PDF - Società Italiana di Medicina Antroposofica

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La vita prima della nascita
GLI ANNESSI EMBRIONALI
Dott.sa Emanuela Biasci
Il cespuglio di rose
C'era una volta tanto tempo fa, in Vallonia, una giovane donna che partorì un figlio.
Come era costume del posto, il padre, dopo la nascita, piantò davanti a casa un ceppo
di rose le cui radici si sarebbero nutrite della placenta sepolta lì sotto, la stessa
placenta che prima aveva nutrito il bimbo.
Grazie alle cure premurose dei genitori, la piantina crebbe e diventò un fiorito rosaio.
Anche il figlio diventò un giorno un magnifico uomo. Decise allora di salutare la
famiglia e di partire per girare il mondo ma non senza prima aver raccomandato alla
madre di non preoccuparsi per lui mentre era in giro per lavoro: finchè il rosaio fosse
stato verde e fiorito a lui non sarebbe mancato niente.
La madre protesse e curò il cespuglio di rose rallegrandosi di vederlo rifiorire
magnificamente.
Un giorno però, mentre si recava come al solito a curare il rosaio trasalì: tutti i fiori si
erano seccati e, durante la notte, frasche e fogliame erano caduti a terra. Non era
possibile scorgervi più alcun cenno di vita. Allora la madre pensò che qualcosa di
terribile era accaduto a suo figlio.
Rientrò in casa piangendo e si mise a letto. Passò tre giorni e tre notti in lacrime
finchè arrivò un messo che le riferì la notizia della malasorte del figlio: dei ladri lo
avevano aggredito durante la notte e lo avevano ucciso.
Piena di dolore, la vecchia madre tolse dal terreno il ceppo secco del rosaio senza vita
e lo piantò sulla tomba del figlio.
Presto i rami secchi si rianimarono. Nuovamente riunito al fratello di latte, il ceppo
cominciò a fare nuove radici e in primavera uscirono i primi teneri germogli. D'estate
s'infiammò in un mare di rose rosse. Da allora ogni anno splendono le rose sulle tombe
della Vallonia.
R.S: NEGLI ANNESSI FETALI VIVE L'UOMO PRETERRESTRE.
QUANDO SI NASCE GLI ANNESSI SI RITIRANO.
IN EMBRIOLOGIA PIU' TARDI E' SOLO INVOLUCRO QUELLO CHE
ALL'INIZIO E' IL BAMBINO COMPLETO
L'embriogenesi umana si può dividere in tre fasi.
La prima fase copre circa le prime tre settimane e comprende lo sviluppo delle
membrane embrionali dell'uovo fecondato, senza che durante questo periodo emerga
alcuna forma umana riconoscibile. La seconda fase, che dura quaranta giorni, fino alla
fine del secondo mese, è quella embrionale vera e propria durante la quale l'embrione
sviluppa gradualmente la sua forma umana, con testa,tronco, arti e tutti i suoi organi
sebbene sia lungo circa 3 cm. La terza e ultima fase, che copre i rimanenti sette mesi,
fino al parto, la fase fetale, è soprattutto una fase di crescita e di ulteriore
differenziazione.
R.S.: La materia si deposita su forme predisposte e tutto diviene visibile.
Sviluppo degli annessi embrionali
Data di comparsa degli annessi nell'embrione umano:
Trofoblasto
Amnios
Sacco vitellino primitivo
Celoma
Allantoide
5° giorno
7° giorno
9° giorno
12°giorno
16°giorno
Prima settimana
Durante la prima settimana compaiono successivamente:
 il trofoblasto, per differenziazione dello strato cellulare superficiale dell'uovo
fecondato o zigote
 la cavità amniotica che si scava nel massiccio del nodo embrionale.
Seconda e Terza settimana




il mesenchima extraembrionale si condensa in due strati: l'uno, esterno, accollato al
trofoblasto e formante con esso il corion; l'altro, interno, a ridosso dell'amnios
(somatopleura) e del sacco vitellino primitivo (splacnopleura). Fra questi due strati
compare il celoma extraembrionale (salvo in una zona che collega l'embrione alla
parete della blastocisti, il peduncolo embrionale)
la cavità amniotica si amplia, trascinata dai margini dell'area embrionale all'atto
della delimitazione
il sacco vitellino primitivo è completamente rivestito dall'entoderma, che si sviluppa
lungo la membrana di Heuser
l'allantoide compare nel punto di unione tra la parte caudale dell'area embrionale ed
il sacco vitellino primitivo.
Quarta settimana




il celoma extraembrionale si riduce
la cavità amniotica aumenta a spese del celoma
il sacco vitellino si strozza. Compare quello definitivo che è collegato all'intestino
primitivo tramite il futuro dotto vitellino
l'allantoide si spinge nel peduncolo addominale accompagnata dai vasi allantoidei
Ottava settimana




il celoma extraembrionale scompare....
....obliterato dallo sviluppo della cavità amniotica
il sacco vitellino definitivo è a ridosso dell'area placentare in cima ad un lungo dotto
vitellino, che regredirà
l'allantoide, dopo essersi estesa per quasi tutta la lunghezza del funicolo
ombelicale, scompare nella sua parte distale. I vasi ombelicali proseguono il loro
sviluppo
Dalla dodicesima settimana



il sacco vitellino definitivo è quasi completamente scomparso
il funicolo ombelicale contiene ormai solo i vasi ombelicali ed eventualmente dei
residui allantoidei e vitellini
la cavità amniotica continua ad accrescersi fino al termine della gravidanza
Possiamo constatare una grande autonomia degli annessi fetali. Infatti succede a volte
che nella fase di gravidanza iniziale l'embrione sparisce, il battito cardiaco diventa
assente o in alcuni casi l'embrione non si sviluppa neanche (blighted ovum) ma il corion
va avanti a vivere per settimane mentre non è possibile la sopravvivenza dell'embrione
senza corion.
R.S.: Tutti gli annessi embrionali sono presenti nell'uomo dopo la nascita come
parti costitutive superiori. L'annesso fisico dell'embrione esiste spiritualmente
nell'adulto.
L'amnion è l'equivalente fisico dell'organizzazione eterica nell'adulto, l'allantoide è
l'equivalente fisico dell'organizzazione astrale e il corion dell'organizzazione dell'Io
(23 aprile 1924 Problemi di fisiologia e terapia alla luce della scienza dello spirito OO
314 pag.238).
