COMUNICATO STAMPA Torino, 19 giugno 2017 19 luglio – 22 novembre 2014 Rassegna itinerante tra il cuneese e il torinese: da Revello a Ostana, passando per Saluzzo, Bagnolo Piemonte e Pinerolo Tanti, nella storia, hanno tentato invano di individuare una definizione che potesse in qualche maniera legare il jazz a qualcosa che l'intelletto potesse addomesticare, inserendolo in quelle caselle dei generi musicali tanto care a chi non può viaggiare con la fantasia, ma è stato tutto inutile: il jazz è improvvisazione, rivolta delle emozioni contro la repressione, una forma d'arte piena di sfumature che non conosce limiti, confini e definizioni. E' sincretismo: non si sa dove inizia né dove finisce. Bill Evans era convinto che il jazz non si potesse spiegare a qualcuno senza perderne l'esperienza, senza vederselo scivolare via dalle mani, perché il jazz dev'essere vissuto, non sente le parole. E le parole sono fanciulli della ragione, non potrebbero spiegarlo né tradurre il suo feeling, perché non ne sono parte. E' proprio così: il jazz non è un teorema intellettuale... è feeling. E' questo è uno dei motivi per i quali la rassegna di musica e arti visive Jazz Visions è un appuntamento imperdibile per tutti coloro che vogliono farsi trascinare in un viaggio fatto di note, immagini, “visioni”, colori, arte. Il festival, organizzato dal Cenacolo Studi “Michele Ginotta” sotto la direzione artistica di Luigi Martinale, ospita ogni anno artisti di fama internazionale, distinguendosi per la qualità ed il prestigio dell'offerta musicale, sempre elevatissima. Ma non c'è solo grande musica al Jazz Visions: ogni appuntamento è preparato con la massima dedizione per soddisfare tutti i sensi; e allora via ai colori, alla pittura, alla fotografia e alle multi visioni. Ad accompagnare con le sue mostre ogni concerto della rassegna di questa edizione sarà il ceramista e scultore cuneese Michelangelo Tallone, che presenterà le sue forme d'arte in spazi appositamente allestiti nelle location che ospiteranno il festival. E poi ci sono i team “Click&Jazz”, e “Click&Jazz Junior” (novità di quest'anno, rivolta a giovani curiosi del mezzo fotografico) che si occuperanno delle riprese fotografiche del concerto:i migliori scatti saranno successivamente visionabili da tutti sul sito della rassegna www.jazzvisions.it e anche su Facebook alla pagina JazzVisions. Informazioni al pubblico: 339/251.42.18 oppure 347/314.12.94 [email protected] Tutto il programma dettagliato su: www.jazzvisions.it Galleria fotografica su: www.flickr.com/jazzvisions Ma veniamo al ricco programma di questa edizione del Jazz Visions: la rassegna prende il via sabato 19 luglio alle ore 21.30 alle Officine Giletta di via de Gaperi, 1 di Revello (Cuneo), con la presenza della vocalist afroamericana Adrienne West che presenta un tributo a Nat King Cole. Ancora una volta Jazz Visions fa tappa nell'ambiente assolutamente unico delle Officine Giletta, trasformate per l'occasione, con lungimiranza visionaria, in sala da concerto. Nathaniel Cole, detto “King”, per via della sua voce unica e del virtuosismo pianistico, resta ancor oggi, ad oltre 40 anni dalla morte, un punto di riferimento nel patrimonio musicale internazionale. Ha influenzato generazioni di cantanti e strumentisti a partire da George Benson, Ahmad Jamal, Oscar Peterson, fino ad artisti contemporanei quali Diana Krall, Jamie Cullum e Norah Jones. Da oltre vent’anni la vocalist afroamericana Adrienne West presenta sui palcoscenici di tutto il mondo uno spettacolo che rappresenta un vero e proprio Tributo all’arte del “Re” Cole, non solo omaggiando la sua musica, ma illustrando i vari momenti culminanti della carriera di questo grande artista, uno show che conquista sia l’ascoltatore più attento sia il neofita che per la prima volta si accosta al jazz. Di assoluto rilievo gli accompagnatori di Adrienne West: Andrea Pozza al pianoforte, Rosario Bonaccorso al contrabbasso e Alessio Menconi alla chitarra. L'appuntamento è a ingresso libero. Il secondo appuntamento della rassegna è ospitato, domenica 17 agosto alle ore 18, dal “Bosco Incantato” di Ostana (Cuneo), in frazione Marchetti, 17. Si esibisce il gruppo “Perico Sambeat Italian Quartet”, con Perico Sambeat al sax contralto, uno dei più acclamati jazzisti spagnoli, Daniele Gorgone al pianoforte, Massimiliano Rolff al contrabbasso e Carlo Battisti alla batteria. Jazz