivastro Euforbia cespugliosa Lentisco Carrubo Ginepro fenicio Felce Asparago bianco Cisto marino Ginestra spinosa Assenzio selvatico Piante della spiaggia e/o delle dune in formazione: Finocchio di mare Calcatreppola marittima Giunco pungente Ginepro coccolone Giglio di mare Limonio Piante dello stagno: Salicornia Nome Scientifico: Olea Europea Nome sardo: Ollastu Habitat: E’ una specie amante del caldo e del sole. Cresce su qualunque terreno ma è comune soprattutto nelle zone litoranee. Utilizzo: L’olivo è un albero legato alla storia di tutte le civiltà del mediterraneo. I Fenici e i Greci lo diffusero nelle loro colonie. Era la pianta sacra alla dea Minerva, ed ebbe grande considerazione. Nome Scientifico: Euphorbia dendroides Nome sardo: Lua Habitat: Vive lungo le coste, nei terreni aridi e degradati. Utilizzo: Il suo lattice ha proprietà lassative, viene utilizzato per bruciare i porri e per avvelenare le acque dei fiumi nella pesca di frodo. Nome Scientifico: Pistacia lentiscus Nome sardo: Kessa, Moddizzi. Habitat: Pianta tipica dell’ambiente mediterraneo, cresce su diversi tipi di terreno, preferibilmente a bassa quota ed in prossimità delle coste. Utilizzo: Le bacche di questa pianta, venivano utilizzate in passato, per ricavarne un olio che veniva usato per cucinare e per far funzionare le lampade per l’illuminazione. Oggi viene utilizzato solo per fare gli arrosti. Nome Scientifico: Ceratonia siliqua Nome sardo: Karruba Habitat: Vive nei luoghi aridi, in prossimità delle coste, fino a 400-500 m di altezza. Utilizzo: Viene coltivato per l’alimentazione umana e del bestiame. Nome Scientifico: Juniperus phoenicea Nome sardo: Zinnibiri Habitat: Cresce su qualunque tipo di terreno, soprattutto nelle zone calcaree. Utilizzo: Il suo legno è stato utilizzato fin dall’antichità nelle costruzioni delle case, perché è molto duro e non viene facilmente attaccato dai tarli. N.B. Il ginepro è una specie protetta dalla legge ed è vitatissimo raccoglierlo e/o rovinarlo. Nome Scientifico: Polypodium vulgare Nome sardo: Filighe Habitat: Si sviluppa sui muri, sulle rupi, ma anche sugli alberi.. Utilizzo: Viene utilizzata per la composizione di molte medicine, contro la gotta e contro alcune malattie del fegato. Nome Scientifico: Asparagus albus Nome sardo: Sparau biancu, Sparau burdu. Habitat: Vive nei terreni aridi o degradati. Utilizzo: Anche questa specie è commestibile, anche se è molto amara ed è necessario bollirla. Nome Scientifico: Cistus monspeliensis Nome sardo: Mudregu Habitat: Vive nei suoli aridi, sassosi e sabbiosi. Utilizzo: In passato veniva usato come legna da ardere soprattutto per i forni del pane. Nome Scientifico: Calycotome spinosa Nome sardo: Iscorravoe, Matrigusa oina, Teria, Tiria Habitat: Vive in ambienti aridi della fascia mediterranea dove si ritrova spesso insieme con il lentisco, l’olivastro e la fillirea.. Utilizzo: Per la sua rusticità e i rami intricati e spinosi può essere usata per formare siepi. Nome Scientifico: Artemisia vulgaris Nome sardo: Assenzu Habitat: Vive nei terreni aridi o degradati, nelle zone ruderali, lungo i margini delle strade e nei campi. Utilizzo:. Il nome Artemisia deriva forse da quello della dea Artemide (Diana), o da quello della regina Artemisia che per prima avrebbe scoperto le virtù terapeutiche di questa pianta. Fin dai tempi più antichi l’Artemisia è stata associata alla magia, protettrice contro i fulmini e la peste. Nome Scientifico: Crithmum maritimum Nome sardo: Fenuju de mare Habitat: Vive lungo le zone costiere, sulle rupi e nei luoghi ciottolosi. Utilizzo: Vengono usate le foglie come condimento piccante e i germogli, sia essiccati sia, conservati in salamoia o sotto aceto; I semi si asciugano al sole e si conservano al riparo dall'umidità per preparare un decotto utile contro il rachitismo. Nome Scientifico: Eryngium maritimum Nome sardo: Corra de screu. Habitat: Vive nei litorali sabbiosi e sulle dune. Utilizzo: Sopporta bene l’insabbiamento, ha lunghe radici che gli permettono di sopravvivere negli ambienti salati. E’ un buon fissatore delle dune costiere. Dalla radice si estraeva una sostanza che veniva utilizzata per curare alcune malattie polmonari. Nome Scientifico: Jiuncus acutus Nome sardo: Jincu. Habitat: Vive in zone sabbiose e umide, ed in ambienti salmastri. Utilizzo: Dai rizomi (fusti sotterranei) macinati si ottiene una farina dolce, da quelli bolliti si ottiene uno sciroppo zuccherino. Le foglie seccate vengono usate per impagliare le sedie e per fare cestini.. Nome Scientifico: Juniperus oxicedrus Nome sardo: Zinnibiri. Habitat: Vive lungo le zone costiere e nei luoghi aridi, sassosi e assolati.. Utilizzo: Dalla distillazione del legno si ottiene un olio usato contro le infezioni della pelle. E’ molto pregiato ed è vitatissimo raccoglierlo o danneggiarlo. Nome Scientifico: Pancratium maritimum Nome sardo: Liliu de mari. Habitat: Cresce sulle spiagge e sulle dune costiere. E’ una specie protetta ed è vietato raccoglierla.. Nome Scientifico: limonium sp Nome sardo: Frori de mari Habitat: Vive lungo le zone costiere, sulle rupi e nei luoghi ciottolosi. Nome Scientifico: Arthrocnemum fruticosum. Nome sardo: Sa(n)ina Habitat: E’ una pianta definita “alofila”, che significa amante del sale. Sopporta alte concentrazioni di sale nell’acqua e nel terreno, pertanto si trova nei suoli salati in genere. Utilizzo: La tradizione popolare attribuisce a questa pianta proprietà depurative, rinfrescanti e antiscorbutiche Autori: Alunni delle classi quarte Docenti: Valeria Deschino Gigliola Garau Loredana Tronu