FASI PER LA COMPILAZIONE
CONTO DEL PATRIMONIO 1999
OCCORRE:
1) ESAME RESIDUI DA RACCORDARE PER CREDITI E DEBITI
DEL CONTO PATRIMONIALE.
2) ESAME CREDITI/DEBITI SP PER QUELLI A FRONTE DEI
QUALI NON CI SONO RESIDUI IN CONTABILITÀ
FINANZIARIA
3) ESAME SITUAZIONE DEBITI RESIDUI
4) ESAME E AGGIORNAMENTO INVENTARIO
5) ESAME TRASFERIMENTI
AMMORTIZZARE
IN
CONTO
CAPITALE
DA
6) ESAME DEL RIFLESSO PATRIMONIALE DI COMPONENTI
ECONOMICHE DELL’ESERCIZIO IN CHIUSURA
7) STESURA PIANO DEI CONTI
8) COMPILAZIONE DEL CONTO DEL PATRIMONIO ANNO 1999
LE VOCI DI ATTIVO E PASSIVO DI CONTO DEL PATRIMONIO AL
31/12/1999 DEVONO ESSERE ISCRITTE, PREVALENTEMENTE,
SULLA BASE DEI RESIDUI ATTIVI E PASSIVI DEL CONSUNTIVO
FINANZIARIO
E
SULLA
BASE
DELLE
RISULTANZE
INVENTARIALI.
IN ALTRI CASI (ES. DEBITI A LUNGO PER MUTUI CONTRATTI)
DEVONO
ESSERE
FATTE
ANALISI
CONTABILI
ED
EXTRACONTABILI PER DETERMINARE LA CONSISTENZA DEL
CONTO AL 31/12/1999.
ANALISI DEI RESIDUI FINANZIARI
RESIDUI ATTIVI:
RESIDUI DEL TITOLO I
Entrate Tributarie
Cat. 1 Imposte
2 Tasse
3 Tributi Speciali ed
altre Entrate Tributarie proprie
Credti vs /
contribuenti
RESIDUI DEL TITOLO II
Entrate derivanti da contributi e trasferimenti correnti
Stato, Regione e altri Enti pubblici
Cat. 1 Contributi e trasferimenti correnti stato
Crediti vs / Stato per
trasferimenti correnti
Cat. 2 Contributi e trasferimenti correnti regione
Crediti vs / Regione per
trasferimenti correnti
Cat. 3 Contributi e trasferimenti correnti regione
per funzioni delegate
Crediti vs / Regione per
trasferimenti correnti
Cat. 4 Contributi e trasferimenti correnti organismi
Comunit. e internaz.
Cat. 5 Contributi e trasferimenti correnti da altri enti
del settore pubblico
Crediti vs / Organismi
com. e int. per
trasferimenti correnti
Crediti vs / altri
Enti
RESIDUI DEL TITOLO III
Entrate Extratributarie
Cat. 1 Proventi dei servizi
pubblici
Cat. 2 Proventi dei beni
dell’Ente
Cat. 3 Interessi su anticipazioni
e crediti
Cat. 4 Utili netti aziende speciali
Cat. 5 Proventi diversi
* Si utilizzano conti diversi a seconda della categoria del debitore
Crediti vs / utenti
servizi pubblici *
Crediti vs / utenti
beni patrimoniali
Crediti vs. altri
Crediti vs / aziende speciali
servizi pub.(Crediti vs.altri)
Crediti vs.debit.div.
RESIDUI DEL TITOLO IV
Entrate derivanti da alienazioni, trasferimento di capitale
e riscossione di crediti
Cat. 1 – Alienazione beni patrimoniali
Crediti da alienazione
beni patrimoniali
Il residuo attivo individua l’accertamento effettuato nell’anno x-1.
Il passaggio di proprietà, che è il momento in cui deve essere effettuata la scrittura di cessione e
rilevato il credito, avviene invece nei seguenti momenti:
-
momento della stipulazione dell’atto x:
 terreni
 fabbricati
 altri beni mobili soggetti a registrazione
-
momento stabilito dagli accordi fra le parti (per esempio e soprattutto consegna)
x:
 altri beni mobili (mobili e arredi)
Se l’accertamento avviene nell’esercizio x-1 e il momento di passaggio di proprietà del bene
nell’esercizio x il residuo attivo non dà luogo a nessuna rilevazione di credito poiché il credito non
è certo ( neppure se è già stato stipulato il compromesso).
