Manutenzione del rapidograph Spesso la china finisce per seccarsi all’interno del pennino, bloccando il movimento del pistone. ATTENZIONE: se scuotendo il rapidograph non si avverte il suono del pistone, non provare mai e poi mai a scrivere: specie se è stato a lungo riposto e col pennino verso il basso. La parte dello spillo rimasta fuori dal pennino si piega subito, e si può buttare il rapidograph. 1 – messa a bagno del pennino. Smontare il rapidograph, staccare la cartuccia ed estrarre il meccanismo senza però smontarlo. Riempire un bicchiere di acqua calda ed alcohool, (meglio se di plastica) Immergere il pennino e la cartuccia, separati, avendo cura di evitare urti alla punta del pennino immergendolo dalla parte opposta o su un malloppetto di carta da casa. Attendere circa un paio d’ore, ma a volte è necessario rinnovare l’acqua calda per un giorno intero. Comunque, attendere di sentire, scuotendo, il rumore del pistone in movimento. 2 – manutenzione del pennino Quando la china si è idratata si può procedere allo smontaggio del pennino. Con un cacciavite (rotring) o con le dita (koh-i-noor, steadler) , svitare il fondo del pennino, fino a vedere la testa del pistone SI RICHIEDE MASSIMA CONCENTRAZIONE NEI PASSI SUCCESSIVI: Estrarre a mano il pistone dal pennino, evitando ogni stress allo spillo. Sotto l’acqua corrente (meglio un filo d’acqua), inserire lo spillo nel pennino dalla parte della punta. Sempre sotto l’acqua infilare e sfilare lo spillo facendo uscire la china che intasava il condotto, fino a vedere lo spillo pulito. In questa fase spesso si rischia di lesionare lo spillo alla base. Non inserirlo mai completamente ed evitare movimenti rotatori e veloci. Serve molta concentrazione. Reinsere lo spillo è altrettanto difficile. Il trucco sta nel filo d’acqua corrente: tenere il pennino rivolto verso il basso far scorrere un filo d’acqua nel pennino, si noterà che escono gocce dalla punta, quindi c’è flusso interno inserire lentamente il pistone fino a sentire contatto tra la punta dello spillo e l’imbocco non fare alcuna forza o pressione. lasciando l’acqua scorrere, in pochi tentativi la punta dello spillo viene invitata in sede dal flusso. L’imbocco è della medesima forma del raccordo che unisce lo spillo al pistone, osservare anche quest’ultimo per orientarsi sulla sua conformazione. Si noti che questa operazione si svolge al decimo di millimetro. Riavvitare il fondo del pennino e scuoterlo ancora sotto il flusso d’acqua, stavolta più abbondante. Far asciugare il pennino scuotendolo, poi scrivendo su carta assorbente. Se nel tratto su carta avvengono strane sbaffature, una fibra di carta è rimasta nel pennino. NOTA: Nei vecchi studi di architettura si vedevano spesso quei contenitori per rapidograph formati da una vaschetta che conteneva dell’acqua; quest’ultima non diluiva la china, poiché lo spillo per gravità tappava il pennino. Il miglior modo per conservare il rapidograph è a testa in giù ed in bagno d’acqua, anche se per motivi pratici, nonché la sopravvenuta generazione di disegnatori automatici, è pratica rara e desueta. Motivo per cui spesso i pennini risentono di problemi tali da necessitare di questa manutenzione.