Possiamo quindi mettere in connessione gli involucri embrionari con i 4 organi principali
nel feto:
Il corion portatore dell'io con la circolazione e il cuore (nutrimento cosmico).
L'amnion portatore dell'eterico è in connessione con i polmoni (respirazione aeriforme
esterna).
L'allantoide portatore dell'astrale con i reni (eliminazione ed escrezione).
Il sacco vitellino con il fegato (inizio dell'alimentazione terrestre, digestione).
GENESI
Poiché la Genesi descrive il nascere e il mutare delle forme, in linea di principio essa è
applicabile altrettanto bene sia alla nascita del mondo che alla nascita del mondo
corporeo umano.
L'evento umano non è tanto più piccolo di quello cosmico.
Thomas J. Weihs mette in relazione l'embriogenesi con la Genesi.
Vediamo dal Pentateuco e Haftaroth cosa accade nel nostro macrocosmo e
microcosmo:
In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era sterminata e vuota, le tenebre
erano sulla faccia dell'abisso e lo spirito di Dio si librava sulla superficie delle acque.
Dio disse “Sia luce”. E luce fu.
Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre. Dio chiamò la luce
giorno e chiamò notte le tenebre; così fu sera e fu mattino, un giorno.
Il 1° giorno di creazione (Genesi 1,1-5) ci riporta al processo di fecondazione
(elemento maschile – femminile, luce-tenebra), successivamente caotizzazione e
ristrutturazione, divisione cellulare fino alla stadio di formazione di un grappolo di
cellule in forma sferica: morula (questa dura nell'utero materno 4-5 gg dalla
fecondazione).
Dio disse poi:”Sia una distesa in mezzo alle acque che separi le une dalle altre.” Dio
fece la distesa e separò le acque che sono al di sotto della distesa da quelle che sono
al di sopra di essa. E così fu. Dio chiamò cielo la distesa; così fu sera e fu mattino, un
secondo giorno.
Il 2° giorno di creazione (Genesi 1,6-8) ci riporta alla formazione della blastocisti,
separazione tra un sopra e un sotto,sfera cava con un po' di liquido all'interno che
nuota nel liquido della cavità uterina, formazione del trofoblasto (5°-6° giorno dalla
fecondazione).
Dio disse:”Si riuniscano le acque che sono al disotto del cielo in un sol luogo sì che
appaia l'asciutto.”E così fu. Dio chiamò l'asciutto terra, e chiamò mari l'ammasso delle
acque. Dio vide che era cosa buona. Dio disse “La terra produca germogli, erbe che
facciano seme, alberi da frutto che diano frutti ciascuno della propria specie,
contenenti il loro seme sulla terra. E così fu. La terra produsse germogli, erbe che
fanno seme secondo la loro specie, alberi da frutto contenenti ciascuno il seme della
propria specie. Dio vide che era cosa buona. Così fu sera e fu mattino, un terzo giorno.
Il 3° giorno della creazione (Genesi 1,9-11) ci riporta alla proliferazione del
trofoblasto con l'annidamento, formazione dei 3 foglietti da cui si svilupperà
l'embrione, compare l'amnios e si sviluppa la parte liquida, cavità amniotica come
l'insieme dei mari che sono separati dalla terra embrione (7°-10° giorno dalla
fecondazione).
Dio disse:”Siano luminari nella distesa del cielo per far distinzione tra il giorno e la
notte; siano anche indici per le stagioni, per i giorni e per gli anni. Funzionino come
luminari nella distesa del cielo per far luce sulla terra.” E così fu. Dio fece dunque i 2
grandi luminari: il maggiore per presiedere al giorno e il minore per presiedere alla
notte, e le stelle. Dio li pose nella distesa del cielo per far la luce sulla terra; per
presiedere al giorno e alla notte, e per far distinzione tra la luce e le tenebre. Dio
vide che era cosa buona. Fu sera e fu mattino, un quarto giorno.
Il 4° giorno della creazione (Genesi 1,12-16) ci riporta ai villi che svilupperanno poi la
placenta, sono come il sole nel firmamento del trofoblasto, tra terra e firmamento nel
peduncolo di connessione appare come falce di luna l'allantoide (11°-13° giorno dalla
fecondazione).
Dio disse:” Brulichino le acque di un brulicame di esseri viventi; volatili volino sulla
terra, sulla superficie della distesa celeste.” Dio creò i grandi mostri acquatici, tutti
gli esseri viventi che si muovono di cui le acque brulicarono di varia specie e tutti i
volatili alati delle diverse specie. Dio vide che era cosa buona. Dio li benedisse
dicendo:”Prolificate, moltiplicatevi, empite le acque nei mari, il volatile si moltiplichi
sulla terra.” Così fu sera e fu mattino, un quinto giorno.
Il 5° giorno della creazione (Genesi 1, 17) ci riporta alla formazione delle isole
pulsanti di sangue che appaiono prima nel peduncolo e intorno all'allantoide , poi nel
sacco vitellino. Compare la linea primitiva (14°-15° giorno dalla fecondazione).
Dio disse:”La terra produca esseri viventi di specie varie, animali domestici, rettili e
bestie selvatiche di specie diversa.” E così fu. Dio fece bestie selvatiche di varia
specie, animali domestici di specie diverse e ogni sorta di striscianti sulla terra. Dio
vide che era cosa buona. Dio disse poi:”Facciamo un uomo a immagine nostra, a nostra
somiglianza; domini sui pesci del mare, sui volatili del cielo, sugli animali domestici, su
tutta la terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra.”Dio creò l'uomo a sua
immagine; lo creò a immagine di Dio; creò maschio e femmina. Dio li benedisse e Dio
stesso disse loro:”prolificate, moltiplicatevi, empite la terra e rendetevela soggetta,
dominate sui pesci del mar, sui volatili del cielo e su tutti gli animali che si muovono
sulla terra.” Dio disse:”Ecco, io vi do tutte le erbe che fanno seme, che sono sulla
faccia di tutta la terra, tutti gli alberi che danno frutto d'albero producente seme; vi
serviranno come cibo. Agli animali tutti della terra , a tutti gli uccelli del cielo e a
tutti gli striscianti sulla terra che hanno un afflato di vita, tutte le erbe verdi
serviranno di cibo.” E così fu. E Dio vide che tutto quello che aveva fatto era molto
buono. Fu sera e fu mattino, il sesto giorno.