Cat. 2 Trasferimenti di capitale dello Stato
L’ammortamento avviene sulla base della Coge
C.P. attivo crediti vs/ Stato per
trasferimenti in conto capitale
C.P. passivo trasferimento c/cap.
Stato
Utilizzando i conti per la
categoria di debitore
Cat. 3 Trasferimenti di capitale della Regione
Cat. 4 Trasferimenti di capitale da altri Enti del
settore pubblico
Cat. 5 Trasferimenti di capitale da altri soggetti
Cat. 6 Riscossioni di crediti

Utilizzando i conti per la
categoria di debitore
( *)Utilizzando i conti
per la categoria di
debitore
In corrispondenza del residuo attivo
iscrive in S.P. attivo, credito vs/altri in
c/capitale ad P.N.
In questa fattispecie rientrano le entrate da concessioni edilizie ed edificare
RESIDUI DEL TITOLO V
Entrate derivanti da accensioni di prestiti
Cat. 3 Accensione di mutui e prestiti
I residui attivi derivano da accertamenti non incassati effettuati
- al momento della concessione definitiva del mutuo concesso da Cassa DD.PP.
- al momento della stipulazione del contratto concesso da altri istituti
Residui attivi mutui concessi da Cassa DD.PP. ( la cassa eroga il mutuo in base ai SAL)
CP attivo “crediti vs/Cassa DDPP” = residuo attivo
Stessa situazione per gli altri istituti mutuanti
CP attivo “Crediti vs/altri istituti mutuanti”
Collegata alla parte entrata per i mutui esiste la parte “uscita” perché deve essere iscritto in CP
passivo il debito vs/istituto mutuante.
Quindi, è necessario (visto che non ci sono residui del passivo a dare informazioni di questo tipo)
esaminare l’allegato Mutui e identificare il debito residuo da iscrivere i CP passivo “Debiti per
mutui e prestiti”.
TITOLO VI
Entrate per servizi per conto di terzi
I residui attivi generano l’iscrizione in
CP attivo
crediti per partite di giro
(distinti per categoria)
Si utilizza il conto Crediti per somma corrisposte da terzi (BII3 e)
RESIDUI PASSIVI:
TITOLO I – SPESE CORRENTI
Int. 1 PERSONALE
Devono essere quantificati i costi di competenza dell’esercizio che
avranno esposizione finanziaria nell’esercizio successivo e iscrivere il
debito corrispondente in CP passivo:
es:
ratei produttività
straordinari
ratei integrazioni una tantum alla retribuzione
………………………………
(da identificare nello specifico)
Int. 2 ACQUISTO
BENI DI CONSUMO
E MATERIE PRIME
Verificare e quantificare sulla base delle consegne effettuate <= 31/12
l’ammontare delle fatture da ricevere e iscrivere l’ammontare
corrispondente
Int 3 PRESTAZIONE
DI SERVIZI
Con riferimento alla data dell’effettuazione della prestazione individuare le prestazioni non fatturate e iscrivere il corrispondente debito
per fatture da ricevere
Int. 4 UTILIZZO BENI
DI TERZI
Identificare i fitti passivi da pagare nell’esercizio x+1 e iscrivere il
debito corrispondente e il rateo passivo di chiusura da chiudere a
costo nell’eser cizio x+1.
