Filastrocca della punteggiatura
Filastrocca della punteggiatura
ti spiega rapida e senza paura
se punti ( . ) o virgole ( , ) puoi usare
e quando proprio non lo puoi fare.
Il punto fermo ( . ) conclude un concetto
chiude la frase in modo perfetto
ma se intendi mutare argomento
“punto e a capo” per il cambiamento.
Dopo i due punti ( : ) si apre un elenco
lungo o breve, dritto o sbilenco
di cose, animali, persone è una lista
può esser normale o la più strana che esista .
La virgola (,) è utile in tanti frangenti
perché della lista divide i componenti
ma solo e soltanto se son più di due
tipo: la capra, la mucca, l’asino e il bue;
Talora, ai due punti ( : )seguon le virgolette (“ “)
che aprono e chiudono le parole dette
da qualcuno che parla e merita rispetto
e in quel che si chiama: “ discorso diretto” .
La virgola ancora serve e vale
a separar “secondaria” e “principale”
ma in “frase minima”, con verbo e soggetto,
porvela in mezzo è un brutto dispetto.
Servono a chiedere e ad esclamare,
facili punti da ricordare,
un gancio e un puntino (?) l’interrogativo
un’asta e un punto (!) l’esclamativo
Il punto e virgola (;) sta dentro a un faccino
che negli sms fa l’occhiolino ( ;-) )
ma serve a dividere, se sono detti,
nello stesso periodo due o più concetti
Quei tre puntini ( .... ) “di sospensione”
vanno usati con attenzione
non uno di meno, non uno di più
vogliono dire: “ Continua tu! “.
Piero Mondì