Via Tofano 5 L’intervento verrà effettuato nel complesso di edilizia residenziale pubblica, ai margini dell’abitato di Quinto Romano. L’ambito è composto da tre torri (A,B,C) di 10 piani per un totale di 150 appartamenti di misure comprese fra 40 e i 100 mq. Attualmente le torri A e B sono in progressivo svuotamento per i gravi problemi strutturali che rendono gli alloggi non idonei alla riassegnazione. La torre C è già stata ristrutturata. I 50 alloggi attualmente vuoti serviranno per il rientro dei nuclei originari (3 famiglie) e per la mobilitazione di buona parte degli inquilini delle torri A e B (47 famiglie). L’intervento nelle torri A e B prevede la realizzazione di 116 alloggi in confronto ai 100 attualmente esistenti. In via Tofano 5 verrà realizzato un parcheggio interrato e il ridisegno dello spazio aperto con sistemazioni a verde e attrezzature per la sosta e il tempo libero e verrà garantito il mix sociale. Quarto Oggiaro Oggetto dell’intervento sono le due parti del Quartiere organizzate intorno alle vie Pascarella, Lopez, Simoni e piazza Capuana. La situazione attuale degli alloggi è particolare perché sono sotto dimensionati. Il primo ambito (vie Pascarella, Lopez, Simoni) è caratterizzato dalla forte concentrazione di alloggi sotto standard rispetto ai minimi (28,8 mq) previsti dalla legge Regionale per l’assegnazione. Il secondo ambito (piazza Capuana) è caratterizzato dall’abbandono degli spazi commerciali. L’intervento dell’Amministrazione interessa 116 alloggi di metratura variabile tra i 18 e i 22 mq, di cui si prevede l’accorpamento per raggiungere la metratura utile ai fini dell’assegnazione e cinque spazi commerciali in piazza Capuana di cui è previsto il riutilizzo a servizi. Gli alloggi previsti sono 58. Il progetto si costruisce attorno a due temi principali: la sperimentazione di progetti abitativi per giovani e famiglie con minori a carico e la sperimentazione in campo di risparmio energetico finalizzata ad allacciare i due isolati oggetto di intervento alla rete del teleriscaldamento. Il progetto prevede il ridisegno degli alloggi sottodimensionati attraverso la loro aggregazione in senso orizzontale e/o verticale e il riutilizzo degli spazi commerciali attualmente non occupati al piano terra degli edifici che si affacciano su piazza Capuana per ospitare associazioni, realtà locali e spazi di servizio alla residenza finalizzato alla riqualificazione e al recupero della funzione urbana e sociale della piazza. Via Solari 40 Il Quartiere Solari è un quartiere storico di edilizia residenziale pubblica realizzato dalla Società Umanitaria nel 1905 e da essa gestito fino al 1922, anno in cui il complesso è divenuto di proprietà comunale. Il complesso si costruisce attorno a due corti con giardino interno e palazzina autonoma per le attività comuni. Oggi, il Quartiere ha perso in gran parte i contenuti che ne avevano accompagnato la nascita e i primi anni di vita e che ne avevano fatto un modello per le più avanzate esperienze di housing sociale. Gli edifici sono in progressiva fase di svuotamento per inadeguatezza strutturale e impiantistica degli alloggi e per la difficoltà di un intervento che richiede necessariamente la mobilitazione degli inquilini. Attualmente gli alloggi sono 215 di cui 50 (vuoti o inagibili), 20 (occupati abusivamente) e 40 (sottostandard). L’intervento si configura come risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia limitatamente al recupero dei sottotetti. E’ prevista la realizzazione di un nuovo edificio, a completamento del Quartiere, da destinare a residenza speciale per anziani. I nuovi alloggi realizzabili saranno 20 derivanti dal recupero sottotetti e 12 nella nuova residenza speciale (2 fase). Il progetto pone al centro la riqualificazione e la valorizzazione del quartiere attraverso il recupero edilizio e la messa in atto di un programma di azioni sociali e progetti abitativi, volti a recuperare la dimensione sociale, di solidarietà e partecipazione che ha caratterizzato la storia del quartiere, con un’attenzione rivolta ai nuovi bisogni e alle nuove famiglie, e a ritrovare un ruolo propositivo del quartiere verso l’esterno. I temi del progetto sono: il recupero dei sottotetti al fine di incrementare il patrimonio abitativo comunale, la realizzazione di ascensori interni per il superamento delle barriere architettoniche, la riaggregazione degli alloggi sottodimensionati e la realizzazione di un nuovo edificio (2° fase), con funzione di residenza speciale per anziani, necessario all’avvio delle operazioni di mobilità, al fine di evitare lo spostamento delle persone più anziane fuori dal quartiere. Via Scaldasole 5 L’area è in stato di abbandono e degrado. L’intervento si configura come intervento di nuova edificazione a realizzazione delle previsioni del PIR “Arena Ticinese” e secondo le quantità da esso previste, e come intervento di ristrutturazione edilizia dell’edificio esistente lungo strada. Verranno realizzati 15 nuovi alloggi. Via de Lemene 51/55 L’oggetto di intervento è un complesso di origine rurale alla periferia nord occidentale di Milano, situato tra via Gallarate e viale Alcide De Gasperi, in un ambito che unisce all’immagine del borgo quella di una zona di residenze private di buon livello e un buon livello di collegamenti urbani e di servizi primari. Attualmente la cascina, che risale in alcune sue parti al 1700, è tutelata dalla Sovrintendenza e ha un vincolo ambientale di Piano Regolatore. La cascina è in uno stato di profondo degrado, ma nonostante sia stata recentemente dichiarata inagibile, vi abitano 54 famiglie abusive, in stanze di ridotte dimensioni (20 mq circa) e senza le dotazioni condizioni minime di abitabilità. L’intervento si configura come intervento di risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia limitatamente al recupero dei sottotetti. Attualmente sono 54 gli alloggi inagibili, ne verranno realizzati 51 derivanti dall’accorpamento degli alloggi sottodimensionati e dal recupero dei sottotetti. Il progetto, finalizzato prioritariamente al recupero del complesso cascinale attualmente inagibile e senza le condizioni minime di abitabilità, si costruisce su un programma di azioni sociali e progetti abitativi, volti a supportare un modello abitativo alternativo, suggerito dalla tipologia stessa dell’impianto cascinale, fortemente comunitario e tendenzialmente rivolto a famiglie giovani.