Int 5 TRASFERIMENTI
Iscrivere il debito per categoria di creditore, per i trasferimenti di
Competenza dell’esercizio x da pagare nell’esercizio x+1
Int. 6 INTERESSI
PASSIVI E ONERI
FINANZIARI
Identificare per i pagamenti posticipati il periodo di competenza
degli interessi e iscrivere il debito distinto per categoria di creditore
e il rateo passivo da chiudere a costo dell’esercizio x+1
Per pagamenti anticipati non deve essere iscritto un debito ma un
risconto attivo da chiudere a costo dell’esercizio x+1
Int 7 IMPOSTE E
TASSE
Se il pagamento per imposte e tasse di competenza dell’esercizio x
avviene nell’esercizio x+1 bisogna iscrivere un rateo passivo
TITOLO II – SPESA IN C/CAPITALE
INT. 01 – Acquisizione di beni immobili
Conto del patrimonio attivo
AII)1)2)3)4)5) Beni demaniali, terreni e fabbricati ( suddivisi fra patrimonio disponibile e
indisponibile)
Si iscrivono i valori degli immobili determinati seguendo i criteri del D.Lgs 77 art 72
(disposizioni relative ai beni demaniali terreni e fabbricati).
AII)13) Immobilizzazioni in corso
Per quanto riguarda gli immobili in costruzione (appalti) non ancora terminati, si iscrive in
Immobilizzazioni in corso i Sal pagati.
Per la parte fatturata ma non ancora pagata e per i SAL non fatturati e non ancora pagati, si
utilizzano i conti d’ordine:
E) Conti d’ordine – Opere da realizzare a Impegni per opere da realizzare
Classificazione dei residui titolo II Int. 01
Stato patrimoniale passivo
CII) Debiti vs/fornitori
Opere realizzate (caricate in CP attivo) o immobili
acquisiti in proprietà, già fatturati ma non pagati.
CII) Debiti vs/fornitori per
fatture da ricevere
Opere realizzate non ancora fatturate
E) Impegni per opere
da realizzare
Opere non ancora realizzate
Fondi ammortamento
L’ammortamento deve iniziare quando il bene è disponibile e pronto all’uso ( e non
necessariamente al momento del passaggio del titolo di proprietà). Il CP dovrebbe riportare , in
attivo, l’effettiva (reale) consistenza patrimoniale dell’Ente; perciò, nel momento in cui si iscrive
un’immobilizzazione a costo storico (seguendo i criteri inventariali dell’art. 72 D.Lgs 77/95),
occorre verificare se la stessa è stata utilizzata per uno o più esercizi: in tal caso si dovrebbe anche
iscrivere in detrazione il fondo d’ammortamento relativo. Emergerà alla fine nel CP il valore netto
contabile delle immobilizzazioni.
INT. 02 - Espropri e servitu’ onerose
Spese sostenute dall’ente per l’acquisizione di beni riferibili alla realizzazione d’opera pubblica:
Conto del patrimonio attivo
AII)13) Immobilizzazioni
in corso
AII)12) Diritti reali
sui beni di terzi
Terreni acquisiti in proprietà attraverso l’esproprio (è
già avvenuto il passaggio di proprietà) anche se non è
ancora stato effettuato il pagamento da contabilizzare ai
sensi dell’art. 72.
Idem per le servitù onerose sui beni di terzi.
CLASSIFICAZIONE DEI RESIDUI PASSIVI
Conto del patrimonio passivo
CII) Debiti vs/fornitori
Terreni e diritti reali acquisiti non pagati (cioè in stato
patrimoniale attivo)Debiti vs/fornitori per
E) Conti d’ordine
Opere da realizzare
Impegni da realizzare
CP attivo
CP passivo
NB Visto che l’acquisizione , in questo caso è legata alla costruzione di un’opera e il terreno è
strumentale e pertinenziale all’opera stessa, al momento del passaggio di proprietà deve essere
iscritto tra le immobilizzazioni in corso, fino a che l’opera non è conclusa, per poi essere portato a
incremento (insieme all’opera: fabbricati, strade) nel conto corrispondente ed essere ammortizzato
di conseguenza.
Solo i terreni a sé stanti vanno iscritti a patrimonio come “terreni”.
INT. 03 - Acquisto beni specifici per lavori in economia
INT. 04 - Utilizzo beni di terzi per realizzazione beni in economia
Si tratta di acquisti da capitalizzare poiché legati alla costruzione di cespiti patrimoniali.
Conto del patrimonio attivo
AI)A) Costi pluriennali capitalizzati
Devono essere valutati gli importi da iscrivere a CP attivo. Il D.Lgs 77 non dice nulla di specifico.