Il 6° giorno della creazione (Genesi 1, 26-27) ci riporta alla fase in cui la natura dei 3
foglietti del disco embrionale e la disposizione spaziale secondo i 3 assi diventano
evidenti. Avviene la gastrulazione e la formazione della corda dorsale. I 3 foglietti
germinali daranno origine ai 3 grandi sistemi organici: l'ectoderma al sistema nervoso
e alla pelle, l'entoderma all'intestino e alla maggior parte degli organi interni ed il
mesoderma allo scheletro, ai muscoli ed al sangue.
Il cielo e la terra e tutto il loro esercito erano ormai completi. Nel settimo giorno Dio
aveva completato l'opera sua che aveva fatto, così nel settimo giorno cessò da tutta la
sua opera che aveva compiuto. Dio benedisse il settimo giorno e lo santificò, poiché in
esso aveva cessato da tutta la sua opera che Egli stesso aveva creato per poi
elaborarla.
Nella Genesi si parla di Dio ma gli Ebrei parlavano di Elohim, le gerarchie spirituali,
pluralità di entità spirituali che avevano lo scopo finale di creare l'uomo terrestre.
Anche R.S. parla degli Elohim, spiriti della forma (OO 102).
Il 1°gradino della creazione avviene senza la Parola Creatrice udibile, per così dire da
se stessa, è espressione stessa della divinità, la Divinità era la Parola.
Il 2°gradino avviene in seguito alla parola degli Elohim “E Dio disse”, da questo
momento ogni gradino sorge attraverso la Parola.
Anche nella Genesi, in rapporto al 2°-3°-4°-5° giorno della creazione vediamo la
formazione degli annessi embrionali , espressione fisica delle organizzazioni spirituali,
archetipi dell'uomo prima dello sviluppo dell'embrione.
R.S. afferma che l'individualità, quando si è totalmente espansa durante quella che
egli chiama “la mezzanotte cosmica”, ode un richiamo a tornare sulla terra e inizia la
discesa, di nuovo attraverso le sfere planetarie, incontrando una molteplicità di esseri
delle gerarchie dai quali apprende e insieme ai quali opera. Aiutato e sostenuto da
questi esseri, l'uomo sviluppa durante la sua discesa la forma spirituale-fisica o il
“progetto” del suo corpo terreno. R.S. chiama questa forma il “germe spirituale”.
Il germe spirituale dell'uomo scende dal cosmo al momento del concepimento e
l'individualità della persona si incarna solo dopo il 17°-20° giorno quando gli annessi
fetali sono stati preparati, in quanto portatori dei tre elementi spirituali-animici
dell'uomo (Io, c.astrale, c.eterico).
R.S.: Abbiamo un polo che è l'astronomia che tende sempre più verso modelli
matematici e un altro polo che è l'embriologia. Ogni cellula, nella sua forma sferica,
altro non è se non una riproduzione della forma dell'intero cosmo. I primi stadi dello
sviluppo embrionale umano debbono assolutamente venir considerati in base alla
connessione dell'uomo con il cosmo.
Possiamo farci le immagini seguenti sempre legate alla Genesi con l'aiuto di K.
Appenzeller:
1°giorno: fino allo stadio di morula il cielo è fuori
2°giorno: nella blastula comincia la dualità: sopra-sotto si forma il primo cielo interno
che è un cielo diurno: il sacco vitellino
3° giorno: la parte inferiore di questa dualità viene divisa in terra e mare che sono
sotto il cielo.
L'embrione si trova tra queste 2 cavità: sacco vitellino e cavità amniotica che possono
essere considerate come altra immagine, come un cielo diurno e uno notturno che per
un periodo sono ugualmente grandi poi crescerà il cielo notturno che avvolgerà l'intero
embrione per tutta la sua intera evoluzione.
Sino alla nascita l'embrione umano è avvolto dal mantello della notte (Amnion)
Annidamento:germogliare del mondo vegetale
4° giorno: l'embrione comincia ad arrotolarsi, racchiude il cielo dentro di sé e il centro
del cielo è il sole, il cuore che inizia a battere, si ha il germe dell'Io e l'Io si serve del
sangue come suo strumento, l'Io è un dono solare degli Elohim. Penetrano le forze di
luce e nasce dalla periferia il sangue che poi si dissolve nel battito del cuore; gli organi
del corpo possono essere chiamati astri che vi sono in questo cielo.
Possiamo d'altronde anche pensare alla placenta che si struttura adesso come a un
sole e all'allantoide come alla falce lunare
5° giorno: l'embrione umano prende forma ricordando il pesce in parte, e in parte
l'uccello quando si formano gli arti è come se si tramutasse in essere alato.
6°giorno: l'embrione introduce in sé altre forze di animalità: toro, rettile, leone. Dai 3
foglietti si formano gli organi ; l'uomo è predisposto bisessualmente e durante il suo
periodo embrionale sviluppa tutte le predisposizioni degli organi sessuali maschili e
femminili e soltanto a partire dalla 6° settimana di sviluppo comincia la
differenziazione nell'uno o nell'altro sesso. L'uomo diventa in un certo senso
indipendente e Dio lo benedice.
7° giorno: quiete e riposo. Benedizione
Nella Genesi possiamo anche ripercorrere le tappe dell'evoluzione terrestre:
1°giorno
Antico
Saturno
etere
calore
di elemento:
fuoco
gli
Spiriti germe del (org. dell'IO)
della forma c.fisico
agiscono
umano
con il loro
c.eterico
2°giorno:
Antico Sole
etere
luce
di elemento:
aria
gli
Spiriti germe del (org. dell'io,
della Forma c.eterico org.
agiscono
umano
ASTRALE)
con il loro
c.astrale
3°giorno:
Antica Luna
etere
suono
di elemento:
acqua
gli
Spiriti germe del (org. dell'io,
della Forma c.astrale org.astrale
agiscono
umano
org.ETERICA)
con il loro
IO
4°giorno:
Terra epoca etere
lemurica
vita
di elemento:
terra
(solido)
gli
Spiriti germe
della Forma dell'IO
agiscono
umano
con il sé
spirituale
l'Organizzazi
one
astrale
agisce
sul
c.eterico:
inizia la vegetazione
5°giorno:
primo
secondo
terzo
dell'epoca
atlantica
e
Il
c.astrale
viene
introiettato:
creazione
degli animali
nelle
varie
L'Organizzazi
one
dell'IO
feconda l'org.
