iv convegno europeo di pastorale giovanile

Pontificio Consiglio per i Laici
Consiglio delle Conferenze Episcopali d'Europa (CCEE)
IV CONVEGNO EUROPEO DI PASTORALE GIOVANILE
Insieme sulle strade dell'Europa
Una Chiesa giovane, testimone della gioia del Vangelo
Roma, 11 dicembre 2014
Comunicato stampa
Il dono con cui inizia questo incontro tra i responsabili della pastorale giovanile in Europa è la parola di papa
Francesco: «La pastorale giovanile è chiamata a cogliere gli interrogativi dei giovani di oggi e, a partire da
essi, ad iniziare un vero e onesto dialogo per portare Cristo nella loro vita. E un vero dialogo in questo senso
lo può fare chi vive una relazione personale con il Signore Gesù, che trabocca nella relazione con i fratelli.
Per questo motivo vi siete ritrovati insieme, per creare una “rete” di conoscenze e di amicizie a livello
europeo, grazie alle quali i responsabili della pastorale giovanile del continente possano condividere le
esperienze fatte “sul campo” e le questioni che ne scaturiscono. Sappiamo bene che c’è molto da fare. Vi
chiedo di non stancarvi mai di annunciare il Vangelo, con la vita e la parola: l’Europa di oggi ha bisogno di
riscoprirlo!». L'invito del Santo Padre agli operatori di pastorale giovanile è quello di guardare ai giovani con
lo sguardo di Cristo, che coglie non solo le difficoltà, ma anche i semi di amore e di speranza, di testimoniare
la fede «con dolcezza e rispetto» e di proporre un cammino di discernimento vocazionale «per prepararsi a
seguire Gesù sulla via della vita coniugale e familiare oppure su quella di una speciale consacrazione al
servizio del Regno di Dio».
Il Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, card. Stanisław Ryłko, ha introdotto il tema del convegno:
«Una Chiesa giovane, testimone della gioia del Vangelo» partendo proprio dalle parole del Papa e
dell'Esortazione apostolica Evangelii Gaudium. La ricerca della vocazione personale, l'attenzione alla
chiamata di Gesù, la scelta di rispondere al suo amore incondizionato sono le chiavi per superare la
stanchezza e il pessimismo: «Come ridare speranza al futuro dell’Europa, se non a partire dalle giovani
generazioni? […] Tutti noi qui presenti, che operiamo nel campo della pastorale giovanile, dobbiamo aiutare
le nuove generazioni a pronunciare questo “sì” coraggioso alla chiamata del Signore. I nostri giovani [...]
vivono “seri problemi di identità” e stentano a fare le loro scelte. Hanno bisogno, dunque, di essere
accompagnati con rispetto, dedizione e pazienza nelle difficili strade che percorrono nel nostro tempo».
Tutti siamo chiamati metterci in gioco: lo ha ricordato il card. Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza
Episcopale Italiana e vicepresidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali d'Europa, che ha svolto il suo
intervento in tre tappe: la definizione del contesto europeo, caratterizzato da una crescente secolarizzazione e
da una pluralità di modelli; l'invito ad essere Chiesa in uscita, «comunità di discepoli missionari che
prendono l’iniziativa, che si coinvolgono, che accompagnano, che fruttificano e festeggiano»; infine,
l'aspetto missionario: non ci sono specialisti di evangelizzazione. Lo specialista è il battezzato. “Se uno ha
realmente fatto esperienza dell’amore di Dio che lo salva, non ha bisogno di molto tempo di preparazione per
andare ad annunciarlo, non può attendere che gli vengano impartite molte lezioni o lunghe istruzioni.”
Vale tuttavia la pena di dare uno sguardo sulla realtà dei giovani europei: i loro punti di forza, le loro
difficoltà, le loro attese. La Prof.ssa. Valérie Becquet, Maître de conférences in sociologia presso l'Università
di Cergy-Pontoise, Francia, affronta questo compito non facile delineando un'Europa dei giovani multiforme,
dove sono presenti diversi modelli di integrazione sociale e di accompagnamento dei giovani all'età matura –
dall'individualismo meritocratico britannico alla società comunitraria scandinava, dal peso dell'appartenenza
famigliare nei Paesi del sud Europa alla logica dell'integrazione sociale nei Paesi centro-europei - a ed anche
differenti esiti sociali e risposte da parte dei giovani: dalla partecipazione consapevole alla chiusura
nell'individualismo, dall'ancoraggio ai modelli tradizionali alla una ricerca di maggiore autonomia. Un
quadro complesso e dinamico, di cui però va tenuto conto perché, in definitiva, non può esistere un unico
modello di evangelizzazione, ognuno ha il suo percorso e, in definitiva, questa complessità è una sfida ma
anche una grande ricchezza.
Anche scendendo nel dettaglio di un singolo Paese europeo il quadro rimane complesso, nella tensione tra la
chiamata alla “vita di fede”, il discernimento vocazionale e la formazione del “progetto di vita” da un lato e,
dall’altro, la cosiddetta “cultura dominante” che non risparmia nessuna società. La Chiesa in dialogo con le
nuove generazioni nell’attuale contesto di emergenza educativa è il tema svolto da S.E. Mons. Wojciech
Polak, Arcivescovo metropolita di Gniezno, e Primate di Polonia. Come portare i giovani alla fede matura?
Come portarli a prendere il largo ? Come proporre loro “lo stile di vita autenticamente evangelico”? Come
aiutarli ad entrare nei grandi valori umani e cristiani? L'unica strada è l'incontro con Cristo, autentico,
sincero, radicale: «Nel comune cammino dei giovani e della Chiesa resta sempre da riscoprire questo metodo
particolare che permette di raggiungere i cuori: aiutare a liberare le domande profonde, capaci di cambiare la
direzione della vita. Lo si può fare però soltanto accogliendo lo sguardo di Gesù che fissato il giovane del
Vangelo, lo amò (cfr. Mc 10,20)».
Questi stessi temi sono stati approfonditi nei lavori di gruppo, dove i partecipanti hanno affrontato insieme
le questioni centrali emerse dal lavoro della gfiornata: in quali forme e in quale misura si manifesta la
ricerca di Cristo da parte dei giovani nelle chiese locali? Qual è la risposta della Chiesa? Come si concretizza
l’accoglienza verso i giovani? Vengono dedicati tempo e risorse alla pastorale giovanile? Si sta rispondendo
all’appello di “uscire dalle chiese” per andare a cercare coloro che ne sono lontani?
I lavori proseguono domani con una giornata dedicata alla Evangelii Gaudium: Lasciamoci interpellare dalla
gioia del Vangelo.
Notizie utili
• L’incontro si tiene dall'11 al 13 dicembre p.v. Presso il Pontificio Collegio Internazionale Maria Mater
Ecclesiæ, via Pietro de Francisci, s.n.c. (Via Aurelia 737) Roma.
• Ai lavori del convegno sono ammessi solo i delegati e gli invitati.
• È possibile concordare, compatibilmente con l’andamento dei lavori e previa l’accettazione delle persone
interessate, interviste ai delegati delle Conferenze episcopali o dei movimenti, associazioni e comunità
ecclesiali presenti.
• Per ulteriori informazioni è possibile contattare Luigi Marchitelli (339 58 58 842)
e-mail [email protected]