La valutazione può essere al costo verificando gli acquisti di beni e i noleggi di beni di terzi
effettuati per la realizzazione in economia.
CLASSIFICAZIONE DEI RESIDUI PASSIVI
CII) Debiti vs/fornitori
CII) Debiti vs/fornitori per fattura da ricevere
E) Conti d’ordine
Costi fatturati ma non pagati
Costi non fatturati
Costi non sostenuti per cui è stata
impegnata la spesa
INT. 05 - Acquisizione di beni mobili
Conto del patrimonio attivo
AII)6)7)8)9)10)11)
Il bene deve essere iscritto secondo i criteri del D.Lgs 77/95, nell’attivo del conto patrimoniale, con
riferimento al momento del passaggio del titolo di proprietà, indipendentemente dall’avvenuto
pagamento . Per i beni mobili (attrezzature, mobili e arredi) il momento del passaggio di proprietà è
la consegna (che è precedente alla fattura tranne che nei casi di fatturazione immediata).
Perciò tutti i beni mobili consegnati entro il 31/12/x-1 devono essere inventariati e portati in attivo
in CP nei c/corrispondenti.
Per i beni mobili registrati (autovetture) il momento del passaggio di proprietà è invece il momento
della stipulazione dell’atto.
Il c/immobilizzazioni in corso non dovrebbe essere alimentato poiché non si verifica l’ipotesi di
beni strumentali ad opera non ancora completata.
CLASSIFICAZIONE DEI RESIDUI
Conto del patrimonio passivo
CII) Debiti vs/fornitori
Per i beni acquisiti in proprietà ma non pagati
CII) Debiti vs/fornitori per fatture ricevute
Per i beni acquisiti in proprietà ma non pagati e
non ancora fatturati
E) Conti d’ordine
Impegni presi a fronte di acquisti per i quali non
è ancora avvenuto il passaggio di proprietà
INT. 06 Incarichi professionali esterni
Si tratta di incarichi professionali legati a progettazione o lavori relativi a cespiti patrimoniali,
pertanto sono capitalizzabili al conto dell’opera.
Conto del patrimonio attivo
AII) c/dell’opera
c/immobilizzazioni in corso
Prestaz. Eseguita su opera completata
Prestaz. Eseguita su opera non
completata (per i SAL conclusi)
E) conto d’ordine
Prestazione non eseguita su opera ma
con spesa impegnata
Conto del patrimonio passivo
CII) Debiti vs/fornitori
Prestazioni eseguite e fatturate o non
ancora fatturate
Debiti vs/fornitori per fatture da ricevere
E) Conti d’ordine
Prestazioni non ancora eseguite
INT. 07 - Trasferimenti di capitale
Si tratta di erogazioni a favore di Enti, Aziende speciali e altre (sovvenzioni, contributi in
c/capitale) destinati alla realizzazione di opere altrui. In realtà pur trattandosi di spese per
Investimenti, economicamente, essendo a fondo perduto, vengono considerati costi della gestione.
Se invece il trasferimento in conto capitale è destinato a un bene dell’ente (manutenzioni
straordinarie sui beni dell’ente svolte da un altro soggetto) l’investimento “ritorna” all’Ente come
incremento di attivo patrimoniale.
Classificazione dei residui
Le somme non pagate vengono classificate tra i c/d’ordine, poiché secondo dottrina vengono iscritti
a costo i trasferimenti corrispondenti al “pagato” dell’esercizio sia in c/competenza che in c/residui.
Tuttavia si può ritenere, nel caso di trasferimenti per beni altrui, che si possa portare a costo
l’impegnato.
Per i trasferimenti in conto capitale che “ritornano” all’Ente, vale la solita regola dell’impegnato
pagato (incrementa l’attivo immobilizzato) e l’impegnato non pagato (incrementa i conti d’ordine).
INT. 08 - Partecipazioni azionarie
Si tratta di spesa per l’acquisto azionario o anche solo di quote di partecipazione in Società.
