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IP/01/737
Bruxelles, 23 maggio 2001
Politica fiscale: la Commissione illustra le sue
priorità
La Commissione europea ha presentato una strategia globale per la futura
politica fiscale dell'UE. Secondo la Commissione, la Comunità deve garantire
che la politica fiscale promuova degli obiettivi politici dell'UE di più ampio
respiro, come ad esempio l'obiettivo, fissato in occasione del Consiglio
europeo di Lisbona, di trasformare l'UE nell'economia più competitiva del
mondo entro il 2010. Il maggiore coordinamento delle politiche fiscali
aiuterebbe gli Stati membri a realizzare tali obiettivi. Tuttavia, sebbene nel
caso dell'IVA e delle imposte indirette sia necessario un elevato livello di
armonizzazione, negli altri settori della politica fiscale il coordinamento dei
regimi impositivi non implica un'armonizzazione delle tasse. In particolare, la
Commissione intende concentrarsi maggiormente sui problemi cui devono
far fronte le persone fisiche e giuridiche che operano nel mercato interno.
Tra breve essa presenterà una serie di strategie di intervento coordinato per
far fronte agli ostacoli fiscali e alle inefficienze nel settore della tassazione
delle imprese, nonché alcune relazioni riguardanti le tasse sull'alcool e sui
veicoli. Per garantire maggiori risultati, la Commissione adotterà un
approccio più costruttivo nell'avviare un'azione legale laddove la normativa
nazionale o le pratiche degli Stati membri in campo fiscale non risultino
conformi al trattato. Ove opportuno, al posto delle proposte legislative la
Commissione potrà inoltre far ricorso alla "cooperazione rafforzata" e agli
strumenti non vincolanti come ad esempio le raccomandazioni.
Commentando la nuova strategia, Frits Bolkestein, il commissario responsabile della
politica fiscale, ha affermato: “Dobbiamo risolvere i problemi fiscali cui sono esposte
le persone fisiche e giuridiche che operano nel mercato interno. Ad otto anni di
distanza dal previsto completamento del mercato interno è inconcepibile che i
contribuenti incontrino ancora così tanti ostacoli nelle operazioni transfrontaliere.
Questo documento strategico fissa una serie di obiettivi chiari e specifici riguardanti
la politica fiscale dell'UE per porre rimedio a tale situazione.”
Le politiche fiscali devono contribuire al raggiungimento di obiettivi
politici dell'UE di più ampio respiro
La Commissione propone di impostare la politica fiscale dell'UE in maniera tale da
perseguire degli obiettivi politici più generali. La politica fiscale deve contribuire al
raggiungimento dell'obiettivo, fissato a marzo 2000 in occasione del Consiglio
europeo di Lisbona e reiterato nel marzo di quest'anno al Consiglio europeo di
Stoccolma, di trasformare l'Unione entro il 2010 nell'economia della conoscenza più
competitiva e più dinamica del mondo. Ciò richiede una serie di interventi per un
alleggerimento, su base durevole, della pressione fiscale generale nell'UE,
garantendo un giusto equilibrio tra riduzione delle imposte, investimenti nei servizi
pubblici e sostegno al risanamento dei bilanci. Allo stesso tempo, la politica fiscale
deve essere pienamente compatibile con le altre politiche dell'UE quali ad esempio
quelle riguardanti l'economia, l'occupazione, la tutela della salute e dei consumatori,
l'innovazione, l'ambiente e l'energia. In particolare, i regimi fiscali devono consentire
ai cittadini e alle imprese di beneficiare appieno dei vantaggi derivanti dal mercato
interno. Ciò significa eliminare le carenze dovute alla coesistenza di 15 regimi fiscali
differenti all'interno dell'UE, semplificandoli e rendendoli più comprensibili agli occhi
dei contribuenti.
