Progetto Giardino Laboratorio del liceo Farnesina in collaborazione con il Garden Club Giardino Romano. Come nasce un’idea Come succede spesso nelle storie migliori, il Progetto Giardino del Liceo Farnesina nasce da un incontro. Gabriella Patti d’Aquino, insegnante di Italiano e Latino, incontra a casa di amici la dott.ssa Annalucia Francesconi, botanica presso l’Università La Sapienza. Scatta qualcosa. Passano parecchio tempo a parlare di alberi e fiori. A questo primo momento segue l’iscrizione di Gabriella, come regalo di Natale da parte del marito, al Garden Club Giardino Romano. È l’avvio di una serie di occasioni stimolanti frutto della conoscenza di tante persone unite da un amore indiscusso per le piante. Gabriella Patti propone il progetto alla preside del Liceo, Olga Olivieri: fare un giardino al Farnesina. La preside accoglie con grande favore la proposta. In contemporanea Annalucia Francesconi propone al consiglio direttivo del Garden di cui fa parte la collaborazione con la scuola. Le due proposte vengono accolte. Nel giugno 2009 il Collegio dei docenti del Farnesina delega all’unanimità la prof.ssa Patti a divenire responsabile del progetto. Nello stesso periodo il Consiglio del Garden delega la dott.ssa Francesconi a seguire le fasi di organizzazione del progetto. Ma quale idea c’è dietro? Dietro, innanzitutto, c’è un bel pezzo di terreno. Circa 25 metri per 25, sul retro - appunto - della scuola. È incolto da parecchi anni. Una parte di esso funge da discarica per gli arredi deteriorati del Liceo. E con 1200 ragazzi con ormoni alle stelle gli arredi si deteriorano facilmente. E si accumulano. Nel passato l’ex portiere del liceo Gino lo coltivava come orto privato (mai visto nemmeno una zucchina, ne era gelosissimo) ma poi lo ha abbandonato perché - a suo dire - «a che serve coltivare qualcosa se poi gli zingari te la rubano?». Ricorda la “prof” Patti: «Cominciai a parlare dell’idea di mettere a posto il giardino, ma venni fermata. Qualcuno mi disse, addirittura, che quello era un terreno minato. Il giardino confina con la via Cassia, che durante la guerra è stata teatro di scontri. Mi informai meglio, facendo ricorso alla memoria storica di qualche ex insegnante. Ottenni una conferma tranquillizzante: la presenza non di mine ma di una bomba inesplosa, disinnescata e tolta anni prima». I progetti hanno sempre bisogno di conferme. Meglio se da un libro. In una gita nel delizioso paese umbro di Bevagna, in una vecchia libreria Gabriella Patti si imbatte in un libro dal titolo suggestivo: Il giardino dello spirito di Alessandro Menghini. In un modo che qualche rigoroso docente di filosofia definisce quasi esoterico, il libro racconta di quante possibilità di raccordo con le discipline scientifiche e umanistiche offra un giardino medievale. Si va dalla regola del Fibonacci, esemplificata attraverso la presenza di piante che si riproducono in progressione geometrica, alla riflessione filosofica sull’esistenza di Dio. Così scatta l’idea: costruire un giardino, dove per ogni materia si possa far lezione prendendo spunto dalla presenza delle piante. Soldi, pazienza… Ovviamente in un giardino ci devono essere le piante. E per avere le piante e farle crescere in un giardino oltre che desiderio, volontà e pazienza ci vogliono i soldi. Soprattutto per cominciare. Ma sicuramente la pazienza è il tratto dominante. Per togliere il materiale di scarto presente nel terreno c’è voluto un anno intero. Su questo capitolo, che potrebbe essere intitolato “De burocratia”, tutti i responsabili sono intervenuti più e più volte. Un aiuto prezioso di cui Gabriella Patti e Annalucia Francesconi ringraziano sentitamente. Poi nel 2010 c’è stato il Rimun, un evento che già da quattro anni vede il Farnesina protagonista di una simulazione Onu - solo altre due scuole in Italia la fanno - e quindi l’arrivo di 300 stranieri, tra studenti e professori, provenienti da tutto il mondo. La Provincia di Roma, aderendo alla richiesta di mettere a posto alcune mattonelle che si staccavano dalla facciata, ha fatto i necessari lavori di intervento. L’incubo di un possibile infortunio è stato cancellato. Ma la Provincia, avendo finito i soldi a disposizione, ha lasciato il Farnesina con l’aspetto di un edificio del Kosovo o del Libano dopo la guerra. «Allora mi è venuta in mente un’altra idea» racconta Gabriella Patti. «All’ingresso della scuola c’è un piccolo spazio, chiamato pomposamente aiuola. Vi era stato piantato un acero rosso, in ricordo di una studentessa morta e attualmente morto anche lui. Forse anche per disamore e incuria. Sono andata in un vivaio - Agriflora - gestito da un genitore di due studenti del Farnesina e mi sono messa d’accordo per rimettere a nuova vita l’aiuola con nuove piante. Ci è stato fatto un buon prezzo per le piante, fra cui un beneaugurante olivo e ci è stata procurata una giardiniera per piantarle. Sempre a buon prezzo. Però il terreno andava dissodato. Qui è capitato un colpo di fortuna. Di quelli che capitano a un insegnante. Due ragazzi hanno commesso una stupidaggine e sono stati puniti. La punizione è stata commutata in “servizio alla scuola”. Ovvero: dissodamento del terreno dell’aiuola». Nel giro di quattro giorni, proprio in tempo per il Rimun, l’aiuola era pronta. La scuola sembrava sempre una da dopo guerra in Kosovo o a Beirut. Ma almeno c’era una nota di bellezza data dalla presenza