Visions si sposta, per questa occasione, in un luogo di grande suggestione naturalistica, nel fitto di un bosco a 1200 metri di quota. Sul palco salirà il Perico Sambeat Italian Quartet, la nuova formazione del celebre sassofonista iberico. Compositore e sassofonista energico e raffinato, Sambeat da' vita, insieme all'affiatata ritmica italiana di Daniele Gorgone, Massimiliano Rolff e Carlo Battisti, ad un evento musicale che affonda le sue radici nel vero jazz di New York, riuscendo al contempo a sorvolare con straordinaria intensità anche territori contrassegnati da forti impronte latino-americane, hip-hop ed eurojazz. In repertorio i brani del loro nuovo cd "Mira Qui Parla", pubblicato da BlueArt Records, molti dei quali a firma dello stesso Sambeat, dove ritmi e forme complesse si susseguono con straordinaria eleganza in un filo diretto con il pubblico. L'ingresso per questo spettacolo è a pagamento: 8 euro biglietto intero e 5 euro ridotto. Ancora un salto di un mese, e il terzo appuntamento della rassegna si ripresenta dopo l'estate, venerdì 26 settembre al Teatro Politeama di Saluzzo (Cuneo) in via Palazzo di Città, 15 alle ore 21.15. Sul palco, la “Daniele Di Bonaventura Band'Union”, composta da Daniele Di Bonaventura al bandoneòn, Marcello Peghin, alla chitarra a 10 corde, Felice Del Gaudio al contrabbasso e Alfredo Laviano alle percussioni. Definire la musica è cosa non facile, se non sterile, soprattutto quando essa è il risultato di influssi lontani nel tempo e nello spazio. Daniele Di Bonaventura ha scelto il bandoneòn come mezzo per esprimersi, e già questo ci lascia immaginare passi di tango e nebbie del Rio de la Plata: ma il suo interesse non si esaurisce qui. Compositore e arrangiatore, ma anche pianista e violoncellista, si è infilato in ogni angolo musicale, in ogni melodia mediterranea, nell'improvvisazione jazz, nelle sperimentazioni sonore e nelle suggestioni etniche, per liberare la sua poesia e la sua forte capacità comunicativa. L'ingresso per questo spettacolo è a pagamento: 8 euro biglietto intero e 5 euro ridotto. Il penultimo appuntamento del Jazz Visions riempirà di gioia i veri appassionati del genere: il prestigio degli artisti e la splendida location assicurano un concerto da brividi. Sabato 25 ottobre alle ore 21.15, al Teatro Sociale di Pinerolo (Torino) in Piazza Vittorio Veneto 1, Paolo Fresu e Tino Tracanna, due musicisti che non hanno bisogno di presentazioni, saranno ospiti del Luigi Martinale Trio, con Luigi Martinale al pianoforte e composizioni, Mauro Battisti al contrabbasso e Paolo Franciscone alla batteria. Naturalmente, Paolo Fresu alla tromba e al flicorno e Tino Tracanna ai sassofoni. Paolo Fresu e Tino Tracanna suonano insieme da ben 30 anni, condividendo concerti in ogni parte del mondo e realizzazioni discografiche che hanno contraddistinto il loro percorso artistico. Entrambi musicalmente curiosi, hanno dato il loro contributo creativo ad innumerevoli situazioni musicali. Per questa occasione rivolgeranno la loro “curiosità” alle composizioni di Luigi Martinale, autore prolifico e dalla scrittura personale, in compagnia di Mauro Battisti e Paolo Franciscone, una sezione ritmica fantasiosa, attenta ad ogni dettaglio e capace di esaltare in modo personale e con grande libertà la musica affrontata. L'ingresso per questo spettacolo è a pagamento: 12 euro biglietto intero e 8 euro ridotto. L'ultimo concerto della rassegna avrà luogo al Teatro Silvio Pellico di Bagnolo Piemonte (Cuneo), in corso Marconi, 1, sabato 22 novembre alle ore 21.15 con il Frédéric Viale Quartet, con Frédéric Viale alla fisarmonica e bandoneon, Nelson Veras alla chitarra, Natallino Neto al basso elettrico e Zaza Desiderio alla batteria. L'emigrazione piemontese in Francia durante lo scorso secolo è stata un fenomeno molto forte: a volte era stagionale, mentre in altri casi è diventata definitiva, costellando oggi il sud della Francia di cognomi il più delle volte provenienti dalla provincia di Cuneo. Chi emigra, oltre alla speranza, porta sempre con sé la propria musica e i propri strumenti, andandosi poi ad integrare con la cultura e le abitudini del posto. Frédéric Viale affonda le sue origini nella provincia Granda e suona la fisarmonica, strumento un tempo considerato poco jazzistico, ma molto adatto per il valse-musette francese. Oggi le influenze musicali viaggiano rapidamente