APPUNTI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA
Prof.ssa Patrizia Moscatelli
Lic.Class. St. J. Joyce
A. s. 2005/2006
Classe V LC
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TESSUTO EPITELIALE
Il tessuto epiteliale ha la funzione di rivestimento, secrezione ed escrezione. Viene classificato a seconda
degli strati che forma e a seconda della forma delle cellule che lo compongono. Ha uno strato cellulare
libero, comunicante con l’esterno ed uno strato interno, a contatto con gli altri tessuti che poggia sulla
membrana basale, sostanza densa formata da proteine fibrose e polisaccaridi adesivi.
E’ privo di vasi, pertanto le cellule ricevono le sostanze solo per diffusione dal tessuto sottostante
(connettivo). Per la sua funzione di rivestimento, essendo sottoposto ad usura, ha cellule al di sopra della
membrana basale che si dividono frequentemente per mitosi, e che si spostano per sostituire quelle morte
o invecchiate. Ha terminazioni di fibre nervose per la ricezione sensoriale.
Un’altra caratteristica è quella di avere cellule disposte l’una accanto all’altra in modo tale da diminuire
gli spazi intercellulari così da garantire al massimo protezione e rivestimento. Per garantire una migliore
aderenza il tessuto epiteliale è provvisto di giunzioni cellula-cellula di due tipi: desmosomi e giunzioni
occludenti. I desmosomi sono formati da placche di materiale fibroso costituiti da filamenti che tengono
unite le membrane cellulari di cellule adiacenti. Le giunzioni occludenti sono delle parti in cui le due
membrane di cellule adiacenti si addossano quasi a fondersi. Un esempio lo riscontriamo nell’epitelio
intestinale dove tali giunzioni impediscono al contenuto intestinale di filtrare tra le cellule.
Il tessuto epiteliale può essere suddiviso in tre gruppi:
1. EPITELI DI RIVESTIMENTO
2. EPITELI VARIAMENTE MODIFICATI
3. EPITELI SECERNENTI O GHIANDOLARI
EPITELI DI RIVESTIMENTO
Gli epiteli di rivestimento si dividono in:
TIPO DI TESSUTO
Epit. Pavimentoso semplice
LOCALIZZAZIONE
Riveste gli alveoli polmonari,
l’interno dell’orecchio, le cavità
del corpo non a contatto con
l’esterno, i vasi sanguigni e
linfatici
Epit. Cubico semplice
Riveste i dotti escretori delle
ghiandole esocrine, alcuni tratti
dei tubuli renali, la superficie
esterna delle ovaie…
Epit. Cilindrico semplice
Riveste internamente stomaco
ed intestino (in questo caso
forma microvilli), tratti
dell’apparato respiratorio,
urinario e riproduttore, i dotti
escretori di molte ghiandole
Epit. Cilindrico ciliato semplice Riveste le prime vie
respiratorie, l’utero e le tube
uterine
Epit. Pavimentoso
pluristratificato
Riveste esternamente tutto il
corpo, la cavità boccale e
l’esofago
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FUNZIONE
Forma una barriera con
l’ambiente esterno, responsabile
nelle funzioni di trasporto
Protegge i tessuti. Nel caso del
rene ha funzione di
assorbimento.
Protegge i tessuti . Ha funzioni
di assorbimento e secrezione
Le ciglia hanno funzione di
rimuovere particelle estranee e
di trasportare l’uovo verso
l’utero
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Gli epiteli di rivestimento sono formati da cellule unite tra loro, con interposta scarsissima sostanza
intercellulare amorfa. La caratteristica disposizione delle cellule porta alla
formazione di lamine cellulari che risultano essere adatte a rivestire sia
superfici interne che esterne.Schematicamente le cellule epiteliali possono
essere ricondotte a tre forme essenziali:
1) cellule pavimentose
2) cellule cubiche
3) cellule cilindriche
Classificazione in base al numero di strati cellulari che compongono gli epiteli e alla morfologia
cellulare:
a) epiteli semplici: - sono costituiti da uno strato di cellule. In base all'aspetto morfologico si suddividono
in:
 pavimentoso semplice (o lamellare o piatto),
 cubico semplice (o isoprismatico),
 cilindrico semplice (o batiprismatico)
b) epitelio pseudostratificato o pluriseriato: è costituito da uno strato semplice di cellule con altezza e
disposizione variabile.
