Costa Valle Imagna, 16 maggio 2008

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Il LAGHETTO DEL PERTUS è uno dei piccoli grandi tesori di COSTA VALLE IMAGNA. Si trova a 1270
metri di quota, alle pendici del Monte Tesoro (m. 1431), rilievo che fa da spartiacque fra la Valle Imagna (BG)
e la Valle San Martino (LC). Il nome ufficiale del laghetto è “Abbeverata località Forcella Alta”, che ne rivela
l’originaria funzione di punto di abbeveramento per le greggi al pascolo. E’ un minuscolo specchio d’acqua
circolare, di non più di 50 metri di diametro (la dimensione varia stagionalmente con la quantità d’acqua),
incastonato in un ambiente di rara suggestione.
D’inverno è base di partenza per un percorso di sci di fondo / ciaspole, attrezzato con un punto di ristoro di
proprietà del Comune di Costa Valle Imagna.
D’estate è meta turistica rinomata, in quanto stupendo punto panoramico sui laghi della Brianza e di Lecco,
sulle Orobie e sulle montagne del lecchese, nonché località di partenza per escursioni nei boschi e luogo ideale
per pic-nic o tintarelle in un ambiente montano di grande pregio naturalistico ma raggiungibile senza il rischio
delle code in automobile che scontano altre mète più mondane.
Ma è in primavera che il laghetto del Pertus offre uno spettacolo naturalistico assolutamente unico: migliaia di
rospi BUFO BUFO lo scelgono come luogo ideale per l’accoppiamento e la deposizione delle uova.
Il rospo comune (nome latino “Bufo bufo”, nome inglese common toad) è un anfibio anuro della famiglia
Bufonidae (non è il maschio della rana: la rana appartiene a un’altra famiglia di anfibi, quella delle Ranidae). Il
rospo comune è l’anfibio più grande d'Europa: può raggiungere i 20 centimetri zampe escluse. Diversamente
dalla rana, che vive nello stesso stagno dove si riproduce, il rospo è un animale migratore: vive in luoghi più
asciutti - boschi o giardini – ma si riproduce negli stagni. Dopo il letargo invernale, con la primavera inizia la
stagione degli accoppiamenti: dall'inizio di marzo, i rospi migrano verso i luoghi di riproduzione.
E a Costa Valle Imagna, dopo il disgelo del manto nevoso invernale, boschi, prati e sentieri si popolano di
migliaia di rospi, tutti con un’unica mèta: il romantico laghetto del Pertus.
Se si è fortunati e si arriva al laghetto durante “l’ora di punta”, si può assistere a uno spettacolo davvero
incredibile. I bordi dello specchio d’acqua e il prato circostante brulicano di un formidabile esercito di rospi
maschi che si dibattono, nuotano (ovviamente a rana) e zampettano per conquistare la compagna con cui
accoppiarsi. La riva sembra quasi tingersi di rosa per l’innumerevole presenza di anfibi.
Nell’accoppiamento i maschi si aggrappano alle ascelle delle femmine, che sono visibilmente più grandi. E’ il
cosiddetto “amplesso ascellare”. A volte la femmina può essere approcciata da così tanti maschi da restare
soffocata e morire; per fortuna si tratta di casi minoritari. La femmina depone in acqua circa 10.000 uova in un
cordone gelatinoso; contemporaneamente le uova vengono fecondate dal maschio. Le uova poi si schiuderanno,
facendo uscire i girini. Questi, nutrendosi soprattutto di alghe e altri minuscoli materiali organici, crescono e
vanno incontro a una metamorfosi. Spuntano loro dapprima le zampe inferiori e poi quelle anteriori; si formano
i polmoni e le branchie scompaiono; iniziano a digiunare, perché il loro apparato boccale (e digerente) si sta
trasformando: infatti da onnivori diverranno insettivori. Il girino assorbe la coda, che scomparirà; digiunerà
ancora per circa 4 giorni, dato che utilizzerà come fonte nutrizionale le energie della coda riassorbita. La
metamorfosi completa dura 4-6 settimane. Al termine del processo l’animale cambia habitat: minuscoli rospetti
adolescenti lasceranno alla spicciolata il laghetto del Pertus e sciameranno a popolare –molto più
discretamente- i boschi e i prati della Valle Imagna. Fino alla nuova chiamata a raccolta della prossima stagione
degli amori. Il rospo comune è protetto dalla convenzione di Berna per la salvaguardia della fauna minore;
tuttavia avrebbe soprattutto bisogno dell’attenzione e della pazienza degli automobilisti. E’ inevitabile che
qualcuno resti vittima degli attraversamenti stradali notturni, ma la coscienza che si tratti di una specie protetta
dovrebbe indurre i conducenti alla massima accortezza per non investirne.
Molti sono i volontari che di sera, armati di torcia e secchio, percorrono a piedi le strade asfaltate per recuperare
i rospi che vi si avventurano e rimetterli in punti più riparati, da cui possano riprendere in sicurezza il loro
cammino. E’ un impegno prezioso. I volontari sanno che l’intervento umano deve essere ridotto al minimo: i
rospi devono essere messi nelle condizioni di raggiungere autonomamente il laghetto del Pertus e non certo
scarrozzati a destinazione.
Per arrivare al laghetto del Pertus in auto o in bici si sale dalla Strada Provinciale n. 22 che da Valsecca sale a
Costa Valle Imagna e al valico “Ca’ Perucchini” (m. 1340 slm, noto come valico di Valcava, da cui si scende a
Carenno e Caprino Bergamasco / Calolziocorte). Un paio di chilometri prima del valico di Valcava, in territorio
di Costa Valle Imagna, dalla Provinciale si dirama la strada –ben segnalata- che porta alla località Pertus.
Ampio parcheggio e bar. Numerosi sentieri (come i sentieri CAI n° 571, 573 e 817) consentono di raggiungere
a piedi la località Pertus per versanti poco impegnativi ma ameni e panoramici. Spettacolare a maggio la
fioritura dei narcisi.
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