La funzione segnaletica della rendicontazione

La funzione segnaletica della rendicontazione
E’ ormai prossima negli enti locali l’approvazione dei consuntivi 2002, anche se è appena terminata
la stagione dei preventivi 2003. Di tanto un tanto è opportuno chiedersi se dopo un decennio di
profonde trasformazioni legislative negli enti locali si sono veramente raggiunti gli obiettivi
prefissi, se ci si può ritenere soddisfatti oppure no del risultato raggiunto.
Procedendo con ordine è opportuno iniziare riferendo cosa significa il consuntivo negli enti locali.
Negli enti locali è prevista una rendicontazione finanziaria che si chiude con un avanzo o disavanzo
di amministrazione. E’ il documento che tutti i consiglieri comunali conosconomeglio in quanto
storicamente presente nell’ente locale e che, per il conseguimento del quale, viene tenuta apposita
contabilità detta “contabilità finanziaria”.
E’ prevista inoltre una rendicontazione economica in quanto è obbligatorio redigere il conto
economico che accosta in un prospetto i ricavi ed i costi dell’ente e che può chiudersi con un utile o
perdita d’esercizio. Nel conto economico può esserci la perdita di esercizio e nel rendiconto
finanziario può esserci l’avanzo o viceversa. Sono ipotesi tecnicamente possibili ma che possono
disorientare il consigliere comunale nella formazione del proprio giudizio.
E’ prevista infine una rendicontazione patrimoniale che accosta in un prospetto da una parte le
attività presenti nell’ente al 31-12 e dall’altra parte del prospetto le passività vale a dire i debiti al
31-12 e l’eventuale capitale proprio detto anche patrimonio netto.
Il conto economico ed il conto del patrimonio non derivano dalla tenuta di una apposita contabilità,
ma da un documento denominato prospetto di conciliazione che tramuta gli accertamenti
dell’entrata in ricavi e gli impegni dell’uscita in costi.
Oltre ai documenti contabili sopra accennati che riferiscono sul risultato finanziario, economico e
patrimoniale è previsto dall’art. 151 del tuel, una relazione illustrativa della giunta che esprime la
valutazione di efficacia dell’azione condotta sulla base dei risultati conseguiti in rapporto ai
programmi ed ai costi sostenuti.
Tale relazione è da considerarsi il terminale di quel percorso virtuoso che comincia con il
programma politico amministrativo che il consiglio comunale approva all’inizio della legislatura,
che si perfeziona nella relazione revisionale e programmatica allegata ad ogni preventivo dove
vengono evidenziati i programmi ed eventuali progetti e che si concretizza con la gestione, affidata
tramite il PEG ai dirigenti.
Il consigliere comunale può essere in difficoltà a comprendere la differenza tra costo ed impegno,
tra entrata e ricavo e di conseguenza non comprendere la differenza tra utile o avanzo ma non può
permettersi di non capire se gli obiettivi previsti sono raggiunti o meno. Non può sottrarsi quindi dal
leggere attentamente la relazione illustrativa della giunta che esprime un giudizio di efficacia sulla
gestione, in quanto da tale lettura dipende principalmente il suo giudizio sull’anno appena trascorso.
In molti casi però la relazione illustrativa della giunta delude anche l’attento e diligente consigliere
comunale. In pochi comuni tale relazione è scritta evidenziando gli obiettivi previsti ed i risultati
raggiunti, motivando l’eventuale scarto. Spesso tale relazione è demandata al contabile che svolge
una relazione tecnica dove spiega le cifre ed il perché dell’avanzo o del disavanzo ma non si pone
nella logica degli obiettivi raggiunti o meno. In altri casi si riferisce che va tutto bene , e le cose che
non hanno funzionato si preferisce nasconderle. In tali casi il tutto perde di credibilità in quanto si
ritiene impossibile che i programmi si attuino come previsti. Nella aziende private lo scostamento
tra il budget ed il consuntivo è attentamente esaminato dagli organi della società, ed è strano che i
consuntivi dei comuni spesso vengono liquidati in poco tempo nei consigli comunali. Il dibattito nei
consigli comunali sul consuntivo spesso è deludente, nonostante la legge imponga come già detto la
rendicontazione finanziaria, economica e patrimoniale nonché una relazione che analizzi gli
scostamenti rispetto agli obiettivi. Il legislatore non poteva imporre di più, memento nelle più
grandi spa è prevista tanta rendicontazione. Penso che siamo entrati in un circolo vizioso. I comuni
non fanno bene i documenti della rendicontazione perché coloro che ne devono usufruire non li
apprezzano e viceversa i consiglieri comunali snobbano il consuntivo in quanto i documenti e le
relazioni messegli a disposizione sono incomprensibili ai più.
In questo quadro spesso devono operare i revisori i quali devono cercare di spezzare tale circolo
vizioso e pretendere che i prospetti contabili quali il conto economico ed il conto del patrimonio
siano redatti correttamente ed anche che la relazione illustrativa della giunta evidenzi con chiarezza
e semplicità il grado di efficacia della gestione in rapporto ai programmi ed ai progetti previsti ed ai
costi sostenuti.
Gennaro Bianco presidenza Ancrel Club Calabria