.astrale
(anima
senziente)
(org.dell'io
org.astrale
org.eterica,
org.FISICA)
L'Organizzazi
one
dell'IO
feconda
attraverso
l'org.astrale
l'org. eterica
(anima
razionale)
specie
6°giorno:
ultimo terzo
dell'epoca
atlantica
L'Organizzazi
one
dell'IO
attraverso
l'org. Astrale
ed
eterica
afferra
l'organ.fisica,
la parte spirituale: l'Io è
riversa-to
nella
forma
fisica umana
(anima
cosciente)
Creazione
dell'uomo
fisico in cui
agisce
l'Io
dall'interno e
dal
basso
attraverso il
sangue.
Caduta
dall'Eden
Nascita
7° giorno:
riposo e santificazione
L'IO si dispone intorno al
c.astrale: oggi
Possiamo dire che l'Io arriva con il primo respiro, il distacco dal sangue materno con il
taglio del cordone o il secondamento.
L'IO per arrivare a coscienza impiega 3 anni: i primi 3 anni del bambino che cadono
nell'oblio e a 3 anni il bambino per la prima volta dice io.
Nei primi 6 giorni operano gli Elohim, nel 7° giorno opera Iahvè.
DIE FUSSWASCHUNG
(Christian Morgenstern)
Io ti ringrazio,pietra muta
e mi chino davanti a te:
A te devo la mia esistenza come pianta
Io vi ringrazio, suolo e fiori,
e mi piego davanti a voi:
Mi avete aiutato a divenire come animale
Io vi ringrazio, pietra, erba e animale
e mi inchino davanti a voi:
voi tutti mi avete condotto a me stesso
Noi ti ringraziamo, essere umano
e ci adagiamo devoti davanti a te:
poiché noi esistiamo in quanto esisti tu
Dalla divina unità e divina molteplicità
si rende ancora grazie:
Nel ringraziamento si intreccia tutta l'esistenza
PLACENTA
Il viaggio dell'embrione inizia dopo essere stato fecondato e termina a livello della
cavità uterina, sede normale del suo annidamento e del suo sviluppo: qui giunge dopo
aver percorso per quattro giorni la tuba e vi rimane libero per circa tre giorni. In
questa sede, il trofoblasto (strato superficiale dell'embrione) invade la decidua
uterina iniziando il processo di annidamento ( 5° giorno). L'impianto della blastocisti
nella mucosa uterina avviene grazie alla sua attività proteolitica.
Si distingue allora:
 uno strato cellulare interno: il citotrofoblasto
 uno strato sinciziale esterno: il sinciziotrofoblasto
Al 6° giorno iniziano a formarsi delle lacune nel sinciziotrofoblasto nelle quali circola il
sangue materno: è il primo abbozzo di circolazione, contatto madre-embrione.
Al 9° giorno l'impianto della blastocisti è completato.
Al 14° giorno dalla fecondazione la blastocisti è totalmente ricoperta dall'endometrio
uterino e su tutta la superficie del trofoblasto si generano numerose estroflessioni: i
villi coriali.
Questi invadono la decidua iniziando il processo di placentazione: sono travate
sinciziali separate da lacune vascolari, aumentano di numero e di volume, verso il 15°
giorno compare un asse citotrofoblastico all'interno di ciascuna colonna sinciziale.
Questo, progredendo, sfondano i vasi materni il cui contenuto si riversa nelle lacune.
E' l'abbozzo della circolazione materna della placenta.
Verso il 18° giorno il villo coriale è costituito da un'asse mesenchimale circondato dal
doppio strato di citotrofoblasto e sinciziotrofoblasto. In seno a questa mesenchima
compaiono delle isole sanguigne, inizio della futura circolazione fetale.
Verso il 21°giorno la rete vascolare dei villi si mette in rapporto con i vasi allantoidei.
La circolazione fetale della placenta si è stabilita. Questo tipo di circolazione,
utilizzando i vasi allantoidei, permette di definire la placenta umana con il nome di
placenta “corion-allantoidea”.
Inizialmente i villi sono distribuiti in maniera uniforme su tutta la superficie del
corion, l'involucro esterno dell'embrione; a partire dalla terza settimana di sviluppo
tuttavia quelli in contatto con la decidua basale (posta immediatamente sotto la zone
dove si è annidato l'embrione) continuano a proliferare e si ipertrofizzano mentre
quelli in contatto con la decidua capsulare (che ricopre la parte del sacco gestazionale
verso la cavità uterina) cessano di crescere e vanno incontro progressivamente ad
atrofia quasi totale.
Durante la 10-11 settimana si completa, dunque, il processo di differenziazione tra
corion frondosum e corion leave: il primo è costituito da villi di origine allantoidea
destinati a svilupparsi ulteriormente a contatto con la decidua basale, mentre il
secondo si crea dalla regressione degli altri villi di origine allantoidea, che vanno
incontro a fenomeni di ipotrofia fino a scomparire quasi del tutto.
I villi destinati a svilupparsi si ramificano e dopo il quarto mese il citotrofoblasto è
quasi completamente scomparso.
Corion frondosum e decidua basale si sviluppano sempre più fino a costituire un vero e
proprio organo ben differenziato che è la placenta.
La placenta umana è di tipo emo-coriale in quanto i villi del corion (tessuto fetale) sono
a diretto contatto con il sangue materno. Il sangue fetale è separato da quello
materno da una membrana formata da tre strati di tessuto di origine fetale:
 sinciziotrofoblasto
 connettivo
 endotelio dei vasi fetali situati all'interno dei villi in connessione con i vasi del
funicolo
La placenta compare solo nel gruppo dei vertebrati più evoluti, nei mammiferi,
nell'uomo, non negli uccelli.
Aristotele ha descritto la placenta anche nei pescecani. Troviamo placente simili
anche nei rettili e negli anfibi.
I piccoli mammiferi, specialmente i roditori creano 2 placente una dopo l'altra prima
placenta-sacco vitellino poi placenta allantoidea, fin da subito discoidale, delimitata.
