Presentazione due ricerche: ‘LaZingara rapitrice’ e’Dallla tutela al genocidio?’ (Roma, Sala Unicef, 28.10.2011) Mons. Giancarlo Perego Direttore generale Fondazione Migrantes Se c’è un fatto immediatamente riconoscibile sul piano culturale e sociale, alimentato dagli strumenti dell’informazione, è che il mondo dei Rom e dei Sinti, diversamente chiamato dei nomadi e degli zingari, subisce continue letture segnate da pregiudizi e stereotipi. Ma la cosa più grave è che stereotipi e pregiudizi nella lettura del mondo dei Rom e dei Sinti talora coinvolgono anche l’animazione e l’assistenza sociale producendo non solo informazioni false, ma ingiustizie sul piano giuridico. Per questa ragione, tra il 2006 al 2010 la fondazione Migrantes, con il suo ufficio rom e sinti e la collaborazione del Dipartimento di Psicologia e antropologia culturale dell’Università degli Studi di Verona, ha promosso due ricerche con lo scopo di ‘fare verità’ attorno a luoghi comuni che interessano il mondo dei rom, guardando particolarmente al tema dei minori. Un tema importante nella vita dei rom, come ha ricordato anche Benedetto XVI nell’udienza speciale ai rom, l’11 giugno scorso: “Numerosi tra voi sono i bambini e i giovani che desiderano istruirsi e vivere con gli altri e come gli altri. A loro guardo con particolare affetto, convinto che i vostri figli hanno diritto a una vita migliore. Sia il loro bene la vostra più grande aspirazione!”. ‘La zingara rapitrice’ è il titolo della prima ricerca, curata dalla dott.ssa Sabrina Tosi Cambini. La ricerca analizza i presunti tentati rapimenti addebitati ai rom nell’arco di tempo che va dal 1986 al 2007 in Italia. La ricerca era stata presentata a Roma il 10 novembre 2008. ‘Dalla tutela al genocidio’(Roma, CISU,2010) è il titolo della seconda ricerca, curata dalla dott. ssa Carlotta Saletti Sanza. Questo secondo lavoro di ricerca, ha verificato quanto e come i pregiudizi nei confronti dei Rom e dei Sinti accompagnano profondamente l’adozione e l’affidamento di minori figli di rom e sinti in Italia. La ricerca è nata da una riflessione dell’ufficio per i Rom e Sinti (UNPReS) della Migrantes in cui si sottolineava come i media, soprattutto in tempi di campagna elettorale, amplificavano ipotesi di bambini rapiti dagli Zingari – ipotesi poi completamente smentite dalle sentenze – mentre dimenticavano completamente le quotidiane battaglie che le famiglie Rom e Sinti conducevano contro la privazione della patria potestà sui figli. Analizzando, dal 1985 al 2005, 258 casi di minori Rom e Sinti dichiarati adottabili, la ricerca evidenzia come forse i pregiudizi o le precomprensioni culturali e sociali hanno segnato profondamente gli interventi sociali e delle Procure. Le dichiarazioni di adottabilità dei figli Rom e Sinti più che rispondere sembrano tradire il dettato costituzionale (artt. 2,29,31), all’art. 1 della legge 149 del 2001 sul diritto del minore a crescere nella propria famiglia. Due ricerche per cercare la verità. La ricerca sull’adozione/affidamento di minori rom e sinti a famiglie gagè è strettamente connessa alla precedente, pubblicata a cura di Sabrina Tosi Cambini, con il titolo La zingara rapitrice (Roma, CISU,2008). I due volumi sono due parti di una sola ricerca commissionata dalla Fondazione Migrantes al Dipartimento di Psicologia e Antropologia culturale dell’Università degli studi di Verona. L’augurio è che queste pagine diventino anche un luogo culturale, sociale ed ecclesiale per scoprire come “abitare la soglia”, costruendo incontri e relazioni, opinioni e informazioni che aiutino a riconoscere la ‘differenza’ piuttosto che allontanarla e mutilarla. Una ricerca sulla famiglia rom‘amputata’. La Fondazione Migrantes intende nel 2012 continuare il proprio lavoro di ricerca e di collaborazione con l’Università degli studi di Verona, approfondendo il tema della ‘famiglia rom’, attraverso una ricerca su un caso di studio riguardante Torino. L’occasione è quella di indagare innanzi tutto il modello educativo famigliare rom, centrando l’attenzione su quei modelli culturali che caratterizzano l’educazione e la tutela dei minori all’interno del contesto famigliare relativamente a quelle situazioni in cui interviene il percorso di tutela sociale e/o civile. In conclusione. Le due ricerche, a partire dai minori pongono ancora l’annoso problema del riconoscimento come ‘minoranza’del mondo dei Rom e dei Sinti nel nostro Paese: una minoranza che presenta una storia – come aveva ricordato Benedetto XVI – “complessa” e “dolorosa”, spesso carica di sofferenze e discriminazioni, che attraversa l’unità dell’Italia.