Liceo Scientifico Statale Galileo Galilei CATANIA LABORATORIO DI FISICA Alunna/o: Martina Randazzo Classe:5° E Titolo dell’esercitazione: > Verifica della 1a Legge di Ohm Scopi: > Verificare sperimentalmente che la differenza di potenziale (d.d.p.) e l’intensità elettrica (i) siano direttamente proporzionali in un circuito chiuso, cioè attraversato da corrente elettrica Introduzione teorica generale [dire qual è il tema dell’esperimento e parlarne IN GENERALE]: > Il fisico tedesco Georg Simon Ohm (1775-1836) verificò sperimentalmente nel 1827 che esiste un’ampia classe di conduttori, i conduttori ohmici o resistori, tra cui metalli e soluzioni di acidi, basi e sali, per i quali la curva caratteristica, cioè la curva che descrive il rapporto tra corrente e tensione, è rappresentata da una retta passante per l’origine degli assi. Questo viene teorizzato nella prima legge di Ohm che afferma che la d.d.p applicata agli estremi di un conduttore, mantenuto in condizioni stabili di temperatura, pressione e di tutte le altre grandezze che possono modificarne il campo elettrico, è direttamente proporzionale all’intensità di corrente che passa nel conduttore. Perciò: ΔV = i R , dove: - ΔV rappresenta la d.d.p. ,cioè il rapporto fra il lavoro necessario per spostare la carica elettrica di 1C da un punto a un altro del campo e la carica stessa: LAB/q; si misura in Volt (V) o Joule su Coulomb (J/C) attraverso il Voltmetro; -i rappresenta l’intensità di corrente elettrica, ovvero il rapporto fra la quantità di carica che passa attraverso la sezione del conduttore e l’intervallo di tempo impiegato: Q/Δt; si misura in Ampere (A) o Coulomb al secondo (C/s) mediante l’Amperometro; -R indica la resistenza; sappiamo che il conduttore ostacola il passaggio delle cariche elettriche in quanto gli elettroni attraversandolo risentono delle forze di attrazione degli ioni presenti; come si può ricavare dalla prima legge di Ohm questa corrisponde al rapporto tra d.d.p. e intensità di corrente: R = ΔV / i ; nel S.I. si misura in Ohm (Ω) o Volt su Ampere (V/A). Alla luce di quanto scritto l’esperimento consterà nel costruire un circuito contenente un resistore, nel misurarne la corrente con un amperometro collegato in serie con il conduttore in modo da essere attraversato dalla stessa corrente e nel misurarne la d.d.p. attraverso un voltmetro in parallelo in modo che possa avere ai suoi capi la stessa differenza di potenziale. Dai risultati ottenuti si verificherà la diretta proporzionalità tra differenza di potenziale e intensità elettrica. Laboratorio di fisica - RELAZIONE 1 Schema/disegno descrittivo dell’esperimento [fare un disegno dell’apparato, anche con delle scritte esplicative]: Resistore, un semiconduttore che offre una resistenza elettrica Amperometro collegato in serie perché sia attraversato dalla corrente. Generatore di elettricità che mantiene in moto costante gli elettroni fornendo loro l’energia necessaria per spostarsi tra i due poli, positivo e negativo. Voltmetro collegato in parallelo per misurare la d.d.p. ai due estremi del resistore . Il verso degli elettroni è rappresentato in verde mentre quello convenzionale dell’energia elettrica in arancione. Filo di rame (Cu) ottimo conduttore elettrico. Descrizione dell’apparato: Abbiamo costruito il circuito sopra in figura con dei cavi e degli spinotti, contenenti fili di rame, ottimo conduttore, che collegavano il generatore di tensione, su cui è possibile regolare il voltaggio, con il resistore (R) e poi abbiamo inserito in parallelo al resistore (R) un Voltmetro analogico (V) per misurare la d.d.p. e in serie rispetto al resistore l’Amperometro analogico (A) per misurare l’intensità di corrente. Sensibilità/precisione e portata degli strumenti di misura: Amperometro: sensibilità 1x10-3 A - classe 1,5 – fondo scala 3 V Voltmetro: sensibilità 1x10-3 V - classe 1,5 – fondo scala 0,1 A Esecuzione dell’esperimento [dire passo-passo cosa hai fatto, quali grandezze hai misurato e con quali strumenti di misura]: Laboratorio di fisica - RELAZIONE 2 1. Realizzazione del circuito con il materiale descritto sopra, posizionando il voltmetro in corrispondenza del resistore in parallelo e l’amperometro interrompendo il circuito per posizionarlo in serie. 