c) epiteli pluristratificati o composti – sono costituiti da due o più strati cellulari. In base alla forma delle
cellule superficiali vengono distinti in:
 pavimentoso pluristratificato,
 cilindrico e cubico pluristratificato,
Un tipo particolare di epitelio pluristratificato si trova nel sistema urinario ed è detto epitelio di
transizione (il numero di strati cellulari e il loro aspetto variano a seconda dello strato funzionale:
distensione o contrazione dell'organo).
EPITELIO PAVIMENTOSO SEMPLICE
E’ costituito da un singolo strato di cellule piatte con il nucleo centrale, ovoidale o sferico, i margini
cellulari sono irregolari. Nelle sezioni perpendicolari alla superficie dell’epitelio stesso le cellule
appaiono sottili e appiattite, tranne nella zona centrale dove sono rigonfie per la presenza del nucleo
sferico o ovoidale.Nelle sezioni parallele alla superficie le cellule presentano forma poligonale più o
meno regolare e nel loro insieme assomigliano ad un mosaico.
È largamente rappresentato nell'organismo umano; è presente infatti a livello di:
- Polmone: alveoli polmonari
- Testicoli : rete testis.
- Rene: foglietto parietale della capsula
di Bowman.
- Orecchio: parete del labirinto
membranoso e superficie interna della
membrana del timpano.
- Mesotelio: rivestimento delle cavità
peritoneale, pleurica, pericardica.
- Vasi: endotelio (strato interno dei vasi)
EPITELIO CUBICO O ISOPRISMATICO SEMPLICE
E’ costituito da un singolo strato di cellule cuboidi o poliedriche. Nelle sezioni perpendicolari alla
superficie le cellule appaiono con una forma cuboidale o cubica; nelle sezioni perpendicolari le cellule
presentano un contorno pentagonale o esagonale irregolare.
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Il nucleo, di forma sferica, è posto al centro della cellula. Spesso le cellule presentano corti microvilli
talvolta ciglia vibratili
È presente:
- Ovaio: epitelio germinativo
- Rene: parte larga dell’ansa di Henle,
tubulo contorto distale, tubulo collettore,
- Polmone: bronchioli respiratori terminali,
- Tiroide: parete follicolare,
- Condotti escretori ghiandolari,
- Vescichette seminali
- Cristallino: superficie profonda,
- Retina:epitelio pigmentato.
EPITELIO CILINDRICO O BATIPRISMATICO SEMPLICE
E’ costituito un unico strato di cellule
prismatiche che poggiano su una sottile
membrana basale, le cui caratteristiche
morfologiche variano a seconda della sede
e della funzione che svolgono.
Nelle
sezioni
perpendicolari
alla
superficie le cellule sono alte, cilindriche,
con l’asse maggiore perpendicolare alla
superficie dell’epitelio.
Nelle sezioni parallele presenta un aspetto
a mosaico simile a quello degli epiteli
pavimentoso e cubico. Il nucleo è ovale e
posizionato nel terzo inferiore della
cellula. E’ il tessuto più diffuso e svolge
un ruolo meccanico di protezione ed è
indicato per compiere funzioni sia di
assorbimento
che di secrezione. In
relazione a queste due funzioni le cellule
possono presentare sulla loro porzione
apicale una “cuticola” detto orletto
striato o a spazzola, costituito da
microvilli che hanno il compito di
aumentare notevolmente la superficie
assorbente della cellula.
La funzione di secrezione è invece
sostenuta da cellule specializzate a
secernere muco che forma un velo di
protezione
(cellule
caliciformi
mucipare).
Un altro tipo di epitelio cilindrico semplice è rappresentato dall’epitelio ciliato: ove accanto a cellule
ciliate si trovano cellule secernenti irregolarmente alternate tra loro.