Conto del patrimonio attivo
AIII) Immobilizzazioni finanziarie
Devono essere iscritte le partecipazioni
dell’Ente valutate secondo i criteri stabiliti dalla
legge per le immobilizzazioni finanziarie con
riferimento all’acquisizione e non all’avvenuto
pagamento.
Classificazione dei residui
CVI) 1) 2) Debiti vs/aziende partecipanti
Se si tratta di somme rimaste da pagare su
partecipazioni e quote già acquisite a patrimonio
E) Conti d’ordine
Se le somme rimaste da pagare poiché non è
avvenuta l’acquisizione si accenderanno in
attivo e passivo di S.P. in specifiche voci del
c/ordine.
INT. 09 - Conferimenti di capitale
Si tratta di conferimenti dell’Ente a favore essenzialmente di Aziende speciali per la formazione e/o
l’integrazione del fondo di dotazione. Il conferimento dei beni e mezzi finanziari nel fondo di
dotazione determina per l’Ente un credito pari al valore del fondo (da iscriversi nella voce
“Partecipazioni in altre imprese”.)
Conto del patrimonio attivo
AIII) 1) c)
Iscrizione delle partecipazioni con riferimento
alla data del conferimento
Conto del patrimonio passivo
CVI) 3) Debiti vs/altri
Se si tratta di somme da pagare a fronte di
conferimenti già avvenuti (partecipazione
iscritta in C.P.).
E) Conto d’ordine
Se si tratta di somme da pagare per conferimenti
non ancora avvenuti.
INT. 10 - Concessione di crediti e anticipazioni
Si tratta di erogazioni effettuate vs/aziende speciali e società controllate e collegate per sostenere
squilibri di cassa nel corso dell’esercizio. Economicamente si tratta di un trasferimento a scopo di
finanziamento a medio - lungo termine o a breve termine.
Conto del patrimoniale passivo
AIII) 2)
Per le erogazioni già effettuate si accenderà un
credito per il valore nominale.
Oppure
BII) 3) C)
Classificazione dei residui passivi
Si tratta di somme rimaste da pagare perché la concessione del credito non è avvenuta nell’esercizio
in cui è stato preso l’impegno. Tuttavia, si evidenzia che normalmente le somme impegnate per
concessione crediti per squilibri di cassa vengono pagate immediatamente e quindi non si formano
residui passivi.
TITOLO III – RIMBORSO DI PRESTITI
Il titolo III della spesa rileva le quote capitali rimborsate annualmente agli enti finanziatori riferite
ai seguenti tipi di prestiti:
Int. 01
Int. 02
Int. 03
Int. 04
Int. 05
Anticipazioni di cassa
Finanziamenti a breve termine
Mutui e prestiti
Prestiti obbligazionari
Debiti pluriennali
INT. 01 - Rimborso di anticipazioni di cassa
Si tratta dei rimborsi per anticipazioni di cassa richieste al tesoriere per fronteggiare squilibri di
cassa manifestatisi in corso d’anno (art. 68 D.Lgs 77/95).
Conto del patrimonio passivo
CIV)
Devono essere iscritti i debiti vs/tesoriere pari
alla quota capitale dell’anticipazione di cassa
ottenuta da rimborsare. La valutazione del
debito è pari all’importo monetario da restituire.
CIV) Classificazione dei residui
Il residuo passivo esprime il valore del debito
esistente poichè è stato preso un impegno di
spesa contestualmente all’accertamento (tenuto
conto del fatto che si tratta di finanziamento a
breve).
INT. 02 – Rimborso di finanziamenti a breve termine
Si tratta dei rimborsi di quota capitale dei prestiti a breve concessi all’Ente. Le operazioni di
finanziamento a breve termine sono, ad esempio, quelle relative al prefinanziamento dei mutui (fino
alla concorrenza di un 1/3 dell’importo dei mutui concessi e non prima dell’avvenuta
aggiudicazione dei lavori . D.L 946/77 convertito in L. 43/78); quelle relative al fondo rotativo
per la progettualità della Cassa Depositi e Prestiti e per qualsiasi altra operazione a breve.
