ROTARY INTERNATIONAL DISTRETTO 2060

ROTARY INTERNATIONAL
DISTRETTO 2060 - ITALIA NORD EST
ROTARY CLUB
ABANO TERME - MONTEGROTTO TERME
SEGRETERIA: Flavia Scarso – Via Montona n. 4 – 35137 PADOVA
Tel. 049 - 7800595 - Cell. 338 - 6532558 - Fax 049 -7806580 - E-mail: [email protected]
Bollettino n° 19
Giovedì 20 dicembre 2007
Cena degli Auguri
Presiede: Paolo Rodighiero, presidente
Soci presenti: Marco Amato, Mario Angi, Claudio Barbiero, Fabio Baro, Giorgio Berto, Pucci
Borsatto, Ernesto Buja, Loris Camporese, Luciano Carraretto, Ludovico Carraro, Federico Ceccato,
Marco dal Pont, Elio Dissegna, Giorgio Donati, Luciano Donato, Andrea Drusini, Giuseppe
Ferraris, Michele Franzina, Gianni Gottardo, Gabriele Lupi, Augusto Maetzke, Franco Mioni,
Agostino Pedrina, Giovanni Perocco, Saverio Pianalto, Marco Poletto, Maurizio Rippa Bonati,
Flavia Scarso, Fabrizio Tessari, Paola Zanovello, Paola Volpe.
Ospiti dei soci: Daniela di Angi, Patrizia di Baro, Lucia di Berto, Marta di Borsatto, Ada di
Carraretto, Caterina di Carraro, Annalucia di Dal Pont, Luisa di Donati, Rosanna di Donato, prof.
Josè Pablo Baraybar do Cosmo di Drusini, Flavia di Ferraris, Regina di Gottardo, Mimma di Lupi,
Annamaria di Mioni, Luisella e Annasilvia di Pianalto, Emilia di Rippa Bonati, Francesca,
Annamaria e dott. Francesco Pavan di Rodighiero, Giuseppe, Pietro e Alessandra di Scarso, Ivano
di Zanovello.
Ospiti del Club: il pianista Marco Zorzi, Liana Silvestri e 8 ragazzi del Rotaract
Percentuale: 70%
Questa serata è senza dubbio la più importante dell’annata del Club. Segue solo a quella in cui il
Governatore ci ha onorato della sua presenza. E’ la più importatane perché cade in un periodo
particolare. Le festività natalizie sono infatti da tutti molto sentite, di ciò c’è testimonianza nelle
piazze delle città, negli addobbi delle vie, nel fermento dell’acquisto dei regali per parenti e amici.
E’ la serata più importante perché, a testimonianza di quanto appena detto, riunisce pressoché la
totalità dei soci.
E così, davanti al banco degli aperitivi, oggi preparato ancor più riccamente dal nostro Ludovico ci
ritroviamo in moltissimi, tutti accompagnati dal consorte e da numerosi amici che raddoppiano
l’allegria.
I convenevoli si dilungano, si sa che con l’aumentare delle persone il programma rallenta, ma
questa sera non c’è fretta.
Dopo lo scambio di saluti e presentazioni di rito ci spostiamo nel salone splendidamente preparato e
prendiamo posto a tavola. Sono le 21 quando il Presidente, al suono della campana, richiama i
presenti al saluto alle bandiere. Di seguito passa alla presentazione degli ospiti.
Questa sera sono con noi i rotaractiani: la Presidente Michela Calore, Renato Lanzillotta Past
President e Delegato di zona, Alberto Schiavon Segretario, Stefania Cazzador Tesoriere, Daniele
Tonon, Maura Fontana, e gli aspiranti rotaractiani Giorgia Marchioro e Alberto Convento.
Accompagnato da Andrea Drusini è presente José Pablo Barybar do Carmo di Lima (Perù). Il
pianista Marco Zorzi ci allieterà al piano in qualche momento della serata. Non poteva mancare
l’amica Liana Silvestri. Il Presidente infine presenta agli amici la sorella Annamaria e il dott.