Può essere pertanto:
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a) non ciliato
- nell'intestino tenue
- nello stomaco
- nei dotti escretori delle ghiandole
b) ciliato
- nei piccoli bronchi
- in aree circoscritte dell' utero
- nell'epitelio della tuba uterina
EPITELIO BATIPRISMATICO O
CILINDRICO PSEUDOSTRATIFICATO
PLURISERIATO
Può anche essere considerato una varietà del
cilindrico semplice.
Questo particolare epitelio è composto da un unico strato di cellule a forma cilindrica, dotate di un’altezza
variabile ma che poggiano tutte sulla membrana basale; alcune di esse raggiungono la superficie libera
mentre altre si arrestano a livelli inferiori. Le
cellule che giungono alla superficie libera
presentano un restringimento alla loro base.
Altre hanno una forma affusolata irregolare
all’apice, altre sono corte e tondeggianti.
Poiché i nuclei sono disposti nelle loro
porzioni cellulari più larghe, essi appaiono
disposti a diversa altezza dando all’epitelio la
falsa immagine di un epitelio pluristratificato.
La parte apicale libera di tali cellule può
presentare ciglia o microvilli o stereociglia,
tra di esse possono essere intercalate cellule
caliciformi mucipare.
Può essere pertanto:
a) ciliato :
- nella faringe (per la maggior parte):
epitelio della tonaca mucosa,
- nella laringe: epitelio della tonaca
mucosa,
- nella trachea: epitelio della tonaca
mucosa,
-nei bronchi: epitelio della tonaca mucosa.
b) non ciliato:
- nell’uretra maschile,
- nel condotto deferente
- nell’epididimo
- nei grossi condotti escretori
ghiandolari.
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EPITELIO PAVIMENTOSO PLURISTRATIFICATO
E’ costituito da molti strati di cellule di varia forma. Lo strato più profondo poggia sulla membrana basale
ed è dato da cellule cubiche o cilindriche ,
verso la superficie seguono uno o più strati
di cellule poliedriche e infine strati di
elementi appiattiti con aspetto squamoso.
L'epitelio è privo di irrorazione sanguigna
ed è nutrito per diffusione dai capillari
presenti
nello
strato
connettivale
sottostante. Pertanto gli strati profondi
presentano un'intensa attività metabolica
che diminuisce fino a scomparire negli
strati più superficiali.In questa sede le
cellule sono appiattite e perdono la
capacità proliferativa.
Si distinguono:
1) epitelio pavimentoso pluristratificato
corneificato è così detto perché gli strati
più superficiali delle cellule che lo
compongono subiscono un processo di
cheratinizzazione che le trasforma in lamelle cornee desquamanti. Queste lamelle partecipano alla
formazione di una barriera che protegge i
tessuti sottostanti dalle invasioni batteriche e
da attacchi di natura chimica, fisica e
meccanica. Inoltre questo strato di cellule
morte ostacola l’eventuale evaporazione dei
liquidi tessutali. E’ tuttavia lubrificato dal
secreto prodotto dalla ghiandole sebacee e
sudoripare.
- epidermide della cute
2) epitelio pavimentoso composto non
corneificato è composto da 5-10 ordini di
cellule disposte su tre strati. La porzione
più profonda del tessuto presenta creste
che invadono il connettivo sottostante
dando luogo alle papille connettivali. In tal
modo viene facilitata la diffusione delle sostanze
nutritive dai capillari situati nel connettivo. Questo
tipo di epitelio che riveste le mucose è lubrificato dal
secreto delle ghiandole i cui condotti escretori si
aprono sulla superficie dell’epitelio; si forma così un
velo di protezione per le cellule più superficiali.
- cornea,
- bocca: labbro, lingua, tonsilla palatina
- esofago
- vagina
Un tipo particolare di epitelio pluristratificato si trova
nel sistema urinario ed è detto epitelio di transizione
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(il numero di strati cellulari e il loro aspetto variano a seconda dello strato funzionale: distensione o
contrazione dell'organo). Si tratta di una modificazione dell’epitelio stratificato.
