L’ETÀ DELLE GUERRE MONDIALI E DEL TOTALITARISMO LA GRANDE GUERRA Gli inizi di una guerra di massa Nel 1914 l’erede al trono austriaco, Francesco Ferdinando d’Asburgo viene ucciso da un giovane nazionalista della Serbia mentre si trova in Bosnia, un territorio che appartiene all’Impero austro-ungarico. L’imperatore austriaco Francesco Giuseppe allora accusa la Serbia avere organizzato l’uccisione di suo figlio e le dichiara guerra. La Russia decide di proteggere la Serbia e schiera l’esercito in suo aiuto. Nel 1914 i maggiori Paesi dell’Europa sono divisi in due alleanze: Germania, Austria-Ungheria e Italia fanno parte della Triplice Alleanza; Russia, Francia e Regno Unito formano la Triplice Intesa. A causa di queste alleanze, la Germania si schiera a fianco dell’Austria, mentre la Francia appoggia la Russia ed entra anch’essa in guerra. Anche il Regno Unito interviene a fianco della Russia e della Francia. Scoppia la Prima Guerra Mondiale o Grande Guerra; l’Italia, quando scoppia la guerra, decide di mantenersi neutrale. Nel 1914, quando scoppia la guerra, molte persone pensano che sarà una guerra molto breve e che il proprio Paese vincerà. La Grande guerra è la prima guerra di massa: scoppia infatti in un periodo particolare, quello della società di massa, ed è una guerra che coinvolge tutta la società, non solo gli uomini, ma anche le donne e i bambini. All’inizio la guerra si combatte con spostamenti veloci delle truppe: in particolare, l’esercito tedesco invade il Belgio e arriva molto vicino al confine francese. In seguito, però, gli eserciti dei diversi schieramenti si fermano e la guerra diventa una guerra di posizione. I soldati scavano delle trincee, cioè dei fossati, nel terreno; quindi si mettono nelle trincee e si riparano lì. Nelle trincee i soldati aspettano anche per giorni interi di combattere; di tanto in tanto escono e fanno degli assalti, ovvero attaccano la trincea in cui si trovano i nemici. Gli assalti sono molto pericolosi: moltissimi soldati muoiono uccisi dalle armi da fuoco del nemico. Inoltre, anche quando gli assalti hanno successo, i soldati riescono a conquistare solo pochi metri di territorio. Nella Prima guerra mondiale vengono usate delle nuove armi: • i carri armati, che sono dei mezzi a motore corazzati e molto robusti, capaci di muoversi su qualunque terreno; i carri armati hanno cannoni e mitragliatrici con cui sparano contro i nemici; • le armi chimiche, tra cui i gas velenosi; per difendersi dai gas, i soldati incominciano allora a usare le maschere antigas. L’Italia in guerra e la grande strage del 1915-16 Quando scoppia la Prima guerra mondiale, all’inizio l’Italia decide di non entrare in guerra. In Italia la popolazione è divisa in due: • alcune persone sono interventiste, ovvero vogliono che anche l’Italia entri in guerra (intervenga); manifestazione interventista nel 1914 • altre persone sono invece neutraliste, cioè pensano che l’Italia non debba entrare in guerra (rimanga neutrale). Mussolini, direttore dell’Avanti, giornale socialista, fotografato a una manifestazione interventista. Mussolini era neutralista Gli interventisti sono di due tipi: alcuni vogliono che l’Italia entri in guerra a fianco di Austria e Germania per essere fedele alla Triplice Alleanza, altri vogliono che entri in guerra a fianco di Francia e Regno Unito e contro la Germania e l’Austria, perché sperano che, sconfiggendo l’Austria, l’Italia potrà ottenere i territori di Trento e Trieste, in possesso dell’Austria. Nel 1915 il governo italiano decide di entrare in guerra e firma un patto segreto con Francia e Regno Unito, il Patto di Londra. Con questo patto l’Italia si schiera con la Triplice Intesa (Russia, Francia e Regno Unito); la Triplice Intesa in cambio promette di dare all’Italia i territori di Trentino, Venezia Giulia, Istria e Dalmazia. La Grande guerra diventa una guerra a cui partecipano i Paesi di tutto il mondo; il Giappone e la Romania infatti entrano in guerra contro la Germania; l’Impero ottomano e la Bulgaria si schierano con Germania e Austria. Tra il 1915 e il 1916 ci sono grandi battaglie in cui muoiono moltissimi uomini: sul fronte orientale a Tannenberg e ai Laghi Masuri; sul fronte occidentale a Verdun e sul fiume Somme. una mina esplode accanto ad un francese durante la battaglia di Verdun Nella Prima guerra mondiale si combatte molto anche sul mare; i Tedeschi usano un nuovo mezzo, il sommergibile; l’U 20 tedesco dopo aver affondato il transatlantico americano Lusitania si auto affondò sulle coste scandinave il sommergibile è un mezzo che può navigare sia in superficie sia sotto il mare; tra i Paesi che combattono sul mare è molto importante il Regno Unito che ha una flotta militare molto