Francesco Pavan, suo marito.
Il Presidente ricorda il recente matrimonio della figlia di Mario Angi e offre un simbolico ed
augurale dono alla famiglia a ricordo di questa importante tappa della vita.
Di seguito passa a presentare l’illustre ospite peruviano presente.
José Pablo Barybar do Carmo è peruviano di Lima, archeologo e antropologo forense. Laureato in
Archeologia a Lima, è stato ospite all’Università di Padova nel 1991 nel laboratorio del prof.
Drusini, con il quale ha pubblicato un lavoro tratto dalla sua tesi sull’antropologia forense delle
teste trofeo Nasca. Dopo la laurea in Archeologia, un Master of Science all’Università di Londra e
studi in un programma di Ph. D in Antropologia Fisica negli Stati Uniti. Candidato a un Dottorato
della Facoltà di Medicina a Strasburgo, ha intrapreso una brillante carriera prima come funzionario
delle Nazioni Unite (ONU) e poi come antropologo forense al Tribunale Penale Internazionale del
Ruanda ed ex-Jugoslavia, e in seguito come Direttore dell’Ufficio per le Persone Scomparse e
Scienze Medico-Legali per le Nazioni Unite in Kosovo. Ha organizzato progetti di ricerca, scavo e
identificazione personale di resti umani in Kosovo, Ruanda, Bosnia, Serbia, Croazia, Congo, Haiti,
Etiopia, Sierra Leone, Guatemala e Perù.
Dal 1997 è direttore dell’EPAF (Equipo Peruano de Antropologia Forense), associazione civile
senza fini di lucro con sede a Lima, Perù, un ente preposto alla ricerca e all’identificazione di più di
13.000 “desaparecidos” del periodo compreso tra il 1980 e il 2000, con il fine principale di
restituire le spoglie alle famiglie nel segno della verità e della giustizia.
A questo punto il Presidente ricorda che i giovani del Rotaract sono qui presenti per realizzare un
service e invita tutti i presenti a partecipare generosamente a questa iniziativa, poi dà la parola alla
Presidente Michela Calore, che ringrazia fin d’ora quanti vorranno contribuire con l’acquisto dei
panettoni e delle stelle di Natale alla concretizzazione della loro iniziativa.
Ha inizio la cena, che, leggendo il menù si presenta particolarmente ricca.
Una prima sosta avviene dopo aver consumato i primi piatti. Il Presidente passa alla presentazione
del pianista Marco Zorzi, allievo del maestro Gallo e da lui stesso propostoci per allietare la serata.
Marco Zorzi nasce a Padova nel 1984, inizia gli studi musicali con l’associazione Anton Diabelli di
Rubano per poi proseguirli al C.L.A.M.A.T di Abano Terme dove studia con il maestro Achille
Gallo. Prosegue poi la sua formazione artistica con Lorella Ruffin e dopo aver acquisito,
all’Università degli Studi di Padova, la laurea di primo livello in Scienze e tecnologie per
l’ambiente si iscrive al conservatorio di Vicenza dove tuttora frequenta i corsi accademici di primo
livello in pianoforte all’interno della classe del maestro Alessandro Fortuna. Ha tenuto corsi di
perfezionamento pianistico con i maestri Alessandro Fortuna, Antonino Siringo; e corsi di
improvvisazione pianistica con i maestri Annibale Rebaudengo e Christiane Montandon. Ha
partecipato attivamente alla realizzazione di eventi culturali collaborando con diversi enti tra cui
l’associazione Artemusica di Roana (Vi). Vince il terzo premio al concorso nazionale città di
Camerino (Mc) e il quarto premio all'“International Music Competition - Trieste” premio Paolo
Spincich. Ha suonato in occasione dei “Sabati musicali” alla Sala degli Stucchi di Vicenza. Si sta
perfezionando attualmente con il maestro Achille Gallo.
Il giovane ci suona alcuni pezzi di Chopin raccogliendo al termine un caloroso applauso.