Le cellule sono organizzate in più strati nei quali le cellule superficiali, disposte in un’unica fila, sono le
cellule ad ombrello o a cupola; quelle intermedie, disposte in più file, sono le cellule clavate o piriformi,
responsabili della plasticità dell’epitelio; le più profonde, in un’unica fila, sono le basali e sono
considerate elementi di rimpiazzo. Quando l’organo che riveste questo epitelio si distende , le pareti si
assottigliano e gli ordini delle cellule diminuiscono a 2-3.
Le cellule piriformi si incuneano
tra le cellule basali e le cellule
cupoliformi si distendono a tal
punto che ognuna di esse si trova a
ricoprire l’apice di 2-3 cellule
piriformi.
- vescica,
- uretere
- uretra: parte superiore
EPITELI VARIAMENTE
MODIFICATI
Gli epiteli variamente modificati sono quelli che hanno la capacità di svolgere funzioni diverse. Sono gli
epiteli sensoriali che trasferiscono gli stimoli al sistema nervoso tipo le cellule dei recettori gustativi nelle
lingua, quelle dell’epitelio olfattivo e le cellule acustiche.Altre modificazioni riguardano le cellule
corneificate delle unghia, dello smalto dei denti, del cristallino dell’occhio.
EPITELI SECERNENTI O GHIANDOLARI
Gli epiteli ghiandolari sono costituiti da cellule capaci di elaborare e riversare all’esterno o nel sangue
sostanze che presentano le funzioni più diverse: ad esempio enzimi o altre proteine, mucopolisaccaridi
(mucina), lipidi, ormoni. Col termine di secrezione si indica la capacità di produrre sostanze destinate ad
essere escrete dalla cellula per svolgere un determinato compito funzionale. Tale attività è svolta dagli
elementi epiteliali che costituiscono la ghiandola (parenchima ghiandolare) mentre la funzione meccanica
di sostegno, la nutrizione (tramite i vasi sanguigni) e l’innervazione si esplica tramite il tessuto connettivo
interstiziale o stroma.
Sulla base del destino finale del loro secreto distinguiamo due tipi principali di ghiandole:
1) ghiandole a secrezione esterna o esocrine: riversano il loro secreto, mediante dotti escretori
sulla superficie esterna del corpo
in cavità che comunicano con l’esterno
- ghiandole sebacee
- pancreas esocrino
- ghiandole sudoripare
- fegato.
2) ghiandole endocrine: sono sprovviste di dotti escretori e riversano i loro prodotti di secrezione
(ormoni) direttamente nei capillari sanguigni:
- Tiroide
- Surrene
- Paratiroide
- pancreas endocrino
- Ipofisi
- Ghiandola interstiziale del testicolo e dell’ovaio.
Sviluppo delle ghiandole
Entrambi i tipi di ghiandole hanno origine dall’epitelio di rivestimento. Si presentano all’inizio come
un’invaginazione o un cordone solido di cellule epiteliali che, proliferando, invade il tessuto connettivo
sottostante.
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Successivamente, nelle ghiandole esocrine, le cellule profonde del cordone cellulare si differenziano in
elementi secernenti che mantengono una connessione con l’epitelio superficiale che darà origine al dotto
escretore.
Nelle ghiandole endocrine, invece, si perde la connessione della ghiandola con la superficie, per cui la
ghiandola è isolata dall’epitelio di rivestimento da cui ha avuto origine ed il prodotto di
secrezione è riversato direttamente nelle reti di capillari sanguigni che circondano le cellule.
TESSUTO CONNETTIVO
Il tessuto connettivo svolge funzione di
1. collegamento tra le diverse parti dell’organismo
2. nutritive, con l’apporto di sostanze che consentono il metabolismo cellulare
3. meccaniche e di sostegno, costituendo lo scheletro dei Vertebrati
Tutti i tessuti connettivi derivano dal mesenchima o tessuto connettivo embrionale.