di rosmarino, ginestre, olivo e altre piante. … e tanto lavoro. È vero che per cominciare qualunque cosa servono i soldi. Ma per farla vivere serve il lavoro. Il giardino dovrà andare avanti con il lavoro di chi al giardino tiene e ci crede. I volontari sotto la guida di un tecnico faranno vivere il giardino e i ragazzi dovranno mantenerlo. Durante quelle ore di lavoro, ognuno che passava prometteva la sua disponibilità a fare. Primo fra tutti Giovanni, collaboratore scolastico. Non più penne e quaderni ma zappe e rastrelli. Adesso che si comincia a vedere qualcosa - e questo è stato il senso dell’offerta e dell’investimento anche economico fatto a titolo personale dalla professoressa Patti - si può andare avanti. Soprattutto con l’aiuto della neonata associazione Amici Del Farnesina di cui sono animatrici due fortissimi genitrici del Consiglio di Istituto, la presidente Cristiana Rinaldi e la rappresentante Tracy Roberts. Un po’ di cronistoria. Anno scolastico 2009/2010 Novembre 2009. Incontro fra la dott.ssa Francesconi del Consiglio direttivo del Garden Club Giardino Romano, la preside del liceo Olga Oliveri, la prof.ssa Gabriella Patti e le rappresentanti del Consiglio di Istituto. Oggetto della riunione: il progetto di laboratorio didattico nell’area adiacente al liceo attualmente è in stato grave di abbandono. Si concorda nel legarlo alla cultura naturalistica e umanistica, sul modello ad esempio del “Giardino dei Semplici”. Si decide di procedere con i seguenti tempi e modalità: Schema progettuale del giardino, con una scelta di specie vegetali adatte allo studio scientifico e umanistico (vedi:. modelli didattici di applicazione da un’idea del testo Il Giardino dello spirito di Alessandro Menghini) in grado di interagire su diverse tematiche didattiche e che, comunque, offrano la godibilità e soprattutto una facile manutenzione. Scarico del materiale depositato sul terreno. A questo proposito il riferimento esecutivo deve essere l’amministrazione nella figura di Cesare Ronci, direttore generale dei servizi del Farnesina, che provvederà a contattare la Provincia per lo smaltimento del materiale. Pianta del giardino da far eseguire gratuitamente ad un architetto, ex studentessa del Farnesina, Francesca Ciceroni. Ripulitura del terreno dalle erbe. Preparazione del terreno. Impianto delle specie scelte tra le disponibili Vengono anche discusse le future disponbilità. Le socie del Garden Club Giardino Romano, non appena il terreno sarà pronto, offriranno al loro disponibilità di tempo e/o di piante. Ma, per poter attivare il lavoro proposto, si dovrà attendere che siano iniziati e terminati i lavori di ristrutturazione della scuola. Marzo 2010 In occasione del Rimun, dal momento che i lavori di ristrutturazione sono durati più a lungo del previsto, si decide di allestire l’aiuola vicino al bar con la partecipazione attiva di alcuni allievi. Il primo obiettivo è di abbellire l’ingresso. Viene stabilito di procedere secondo questo calendario: 1. preparazione e pulizia del terreno da parte degli studenti, a titolo gratuito per compensare una mancanza disciplinare 2. esecuzione dello scavo per l’impianto delle piante scelte. Mano d’opera a carico organizzativo ed economico della prof.ssa Patti 3. acquisto delle piante, a carico economico della prof.ssa Patti 4. piantumazione I costi complessivi sono stati di 250 euro. Inizio giugno 2010 Incontro tra la preside del Farnesina, Olga Olivieri, la prof.ssa Patti, le rappresentanti del Consiglio di Istituto e dell’Associazione Amici del Farnesina con Gloria Viero Melchiorri e Annalucia Francesconi, rispettivamente vice presidente e consigliera del Garden Club Giardino Romano. Presentazione del lavoro già impostato. Conferma della collaborazione dei gruppi coinvolti. In questa riunione si propone per il seguito di: avviare una comunicazione costante fra i partecipanti delle due associazioni (Amici del Farnesina e Garden Club Giardino Romano) programmare la manutenzione ordinaria del terreno accogliere la proposta della prof.ssa Annalisa Sapegno: il regalo per il suo pensionamento da parte dei colleghi consisterà nell’acquisto di un albero che la professoressa donerà al Progetto Giardino. La scelta cade su una Tilia Tomentosa. stabilire un nuovo incontro a inizio anno scolastico per valutare le modalità di impegno utilizzare in modo pratico e/o economico i volontari della AssociazioneAmici del Farnesina e del Garden Club Giardino Romano nella realizzazione preparatoria all’impianto sotto la guida di un esperto; Si decide nell’immediato di procedere in questo modo: 1) Taglio dell’erba (a carico economico della prof.ssa Patti). Costo: 150 euro 2) inserimento della “Tilia tormentosa”, donata dalla Prof. Annalisa Sapegno Metà giugno 2010 Incontro della dott.ssa Francesconi del consiglio direttivo del Garden Club Giardino Romano e della prof.ssa Patti. Si discute della decisione del Garden di proporre a tutti i soci la donazione di una pianta al liceo Farnesina. Ai soci la richiesta verrà ufficializzata in ottobre, periodo utile ai trapianti. Nella lettera del Presidente del Garden Club Giardino Romano, avvocato Antonio Rossini, fin dall’inizio mostratosi entusiasta del Progetto, i soci e le socie vengono invitati a «offrire consigli ed eventualmente donare una pianta del loro terrazzo o giardino». Gabriella Patti d’Aquino Annalucia Francesconi Roma, 18 giugno 2010