1 CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA Servizio Resoconti Resoconto Sommario VIII Legislatura RESOCONTO SOMMARIO DELLA SEDUTA CONSILIARE DEL 6 DICEMBRE 2006 Presidenza della presidente Lonardo indi del vicepresidente Ronghi indi del vicepresidente Mucciolo indi della presidente Lonardo Inizio dei lavori ore 11,10 PRESIDENTE: Apre la seduta ma costatata la presenza di soli tre consiglieri la aggiorna di un’ora. La seduta sospesa alle ore 11,10 riprende alle ore 12,28. COMUNICAZIONI CONGEDI PRESIDENTE: Riapre la seduta e passa al primo punto dell’ordine del giorno. “Comunicazioni del presidente”, e comunica che hanno chiesto congedo i consiglieri: Passariello e Sagliocco. SEGUITO DELLA DISCUSSIONE ED APPROVAZIONE DEL DISEGNO DI LEGGE – PIANO OSPEDALIERO PER IL TRIENNIO 2007/2009 – R.G. N. 221 PRESIDENTE: Ricorda che è in corso la discussione generale e sono iscritti a parlare i consiglieri Iossa, Diodato, Russo, Grimaldi, Oliviero, Martusciello, Gagliano e Sibilia. Concede la parola al consigliere Giusto. GIUSTO, gruppo DS: E’ convinto che nell’odierna seduta il Consiglio possa onorare un impegno che è quello di dotare la Campania della riorganizzazione funzionale delle strutture ospedaliere. Ciò è importante per dare ai cittadini campani un nuovo orizzonte di speranza perché sulla salute dei cittadini si rafforzi la qualità delle prestazioni sanitarie riscrivendo un nuovo atto strutturale finalizzato ad usare al meglio le risorse umane e finanziarie. Afferma che in commissione si è svolto un buon lavoro senza tener conto della forza dei numeri ma dando spazio alla forza della ragione, infatti, il testo licenziato è totalmente diverso da quello presentato 6 dicembre 2006 dalla giunta nella passata legislatura e punta alla riorganizzazione su vasta area del concetto di salute, sulla definizione della rete, in modo particolare quella delle emergenze. Sottolinea che è importante discutere ma bisogna anche decidere per non mettere a rischio il nuovo patto sulla salute sottoscritto dalla regione Campania con il governo nazionale. Ritiene che l’etica soggettiva di ogni consigliere li mette in condizione di ragionare sui bisogni dei cittadini campani lasciando fuori dallo scontro le etichette politiche per garantire il diritto dei livelli essenziali di assistenza e per recuperare le diseconomie della organizzazione sanitaria. Evidenzia come si siano recuperati dei finanziamenti dallo Stato, prima basati su due iniqui principi che andavano a ledere le prestazioni sanitarie in Campania: il primo incentrato sull’anzianità della popolazione ed il secondo sulla spesa consolidata. Ma ciò non era l’unico punto negativo della sanità campana poiché a questo si accompagna una cattiva organizzazione del nostro sistema sanitario. Ribadisce il concetto che nel piano non vi sono chiusure o declassamenti di strutture come, invece, è stato fatto credere nei territori; cosa che, invero, può succedere se non si approva il piano ospedaliero. Conclude appellandosi alla responsabilità di ogni consigliere per chiudere questo capitolo ed iniziare una nuova fase nella sanità campana. PRESIDENTE: Concede la parola al consigliere Diodato. DIODATO, gruppo AN: Rispondendo all’appello del presidente Giusto si augura che i buoni propositi non cadano nel vuoto ma siano accompagnati da fatti concreti perché il suo non è il partito del posto letto o dei pronto soccorsi ma è quello che intende far rientrare la sanità campana nel suo alveo naturale; ciò che non vede, invece, in alcuni partiti della maggioranza che hanno dichiarato che il nuovo piano ospedaliero nasce già morto. Sottolinea che la sanità campana non ha saputo adeguarsi alla riforma sanitaria del 1992 che ha trasformato le unità sanitarie in aziende ospedaliere introducendo dei principi che sono tipici delle gestioni private applicate in ambito pubblico. Afferma che la regione non ha saputo creare percorsi formativi per il personale tali da poter avere manager che potessero dare risultati tipici di una gestione privata in un contesto pubblico. Mancano, a suo parere, i meccanismi di controllo di gestione e di controllo della qualità che sono la base per l’economicità delle risorse, per l’abbattimento delle 2 CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA Servizio