e Viale ha incorporato nella sua musica anche il tango di Piazzolla e le suggestioni brasiliane, complici i suoi musicisti carioca. Un concerto fatto di colori, movimento, ricordi e curiosità per il futuro, con un pizzico di tante musiche e tante influenze incontrate nel suo cammino. L'ingresso per questo spettacolo è a pagamento: 8 euro biglietto intero e 5 euro ridotto. Come precedentemente anticipato, l'artista ospite dell'edizione 2014 della rassegna Jazz Visions sarà Michelangelo Tallone, ceramista cuneese e scultore nato nel 1964 che diventa ceramista di professione nel 1986. Già alla fine degli anni ottanta, Michelangelo recupera una tecnica antichissima: il bucchero, che risale al VII secolo a.C. ed era già conosciuto dagli Etruschi. Questa tecnica diventa il suo marchio di fabbrica; studia, lavora e reinventa i suoi buccheri: è l’incontro alchemico. La contemporaneità che sposa l’arcaico. Segni, sbalzi, forme che cercano l’uomo e dall’uomo ridiventano segni, sbalzi, forme... Michelangelo espone in alcune delle più importanti rassegne internazionali, quali la mostra “Kerama” a Demonte, “Incontri d'arte” nella Provincia di Cuneo, “Quattro Artisti per la Pace” nella Basilica di Santa Maria degli Angeli a Roma e tante altre. Nel 1999 si aggiudica il 1° premio alla VI edizione del Premio Saccarello, concorso di scultura. Nel 2005 lavora alla Cappella della Vita Nuova, eseguendo un bassorilievo raffigurante la Vergine (Madre della Vita), l'altare ed una grande scultura, un Cristo risorto. Nell’aprile 2014 inizia l’anno espositivo a Milano con la personale “Sculture“ nella Sala degli Affreschi del Palazzo Isimbardi, sede della Provincia. In questo ultimo periodo, Michelangelo è affascinato dagli intriganti risultati cromatici di terre bruciate e arrugginite che colorano i suoi grandi pannelli. Questi risultati li ottiene cuocendo con un forno a segatura, un’altra antichissima tecnica di riduzione che, come il bucchero, gli permette di poter “giocare” con il fuoco. Questi suoi grandiosi “giochi artistici” saranno visionabili da tutti gli spettatori di Jazz Visions 2014. Informazioni al pubblico (da pubblicare): 339/251.42.18 oppure 347/314.12.94 [email protected] Tutto il programma dettagliato su: www.jazzvisions.it Galleria fotografica su: www.flickr.com/jazzvisions Informazioni per i giornalisti (da non pubblicare): Ufficio Stampa MRcomunicazione [email protected] tel. 333/430.97.09 – 337/204.218 PROGRAMMA E BIOGRAFIE 19 luglio 2014, ore 21,30 Revello (CN) – Officine Giletta, via De Gasperi 1 ingresso libero ADRIENNE WEST Tribute to Nat King Cole Adrienne West - voce Andrea Pozza - pianoforte Rosario Bonaccorso - contrabbasso Alessio Menconi - chitarra Nathaniel Cole, detto “King”, per via della sua voce unica e del virtuosismo pianistico, resta ancor oggi, ad oltre 40 anni dalla morte, un punto di riferimento nel patrimonio musicale internazionale. Ha influenzato generazioni di cantanti e strumentisti a partire da George Benson, Ahmad Jamal, Oscar Peterson, fino ad artisti contemporanei quali Diana Krall, Jamie Cullum e Norah Jones. Da oltre vent’anni la vocalist afroamericana Adrienne West presenta sui palcoscenici di tutto il mondo uno spettacolo che rappresenta un vero e proprio Tributo all’arte del “Re” Cole, non solo omaggiando la sua musica, ma illustrando i vari momenti culminanti della carriera di questo grande artista, uno show che conquista sia l’ascoltatore più attento sia il neofita che per la prima volta si accosta al jazz. Adrienne West, nativa di Brooklyn, una voce straordinariamente calda ed accattivante, ha al suo attivo un percorso musicale che l’ha vista protagonista per ben cinque anni sui palcoscenici di Broadway con lo show Ain’t Misbehavin’, basato sulla vita e le musiche del grande Fats Waller. In seguito si è dedicata esclusivamente al jazz, esibendosi con i piu’ grandi esponenti storici di questa musica, tra tutti la Count Basie Orchestra, the Duke Ellington Alumni, Johnny Griffin, Harry Edison e moltissimi altri. Andrea Pozza Andrea Pozza si dedica alla carriera jazzistica da circa 30 anni. Ha avuto l'occasione di esibirsi ed incidere con grandi musicisti come Harry "Sweet" Edison, Bobby Durham, Chet Baker, Al Grey, Scott Hamilton, George Coleman, Charlie Mariano, Steve Grossman, Enrico Rava, Massimo Urbani, Larry Nocella, Lee Konitz. Ha collaborato stabilmente con Sal