Anarchismo Movimento politico che persegue la liberazione dell'uomo da qualsiasi tipo di autorità costituita; ciò non significa disordine, ma al contrario "ordine naturale" restaurato in seguito all'abbattimento delle artificiose creazioni dell'autorità. L'anarchismo combatte l'autorità in campo politico: lo Stato è considerato soggetto oppressivo e artificiale , al pari di tutti i partiti politici in campo economico: il controllo dei mezzi di produzione spetta a libere e spontanee comunità di produttori associati, non a gruppi di interesse privato né allo Stato in campo sociale: il concetto di classe è rifiutato in quanto artificiale e oppressivo in campo culturale: ad esempio, si rifiuta la dimensione autoritaria della divinità Conseguentemente, l'anarchismo è astensionista in materia elettorale, in quanto rifiuta le istituzioni rappresentative a vantaggio di forme di democrazia diretta federalista, in quanto rifiuta lo Stato unitario — considerato oppressivo — e propone libere federazioni di associazioni di base (ad esempio, i comuni o le cooperative) insurrezionalista , più che rivoluzionario, in quanto ripone fiducia nella ribellione spontanea, fuori da schemi strategici vincolanti. La debole struttura organizzativa e il carattere individuale dell'azione hanno spesso esposto gli anarchici all'infiltrazione di agenti provocatori. volontarista, in quanto crede più nella volontà soggettiva di cambiamento che nelle condizioni oggettive in cui l'azione deve inquadrarsi spontaneista, in quanto ritiene che la rivolta debba partire direttamente dalle masse, non da gruppi politici organizzati che ricreerebbero una nuova dittatura estremista, in quanto l'obiettivo dell'azione politica non può essere la riforma o l'aggiustamento dello stato di cose esistente, bensì il suo radicale ribaltamento ateo e anticlericale, insofferente dell'autorità della Chiesa come potere costituito Gli anarchici hanno storicamente teorizzato l'attentato terroristico come gesto esemplare compiuto da singoli o da gruppi ristretti, capace di determinare per se stesso una svolta politica radicale. Esso però non è mai stato indiscriminato (popolazione civile), ma mirato a personalità ben individuate del regime politico da abbattere (sovrani, capi di Stato, ecc.). Si confrontino i caratteri dell'anarchismo con quelli propri del socialismo, soprattutto nella variante marxista, soffermandosi sulle numerose contrapposizioni, talora speculari (nel testo, queste sono indicate con il simbolo ).