Resoconti Resoconto Sommario VIII Legislatura diseconomie, per il miglioramento delle prestazioni e, cosa più importante, per la soddisfazione del pazienteutente. Riferendosi alla legge 595/85 auspica la ristrutturazione della rete ospedaliera per creare nuovi posti per la riabilitazione e la lungodegenza per arrivare a quei parametri corrispondenti alle nuove necessità assistenziali. Ciò deve avvenire identificando degli indicatori automatici in grado di terminare quali attività ospedaliere sono da riconvertire in territoriali e quali attività, improduttive dal punto di vista delle erogazioni sanitarie, devono essere disattivate per accorparle con un altro ospedale o distretto socio-sanitario per non pregiudicare l’offerta per i cittadini e i livelli occupazionali. Afferma che nel piano ospedaliero non sono previsti tali indicatori che invece il patto per la salute stipulato con il governo prevede, come prevede un comitato permanente nazionale che certifichi l’uso delle risorse, la qualità del risultato e la capacità organizzativa. Quindi ogni regione, prima dell’inizio dell’anno, deve stabilire i risultati attesi e i relativi programmi che poi devono essere monitorati dal comitato permanente. A tal proposito, paventa il rischio, per la maggioranza, di licenziare un piano in contrasto con quanto previsto dal patto per la salute che porterebbe diritto ad un affiancamento, che sa tanto di commisariamento, da parte del comitato permanente per quanto attiene la verifica dei Lea. Sintetizza le proposte che il suo partito vorrebbe si accogliessero nel piano e cioè la razionalizzazione dell’offerta di prestazioni ospedaliere sanitarie distribuite sul territorio con il riequilibrio dei posti letto, la riorganizzazione delle attività interne dei presidi ospedalieri individuando indicatori automatici; la trasformazione o la riconversione degli attuali ospedali che producono costi in strutture residenziali o in altre tipologie di strutture assistenziali quali centri diagnostici ambulatoriali, su base provinciale, per il diabete, per la radioterapia, per la riabilitazione, per la dialisi o per la psichiatria. Auspica che tale riconversione vada fatta integrando i centri convenzionali operanti nella regione utilizzando una nuova forma di gestione pubblico-privato che punti a sanare il deficit sanitario. Propone l’integrazione ospedale-territorio che si deve realizzare attraverso una maggiore capacità di risposta del distretto sanitario alla domanda di prestazioni ovvero, di riduzione dei posti letto e ad una relazione distretto-ospedale che riduca la duplicazione delle prestazioni. Ritiene necessario abbattere il trend di 6 dicembre 2006 migrazione sanitaria verso altre regioni ma il piano ospedaliero prevede solo la gestione dell’esistente senza nessuna visione strategica che permetta un rientro programmato di questo flusso all’interno dei presidi campani onde evitare il notevole esborso di risorse finanziarie verso altre regioni. Reputa inopportuna la riduzione dei posti letto in Campania perché indebolisce il già precario sistema ospedaliero regionale come anche il dimensionamento minimo che devono avere le unità complesse per migliorare l’efficienza e la razionalizzazione delle spese. Per quanto attiene la riorganizzazione dei posti letto propone lo spostamento del II Policlino di Napoli nell’area del giuglianese in modo da liberare un’area già intasata da altre strutture sanitarie, qual è quella del Vomero, per implementare un’area povera di posti letto che possa diventare anche un polo attrattore per fermare la migrazione verso le strutture ospedaliere del basso Lazio. Concludendo il suo discorso si augura, per quanto riguarda i comitati tecnici provinciali, che questi non siano costituiti da politici ma da tecnici per monitorare quello che gli organi politici programmano in modo tale da ridurre il peso della politica nella sanità. PRESIDENTE: Concede la parola al consigliere Giuseppe Russo. RUSSO G., gruppo DS: Asserisce che il piano regionale ospedaliero proposto e difeso dal presidente Giusto è lo strumento che, nella fase attuale, costituisce una vera riforma costituzionale anche se non bisogna intenderlo come la panacea dei mali della sanità campana. Sottolinea come la commissione abbia pensato di rimodellare