Il Presidente a questo punto invita i presenti a donare il panettone acquistato al Centro Villa Savioli.
Ciò consentirà di rallegrare un momento di vita degli ospiti di quel Centro.
Prosegue quindi dando lettura di alcune riflessioni preparate in occasione della serata natalizia e che
di seguito riportiamo affinché possano venire a conoscenza anche degli assenti.
“Carissimi amici e gentili ospiti. I primi mesi del mio mandato sono volati. I timori iniziali sono
stati ben presto fugati dalla nutrita partecipazione di tanti soci alle conviviali, dalla spinta
generosa di tutto il Consiglio Direttivo ed in particolare dell’amica e segretaria tuttofare Flavia.
Tuttavia non è questo il momento di fare bilanci, è prematuro infatti entrare in un esame che va
fatto solo quando si supera il filo di lana che segna il traguardo. Per ora mi limito dunque ad un
ringraziamento tanto doveroso quanto generico a tutti quelli mi hanno sostenuto fino a qui con
consigli, con proposte, con consensi e, perché no, con critiche, che meritano sempre considerazione
per un costante miglioramento. Un grazie particolare sento di doverlo esprimere a quanti hanno
lavorato a nome del Club per il bene del prossimo e per il prestigio del Rotary stesso.
E’ mio desiderio invece spendere due parole per comunicarvi le sensazioni che provo con rituale
scadenza proprio in occasione delle festività natalizie e che ben si ricollegano al motto che ci
accompagna quest’anno: la condivisione appunto.
Non so se queste sensazioni sono legate al mio innato e inguaribile romanticismo o all’educazione
giovanile ricevuta in una casa della media borghesia durante e subito dopo la guerra. Nei primi
anni di vita l’amore dei genitori e dei numerosi fratelli mi garantivano serenità in un’epoca
tormentata dal conflitto mondiale. La mia prima infanzia non è stata turbata da difficoltà o da
problemi, anche se era un’epoca difficile per tutti. Avevo l’impressione che tutto il mondo fosse
sereno. Ma già al primo ingresso a scuola nella mitica “Roberto Ardigò” cominciai a rendermi
conto della fortuna ricevuta nascendo in simili condizioni. Divenni così consapevole di una dura
realtà diffusa fuori dalle mura di casa, ma che comunque, secondo me, non superava i confini della
mia città. Cominciai a capire il perché della carità e dell’attenzione verso i meno abbienti. Era una
nuova fase educativa, così fortemente sentita in casa e proposta costantemente nell’ambiente
parrocchiale che frequentavo.
Ma con l’età, si sa, gli orizzonti si aprono e, così, scoprii ben presto che anche questa generosità
non sollevava che parzialmente e per tempi brevi chi viveva ben diversamente da me. Da adulto
verificai poi che l’economia che si andava globalizzando, costringeva una fetta sempre più grande
di popolazione mondiale ad una povertà sempre più pesante in contrapposizione alla ricchezza che
diventava patrimonio di un esiguo numero di persone, ogni giorno più ricche. Ma questa è la realtà
ormai che conoscete anche voi.
Dicevo prima che, nel periodo natalizio, il mio pensiero vola a quella prima infanzia così serena e
spinge il cuore a sognare un mondo migliore. Diviene istintivo, e non solo in me, quel sentimento di
generosità, che spesso viene travolto dagli impegni, dalle preoccupazioni e dagli eventi che si
susseguono sempre più vertiginosamente. Tuttavia, ho ben presente che la donazione del superfluo
non costituisce un grosso sacrificio. Ben diversa è la condivisione dei dolori, delle sofferenze o più
generalmente della miseria diffusa in buona parte dell’umanità. Pensare di immergersi in quel
dramma ci appare spesso improponibile e lo lasciamo al missionario, o a quello sparuto esercito di
generosi volontari che spesso non lasciano neppure tracce dei loro sacrifici.