Conto del patrimonio passivo
CI) 1)
Deve essere iscritto il valore monetario del
debito residuo.
Classificazione dei residui
CI) 1)
Se il residuo passivo esprime la somma da
rimborsare. Cioè l’impegno di spesa è stato
assunto nell’esercizio in cui è stato preso
l’accertamneto.
INT. 03 – Rimborso di quota di capitale di mutui e prestiti
Si tratta della quota da pagare agli istituti mutuanti a titolo di rimborso delle quote capitale relative
ai mutui contratti in ammortamento.
Conto del patrimonio passivo
CI) 2)
Il conto accoglie il valore del debito residuo
verso la cassa DDPP e altri istituti di credito per
mutui contratti. Si tratta della somma della
quota capitale ancora da rimborsare (come da
relativi piani ammortamento).
Classificazione dei residui
I residui esprimono il valore delle quote annue perciò esprimono il debito a breve (quota capitale
annua da rimborsare entro l’anno)
Il debito per mutui in CP passivo può essere spezzato evidenziando:

quota a lungo: da determinare in base ai piani d’ammortamento
sulla base del residuo debito;

quota a breve: quote residue da rimborsare entro l’anno da iscrivere
in base ai residui passivi esistenti.
INT. 04 – Rimborso di prestiti obbligazionari
Si tratta delle somme da pagare a titolo di rimborso della quota capitale risultante dai piani di
ammortamento dei prestiti obbligazionari.
Conto del patrimonio passivo
CI) 3)
Accoglie il debito residuo del prestito posto in
essere dall’Ente per finanziare la realizzazione
di opere pubbliche. La valutazione avviene
secondo il valore residuo del prestito da
rimborsare a scadenze prestabilite.
Classificazione dei residui
I residui esprimono solo il debito per il rimborso della quota annua.
Anche il debito per prestiti obbligazionari potrebbe essere, in C.P. passivo, distinto in:

quota a breve:
residui passivi;

quota a lungo:
debito residuo da rimborsare a scadenza prestabilita
secondo il piano d’ammortamento del prestito.
INT. 05 – Rimborso quota capitale dei debiti pluriennali
Nell’ipotesi in cui siano stati contratti prestiti pluriennali non classificabili nelle categorie
precedenti, in questa categoria rientrano i debiti residui relativi.
Conto del patrimonio patrimoniale passivo
CI) 4)
Accoglie il debito residuo per finanziamenti a
lungo (quota capitale).
Classificazione dei residui
Esprimono la quota a breve.
Anche per questa categoria di debiti, vale quanto riportato precedentemente a identificazione di una
quota a lungo e a breve (espressa dal valore dei residui).
TITOLO IV – SERVIZI C/TERZI
L’importo rimasto da pagare che emerge dai residui passivi del Titolo IV dovrebbe essere il debito
globale e completo, poiché la gestione a partite di giro implica l’assunzione dell’impegno di spesa
contestualmente al relativo accertamento.
Perciò ci dovrebbe essere corrispondenza tra:
RESIDUI PASSIVI
Titolo IV
=
C.P. PASSIVO
Debiti per somme
anticipate da terzi
cioè il residuo esprime la posizione debitoria nei confronti dei terzi.
RIFLESSIONI SULLA CLASSIFICAZIONE DEI RESIDUI AL FINE DELLA
COMPILAZIONE DEL CONTO PATRIMONIALE INIZIALE
Nella contabilità finanziaria i residui riguardano:


le somme accertate e non riscosse (residui attivi);
le somme impegnate e non pagate (residui passivi);
Nel conto del patrimonio, in seguito al D.Lgs 77/95, i residui non compaiono più nel loro esatto
ammontare, ma solo per la parte che hanno contenuto patrimoniale.
Quindi, vengono individuati elementi patrimoniali dell’Ente secondo lo schema approvato dal DPR
194/96 e in funzione dell’applicazione di criteri economici. A questi elementi patrimoniali devono
essere ricondotti i residui attivi e passivi esistenti, previa analisi della loro composizione, al fine di
creare già nella determinazione dei saldi di apertura dei conti del Conto del Patrimonio iniziale un
raccordo con la contabilità economica.