La cellula mesenchimale è una cellula staminale pluripotente e può differenziarsi in molti tipi di
cellule connettivali (fibroblastì, cellule adipose, mastociti, condroblasti, osteoblasti) può anche dare
origine alle fibrocellule muscolari lisce, alle cellule ematiche, a quelle endoteliali ecc.
E’ costituito da cellule immerse in sostanza fondamentale amorfa contenente fibre e liquido
intercellulare. I tessuti connettivi si diversificano per il tipo di cellule presenti, per il tipo di fibre e per la
composizione chimica del liquido intercellulare.
Le fibre possono essere di tre tipi:
Fibre collagene
Più
abbondanti,
flessibili,
resistenti
allo
stiramento,
costituiti da una proteina detta
collagene che se riscaldata si
trasforma in gelatina
Fibre reticolari
Sottili, formano delle reti.
Fanno da sostegno ai visceri
quali milza, fegato , pancreas.
Ritrovano
anche
nelle
membrane basali
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Fibre elastiche
Sono costituite da una proteina
detta elastina che permette alla
fibra se stirata di ritornare nella
forma originale
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Il tessuto connettivo si divide:
1.
2.
3.
4.
TESSUTO CONNETTIVO PROPRIAMENTE DETTO
TESSUTO CARTILAGINEO
TESSUTO OSSEO
SANGUE
TESSUTO CONNETTIVO PROPRIAMENTE DETTO
Questo tessuto è a sua volta suddiviso in:
Tessuto connettivo lasso:
 tessuto mucoso
 tessuto elastico
 tessuto reticolare
 tessuto adiposo
 tessuto pigmentato
Tessuto connettivo denso o
compatto:
 tessuto connettivo denso
irregolare
 tessuto connettivo denso
regolare
TESSUTO CONNETTIVO LASSO
Nella sostanza fondamentale semiliquida sono comprese fibre collagene, reticolari ed elastiche. Ha la
funzione di riparare i tessuti, trattenere acqua e garantire il passaggio nel sangue e nella linfa di diversi
prodotti del metabolismo. Riempie tutti gli spazi liberi tra gli organi, connettendoli tra di loro. Le cellule
presenti sono:
FIBROBLASTI che sintetizzano le fibre del collagene
MACROFAGI presenti nel fegato, negli organi
linfatici, nel midollo osseo con attività fagocitarla che
si esplica fondamentalmente durante i processi
infiammatori.
PLASMACELLULE che derivano dal timo e migrano
in altri organi, sintetizzano gli anticorpi presenti nel
sangue
CELLULE ADIPOSE capaci di sintetizzare ed
immagazzinare lipidi.
CELLULE DEL SANGUE quali linfociti e granulociti
provenienti dal sangue e dalla linfa che transitano nel
tessuto connettivo lasso.
 tessuto mucoso
Mostra abbondante sostanza fondamentale
gelatinosa.
In esso si notano scarse e sottili fibre
collagene, mentre le uniche cellule presenti
sono fibroblasti e rari macrofagi. Molto
diffuso nell’embrione è presente
nel cordone ombelicale del feto.
 tessuto elastico
Il tessuto elastico è costituito da lamine
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ondulate di fibre elastiche (formate da elastina), con un andamento parallelo tra di loro.
Le fibre elastiche predominano nettamente su quelle collagene. I fibroblasti sono scarsi e disposti
irregolarmente. Macroscopicamente mostra colore giallastro.
Lo troviamo nei polmoni, nella laringe, nella trachea, nei bronchi,nei legamenti gialli delle vertebre e
nella parete delle arterie
 tessuto reticolare
Le fibre reticolari sono particolarmente abbondanti nel connettivo embrionale e nel connettivo adulto
durante i fenomeni di riparo delle ferite. Il tessuto reticolare è caratterizzato da fibre reticolari che in
realtà sono fibre collagene molto sottili, disposte in modo lasso e irregolare per fornire sostegno a
formazioni delicate come possono essere le
cellule epatiche, le cellule linfoidi e il midollo
osseo.