Nistico, ha fatto parte del quartetto di Steve Grossman con il quale ha suonato a Londra, Parigi ed in importanti festivals internazionali negli anni 90' e col quale collabora tutt'ora. Ha collaborato stabilmente per più di 25 anni con Gianni Basso, col quale ha inciso numerosi cd, insieme a Luciano Milanese e Tullio De Piscopo. Dal 2004 al 2008 ha fatto parte del Quintetto di Enrico Rava, (insieme a Roberto Gatto, Rosario Bonaccorso e Gianluca Petrella), col quale ha inciso per la ECM “The Words And The Days” e si è esibito in alcuni dei più importanti festivals e concert halls in Inghilterra, Francia, Germania, Spagna, Portogallo, USA, Canada, Brasile, Argentina, Giappone. Col Quintetto ha anche avuto occasione di suonare con ospiti del calibro di Roswell Rudd e Pat Metheny. Oltre a numerose collaborazioni ha inciso nove CD come leader. Rosario Bonaccorso Rosario Bonaccorso è uno dei più importanti ed attivi contrabbassisti italiani, strumentista di grande esperienza e sensibilità è annoverato fra i musicisti italiani più apprezzati in campo internazionale. Da oltre venticinque anni sulla scena , ha maturato grandi esperienze al fianco di centinaia di artisti americani ed europei del calibro di Elvin Jones, Benny Golson, Billy Cobham, Pat Metheny, Michael Brecker, Joe Lovano, Mark Turner, Gato Barbieri, James Moody, Lee Konitz, Stefano Di Battista, Steve Grossman, Dianne Reeves, Clark Terry, Enrico Rava, Jon Faddis, Flavio Boltro, Jimmy Owens, Kenny Barron, Jacky Terrason, Cedar Walton, George Cable, Stefano Bollani, Eric Legnini, Dado Moroni, Jimmy Cobb, Aldo Romano, Dedè Ceccarelli, Adam Nussbaum. Alessio Menconi , affermato chitarrista che sa spaziare negli ambiti musicali più differenti mantenendo intatto il suo linguaggio jazz tra le collaborazioni vanta: Paolo Conte, Danny Gottlieb, Tullio De Piscopo, Peter Washington, Pierre Boussaguet, Albert "Tootie" Heath, Red Holloway, Jack Mcduff, Gary Bartz, Bob Mover, Flavio Boltro, Paolo Fresu, Carl Anderson, Sangoma Everett, Bobby Durham. 17 agosto 2014, ore 18 Ostana (CN), “Il Bosco Incantato” fraz. Marchetti n. 17 ingresso 8 euro, ridotti 5 euro PERICO SAMBEAT ITALIAN QUARTET Perico Sambeat, sax contralto Daniele Gorgone, pianoforte Massimiliano Rolff, contrabbasso Carlo Battisti, batteria Jazz Visions si sposta per questa occasione in un luogo di grande suggestione naturalistica, nel fitto di un bosco a 1200 metri di quota. Sul palco salirà il Perico Sambeat Italian Quartet, la nuova formazione del celebre sassofonista iberico. Compositore e sassofonista energico e raffinato Sambeat dà vita, insieme all'affiatata ritmica italiana di Daniele Gorgone, Massimiliano Rolff e Carlo Battisti, ad un evento musicale che affonda le sue radici nel vero jazz di New York, riuscendo nel contempo a sorvolare con straordinaria intensità anche territori contrassegnati da forti impronte latino-americane, hip-hop ed eurojazz. In repertorio i brani del loro nuovo cd "Mira Qui Parla", pubblicato da BlueArt Records, molti dei quali a firma dello stesso Sambeat, dove ritmi e forme complesse si susseguono con straordinaria eleganza in un filo diretto con il pubblico. Il sassofonista Perico Sambeat è oggi considerato uno dei più grandi musicisti jazz di Spagna. La sua notorietà è la conseguenza della sua straordinaria carriera a livello internazionale, contrassegnata da oltre 20 album come leader e un centinaio come sideman, con artisti del calibro di Brad Mehldau, Kurt Rosenwinkel, Tete Montoliu, Michael Brecker, Pat Metheny, e molti altri. Saldamente ancorato al potente e brillante linguaggio hard-bop, come testimoniano le sue strepitose collaborazioni, si muove con primaria abilità nei territori moderni del jazz americano. Nella sua carriera ha ricevuto numerosi premi, tra i quali spicca il "Premio Bird" dal North Sea Jazz Festival 2003, come migliore musicista. Daniele Gorgone, classe 1977, pianista energico e brillante, della scuola di Dado Moroni, ha suonato e collaborato con: Jason Marsalis, Garrison Fewell, Joe Lee Wilson, Bucky Pizzarelli, Andy Gravish, Rachel Gould, Claudio Chiara, Piero Odorici, Marlene Verplank, Marco Panascia, Jesse Davis, Joahnnes Faber, Scott Hamilton, John Davis, Dave Glasser, Tino Tracanna, Grant Stewart, in numerosi paesi europei e negli Stati Uniti. Vincitore del Concorso Barga Jazz 2006 nella sezione emergenti, ha pubblicato diversi album con