le strutture ospedaliere non solo sotto l’aspetto finanziario ma anche attraverso un piano di adeguamento delle strumentazioni esistenti tenendo conto delle novità scientifiche, tecnologiche, mediche ed epidemiologiche. Facendo il raffronto con il vecchio piano afferma che esso era costoso, irrazionale e con molte diseconomie perchè gli ospedali erano isolati, al di fuori di una rete assistenziale e sovrabbondanti rispetto alle reali esigenze dei cittadini. Con il nuovo piano, sostiene, si è prodotta un’innovazione strategica definendo un bacino più ampio su cui tarare aspettative e bisogni per costruire una rete extraospedaliera efficace, cominciando a puntare sulle strutture di eccellenza attraverso procedure innovative sul piano tecnologico. Come anche altri consiglieri ribadisce il concetto che bisogna contrastare il fenomeno dilagante della migrazione sanitaria mettendo il nostro sistema 3 CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA Servizio Resoconti Resoconto Sommario VIII Legislatura ospedaliero nella condizione di funzionare, riducendo le distorsioni, apportando i necessari correttivi, dettando regole chiare, oggettive e trasparenti per dinamizzare il nostro sistema sanitario e metterlo in competizione con i sistemi di altre regioni. Conclude affermando che il piano deve essere principalmente un atto politico perchè bisogna dimostrare a tutti i cittadini campani che il consiglio regionale non solo intende procedere estraneandosi da tutte le pressioni extraistituzionali per migliorarlo, correggendolo al fine di rispondere alle loro attese,. PRESIDENTE: Concede la parola al consigliere Grimaldi. GRIMALDI, presidente gruppo Nuovo PSI: Evidenzia come l’eccesso di sprechi, unito alla pessima qualità del servizio reso, ha provocato il disastro della sanità campana alimentando il dramma vero che è quello della migrazione sanitaria extraregionale. Evidenzia che sul nuovo piano vi è stato un vero e proprio assalto alla diligenza che ha generato, da un lato, aspettative più o meno legittime da parte degli operatori del settore, dall’altro, ha messo in luce l’indifferenza e la preoccupazione dei cittadini campani che non percepiscono con chiarezza di quale assistenza ospedaliera beneficerà il loro territorio. Sottolinea come la giunta regionale, sul debito maturato dalla sanità, sia intervenuta solo con un piccolissimo piano di rientro, lasciando quasi intatto il disavanzo, tanto che il governo nazionale ha deciso un aumento automatico delle aliquote Irap ed Irpef. Dichiara che le linee proposte dal governo nazionale con il patto della salute sono inderogabili e afferiscono alla certezza delle risorse stanziate dal governo nazionale, all’autonomia e responsabilità delle regioni che se non ottengono i risultati di efficienza programmati dovranno finanziare con risorse proprie le spese eccedenti ed il rientro dai disavanzi entro il 2009 con un fondo straordinario per sostenere questo percorso. Non condivide l’atteggiamento dell’assessore Montemarano che per dimostrare come la giunta regionale abbia il controllo della sanità ha deciso di far approvare un piano qualunque senza nessuna valutazione sui manager che hanno le maggiori responsabilità del disavanzo della sanità, senza tenere in alcun conto della inadeguatezza delle prestazioni, dell’utilizzo improprio dei ricoveri ospedalieri e del primo soccorso -dovuti all’organizzazione prevalentemente burocratica della medicina di base-, della carenza dei servizi di assistenza domiciliare, delle lunghe liste di attesa, dell’esorbitante 6 dicembre 2006 livello di spesa farmaceutica per abitante, dell’insufficiente qualità dei servizi sanitari che spinge i cittadini a rivolgersi a strutture di altre regioni per usufruire di cure adeguate. Afferma che bisogna costruire un servizio sanitario regionale al di fuori delle logiche personalistiche, più a misura d’uomo, individuando le fonti di spreco per rimodulare la spesa attraverso una valutazione dei bilanci per struttura, evitando che ci siano, nello stesso territorio, presidi fotocopia. Ribadisce che il ruolo centrale all’interno del modello della salute campano lo deve assurgere la programmazione che deve coniugare il bisogno di salute dei cittadini con l’offerta di assistenza. Stigmatizza, inoltre, l’operato