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Racconti
Nicola Battista
SESTO POTERE
HJ aveva scoperto il modo di farlo: entrare e uscire liberamente dalla rete, come un
personaggio di un vecchio numero di Hellblazer o l'idiota del film "Il Tagliaerbe". L'aveva
fatto più volte, ogni volta facendo esperienze nuove e presentandosi ad ogni nuova
occasione sempre più accessoriato. Alla sua ultima "uscita" nel mondo virtuale si era
costruito un'icona con il corpo di un Superman (creato da lui stesso) e la faccia di
Kennedy, che aveva scannerizzato da un vecchio file GIF. Una magnifica icona, senza
falsa modestia. E non era nulla: cliccando con la sua "mano" virtuale sulla S sul petto
del suo Super-alter ego caricava un sottoprogramma, da lui battezzato "Two-gun". Al
click, nella mano destra di HJ si materializzava una pistola con due grilletti, i quali
sparavano due tipi diversi di proiettili: uno blu a forma di chiave, che attivava un
programma di ricerca passwords molto potente e con molti artifici per non far scattare
eventuali allarmi; uno rosso che attivava il "Two-gun virus", capace di mandare in pezzi
in pochi secondi un'icona nemica e comunque di creare seri danni anche ai software più
complessi. Gli ci erano voluti sei mesi per sviluppare il virus; anche con tutti gli SCAN e
gli F- PROT del mondo, nessuno avrebbe potuto rimuoverlo.
Era un virus velocissimo, capace di agire su memoria e supporto magnetico quasi
contemporaneamente e in modo subdolo, senza dare il tempo o il modo al povero TSR
antivirale di difendersi. Perchè faceva tutto questo? Fondamentalmente, perchè era un
fallito in ogni altro campo. Non gli restava molto nel suo conto in banca (anche se
avrebbe potuto manipolarlo a piacere dal PC), ma dei soldi non gli importava affatto.
Della vita stessa non gli importava più molto. Niente lavoro, amicizie, affetti, passatempi,
idee. Nulla all'infuori di una sola cosa: diventare qualcuno, fuori dal mondo conosciuto.
Esplorare nuovi territori, mondi così alieni che nessun Isaac Asimov avrebbe mai potuto
immaginarli. Aveva iniziato così. E ora stava per fare il grande passo: entrare
definitivamente nella rete senza poterne più uscir fuori, diventando un composto di pura
essenza matematica. Forse, il suo corpo sarebbe andato distrutto quasi subito, bruciato
come in quel vecchio fumetto. Forse ci avrebbe messo mesi a decomporsi, mentre lo
spirito di colui che lo aveva abitato viaggiava in eterno per i corridoi del potere. Un
nuovo potere! Solo una frase gli rombava in testa, una frase che gli era rimasta
impressa quando aveva visto "Dead Poets Society". Si collegò, caricò il software
cliccando sul mouse per l'ultima volta e urlò quella frase:
ESSERE DAVVERO UN DIO!
L'eco della frase rimbombò nella stanza per un tempo forse superiore a un secolo: solo
che non era più nella stanza. HJ, ormai a tutti gli effetti un SuperKennedy, potente
paladino di giustizia e libertà, poteva girare a piacimento per un Nuovo Mondo. Per
scoprirlo. Per dominarlo! Iniziò con piccole azioni dimostrative: messaggi di pace nel
computer di una chiesa cattolica, incitamenti a ribellarsi ai professori nel sistema di un
paio di università. Un breve giro nella Sex- O-Line, area di animazioni digitalizzate, dove
rimase per un po'in un porno, che lasciò annoiato. Quelle immagini lo avevano stufato:
facevano sempre le stesse cose ed erano troppo protette per essere rimodellate senza i
mezzi adeguati (la Sex-O- Line era a pagamento, e quei file non potevano certo essere
alterati da chunque). Cliccò e fece apparire la sua arma. Per un po'rimase indeciso se
usare la chiave per aprire la protezione. Poi s'incazzò: "Al diavolo!" e con il virus
distrusse il file e mezzo archivio della Sex-O-Line. Qui trovò tra gli indirizzi degli
abbonati un suo vecchio insegnante di liceo: "Brutto maniaco" - pensò - "Beccati
questo!" e gli decuplicò il costo della bolletta telefonica. "Ora basta" - disse. La sua voce
robotica era curiosa: era più una voce nella sua mente che un suono reale. Ma poteva
ancora solo pensare di avere una voce e una mente? Era comunque come fermo a
riflettere. Passò qualche nanosecondo. Di fatto HJ era ormai un'intelligenza artificiale.
Potentissima, ma non più umana. Aveva preso la sua decisione: riprogrammarsi. Si
scisse in due parti: una, simulacro di ciò che era stato, che contenesse almeno
un'apparenza di umanità; l'altra, software puro, che chiamò "Puter", diminutivo di
computer. L'"uomo" avrebbe chiamato la "macchina" con un vezzeggiativo, come una
persona reale poteva chiamare un bambino o un gatto. L'HJ/umano iniziò quindi a
programmare vocalmente "Puter".
