MISURE MECCANICHE E TERMICHE A.A. 2013-2014 Lezione n.26 (02.12.2013) MISURE DI VIBRAZIONI Consideriamo una struttura animata da moto vibratorio caratterizzato da direzione nota e ad andamento sinusoidale (se l’andamento fosse periodico si potrebbe effettuare uno sviluppo in serie di Fourier): y = yosint . La velocità è data da: y’ = yocost ; l’accelerazione da: y’’ = -2yosint = yo’’sint. Per rilevare un moto vibratorio occorre un punto fisso; il punto fisso può essere esterno alla struttura, purché non risenta delle vibrazioni della struttura stessa; in tal caso le vibrazioni possono essere rilevate tramite un LVDT con nucleo (e astina di trasmissione) solidali alla struttura vibrante, e corpo solidale al supporto fisso. LVDT y = yosint Vibrometro con sensore “esterno” (LVDT) In caso contrario, si colleghi rigidamente alla struttura una “cassa” contenente una massa m (massa sismica), a sua volta collegata alla cassa tramite una molla di rigidezza k e una smorzatore con smorzamento c; il moto della massa, somma di quello relativo massa – cassa (t) e di quello di trascinamento della cassa y(t), è regolato dalla: m(δ’’+y’’) + c δ’ +k δ = 0. Si ponga: δ = δo(sint+), e si osservi che: myosintmδ’’ + c δ’ +k δ . k (t) m y(t) c Vibrometro con sensore costituito da “massa sismica” Posto, come d’uso per i dispositivi del II° ordine: c k ; ;u= ; n n m 2 km l’ampiezza degli spostamenti nel moto relativo è data da: yo u 2 δo = (1 u 2 ) 2 (2u ) 2 do/yo 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0,0 0 1 ξ=0 ξ = 0,35 2 ξ = 0,7 3 u ξ =1 Ampiezze o nel moto relativo (rapportate alle ampiezze yo nel moto di trascinamento) in funzione della pulsazione entrante (rapportata alla pulsazione propria n la distorsione in fase è data da: 2u = arctg 1 u2 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4 0,75 4,5 u 0,00 -0,75 -1,50 -2,25 -3,00 -3,75 arco (rad) ξ=0 ξ = 0,35 ξ = 0,7 ξ =1 Sfasamenti moto relativo - moto di trascinamento in funzione della pulsazione entrante (rapportata alla pulsazione propria n Nelle figure precedenti sono riportate le ampiezze o nel moto relativo (rapportate alle ampiezze yo nel moto di trascinamento) e gli sfasamenti moto relativo - moto di trascinamento in funzione della pulsazione entrante (rapportata alla pulsazione propria n . Si può osservare che l’ampiezza dello spostamento relativo δo è nulla in caso statico (la massa si muove come la cassa), è pari a yo/2, per n (ampiezza infinita per smorzamento nullo), diventa eguale e opposta a yo (= - ) per pulsazioni elevatissime n : in questo caso la massa è pertanto ferma e si è realizzato un punto fisso. E’ stato così realizzato un vibrometro purché n. La massa sismica deve avere un elevato valore ( n k / m dev’essere bassa), per avere un’elevata banda passante. Poiché non si può operare con masse sismiche elevate (a meno di rilevamento di onde sismiche), è preferibile seguire un metodo diverso. Si consideri l’accelerazione sentita dalla massa sismica; riprendendo le: yo u 2 δo = , (1 u 2 ) 2 (2u ) 2 = arctg 2u 1 u2 Poiché you2 = yo2/n2 = - yo’’/n2, risulta, a meno del segno, δo = y o ' ' / n2 , (1 u 2 ) 2 (2u ) 2 mentre l’andamento dello sfasamento non varia rispetto al caso precedente. Fissando pertanto l’attenzione sull’ampiezza dello spostamento relativo, si può osservare che questo risulta proporzionale all’ampiezza dell’accelerazione rilevata; nelle figura qui sotto è riportata l’ampiezza o nel moto relativo (rapportata all’ampiezza yo”/ n2 nel moto di trascinamento) in funzione della pulsazione entrante (rapportata alla pulsazione propria n ). do/yo"/wn2 3.0 2.5 2.0 1.5 1.0 0.5 0.0 0 1 ξ=0 ξ = 0,35 2 ξ = 0,7 3 ξ =1 Ampiezze o nel moto relativo (rapportate alle ampiezze yo“/ n2 nel moto di trascinamento) in funzione della pulsazione entrante (rapportata alla pulsazione propria n ) Si può osservare che, per pulsazione nulla (caso statico), δo = yo’’/n2 (δo = yo’’m/k), y '' / 2 per per n (risonanza), δo = o n , mentre per pern , δo→0. 2u Utilizzando un accelerometro, con doppia integrazione del segnale si risale allo spostamento, cioè al rilievo del moto vibratorio. Per avere un’elevata banda passante dovrà essere n2 elevato, quindi m (massa sismica) bassa e k (rigidezza della “molla”) elevata. Risultano quindi idonei allo scopo gli accelerometri piezoelettrici che rispondono a queste caratteristiche. u