Nell’adulto le fibre reticolari si riscontrano:
- nella membrana basale degli epiteli e degli
endoteli,
- nella guaina reticolare del sarcolemma
(membrana plasmatici) delle fibre muscolari,
- nella guaina reticolare delle fibre nervose,
- nello stroma delle ghiandole
- nello stroma degli organi emopoietici
(midollo osseo, milza, linfonodi, ecc)
 tessuto adiposo
Costituisce una varietà di tessuto connettivo lasso in cui le cellule adipose (adipociti) sono numerose e
organizzate in lobuli. Tale tessuto è implicato nella sintesi dei grassi e nella loro liberazione, per cui
svolge un ruolo fondamentale nell’assicurare un apporto costante di materiale energetico
Nei mammiferi esistono due varietà di tessuto adiposo:
a)
il tessuto adiposo bianco o
giallo : rappresenta la maggior
parte del grasso dell’organismo.
Le cellule sono molto grandi e,
se isolate, presentano forma
sferica, se accostate, prendono
forma ovoidale o poliedrica. La
cellula è occupata da un’unica
grande goccia lipidica ed il
nucleo è sospinto alla periferia .
b)
il tessuto adiposo bruno: è
abbondante nelle specie che
vanno in letargo, ma è scarso nei
Primati
e
quindi
anche
nell’uomo, dove non ha grande
importanza
metabolica.
Le
cellule che lo compongono sono
più piccole di quelle del tessuto
adiposo bianco e mostrano
forma poliedrica. I lipidi sono distribuiti in numerose goccioline libere nel citoplasma, per cui il
nucleo è sferico e non viene sospinto alla periferia.
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 tessuto pigmentato
Nel derma della cute, specie in quella di razze umane di colore, sono presenti cellule pigmentate dette
melanociti, che si accumulano nella soprastante epidermide; il citoplasma di tali cellule è ripieno di
granuli di pigmento bruno o nero che corrisponde alla melanina.. Quando tali cellule sono particolarmente
abbondanti, il tessuto che si forma è detto tessuto connettivo pigmentato:
- cute di razze di colore
TESSUTO CONNETTIVO DENSO
Nel tessuto connettivo compatto le fibre collagene sono predominanti rispetto alle altre due componenti
(cellulare ed amorfa) e sono raccolte in grossi fasci stipati. I fasci di fibre collagene possono intrecciarsi
tra loro in due modi diversi e pertanto si possono distinguere due tipi di tessuto connettivo denso.
 tessuto connettivo denso irregolare
E’ costituito da masse di fibre collagene disposte in maniera disordinata ed intrecciata. I fasci di fibre
collagene sono molto più voluminosi e più stipati che nel connettivo lasso, non presentano un
orientamento ordinato e sono accompagnati da estese reti elastiche; le cellule sono scarse e rappresentate
quasi esclusivamente da fibroblasti e da pochi macrofagi; la sostanza amorfa è scarsa. Il movimento
cellulare è molto modesto.
Questo tessuto è evidenziabile:
- nel derma (dove si continua
direttamente con il tessuto
connettivo lasso sottostante:
tessuto sottocutaneo,
- nella capsula fibrosa che
avvolge gli organi dove le fibre
collagene
si
continuano
direttamente con il tessuto
connettivo lasso sottostante,
- nelle guaine dei tendini e dei
nervi,
- nel periostio.

tessuto connettivo
denso regolare
E’ costituito da masse di fibre
collagene
disposte
parallelamente secondo un
disegno preciso. Questo tipo
di tessuto è evidenziabile
soprattutto nelle strutture
sottoposte
a
trazione
unidirezionale (tendini e
legamenti)e nelle membrane
fibrose
(avvolgono
e
proteggono i visceri come il
cuore ed i reni).
Nei tendini e nei legamenti i fasci di fibre collagene sono fittamente stipati tra loro ed orientati tutti nella
direzione della trazione; la sostanza amorfa è scarsa e i fibroblasti (cellule tendinee) sono le uniche
cellule presenti e sono disposte in lunghe file parallele negli interstizi tra i fasci di fibre collagene, dove
sono spesso interposte anche reti elastiche.
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