Obiettivi specifici
La Commissione fissa una serie di obiettivi specifici riguardanti il coordinamento
delle politiche fiscali, riservando una particolare attenzione ai problemi pratici
incontrati dalle persone fisiche e giuridiche che operano nel mercato interno. Gli
obiettivi principali sono i seguenti:
Tassazione delle imprese
Alla fine di quest'anno, la Commissione presenterà uno studio sulla tassazione delle
imprese nell'UE accompagnato da un'analisi dei risultati di quest'ultimo e delle
relative implicazioni a livello di politica fiscale. Lo studio esaminerà le differenze
nell'effettiva tassazione delle imprese all'interno della Comunità ed individuerà gli
ostacoli fiscali che tuttora impediscono alle imprese di usufruire dei vantaggi del
mercato interno. Attualmente, le imprese impegnate in operazioni transfrontaliere
registrano una serie di problemi, come ad esempio la presenza di norme fiscali
discriminatorie, la doppia imposizione, gli eccessivi costi amministrativi dovuti alla
complicazione delle procedure amministrative e i ritardi nel rimborso delle imposte.
Sebbene la Commissione non auspichi l'armonizzazione delle tasse sulle imprese,
essa riconosce l'esigenza di garantire un certo livello di coordinamento per risolvere i
suddetti problemi. Una delle principali questioni sollevate dallo studio è se le
necessarie soluzioni debbano essere raggiunte caso per caso o se si debba puntare
ad una soluzione politicamente ambiziosa e di portata più generale, offrendo ad
esempio alle imprese la possibilità di optare per una normativa unica in materia di
tassazione delle imprese applicabile a tutto il territorio dell'UE. A prescindere dalla
soluzione, è ovvio che la rimozione degli ostacoli fiscali contribuirebbe in maniera
significativa a migliorare la competitività delle imprese dell'UE.
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Tassazione delle pensioni
Nella sua recente comunicazione (IP/01/575), la Commissione ha proposto una
strategia globale per eliminare gli ostacoli fiscali che attualmente scoraggiano in
alcuni casi i cittadini che desiderano versare i propri contributi pensionistici in uno
Stato membro diverso da quello in cui risiedono e le istituzioni che intendono gestire
dei sistemi pensionistici a livello transfrontaliero. La Commissione si impegna ad
affrontare tale questione insieme agli Stati membri. In particolare, essa controllerà le
normative di questi ultimi nel settore della tassazione delle pensioni e adotterà le
opportune misure per garantire la loro conformità con il trattato avviando, ove
necessario, un'azione legale nei confronti degli Stati membri.
Tassazione dei veicoli
Alla fine di quest'anno la Commissione intende presentare una comunicazione sulla
tassazione dei veicoli nell'UE, al fine di aprire un dibattito insieme agli Stati membri e
alle istituzioni comunitarie sulle future strategie d'intervento a livello comunitario e
nazionale. La comunicazione esaminerà diversi aspetti, quali ad esempio il doppio
pagamento o il mancato rimborso della tassa di immatricolazione in caso di
trasferimento permanente di un autoveicolo privato da uno Stato membro ad un
altro. La comunicazione studierà inoltre le notevoli discrepanze tra i livelli di
imposizione applicati dai singoli Stati membri in tale settore e analizzerà le
ripercussioni che tali discrepanze possono avere sulla libera circolazione delle merci
nel mercato interno. Oltre a ciò, il documento della Commissione terrà conto dei
nuovi parametri relativi agli obiettivi ambientali della Comunità, salvaguardando in
particolare la necessità di differenziare l'onere finanziario associato all'acquisto o al
possesso di un autoveicolo in funzione delle relative emissioni di CO2.