I mammiferi carnivori di misura media come i cani formano una placenta che li include
come involucro completo e in più forma come una cintura (placenta zonale).
La maggior parte dei mammiferi maggiori come i maiali, i cammelli, le balene crescono
in un involucro completo di villi (placenta diffusa).
Nell'uomo invece durante i primi 3 mesi c'è il passaggio attraverso tutti gli stadi da
placentazione diffusa a placenta delimitata, discoidale. Possiamo capire meglio il
significato evolutivo del nostro ”abbigliamento prenatale” se lo confrontiamo con gli
animali superiori come i vertebrati.
I pesci hanno spesso soltanto un'appendice extraembrionaria: il sacco vitellino che
assicura il nutrimento nei primi stadi della vita fino alla loro autonomia. Il medium per
lo sviluppo è quasi sempre l'acqua esterna nella quale avviene il loro ciclo di vita.
Lo sviluppo degli anfibi è simile, un uovo di tritone o di rana è circondato da un
involucro gelatinoso chiaro come l'acqua messo a disposizione dalla mamma, questa
gelatina fa si che lo sviluppo avvenga in piena luce, è comunque da considerare un primo
involucro protettivo.
I rettili sviluppano in un primo stadio oltre al sacco vitellino anche l'amnion e
l'allantoide, la mamma mette a disposizione il chiaro dell'uovo come nutrimento, il
guscio di pergamena come protezione, posa le uova in posti protetti e bui come sabbia
umida o sotto foglie o sassi.
I coccodrilli e le tartarughe formano uova con gusci più duri, calcarei, così pure gli
uccelli che in più fanno il nido e covano le uova (si aggiunge l'elemento del calore).
Negli animali superiori c'è il massimo della protezione in quanto l'organismo materno
diventa lui stesso protettivo in toto dello sviluppo prenatale ma anche dalla parte
dell'embrione si forma un involucro in più: il trofoblasto che diventa corion e poi
placenta con le membrane.
Tanto maggiore è lo stadio evolutivo tanto più l'embrione viene protetto e gli viene
messo a disposizione un suo spazio nel quale gli viene data la possibilità di uno sviluppo
verso una sempre maggiore autonomia biologica. Questa gli permetterà dopo il parto di
avere un altro approccio verso l'ambiente che lo circonda: non solo di subirne le
modificazioni ma di essere in grado di modificarlo.
Nel gatto e nel cane abbiamo una placenta endotelio-coriale cioè i vasi si trovano
anche nel trofoblasto a diretto contatto con il sangue materno mentre nella pecora e
nei ruminanti l'epitelio della decidua persiste parzialmente intorno al trofoblasto
creando una membrana più spessa (placenta sindesmo-coriale), ancora più spessa è la
membrana nel maiale e nel cavallo in cui l'epitelio deciduale persiste completamente
intorno al trofoblasto (placenta epitelio-coriale).
L'entità degli scambi è ovviamente inversamente proporzionale alla spessore della
membrana.
La membrana placentare si assottiglia sempre di più durante la gravidanza riducendosi
il connettivo che si trova tra il trofoblasto e l'endotelio dei vasi fetali. Alla fine della
gravidanza il suo spessore varia da due a sei micron.
Gli scambi avvengono attraverso questa barriera emato-placentare nei due sensi con
meccanismi di permeabilità selettiva sia per diffusione passiva, che per trasporto
attivo grazie all'attività propria della membrana. La superficie di scambio è ancora più
aumentata per la presenza di microvillosità evidenti al microscopio elettronico.
La modalità degli scambi dei gas respiratori avviene per diffusione semplice, favoriti a
volte da diversi fattori, la maggior parte dei nutrienti come acqua, elettroliti,
zuccheri semplici, aminoacidi attraversa la membrana placentare per diffusione
semplice o facilitata, tuttavia per altre sostanze vengono utilizzate modalità come la
pinocitosi (es. per le immunoglobuline) o la diffusione con sistemi veicolanti.
La diffusione è direttamente proporzionale alla liposolubilità, mentre è inversamente
proporzionale al peso molecolare e al grado di ionizzazione.
Il sangue materno circola nello spazio intervilloso da cui il feto attinge le sostanze che
gli sono necessarie e nel quale scarica le scorie prodotte dal proprio metabolismo e
catabolismo, mentre il sangue fetale circola a livello dei villi immersi nella circolazione
placentare materna.
Non esiste molecola alla quale la placenta sia impermeabile in senso assoluto.
Esistono segnali endocrini da parte degli ormoni prodotti dal trofoblasto, dalla
decidua materna e dalle membrane fetali che influenzano e regolano i processi
metabolici, il flusso sanguigno utero-placentare e la differenziazione cellulare.
Il tessuto placentare è geneticamente identico a quello fetale cioè è tessuto del
bambino, anche se sporadicamente possiamo trovare delle anomalie cromosomiche
come dei mosaicismi solo placentari.
Secondo l'etimologia troviamo in latino“placere” cioè piacere in quanto la placenta
mette a disposizione del bambino tutto quello che fa piacere, in greco plakous:
focaccia piatta dalla radice plax: schiacciato,piatto.
E' significativo che il termine placenta in tedesco è “Mutterkuchen”, ovvero dolce
della mamma, termine che indica bene quale sia la funzione prenatale: nutrire il
bambino prima della nascita, e quale sia la sua funzione dopo la nascita, ovvero
cuocerla in forno.
Alla fine del terzo mese la placenta ha trovato la sua posizione definitiva.
La placentazione è molto caratteristica per ogni specie animale: nei maiali rimane
tutta intorno, nei topi si trova solo in un punto, nei felini è circolare come una cintura.
Ungulati (maiale)
Carnivori (cane)
Roditori (topo)
Nell'umano esiste una placenta individualizzata ? Significa qualcosa per il bambino se
la placenta è fine o spessa; com'è il suo bordo; dov'è l'inserzione del funicolo; se è
bilobata ?
Sorprendentemente gli animali più sviluppati hanno placente più primitive e viceversa,
quindi la placenta è un organo annesso con una sua qualità. Incredibile è che quasi tutti
gli animali anche quelli vegetariani mangiano la loro placenta dopo il parto.
Nell'uomo non c'è più il sentimento che prima eravamo più completi che dopo infatti
una volta questo rispetto per la placenta portava a seppellirla sotto un albero
significativo.