musicisti di spicco della scena internazionale, e nel 2010, con il sassofonista Dave Schnitter, ex Jazz Messangers, ha inciso “On the way home”, con liner notes di Enrico Rava. Massimiliano Rolff Contrabbassista, si è diplomato presso il Jazz Conservatory della città di Groningen, nei Paesi Bassi, nel 1999. Come bassista freelance ha suonato in molti prestigiosi clubs e festival d’Europa e Stati Uniti, con Jesse Davis, Herb Geller, Peter King, Dave Schnitter, Phil Woods, Sangoma Everett, Andrea Pozza, Rachel Gould, Emanuele Cisi, Andy Gravish, Jasper van't Hof, Alessio Menconi, Marco Tamburini, Martin Tingvall, Tino Tracanna, Carlo Atti, e altri. Nel 2003 ha pubblicato, come co-autore e bassista, il fortunato album "Next Beat" per l'etichetta Scenario Music. Nel 2006 ha pubblicato il suo primo album jazz come contrabbassista, leader e compositore, intitolato "Unit Five" (Music Center) e nel 2009 ha pubblicato l'album "Naked" con Cisi, Pozza e Zirilli. Con entrambi gli album ha vinto il premio Jazzlighthouse come migliore album. Nel 2012 ha pubblicato “More Music” (Blueart Records). Carlo Battisti Ha studiato sotto la guida di Jimmy Cobb e Max Roach nell'ambito degli stages di Perugia e Ravenna ed in seguito con Marvin "Smitty" Smith presso il Drummers Collective di New York. Ha suonato con importanti nomi del jazz italiano ed internazionale: Massimo Urbani, Lee Konitz, Joe Pass, Joe Diorio, Benny Golson, Gianni Basso, Rosario Giuliani, Don Pullen, Wynton Marsalis, Arthur Blythe, Chico Freeman, Vincent Herring, Charles Davis, Wild Bill Davison, Sandro Satta, Bucky Pizzarelli, Joe Newman, Flavio Boltro, Al Grey, Eddie Lockjaw Davis, Al Cohn, Tony Scott, Gianni Basso, Robin Eubanks. Ha suonato in tutti i maggiori jazz clubs e teatri italiani, in Spagna, Svizzera, Lussemburgo, Danimarca, Germania, Turchia, Libano, Israele, Scozia. Ha partecipato a numerosi programmi televisivi e radiofonici esibendosi inoltre in importanti jazz festivals. 27 settembre 2014 - ore 21,15 Saluzzo (CN) – Teatro Politeama – via Palazzo di Città 15 ingresso 8 euro, ridotti 5 euro DANIELE DI BONAVENTURA BAND’UNIÒN Daniele Di Bonaventura, bandoneòn Marcello Peghin, chitarra 10 corde Felice Del Gaudio, contrabbasso Alfredo Laviano, percussioni Definire la musica è cosa non facile, se non sterile, soprattutto quando essa è il risultato di influssi lontani nel tempo e nello spazio. Daniele Di Bonaventura ha scelto il bandoneòn come mezzo per esprimersi, e già questo ci lascia immaginare passi di tango e nebbie del Rio de la Plata: ma il suo interesse non si esaurisce qui. Compositore e arrangiatore, ma anche pianista e violoncellista, si è infilato in ogni angolo musicale, in ogni melodia mediterranea, nell'improvvisazione jazz, nelle sperimentazioni sonore e nellesuggestioni etniche, per liberare la sua poesia e la sua forte capacità comunicativa. Daniele Di Bonaventura Nato a Fermo (nelle Marche), Daniele di Bonaventura, compositore-arrangiatore, pianista-bandoneonista, ha coltivato sin dall'inizio della sua attività un forte interesse per la musica improvvisata pur avendo una formazione musicale di estrazione classica (diploma in Composizione) iniziata a soli 8 anni con lo studio del pianoforte, del violoncello, della composizione e della direzione d’orchestra. Le sue collaborazioni spaziano dalla musica classica a quella contemporanea, dal jazz al tango, dalla musica etnica alla world music, con incursioni nel mondo del teatro del cinema e della danza. Impossibile elencare le sue collaborazioni e le incisioni discografiche, ricordiamo soltanto le ultime: “Mistico Mediterraneo”, pubblicato dalla ECM, celeberrima etichetta tedesca, un' opera condivisa con il gruppo vocale della Corsica “A Filetta” e Paolo Fresu e il recente “Nadir”, pubblicato per la nuova etichetta discografica Tuk Music di Paolo Fresu. Marcello Peghin Alterna al repertorio classico la musica jazz, con l’utilizzo di chitarre classiche a 6 e 10 corde, chitarre Elettriche, synth e live electronics. La sua attività si svolge prevalentemente nel campo della ricerca etnojazz, con collaborazioni e progetti elaborati sia in campo nazionale che internazionale. Ha conseguito negli anni premi e riconoscimenti di vario tipo, suonando insieme a musicisti di diversa estrazione e nazionalità tra i quali Dino Saluzzi, Paolo Fresu, Enrico Rava, Tony Scott, Lester Bowie, Flavio Boltro, Furio