forte. La flotta del Regno Unito riesce a sconfiggere la flotta tedesca in molte battaglie. Quando entra in guerra contro l’Austria, l’Italia ha un esercito numeroso, ma non ha buone armi e buoni equipaggiamenti; fin dall’inizio l’esercito italiano combatte nelle trincee contro l’esercito austriaco. Nel 1917 gli Italiani perdono una battaglia molto importante a Caporetto; l’esercito austriaco supera le difese italiane sul confine dell’Italia e riesce a entrare nel territorio del Friuli. Soldati italiani in ritirata a Caporetto Soldati italiani prigionieri dopo Caporetto Il generale Cadorna, che guida l’esercito italiano, viene sostituito da Armando Diaz; sotto il comando di Diaz, nel 1918, gli Italiani riescono a sconfiggere definitivamente gli Austriaci sul fiume Piave e a Vittorio Veneto. Luigi Cadorna Armando Diaz Truppe italiane sul Piave Durante la Grande guerra la società dei Paesi che partecipano alla guerra cambia molto; moltissimi uomini degli Stati in guerra vengono arruolati e partono per combattere. Tra il 1915 e il 1918 vanno a combattere 65 milioni di uomini. Le industrie in questi anni producono soprattutto oggetti e armi che servono per la guerra: questo significa che l’economia si trasforma e diventa un’economia di guerra. Inoltre, poiché quasi tutti gli uomini che possono lavorare devono andare a combattere, nelle fabbriche incominciano a lavorare le donne. La fine della guerra e i trattati di pace Negli anni della Grande guerra nei Paesi che partecipano alla guerra la popolazione soffre la fame e fa fatica a sopravvivere. Per questo in molti Paesi la popolazione incomincia a protestare contro la guerra e chiede al governo la pace. In Russia nel 1917 gran parte della popolazione si ribella alla guerra; anche molti soldati partecipano alle proteste contro la guerra e avviene una Rivoluzione. Il governo che sale al potere dopo la Rivoluzione chiede alla Germania di firmare un trattato di una pace e nel 1918 la Russia esce quindi dalla Prima guerra mondiale. Comizio di Lenin nel 1917 Nel 1917 entrano nella Prima guerra mondiale gli Stati Uniti che si alleano con i Paesi della Triplice Intesa. Gli Stati Uniti decidono di entrare in guerra perché le loro navi mercantili vengono attaccate continuamente dai sottomarini tedeschi e questo causa gravi danni per l’economia e per il commercio degli Stati Uniti. L’affondamento del Lusitania nel 1915; i tedeschi avevano costituito un blocco navale intorno all’Inghilterra per ostacolare l’arrivo di rifornimenti Quando gli Stati Uniti entrano in guerra a fianco dei Paesi dell’Intesa, la guerra cambia rapidamente; infatti i soldati statunitensi sono molto numerosi e hanno un buon equipaggiamento. Nel 1918 la Germania viene sconfitta dagli eserciti dell’Intesa nella battaglia di Amiens. La Germania non riesce più a combattere e a sostenere il peso della guerra; l’imperatore tedesco Guglielmo II viene mandato in esilio e in Germania nasce una repubblica. Il nuovo governo repubblicano tedesco accetta l’armistizio. Il Kaiser Guglielmo II indossa l’elmetto di un soldato Alla fine della Prima guerra mondiale i soldati morti sono 9 milioni; inoltre moltissime persone sono ferite e hanno subito gravi danni alle loro case e alle cose che possiedono a causa dei bombardamenti dei nemici. Nel 1919 i capi dei governi dei Paesi vincitori (Stati Uniti, Regno Unito, Francia) si riuniscono a Versailles, in Francia, per discutere sulla pace; i personaggi più importanti, che prendono le decisioni, sono: • Wilson, presidente degli Stati Uniti; • Lloyd George, primo ministro britannico; • Clemenceau, capo del governo francese. Le opinioni dei capi dei governi vincitori sono diverse; la Francia vuole punire la Germania e ridurre molto la sua potenza, mentre il Regno Unito vuole che ci sia equilibrio tra i Paesi europei e che nessun Paese sia molto più forte degli altri. Alla fine viene seguita l’idea della Francia: la Germania perde una gran parte dei suoi territori (una parte del territorio tedesco viene dato alla Francia, un’altra parte alla Polonia). Inoltre la Germania è considerata la responsabile della guerra e per questo deve dare molto denaro ai Paesi vincitori per ripagare i danni della guerra. Inoltre con la fine della Grande guerra smettono di esistere anche tre imperi che erano in grave crisi: l’Impero russo, l’Impero ottomano, l’Impero austro-ungarico. L’Italia ottiene il Trentino, la Venezia Giulia con Trieste e l’lstria; invece non ottiene Fiume e la Dalmazia. Il presidente Wilson fa creare un’organizzazione internazionale che si chiama Società delle Nazioni e ha lo scopo di mantenere la pace tra i Paesi del mondo. L’Europa durante la I Guerra Mondiale dal 1915 L’Europa dopo la I Guerra Mondiale