Italia In Italia l’oro è trovato ed estratto solo nella parte nord della penisola: nelle Alpi e negli Appennini. La maggior mineralizzazione dell’oro può essere localizzata nella parte ovest delle Alpi (Alpi Graie e Pennine) situate in Piemonte; nei siti minerari di Pestarena (Monte Rosa), Val Toppa, Val Sesia, Val d’Ayas e Antrona-Val Bianca sono stati estratti circa 150 tonnellate negli ultimi 150 anni . Una seconda importante area è situata in Liguria, a ovest della città di Genova, nell’Appennino Ligure e, più precisamente, nel Gruppo del Voltri. Tutti questi depositi sono accomunati dalla caratteristica di presentarsi in vene disperse nel quarzo, spesso associati a solfuri come la pirite (FeS2 con presenza di Ni, Cu, Co, As e Au) o l’arsenopirite (FeAsS associata a piccole percentuali di Ag e Au). Tutte queste strutture sono riconducibili alla tettonica alpina del periodo Terziario. Nei giacimenti secondari l’oro è presente in grani macroscopici dispersi in solfuri. I depositi più rilevanti sono quelli della Valle d’Aosta, la valle del Po e più in generale tutti i fiumi e i torrenti piemontesi e liguri (Dora Baltea, Sesia e Ticino sono i più importanti). Un deposito particolarmente importante in età romana fu quello della “La Bessa” presso Ivrea. Anche il Trentino Alto-Adige ospita giacimenti auriferi, ma l’oro è sempre stato presente in quantitativi molto limitati rispetto ai siti precedenti. Inoltre non si trova in vene, ma è misto a solfuri nelle rocce metamorfiche, in vene polimetalliche correlate all’azione magmatica della vetta Cima d’Asta (nella valle Aurina) e in minerali di argento e piombo. Figura 1: Disposizione dei giacimenti auriferi sul territorio italiano. 1 Aosta; 2 Monte Rosa, 3 Adda/Serio; 4 Ticino; 5 Sesia; 6 Po; 7 Gruppo del Voltri. I punti neri indicano i depositi primari; il tratteggio scuro indica quelli secondari. (Pag. 130 “Preistoric gold in Europe”) In quest’ultimo sito le miniere sono attualmente chiuse dato che la quantità d’oro ancora presente è minima e la riapertura sarebbe solo anti-economica. Potenzialmente tutte le zone in prossimità dei vulcani o con forte attività magmatica possono possedere giacimenti aurei, ma da studi e osservazioni precedenti l’estrazione non risulta vantaggiosa.