Imposte dirette sull'alcool e sui prodotti del tabacco
Nel marzo di quest'anno la Commissione ha proposto una direttiva (IP/01/368) che
introduce alcune importanti modifiche riguardo alle aliquote e alla struttura delle
imposte indirette sui prodotti del tabacco. Se approvate dagli Stati membri, le misure
proposte aumenterebbero la convergenza tra i livelli di imposizione registrati nei
singoli Stati membri riducendo nel contempo le frodi e il contrabbando nel mercato
interno. Nei prossimi mesi la Commissione presenterà una relazione sulla tassazione
dei prodotti alcolici, in cui analizzerà diversi temi, quali ad esempio il corretto
funzionamento del mercato interno in tale settore, la concorrenza tra le diverse
categorie di bevande alcoliche, il valore reale delle aliquote d'imposta e gli obiettivi
generali del trattato, con particolare riferimento alla politica agricola e della salute.
Informatizzazione del sistema delle accise
Nel corso di quest'anno la Commissione intende presentare una proposta per
l'introduzione, nei vari Stati membri, di un sistema computerizzato di movimento delle
accise e di controllo che sostituisca l'attuale sistema su supporto cartaceo di
controllo dei prodotti che circolano tra gli Stati membri in regime sospensivo. Oltre ad
aiutare gli Stati membri a combattere le frodi, tale sistema favorirebbe i commercianti
attraverso la semplificazione delle procedure, la maggiore sicurezza delle operazioni
commerciali e lo snellimento del sistema di svincolo delle cauzioni.
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IVA
La Commissione prevede di impegnarsi a fondo per attuare i cambiamenti proposti
nel giugno 2000 nell'ambito della strategia legislativa riguardante l'IVA (IP/00/615) e
contribuire in maniera concreta al miglioramento del regime IVA. Nel quadro di tale
strategia è stato attuato un programma d'azione il cui obiettivo è semplificare,
modernizzare e rendere più uniforme l'applicazione delle attuali disposizioni e
rafforzare la cooperazione in campo amministrativo, proseguendo nel contempo la
transizione verso un regime IVA basato sull'origine in quanto obiettivo di lungo
temine della Comunità. Sulla base dell'anzidetto programma d'azione, la
Commissione intende adoperarsi per la rapida attuazione delle proposte già
presentate, come ad esempio quella riguardante la tassazione dei servizi erogati per
via elettronica (IP/00/583). In seguito alla valutazione, prevista per la fine del 2002,
dei risultati dell'introduzione (nel 2000) di un'aliquota IVA ridotta di tipo sperimentale
per taluni servizi ad alta intensità di manodopera, la Commissione valuterà
l'opportunità di rivedere e razionalizzare le norme e le deroghe riguardanti la
definizione delle aliquote IVA ridotte.
Nuovi strumenti
L'obbligo del voto all'unanimità previsto per le decisioni in campo fiscale ha sempre
ostacolato gli accordi sulle proposte di direttiva in tale settore. Con l'allargamento,
tale tipo di accordi sarà ancora più difficile da raggiungere. Per attuare la nuova
strategia, la Commissione propone pertanto di utilizzare una serie di nuovi strumenti
accanto alla legislazione comunitaria. In particolare, la Commissione intende
adottare un approccio più costruttivo e mirato in sede di azione legale nei confronti di
uno Stato membro le cui misure in campo fiscale costituirebbero una violazione del
diritto comunitario. La Commissione prevede inoltre di fare un uso più frequente
degli strumenti non legislativi, quali ad esempio le raccomandazioni. Ove opportuno,
sarà altresì possibile ricorrere ad una più stretta cooperazione tra gruppi di Stati
membri aventi un orientamento analogo. La Commissione ritiene che la cosiddetta
strategia della “cooperazione rafforzata” possa essere applicata in particolare nel
settore delle tasse ecologiche e sull'energia, posto che la maggioranza degli Stati
membri abbia espresso il forte desiderio di un intervento coordinato.
Il testo integrale della comunicazione “La politica fiscale dell'Unione europea –
priorità per gli anni a venire” sarà disponibile sul seguente sito internet Europa:
http://europa.eu.int/comm/taxation_customs/whatsnew.htm
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