Di Castri, Michael Marre, Sainkho, Antonello Salis, Nasser Shemma, Mark Harris, Daniele di Bonaventura, Paolino Dalla Porta. Da segnalare la sua lunga collaborazione con Enza Favata, all'interno del gruppo Jana Project. Felice Del Gaudio Inizia la sua carriera musicale collaborando con il cantautore Mango. Successivamente intraprende un'intensa attività fatta di studi al Conservatorio, di stages musicali e di collaborazioni con orchestre: Hengel Gualdi, Piergiorgio Farina e Dr. Dixie Jazz Band; con quest'ultima formazione inizia ad incidere dischi e partecipa ad alcune trasmissioni della RAI. La sua strada prosegue collaborando a tournée di musicisti di ogni tipo, dai più impegnati ai più "leggeri", senza dimenticare l'insegnamento del contrabbasso e del basso per il quale dedica un metodo, edito da Intras Musical Service. Attivo anche nel campo teatrale ha inoltre curato gli arrangiamenti di Bologna-Teatro per Leo De Berardinis. Alfredo Laviano Da sempre immerso in colori e tele trova la sua strada espressiva scoprendo le percussioni: scelta che si tradurrà in un diploma di Conservatorio, nel ’94. I suoi lunghi viaggi si traducono in strumenti e suoni sempre più antichi e nuovi e sorprendenti: quelli che si possono cavare da legni, zucche, metalli... Partecipa a numerosi Festival italiani ed europei con varie formazioni. Attualmente collabora con Daniele Di Bonaventura, Franco Morone, Rita Botto, Teo Ciavarella, Mauro De Federicis, Felice Del Gaudio. Partecipa al Festival di Verona Jazz 2000 suonando nel gruppo Fancy Chamber Music di Carla Bley e Steve Swallow. 25 ottobre 2014 - ore 21,15 Pinerolo (TO) - Teatro Sociale – piazza Vittorio Veneto 1 ingresso 12 euro - ridotti 8 euro PAOLO FRESU e TINO TRACANNA ospiti del LUIGI MARTINALE TRIO Paolo Fresu, tromba e flicorno Tino Tracanna, sassofoni Luigi Martinale, pianoforte e composizioni Mauro Battisti, contrabbasso Paolo Franciscone, batteria Paolo Fresu e Tino Tracanna suonano insieme da ben 30 anni, condividendo concerti in ogni parte del mondo e realizzazioni discografiche che hanno contraddistinto il loro percorso artistico. Entrambi musicalmente curiosi hanno dato il loro contributo creativo ad innumerevoli situazioni musicali. Per questa occasione rivolgeranno la loro “curiosità” alle composizioni di Luigi Martinale, autore prolifico e dalla scrittura personale, in compagnia di Mauro Battisti e Paolo Franciscone, una sezione ritmica fantasiosa, attenta ad ogni dettaglio e capace di esaltare in modo personale e con grande libertà la musica affrontata. Paolo Fresu Impossibile in poche righe sintetizzare la carriera di un musicista così straordinariamente prolifico, curioso e attivo su molti fronti dello spettacolo musicale. Un personaggio dalla fortissima personalità, responsabile della creazione di una enorme varietà di situazioni musicali, una mente creativa instancabile sia nel tracciare linee personali che nella condivisione di percorsi artistici con altri musicisti: un fitto dedalo di collaborazioni non solo musicali ma anche con esponenti della cultura e dell'arte, riuscendo sempre a conquistare il cuore di appassionati e neofiti. Il suono della sua tromba, riconoscibile dopo pochi istanti, elemento questo che da sempre contraddistingue i grandi esponenti del jazz, gli ha permesso di raggiungere durante la sua carriera una rilevanza internazionale e un pubblico di vaste dimensioni. Tino Tracanna Figura di spicco del jazz italiano, fa parte dal 1981, fino ai primi anni '90, del pluripremiato Quartetto di Franco D'Andrea. Dal 1983 fa inoltre parte del Quintetto di Paolo Fresu con cui ha compiuto tour in Italia e all'estero e inciso molti album, spesso premiati dalla critica. Ha collaborato a lungo con la vocalist Tiziana Ghiglioni. Lunghissimo l'elenco di grandi musicisti con cui ha collaborato e inciso un centinaio di dischi nel corso della sua carriera. Dal 1985 è leader di un proprio gruppo con il quale realizza diversi album, ottimamente accolti da critica e pubblico. Attualmente ricopre l'incarico di Responsabile del Dipartimento Jazz presso il Conservatorio G. Verdi di Milano. Luigi Martinale, pianoforte La sua formazione musicale ha seguito due strade: la musica classica e la musica afro-americana. Concentra l'aspetto espressivo del suo lavoro sia sul versante pianistico che su quello compositivo e dell'arrangiamento, come testimoniano le