I vasi della placenta non sono innervati come gli altri vasi che sono innervati dal
sistema neurovegetativo, sono regolati dagli ormoni (regolazione neuroendocrina).
Si potrebbe dire che la placenta non è innervata quindi non ha anima, si può
considerare come “human vegetable”, questo sarebbe solo se noi pensassimo che
l'anima sia solo nel cervello ma R.S. ci insegna che non è così.
Nella Bibbia ci sono due citazioni della placenta:
in una si parla di Davide che viene perseguitato da Saul, incontra una donna di nome
Abigail che per dargli protezione lo benedice nominando la placenta di David
“vesticulum viventium” cioè fagotto del vivente. Nell'altra si tratta di una citazione di
un'usanza romana dove si parla del defunto al plurale “Dies manium”.
In immagini dell'Antico Egitto troviamo spesso una placenta: in alcune immagini la
placenta mummificata viene portata davanti al Faraone.
In Grecia invece si vede un'immagine in cui c'è Onfalos a Delfi e si vedono lacci e
catene che si possono interpretare come funicolo.
Secondo il mito il Tempio di Apollo veniva costruito dove si incontravano le due aquile
che Zeus mandava dai confini del mondo: questa può essere un'immagine per la
riunificazione dell'uomo con la sua metà persa.
La placenta non divide i compiti ma ha una qualità universale che le permette di fare
tutto dappertutto.
Se l'embrione compie dei passi verso la maturazione di una funzione la placenta si tira
indietro nella misura in cui il feto diventa sempre più autonomo.
In questo senso la placenta è un grande ideale per gli insegnanti e per i medici in
quanto da' aiuto finchè c'è bisogno e si ritira al momento giusto.
La placenta è quindi anche un'immagine primordiale del comportamento sociale,
altruismo puro, che non vuole niente per sé stessa.
Sacco amniotico
Il sacco amniotico è formato da una membrana coriale o corion (derivante dal corion
leave) che costituisce lo strato più esterno degli involucri fetali e da una membrana
amniotica o amnios che rappresenta l'involucro più interno della cavità amniotica.
E' dalla membrana coriale, in corrispondenza della zona placentare, che sorgono i villi
e al di là di questa area il corion si continua con l'amnios.
La membrana amniotica ricopre la faccia fetale della placenta e riveste esteriormente
il funicolo ombelicale, è collegata alla membrana coriale ma può essere separata
facilmente in quanto le connessioni tra le due risultano essere molto lasse.
Tornando all'embriogenesi si vede che la cavità amniotica è già presente nell'embrione
umano di sette giorni e mezzo.
Durante l'ottavo e il nono giorno alcune cellule della massa cellulare interna si
dispongono a formare un disco di ectoderma embrionale. Altre cellule, insieme con
quelle del citotrofoblasto adiacente, costituiscono uno strato epiteliale piatto a forma
di cupola che ricopre il disco e si continua tutto intorno con il suo margine . Questa
cupola di cellule è l'amnios primitivo, e lo spazio che sta tra questo e il disco
embrionale, che ne forma il pavimento, è la cavità amniotica. Al dodicesimo giorno la
cavità amniotica nella quale si accumula il liquido amniotico è ormai ben costituita.
L'amnios ha quindi un chiaro rapporto con l'ectoderma uno dei tre foglietti da cui
origineranno tutti gli organi fetali. In particolare dall'ectoderma deriverà il tessuto
nervoso e l'epidermide.
Il liquido cefalo-rachidiano secreto dai plessi corioidei del mielencefalo apparirà come
un liquido interiorizzato, con una composizione simile al liquido amniotico.
Alla ritmica oscillazione del liquido amniotico che si produce durante la deambulazione
umana corrisponde il movimento ritmico che viene trasmesso al liquor dal respiro
importante per la vitalità del sistema nervoso.
Anche la camera bulbare dell'occhio rappresenta un frammento di “liquido amniotico
strangolato”, quasi come un “mare interno” che nel corso della vita mantiene una
similitudine con il liquido amniotico.
Tutti i vertebrati, la cui evoluzione avviene primariamente sotto le condizioni di vita
della terraferma, per l'inizio di questa evoluzione hanno bisogno dell'amnios e del liq.
amniotico come una sorta di spazio marino dove si manifesta una spinta antigravitaria
che rende possibile, all'interno, lo sviluppo fisico dell'embrione appena sfiorato dalla
forza di gravità terrestre.
Questo ambiente liquido impedisce uno sviluppo asimmetrico dell'embrione che
potrebbe essere causato da differenze locali di pressione se l'embrione venisse in
contatto diretto con altri tessuti.
La composizione del liquido amniotico è dovuta in parte all'attività secretiva di cellule
dell'amnios e in parte all'attività dei reni fetali, quando questi cominciano a
funzionare dando origine a urina fetale che si aggiunge al liquido originale. I feti poi
inghiottono regolarmente il loro liquido amniotico, in parte lo assorbono tramite
l'intestino, in parte attraverso la placenta passa nel sangue materno, in parte lo
espellono con l'urina. Il liquido amniotico viene completamente sostituito ogni 3 ore.
Funicolo
Durante la terza e quarta settimana di sviluppo embrionale quando avviene la
delimitazione del corpo dell'embrione con un movimento di avvolgimento il sacco
vitellino primitivo si restringe dando luogo nella parte prossimale all'intestino
primitivo, centralmente al dotto vitellino e distalmente al sacco vitellino definitivo.
Il sacco vitellino ha una funzione di nutrizione dell'embrione nelle prime settimane di
vita ed è il luogo dove si formano le cellule germinali primitive. Scomparirà verso la
sesta settimana.
Esistono quindi due peduncoli: uno nettamente ventrale, il peduncolo vitellino,
contenente il dotto e i vasi vitellini; l'altro caudale, il peduncolo addominale o
allantoideo contenente l'allantoide ed i vasi allantoidei che migra in posizione ventrale
e si fonde con il peduncolo vitellino dando origine al funicolo ombelicale.
Il funicolo ombelicale riunisce in un medesimo asse mesenchimale i costituenti del
peduncolo addominale (allantoide e vasi allantoidei) ed il dotto vitellino.
L'allantoide è una struttura poco sviluppata nell'uomo ma molto perfezionata ad es.
negli uccelli.
