CROMOTRIPSI E TUMORI TCC DELLA VESCICA Strada Guido*, Conconi Donatella**, Redaelli Serena**, Bovo Giorgio***, Viganò Paolo, Dalprà Leda**, Bentivegna Angela** * UO Urologia, H Bassini, Cinisello Balsamo (MI) ** Dip Chirurgia e Medicina Interdisciplinare, Univ. Milano Bicocca *** UO Anatomia Patologica, H S Gerardo, Monza Scopo del lavoro. Per cromotripsi si intende la rottura multipla di un cromosoma con ri-assemblaggio caotico dei frammenti prodotti dalle rotture. Il risultato finale è un cromosoma il cui linkage genico appare rivoluzionato rispetto al normale e la cui morfologia può cambiare drasticamente. Il fenomeno della cromotripsi, descritto ormai in diversi tipi di tumore, si presenta quando si applicano tecniche di cariotipizzazione molecolare come una variazione elevata di tratti di sequenze dello stesso cromosoma sia in termini di aumento del numero di copie sia in termini di perdita di sequenze per lo più alternate e distribuite lungo tutto il cromosoma. La cromotripsi è un fenomeno che coinvolge solitamente pochi cromosomi, se non uno solo, in poche cellule, ma che è stato additato recentemente come una delle cause di resistenza ai trattamenti terapeutici. Lo scopo del lavoro è stato quello di analizzare il profilo genomico di 20 biopsie di carcinomi a cellule di transizione della vescica (TCC) al fine di identificare la presenza del fenomeno della cromotripsi nei casi da noi studiati. Materiali e metodi. E’ stato analizzato il profilo genomico di 20 biopsie di carcinomi a cellule di transizione della vescica (TCC), di cui 10 alto grado (HG) e 10 basso grado (LG) mediante CGHarray con livello di risoluzione 60K. Sono stati utilizzati strumenti bioinformatici come UCSC (http://genome.ucsc.edu/) e DECIPHER (http://decipher.sanger.ac.uk/) per identificare le alterazioni del numero di copie (CNA: “copy number aberrations”) e per studiare le regioni “calde” predisponenti a rotture del DNA. Risultati. Il totale delle aberrazioni ovvero “copy number aberrations” (CNA) risultava essere di 403 per i tumori HG e 92 per quelli LG, con estrema variabilità intertumorale ed altrettanta intratumorale considerando ciascun cromosoma singolarmente. In particolare si è osservata in 2 casi cromotripsi a carico del cromosoma 6. Il cromosoma 6 si manifesta alterato con 46 CNA totali nei 20 tumori, pari al 9,3%. In 2 casi, entrambi HG, il cromosoma 6 presentava 18 e 8 CNA, pari al 39,1% e 17,4% rispettivamente. Discussione. Si sottolinea che tali percentuali da sole rappresentano il 56,5% delle CNA osservate sui cromosomi 6 dei 20 tumori. Da un’analisi preliminare “in silico” dei break-points delle CNA si può ipotizzare che il meccanismo alla base della cromotripsi del cromosoma 6 sia mediato da segmenti duplicati ad alta omologia presenti nelle immediate vicinanze dei suddetti punti di rottura. Conclusioni. In conclusione, dal nostro studio emerge come una possibile spiegazione dell’osservata variabilità intertumorale ed intratumorale in questo tipo di tumori possa risiedere nel fenomeno della cromotripsi. Dallo studio accurato di questo fenomeno, che non sembra colpire in modo casuale il genoma, si potrebbero identificare regioni “calde” più suscettibili a rotture e quindi nuovi oncogeni candidati e di conseguenza nuove strategie terapeutiche.