sue numerose incisioni discografiche. Collabora da anni con Fabrizio Bosso, presente in tre suoi CD, mentre in trio, con Drew Gress, ha registrato gli album “Sweet Marta” e “Le Sue Ali”. Durante la sua attività professionale, ha collaborato con Flavio Boltro, Reuben Rogers, Anne Ducros, Gianni Basso, Emanuele Cisi, Gianni Coscia, Eddy Palermo, Tom Kirkpatrick, Felice Reggio, Alfredo Ponissi, Amanda Carr, Maria Pia De Vito, Tino Tracanna, Alberto Mandarini. Conosciuto ed amato dal pubblico giapponese, ha registrato cinque dischi per etichette del Sol Levante, dove nel 2012 ha suonato in un tour di concerti per piano solo. Collabora con il bassista Reuben Rogers, con cui ha registrato “Strange Days”, sempre pubblicato dalla nipponica Albòre Jazz. Insegna Pianoforte Jazz presso il Conservatorio Statale “A.Vivaldi” di Alessandria. Mauro Battisti Diplomato in contrabbasso ha poi perfezionato gli studi con Stafford James, e in seguito, a New York, con Buster Williams, Victor Gaskin e Andy Gonzales. Ha suonato nei più importanti Jazz Festival italiani ed esteri. Ha collaborato e/o registrato con importanti nomi del Jazz italiano ed internazionale: Maurizio Giammarco, Stefano Di Battista, Flavio Boltro, Antonio Faraò, Massimo Urbani, Lee Konitz, Benny Golson, Al Cohn, Charles Davis, Paolo Porta, Eddie Lockjaw Davis, Steve Grossman, Houston Person, Barry Harris, Etta Jones, Al Grey, Joe Newman, Ernie Watts, Rosario Giuliani, Leroy Williams, Lawrance Marable, , Ronnie Cuber, Sal Nistico, Cedar Walton. Ha partecipato alla registrazione di numerose colonne sonore cinematografiche, teatrali e radiofoniche sotto la direzione di Ennio Morricone, Nicola Piovani e Luis Bacalov. In veste di solista e di compositore, ha collaborato alla realizzazione di numerosi spettacoli legati alla danza, alla poesia e alla prosa. Ha tenuto per cinque anni corsi di improvvisazione jazz presso la Scuola Popolare di Musica di Testaccio e la St. Louis Jazz School di Roma. Ha pubblicato una serie di articoli sulla tecnica del Walking Bass sul prestigioso magazine inglese “Double Bassist”. Paolo Franciscone Profondamente influenzato dalla storia del jazz e del blues, il suo stile musicale è radicato nella tradizione jazzistica e nell’evoluzione bebop, ma totalmente aperto a qualunque influenza contemporanea proveniente da culture e musiche differenti. Inizia lo studio negli anni ’80 con Marco Volpe e Roberto Gatto e segue diversi laboratori con Peter Erskine. Forte l'influenza del pianista Mal Waldron con il quale ha suonato in diversi concerti. Durante la suo percorso ha suonato e registrato con diversi musicisti tra i quali: Mal Waldron, Norma Winstone, Drew Gress, Garrison Fewell, Amanda Carr, Barney Kessel, Jiggs Whigham, Audrey Morris, Gianluigi Trovesi, Flavio Boltro , Franco Cerri, Tiziana Ghiglioni, Claudio Fasoli, Gianni Coscia, Emanuele Cisi, Tino Tracanna, Gianni Basso, Giorgio Licalzi, Fabrizio Bosso, Roy Paci, quintetto classico Architorti. Ha lavorato in progetti teatrali con diversi attori e registi tra i quali: Michele Di Mauro, Renzo Sicco (Assemblea Teatro), Mauro Avogadro ( Teatro Stabile Torino), Gabriele Boccacini (Stalker Teatro) e con danzatori contemporanei come Rosita Mariani e Roberto Castello. Ha svolto per 15 anni attività didattica presso il “Centro Jazz Torino”. 22 novembre2014 - ore 21,15 Bagnolo Piemonte (CN) – Teatro Silvio Pellico – corso Marconi 1 ingresso 8 euro, ridotti 5 euro FRÉDÉRIC VIALE QUARTET Frédéric Viale - fisarmonica, bandoneon Nelson Veras - chitarra Natallino Neto - basso elettrico Zaza Desiderio - batteria L'emigrazione piemontese in Francia durante lo scorso secolo è stata un fenomeno molto forte: a volte era stagionale mentre in altri casi è diventata definitiva, costellando oggi il sud francese di cognomi il più delle volte provenienti dalla provincia di Cuneo. Chi emigra, oltre alla speranza, porta sempre con sé la propria musica e i propri strumenti, andandosi poi ad integrare con cultura ed abitudini del posto. Frédéric Viale affonda le sue origini nella provincia Granda e suona la fisarmonica, strumento un tempo considerato poco jazzistico, ma molto adatto per il valse-musette francese. Oggi le influenze musicali viaggiano rapidamente e Viale ha incorporato nella sua musica anche il tango di Piazzolla e le suggestioni brasiliane, complici i suoi musicisti carioca. Un concerto fatto di