2. Stabilendo di volta in volta diversi valori di voltaggio si è proceduto misurando prima con il voltmetro la d.d.p.(V) tra i capi del resistore e poi con l’amperometro l’intensità di corrente (A) lungo il circuito. 3. Dopo aver calcolato la resistenza elettrica (Ω) grazie alle misurazioni precedenti e dopo aver verificato che il valore rimanesse costante nei limiti imposti dalle incertezze sulle misure, attraverso i dati ricavati si è costruito un grafico differenza di potenziale-intensità elettrica per verificare che la curva caratteristica fosse una retta passante per l’origine degli assi. Tabelle [riportare la tabella delle grandezze misurate e calcolate: “Tabella” “Inserisci”]: > d.d.p Intensità di corrente (V) resistenza elettrica (Ω) (A) 1,0 0,018 55,55556 1,5 0,027 55,55556 2,1 0,038 55,26316 2,5 0,045 55,55556 Incertezze sulle misure d.d.p Intensità di corrente 0.045 1.5 x 10-3 0.045 1.5 x 10-3 0.045 1.5 x 10-3 0.045 1.5 x 10-3 0.045 1.5 x 10-3 Laboratorio di fisica - RELAZIONE 3 Descrizione dei calcoli e grafici [1. descrivere formule e calcoli effettuati; 2. riportare eventuali grafici]: > Formule e calcoli effettuati: R (Ω) = ΔV / i (V/A o Ω) Errore = (classe x portata) / 100 Grafico: Laboratorio di fisica - RELAZIONE 4 Descrizione dei risultati e conclusioni [esporre i risultati ottenuti e le eventuali leggi fisiche trovate (o dimostrate); in base agli errori di misura, discutere le incertezze o le differenze rispetto ai risultati che ci aspettavamo]: > Attraverso il grafico cartesiano, in cui l’intensità di corrente i, asse delle ordinate, è in funzione della differenza di potenziale ΔV, asse delle ascisse, costruito sui dati sperimentali, è possibile verificare che in un circuito (mantenuto a una temperatura costante T) l’intensità di corrente è direttamente proporzionale alla differenza di potenziale applicata ai capi del conduttore ohmico, come il rame usato nell’esperimento. La curva caratteristica è infatti una retta del tipo y = kx che esprime una dipendenza di proporzionalità diretta e che, come nel nostro caso, è rappresentata da una retta passante per l’origine degli assi. Un altro dato che attesta quanto descritto dalla legge di Ohm è il valore costante della resistenza elettrica (R ≈ 55,48 Ω), che non è altro che il rapporto tra differenza di potenziale e intensità di corrente, la costante k dell’equazione descritta in precedenza. È necessario tenere conto dei limiti imposti dagli errori di misura, nell’ordine di 10-3 , e dalle incertezze di misura di d.d.p. pari a 0.45 e di intensità elettrica pari a 1.5 x 10-3 , dettati dalla classe di precisione degli strumenti (1,5) e dalla loro portata (rispettivamente 3V per il Voltmetro e 1x10-1 A per l’Amperometro) che hanno portato sensibili variazioni nella valutazione della resistenza R, riscontrabili nella terza misurazione, che non sono però tali da compromettere la riuscita dell’esperimento. Data, Firma dell’allievo 1 Ottobre 2014 COMMENTO / VOTO DEL DOCENTE Indicazioni ogni gruppo deve effettuare l’esperimento indipendentemente; durante l’esperimento, ogni membro del gruppo deve prendere appunti e segnare i valori delle misure; ogni alunno provvederà singolarmente a stendere la relazione sull’esperimento effettuato; non saranno valutate le relazioni con parti copiate dai compagni; iniziare a scrivere da > e usare lo stesso tipo di carattere in ogni paragrafo; non esagerare con corsivo o grassetto; lo spazio deve seguire - non anticipare - i segni di punteggiatura; NON ALTERARE L’IMPAGINAZIONE! Durante la battitura, se è necessario sistemare gli spazi tra paragrafi o sistemare l’impaginazione, mettere il cursore sul bordo inferiore dei riquadri in cui si scrive e, cliccando, trascinare il bordo. Laboratorio di fisica - RELAZIONE 5