La struttura allantoidea man mano andrà incontro ad un processo di atrofia completa
ma i vasi in essa contenuti, continueranno a portare sangue da e verso la placenta,
fatta eccezione per il ramo destro dei tronchi venosi che si atrofizza verso la quinta
settimana di sviluppo cosicchè nel funicolo restano solo una vena e due arterie
ombelicali.
La vena ombelicale, che è morfologicamente due o tre volte più grande delle arterie,
porta sangue arterioso dalla placenta al feto.
Le due arterie ombelicali portano sangue venoso dal feto alla placenta.
A volte l'allantoide persiste nel cordone ombelicale fino al termine, come un cordone
epiteliale microscopico e generalmente discontinuo. La porzione intraembrionale
dell'allantoide diviene l'uraco e può formare l'apice della vescica.
Il funicolo è ricoperto dall'amnios, che si continua con i tegumenti dell'embrione nella
zona d'inserzione del funicolo stesso.
Inizialmente il funicolo ombelicale è corto, molto spesso e si inserisce nella parte
inferiore della regione ventrale.
Con il progredire dello sviluppo della parete addominale anteriore la zona d'impianto
del funicolo ombelicale si restringe. Il funicolo si allunga e si assottiglia.
Quando poi esso ha raggiunto il suo completo sviluppo non contiene altro che i vasi
ombelicali immersi in un tessuto mesenchimale lasso: la gelatina di Wharton.
La funzione della gelatina di Wharton è di protezione dei vasi funicolari da stress
compressivi, ma è stato ipotizzato che, le cellule contenute in essa possano
partecipare alla regolazione del flusso del cordone ombelicale e che alcuni casi di
ritardo di crescita intrauterina siano dovuti ad un'alterazione della quantità di
gelatina.
I vasi decorrono nel cordone ombelicale con un discreto numero di avvolgimenti
longitudinali a spirale, che di solito hanno direzione antioraria. La spiralizzazione dei
vasi si stabilisce entro le 12-14 settimane e si mantiene fino al parto e il grado di
spiralizzazione sembra anch'esso in relazione con il benessere fetale.
Il taglio del cordone dopo la nascita del bambino avviene dopo qualche minuto, in
genere quando il cordone non pulsa più per permettere al bambino una adattamento più
dolce all'ambiente esterno. Questa ha già rappresentato una conquista, un
cambiamento di mentalità che è iniziato con fatica negli ospedali negli anni '60 dopo i
libri di F.Leboyer. Si è visto che tagliarlo precocemente dopo il parto espone i bambini
ad un rischio di anemizzazione soprattutto i piccoli prematuri.
L'esperienza del taglio del cordone può essere indagata con metodi psicanalitici come
la Primal Therapy che mette in relazione emozioni presenti con eventi passati ed
emozioni inespresse con possibili eventi futuri.
Attraverso questa terapia Shivam Rachana ha approfondito la comprensione del
processo della nascita arrivando a questa conclusione: la prima cosa che ci fanno dopo
aver affrontato la morte della nascita è portarci via l'unico punto di appoggio che
avevamo, la nostra migliore amica, la placenta, senza neppure poterle dire addio. Ha
quindi sviluppato in Australia nel'79 il Lotus Birth metodo con il quale non avviene il
taglio del cordone dopo la nascita ma si aspetta il secondamento e dopo l'espulsione
naturale della placenta la si tiene coperta di fianco al bambino e si aspetta che il
cordone si stacchi spontaneamente. Se dopo il parto, la placenta viene lasciata unita al
bambino, il campo eterico si chiude nel modo dovuto intorno al bambino, e quando è
perfettamente chiuso il cordone si stacca da solo. Un campo eterico perfetto equivale
ad un sistema immunitario più forte, perchè più forte è il campo energetico. Favorire
la continuità e la completezza di un processo aiuta ad avere maggior padronanza di sé
e un'integrità nel futuro. I ritmi dell'intera famiglia si rallentano, il neonato ha tempo
di adattarsi al nuovo ambiente consentendogli di essere qui e ora, e di lasciare andare
il cordone quando sente che è giunto il momento.
Relazione degli annessi embrionali con l'uomo tripartito
L'Amnion (sacco amniotico) può essere messo in relazione con il Sistema
Neurosensoriale, il funicolo con il Sistema Ritmico, la Placenta con il Sistema del
Ricambio.
L'Amnion rappresenta il gesto avvolgente sul piano fisico ed animico. Ripiegandosi
produce l'invaginazione del tubo neurale. E' l'organo primordiale della formazione di
un involucro corporeo protettivo in cui la personalità umana può svilupparsi con fiducia
giungendo alla maturazione di una forma fisica.
Amnion è anche il polo forma-luce, il “cielo” dell'embrione, il collegamento alle forze
cosmiche formative. E' in rapporto con l'ectoderma.
La Placenta è invece la sua “terra”, la sostanza materna, nutrice. Costituisce il polo
anabolico, è il precursore del tubo digestivo che si forma per invaginazione
dall'entoderma.
Dopo la nascita l'uomo svilupperà una nutrizione terrestre autonoma e, con la crescita,
potrà sempre più nutrirsi da se stesso anche sul piano animico-spirituale cioè cercherà
di trovare i suoi obiettivi individuali, gli ideali personali e seguirli.
Il Funicolo contiene i vasi sanguigni che rappresentano l'impulso emopoietico, con le
cellule staminali totipotenti; la gelatina di Wharton vista come mesenchima, tessuto
connettivo primordiale con tutta la sua potenza differenziatrice (origine
mesodermica); i residui dell'allantoide primitiva che si collega al piano emozionale. Il
taglio del cordone alla nascita o il mancato taglio ideale durante la vita ha delle
notevoli implicazioni con lo sviluppo della capacità di curare relazioni mutevoli sul piano
dialogico ed emotivo.
Rimedi placentari
Si hanno notizie dell'utilizzo terapeutico della placenta umana fino al XIX secolo in
Cina, Sud America ed Europa Orientale. La placenta veniva messa a seccare e
utilizzata poi come polvere ad uso sia interno che esterno.
Presso alcune popolazioni la placenta veniva cucinata e mangiata dopo il parto.
Nella Medicina Cinese la placenta è applicata come mezzo di rinforzo per l'attività
renale.