colori, movimento, ricordi e curiosità per il futuro. Frédéric Viale Inizia a studiare la fisarmonica a 8 anni sotto la guida di Lucien Galliano e ben presto partecipa a diversi concorsi nazionali ed internazionali con l'Accordéon Club di Cannes-la Bocca.Adolescente, scopre il jazz grazie a Django Reinhardt, Stéphane Grappelli, Charlie Parker, Miles Davis. Nel 1996, partecipa ad una Master Class di Richard Galliano. Impara anche a suonare il bandoneón che utilizza in varie formazioni dai ritmi argentini. “Paradise” è il suo debutto discografico nel 2004. Nel 2006 parte per la Cina, invitato dal Ministero della Cultura, nel quadro di uno scambio culturale e suona a Pechino. Il 2008 sarà la volta di Rio de Janeiro, dove incide il suo secondo lavoro, sotto l'influenza di Hermeto Pascoal. Nel 2012 l’Opéra di Nizza gli mette a disposizione musicisti e palcoscenico per celebrare il bandoneòn, il repertorio di Astor Piazzolla e le sue proprie composizioni. Il resto è attualità, con l'incisione di “La Belle Chose”. Nelson Veras Chitarrista brasiliano di grande talento, è caratterizzato da uno stile molto personale. Il suo virtuosismo, il suo senso melodico e la dolcezza del suo fare musica sono davvero impressionanti. All'inizio di carriera lavora immediatamente con personaggi famosi: Gary Peacock, Steve Coleman, Aldo Romano, Stefano Di Battista, calcando i grandi palcoscenici del Jazz. La sua notorietà lo porta a firmare per le etichette Label Bleu e Bee Jazz, realizzando “Rouge sur Blanc” nel 2011 e “Solo Session” nel 2009. Natallino Neto Bassista, la sua evoluzione stilistica è avvenuta a fianco dei grandi nomi della musica popolare brasiliana: Hamiton de Hollanda, Marco Perreira e Baden Powell di cui è stato l’ultimo bassista. Nato nel 1976 nello stato di Rio di Janeiro, ha scelto di vivere in Francia dal 2001. Partecipa a vari formazioni musicali, compone ed è uno dei creatori del gruppo Tekerê. Attualmente prepara il suo primo progetto da solista. Zaza Desiderio è uno dei batteristi ‘carioca’ fra i più ricercati di Rio de Janeiro. Il suo stile è contraddistinto da un controllo delle dinamiche eccezionale. Nel 2010 si trasferisce in Francia, a Lione: il suo talento è stato riconosciuto e premiato con una menzione speciale durante il Tremplin de Jazz(s) RA 2012 con il trio Dreisam, uno dei suoi progetti musicali in Francia. Michelangelo Tallone a Jazz Visions 2014 E’ breve l’esperienza al Liceo Artistico di Cuneo, per Michelangelo. Il desiderio, la smania di mettere le mani in pasta è forte. La “chiamata” arriva dal più antico laboratorio di ceramica del cuneese. Nato nel 1964, diventa ceramista di professione nel 1986. Inizia a sperimentare e s’avvicina in modo particolare alla scultura. Siamo alla fine degli anni ottanta, e Michelangelo recupera una tecnica antichissima: il bucchero. Risale al VII secolo a.C. ed era già conosciuta dagli Etruschi. Diventa il suo marchio di fabbrica: Studia, lavora e reinventa i suoi buccheri: è l’incontro alchemico. La contemporaneità che sposa l’arcaico. Segni, sbalzi, forme che cercano l’uomo e dall’uomo ridiventano segni, sbalzi, forme... Nel 1994 inizia l’attività espositiva; la prima mostra: “Kerama”, lo vede protagonista a Demonte. Nel 1999 si aggiudica il 1° premio alla VI edizione del Premio Saccarello, concorso di scultura. E’ del 2002, la rassegna INCONTRI D’ARTE della Provincia di Cuneo, assieme a Guido Vigna, per l’appunto nel Palazzo della Provincia Cuneese. Sempre nel 2002, approda a Roma, nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, con l’importante mostra QUATTRO ARTISTI PER LA PACE insieme a F. Gallo, C. Rolfi, G. Vigna. Nel 2005 lavora alla Cappella della Vita Nuova, eseguendo un bassorilievo raffigurante la Vergine (Madre della vita), l'altare ed una grande scultura, un Cristo risorto. Nel 2013 espone, con la personale “Noir”, le sue opere a Palazzo Salmatoris di Cherasco . Nell’aprile 2014 inizia l’anno espositivo a Milano con la personale “Sculture“ nella Sala degli Affreschi del Palazzo Isimbardi, sede della Provincia. In questo ultimo periodo, Michelangelo è affascinato dagli intriganti risultati cromatici di terre bruciate e arrugginite che colorano i suoi grandi pannelli. Questi risultati li ottiene cuocendo con un forno a segatura, un’altra antichissima tecnica di riduzione che, come il bucchero, gli permette di poter “giocare” con il fuoco.