10 icon a,b
20 Let Icon A=KEY-EX
30 Let Icon B=TWOGUNVIR
40 Cerca icone utilizzabili
50 Report
"E ora esegui" - disse all'altra parte di se stesso, immerso in un delirio elettronico. Puter
riattivò le due armi precedentemente controllate dalla "S" del SuperKennedy, quindi
cominciò la ricerca. A un tratto, una serie di beep segnalarono ad HJ che la ricerca
cominciava ad avere successo.
Area *020794 - sector #4 214 Icons Found
"Lista icone primarie" furono le uniche parole di HJ.
Type
Name Comment
678/12 ExprMag Express Magazine
781/d CCF Comix & Computer Freaks Association
98923 SeX/Ph "Sex Over the Phone" / Client Database
/BI9 EBAN +++++++++++Access denied++++++
Aveva listato i sistemi più grandi e potenti nel limitato raggio in cui poteva operare.
Curioso che apparentemente due di essi non erano affatto "grandi e potenti"; forse
bisognava fare ancora un po'di debug prima di espandersi. Comunque c'erano due
icone piuttosto interessanti e decise di provarle. Penetrare nel database dell'Express
Magazine fu un gioco da ragazzi con la key del suo "set portatile". Fece un po'di
modifiche qua e là.
Era ormai mezzanotte; tra poco il giornale sarebbe andato in stampa e nessuno avrebbe
potuto farci nulla. La gente avrebbe trovato in copertina un frattale di Mandelbrot
sovrapposto alla faccia del Presidente e il titolo: "Stronzo, drogato e ladro!"
Non toccò i due sistemi minori per studiarli in seguito, ma passò subito al boccone più
ghiotto: l'icona con "accesso negato". Era una cosa strana vedere un'icona con su
scritto "accesso negato", o meglio, non vederla affatto perchè non vi si ha accesso. Non
gli era mai capitato. Generalmente, nei suoi viaggi aveva incontrato vari tipi di
protezione, ma mai nessuno che gli impedisse di capire persino dove si trovava. "Deve
essere qualcosa di molto importante..." - pensava - "EBAN... che si tratti della Eagle
Bank? Questo spiegherebbe tutto! Una banca così grande..." HJ ebbe un lampo nella
sua memoria RAM: diventare un eroe virtuale, svuotare i conti dei ricchi e regalare
assegni ai poveracci! Che grande potere! E dire che Orson Welles aveva teorizzato un
"quarto potere" in mano alla stampa... HJ poteva manovrare la stampa a piacimento!
Avrebbe potuto censurare tutto ciò che non gli andava e rendere noti i segreti di ogni
paese...! Avrebbe manipolato anche il quinto potere, gli altri media... il mondo esterno
dallo spazio interno, insomma! Aveva già iniziato a programmare su Puter un messaggio
e una piccola icona "VRH- Virtual Robin Hood", quando si ricordò che non aveva ancora
penetrato il sistema EBAN. "No problem" - si disse, e ordinò a Puter di violare la
protezione che impediva di leggere il nome. In pochi attimi era fatta: un'icona argentea,
simile a uno specchietto, apparve ai suoi "occhi" di pixel. "Lista icone primarie!" comandò emozionato a Puter.
678/12 ExprMag Express Magazine
781/d CCF Comix & Computer Freaks Association
98923 SeX/Ph "Sex Over the Phone" / Client Database
/BI9 EBANGlass EBAN French Glass Company
"Puttana!" - scattò HJ - "Compagnia del Vetro Francese! Ve li potete ficcare in culo i
vostri vetri francesi!" Irato per non aver trovato la Eagle Bank, ordinò a Puter di estrarre
la pistola virtuale e distruggere l'icona EBAN col virus. D'improvviso tutto iniziò a
sfaldarsi, a perdere di definizione... il "mondo" sembrava racchiuso in una videocamera
che non era messa a fuoco... cosa stava succedendo?
HJ chiese a Puter di fare un'analisi.
System Infection Found. *Two-Gun virus now acting* Fuck you I'm Two-Gun Kid
hahahahahahahahahahahahahahahahahejè21jr42308y54ù4 4321'594
kcxazxcz zx< ....
"Two-gun virus!" Non era il "mondo" intorno a lui... era lui! Era infetto! Negli ultimi
nanosecondi della sua esistenza, HJ trasse di tasca un antivirus e tentò di disinfettarsi.
Ma il "Two-gun" non aveva ancora alcun antidoto ed era molto veloce. Non c'era via di
ritorno verso il suo corpo: aveva mollato gli ormeggi virtuali che negli altri viaggi lo
avevano sempre riportato indietro... Mentre il suo intelletto si spegneva, capì di aver
commesso ben due errori. I computer non sbagliano quasi mai: HJ aveva ordinato a
Puter di colpire lo specchio della EBAN, e Puter aveva eseguito con precisione.
Purtroppo, HJ aveva sbagliato per due volte: aveva dimenticato di usare di nuovo la
chiave per togliere eventuali altre protezioni oltre quella sul nome e non aveva capito
che l'icona EBAN non solo aveva la forma di uno specchio, ma tendeva anche a
comportarsi in maniera appropriata. Lo specchio aveva riflettuto su di lui il proiettile
luminoso del virus e un dio in erba aveva appena cessato di esistere.