In pratica, si dovrebbe verificare una correlazione di questo tipo:
RESIDUI ATTIVI
Crediti
Residui titolo I, II, III
Ratei attivi
Residui titolo IV
Crediti
Residui titolo V
Crediti
Residui titolo VI
Conti d’ordine
RESIDUI PASSIVI
Residui titolo I
Debiti
Fondi
Ratei passivi
Costi anno futuro (Conti d’ordine)
Residui titolo II
Debiti
Opere da realizzare
Investimenti da effettuare
Residui titolo III
Debiti
Residui titolo IV
Conti d’ordine
I
I residui attivi di parte corrente
Le somme accertate nei primi tre titoli dell’entrata, non riscosse durante l’esercizio, devono essere
ricondotte a:
 crediti
 ratei attivi
infatti le somme accertate (affinché possa essere mantenuto il residuo) devono corrispondere a
crediti certi (diritto effettivo a riscuotere) o a quote di ricavo di competenza dell’anno che avranno
manifestazione numeraria nell’esercizio successivo (ratei attivi).
Per quanto riguarda la riclassificazione dei residui in crediti, le somme accertate e non riscosse
devono essere crediti certi.
I residui del titolo I, per i quali è stata verificata la certezza del credito, costituiranno “crediti verso
contribuenti” (B II 1).
I residui del titolo II sottoposti alla verifica suddetta costituiranno, classificati secondo la tipologia
del soggetto debitore, “crediti verso Enti del settore pubblico allargato” (B II 2) – crediti per
trasferimenti correnti).
I residui del titolo III, analizzati e classificati secondo i criteri suddetti, costituiranno “crediti verso
debitori diversi” (B II 3 a b c).
Per quanto riguarda la riclassificazione dei residui in ratei attivi la contabilità finanziaria dovrebbe
rilevare queste quote di ricavo di competenza, il cui incasso avverrà nell’esercizio successivo (per
esempio accertamento relativo all’incasso dell’ultima rata di un trasferimento statale che scadrà
nell’esercizio successivo).
Nel caso in cui ciò non avvenga, o avvenga solo parzialmente, dovrebbe essere iscritta nei ratei
attivi in Conto del Patrimonio la somma che rappresenta un ricavo di competenza dell’esercizio,
determinata a seguito di verifica extracontabile in base ai contratti d’affitto, ai contratti di
assicurazione, alle condizioni i maturazione dei proventi finanziari ecc.
I residui attivi dei titolo IV, V, VI
Per quanto riguarda i residui del titolo IV, quelli relativi all’alienazione di beni potrebbero non
corrispondere a un credito certo se la proprietà del bene durevole alienato non è ancora passata al
soggetto acquirente (è ciò che avviene nel caso in cui sia avvenuto soltanto il compromesso). In
questo caso il cespite è ancora di proprietà dell’Ente e fa parte della consistenza patrimoniale
nell’attivo immobilizzato di Stato Patrimoniale, perciò non può essere iscritto un credito anche in
presenza di un residuo attivo.
Quindi per la parte dei residui che corrispondono a crediti certi (il passaggio di proprietà è
avvenuto) verrà caricato il conto “crediti da alienazione di beni patrimoniali” (B II 3 d).
Per la parte dei residui cui non corrispondono crediti certi per i motivi sopra esposti verrà effettuata
un’annotazione di memoria nei conti d’ordine.
Per quanto riguarda i residui del titolo IV relativi a trasferimenti di capitale non dovrebbero esserci
cause di disallineamento con i crediti corrispondenti perciò verranno iscritti nei “crediti verso enti
del settore pubblico allargato” (B II 2 conto capitale).
Stessa cosa per i residui del titolo IV relativi a riscossione di crediti: verranno iscritti nell’opportuno
conto di credito in funzione della tipologia del soggetto debitore.
I residui del titolo V esprimono i crediti esistenti derivanti dall’accensione di prestiti e vanno
ricondotti alla categoria B II 5 dello Stato Patrimoniale (non ci dovrebbero essere problemi di
disallineamento residui/crediti).