Ma esiste anche un modo intermedio per partecipare attivamente alla condivisione ed è quello di
capacitarsi che anche da lontano possiamo fare molto, eliminando sprechi, recuperando risorse,
diffondendo la pace, propugnando i diritti dell’uomo, manifestando tolleranza e conducendo una
vita che tenga conto che ogni nostro benessere è un sacrificio talora immenso di tanti.
Condivisione è il motto rotariano voluto dal Governatore per l’anno del suo mandato e io lo
interpreto come impegno convinto che il rotariano deve avere verso i problemi del mondo e come
entusiasmo nella partecipazione con tanti amici per perseguire obiettivi concreti.
Sognare un mondo migliore non costa nulla, cercare di realizzarlo è difficilissimo, ma credendo e
lavorando insieme con tanti uomini di buona volontà qualcosa è raggiungibile.
Il mio ingresso nel Rotary è stato segnato inizialmente da dubbi e incertezze, che si sono ben presto
dileguati ritrovandomi in mezzo a tanti amici per realizzare progetti che mai da solo sarei riuscito
neanche a immaginare. Questa è una forza straordinaria, che mi trova ogni giorno sempre più
convinto di aver accettato l’invito che mi fece 10 anni or sono l’amico Gabriele Lupi, quando mi
presentò al Club.
Ed ora permettetemi di esternarvi il mio più caloroso augurio di un sereno Natale a voi e a tutte le
vostre famiglie e che l’anno che verrà possa ritrovarci ancora una volta determinati in un sempre
più generoso ed attento interesse verso i meno fortunati, come era nello spirito del fondatore del
Rotary e come è, ne sono certo, in tutti noi. Buon Natale e buon anno.”
La cena riprende e con essa l’allegria in sala. I sorrisi sui visi di tutti testimoniano il buon
andamento della serata. Al termine del secondo segue un nuovo intervallo musicale, interpretato
con la solita bravura dall’allievo del maestro Gallo.
La cena prevede ora il dolce. I Rotaractiani passano tra i tavoli con garbo ma con decisione per
poter recuperare quanto programmato per il loro service. Alla fine i giovani recupereranno, grazie
alla generosità di tanti quanto previsto per la realizzazione del service. Parallelamente un buon
numero di panettoni volutamente lasciati sui tavoli allieterà un momento di vita di persone meno
fortunate.
Nel corso della consumazione del dolce il Presidente, accompagnato dalla moglie Francesca, passa
tra i tavoli e distribuisce un piccolo omaggio ai soci, alle loro consorti e agli ospiti. Due giovani a
loro volta consegnano a tutti i presenti un goloso ricordo: la ruota del Rotary in cioccolato, noto
farmaco da consumarsi rigorosamente nei momenti di difficoltà.
La frutta fresca e secca segna che la cena volge al termine. Sono ormai le 23 quando arrivano i caffé
e per qualcuno “la correzione”.
A questo punto il Presidente richiede un ultimo momento di attenzione per ricordare gli incontri di
gennaio, riportati più sotto. Ci ritroveremo il 10 gennaio, data che segna il giro di boa dell’annata
rotariana.
Alle 23,20 il Presidente ringrazia ì presenti e augura nuovamente agli amici, alle loro famiglie e a
tutti gli ospiti presenti un sereno Natale e un felice anno nuovo. Una volta abbandonata la tavola ci
si scambia un’ultima stretta di mano, qualche abbraccio e tanti, tanti sorrisi.
TANTI AUGURI DI BUON COMPLEANNO A CHI COMPIE GLI ANNI IN GENNAIO
Giorgio Berto (11) Claudio Barbiero (26) Elio Dissegna (30) Paola Volpe (31)
Notizie di segreteria
Giovedì 10 gennaio 2007
prof. Sante Bortolami
“Padova medioevale”
Giovedì 17 gennaio 2007
dott. Cristiano Dal Sasso
“L’affascinante storia dei dinosauri”
Giovedì 24 gennaio 2007
ing. D. Romanin Jacur
“Gli ebrei e il ghetto”