Il XX secolo ha introdotto nuove leggi sul commercio dei medicinali, leggi che hanno
influenzato anche l'utilizzo dei rimedi placentari in Europa.
Da circa 15 anni c'è una corrente di terapeuti che ricava rimedi dalla placenta umana
per il suo legittimo proprietario, il bambino, o per la sua famiglia per uso esterno sotto
forma di polvere o unguento o per uso interno sotto forma di tintura madre o diluizioni
omeopatiche per le più svariate indicazioni soprattutto pediatriche o ginecologiche.
Mi chiedo se ha un senso l'utilizzo omologo di preparati di provenienza umana.
Possiamo paragonare questo uso all'utilizzo di emotrasfusioni, di cellule staminali, al
trapianto di midollo o addirittura d'organo ?
Schad ci dice: useresti mai la tua salma (o seconda salma) come medicamento ?
In Medicina Antroposofica si utilizzano organopreparati embrionali potenziati di
provenienza bovina. La scelta del bovino è perchè ha grandi forze vitali, è vegetariano,
produce grandi quantità di latte che è la grande forza di crescita, produce letame che
è vitale per la terra, ovunque il bovino stimola ciò che è vivente, quando è lasciato
vivere in maniera adeguata.
Inoltre l'embrione umano a circa 6 settimane è molto simile a quello animale. La forza
archetipica è quella umana, più si va indietro nell'embriogenesi più umane sono le
forme anche negli animali.
Gli embrioni animali percorrono una fase simile a quella umana ma se ne allontanano
successivamente mentre l'uomo rimane più vicino alla sua forma originaria.
I preparati embrionali hanno una particolare importanza in quanto agiscono in senso
più ampio rispetto ai preparati dei singoli organi.
I 3 preparati sono:



Amnion
Funiculus Umbilicalis
Placenta
La ratio Antroposofica per l'utilizzo di questi tre preparati importanti è quando gli
arti costitutivi superiori non si inseriscono giustamente nel corpo fisico in quanto gli
involucri embrionali servono proprio a preparare l'incarnazione degli arti costitutivi
superiori nel corpo dell'embrione fino alla nascita:
Amnion: per disturbi del legame tra corpo eterico e corpo fisico, in particolare
nell'ambito della cute, degli organi di senso e del sistema nervoso
 Funiculus umbelicalis per disturbi profondi del legame tra corpo astrale e corpo
fisico
 Placenta nei disturbi del legame tra io e corpo fisico intendendo così l'inserimento
dell'organizzazione dell'Io che non si inserisce immediatamente nel fisico ma lo
afferra solo per il tramite dell'insieme di tutti gli altri arti costitutivi.
R.S.: dopo la nascita questa corrente fluisce nell'organizzazione del ricambio e delle
membra, in tutto ciò che è forza di movimento, che porta gli alimenti assunti in tutto
l'organismo fino al cervello. Ciò corrisponde alla funzione universale della placenta per
tutti i processi di nutrizione, ricambio ed escrezione dell'embrione.

Indicazioni terapeutiche:
AMNION: terapia primaria di “involucro” adatta per problemi generali d'incarnazione:
 problemi di pelle es.: dermatite atopica
 disturbi della chiusura del tubo neurale (mielomeningocele, cisti pilonidale)
 shock in gravidanza
 Profilassi nell'amniocentesi o dopo PROM (rottura prematura delle membrane)
 dopo taglio cesareo o parti difficoltosi
 da deficit nutritivo animico in gravidanza, manchevole maturazione del senso della
vita (es.:mamma molto occupata nel lavoro, poca attenzione al nascituro, manchevole
dedizione materna)
 bambini nervosi perchè privi di “involucro” perchè ha “poca pelle”
 bambini che soffrono per la mancanza fisica del padre
 bambini con vitalità molto bassa
 persone con tumori
 persone “ferite” da chirurgia, radioterapia o chemioterapia
 a livello animico agisce come antidepressivo, crea una maggiore delimitazione
rispetto all'ambiente esterno
 a livello spirituale rinsalda la propria autonomia, conserva la propria individualità
 a livello sociale nei disturbi di integrazione sociale come nei bambini adottati o
stranieri
FUNICULUS UMBELICALIS: per insufficienza dell'etere di luce:
 bambini sovrastimolati da videogiochi e computer
 bambini pallidi, grigi per iperstimolazione sensoriali, che si sono “terrestrizzati”
perdendo il contatto con l'elemento cosmico
 bambini disturbati da madri che non riescono a trovare la “giusta distanza”
iperprotettive o anaffettive
 come riattivazione del metabolismo nei tessuti in decadimento per es. medicina
estetica
 nelle malattie connettivali come la sclerodermia
 nell'arteriosclerosi
PLACENTA: per insufficienza dell'etere di calore e dell'etere chimico:
 bambini magri, deperiti, con scarso sviluppo
 IUGR (intrauterine growth retard) in gravidanza
 neonati di basso peso alla nascita
 neonati con ittero prolungato
 mamma che “non riesce a venire a capo della gravidanza”
 comunicazione madre/bambino disturbata sul piano fisico
 bambini che sperimentano la “perdita eterica della madre” quando è costretta a
tornare al lavoro
 perdita della madre nelle costituzioni isteriche
 per nutrire l'autostima
Conclusioni
Le uniche parole che vorrei citare al termine di questo piccolo lavoro e che riassumono
il mio sforzo sono di R.S.:
“ Se vuoi conoscere te stesso, cercati nelle immensità cosmiche; se vuoi conoscere il
mondo, penetra nella tua più profonda interiorità. La tua interiorità ti schiuderà i
segreti del cosmo, come in una memoria cosmica.”
Bibliografia
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M.Roggatz e R.Kummer - “seminari di Medicina Antroposofica 2000 e 2003”
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R.Steiner – 3° Corso di Scienza Naturale – Il rapporto dei diversi ambiti scientifici
con l'astronomia – 1° conferenza
R.Steiner – Gli Spiriti della forma e l'uomo OO 102
R.Steiner – La realtà spirituale dell'Antico Saturno, Sole, Luna e Terra OO 132
R.Steiner – Fisiologia occulta OO 128
R.Steiner – Il Vangelo di Matteo
Dalle stelle sono sceso
Verso le stelle voglio innalzarmi
Con Michele voglio agire
Per Cristo voglio vivere
(Rudolf Steiner GA 268, S.120)
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