della Soresa definita uno specchietto per le allodole poiché si è ancora in attesa di una delibera della giunta che permetta ai manager della società di poter lavorare. PRESIDENTE: Vista l’ora, sospende la seduta per una breve pausa pranzo. La seduta sospesa alle ore 14,03 riprende alle ore 14,54. PRESIDENTE: Riapre la seduta e concede la parola al consigliere Sibilia. SIBILIA, presidente gruppo FI: Evidenzia come, ancora una volta, su temi molto importanti per la Regione i consiglieri risultino poco propensi all’ascolto e tale atteggiamento non può essere in alcun modo giustificato. Chiede al presidente Giusto se pensa che il cittadino campano si senta realmente al centro del sistema sanitario regionale o se, invece, percepisca la sensazione che una parte della politica garantisce e tutela forme di baronia bianca piuttosto che offrire una reale opportunità di cure efficaci. Ricorda che è stata la minoranza a voler portare in Aula, richiamando l’articolo 59 del R.I., il piano ospedaliero perché il centro-sinistra era impegnato a discutere esclusivamente di questioni di potere. Afferma che sul piano sanitario vi è stata un vera e propria raffica di emendamenti che attengono alla politica di parte ma sorprende che nessuno abbia posto il problema di dotare ogni provincia di un pronto soccorso pediatrico o il Monadi di un pronto soccorso dedicato alle cardiopatologie. Mette in rilievo la questione che il rischio declassamento per alcune strutture è reale e prioritario visto che, senatori della maggioranza e molti sindaci della regione, hanno sollevato delle perplessità in merito sconfessando, così, la tanto sbandierata 4 CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA Servizio Resoconti Resoconto Sommario VIII Legislatura politica della giunta relativamente agli atti presentati ma mai davvero concertati e condivisi con i rappresentanti del territorio. Rammenta che il piano ospedaliero è un atto di pianificazione strategica di primaria importanza e non può essere ridotto ad un mero strumento di consenso politico; questo è il motivo per cui va profondamente rivisto, non fosse altro per onorare il concetto di autosufficienza territoriale provinciale. Sottolinea che bisogna rimodulare il rapporto tra l’ospedalità pubblica e quella privata e rivedere i conti perché sono stati fatti senza la dovuta concertazione. Precisa che il suo gruppo non è assolutamente contrario ai principi basilari del piano, in particolare a quelli relativi all’autosufficienza territoriale su base provinciale e alla riarticolazione delle realtà ospedaliere su base funzionale, ma non condivide assolutamente il metodo adottato che reputa inadeguato al punto tale da scoraggiare tutti. PRESIDENTE: Concede la parola sull’ordine dei lavori al consigliere D’Ercole. D’ERCOLE, presidente gruppo AN: Stigmatizza l’operato della presidenza per aver consentito che il consigliere Sibilia parlasse in un’aula vuota senza avvertire la necessità di sospendere la seduta. Chiede, pertanto, la sospensione della seduta per il tempo necessario per un corretto svolgimento della stessa e per il rispetto dovuto all’aula e a quei consiglieri che svolgono onestamente il proprio lavoro. PRESIDENTE: Concede la parola al consigliere Giusto. GIUSTO: Reputa non corretto sospendere la seduta dopo che ha già parlato il consigliere Sibilia assumendosi la responsabilità della gestione della discussione. Critica coloro che sono assenti e invita i presenti a non porsi sul loro stesso piano. PRESIDENTE: Afferma che la presenza in Aula dei consiglieri attiene all’etica e alla sensibilità di ognuno. Pertanto che non può accedere alla proposta del consigliere D’Ercole avendo fatto già parlare il consigliere Sibilia. Concede la parola al consigliere Polverino. POLVERINO, gruppo AN: Dichiara che il gruppo di Alleanza Nazionale vuole portare il suo contributo al miglioramento del piano ospedaliero per un’assunzione di responsabilità nei confronti dei cittadini campani soffocati da un decennio di disfunzioni e vessazioni clientelari che hanno portato ad un deficit della sanità di oltre 12.000 miliardi delle vecchie lire, che non verrà ripianato, sicuramente, con l’istituzione della Soresa 6 dicembre 2006 poichè è inaffidabile e improduttiva. Chiede a tal proposito una commissione d’inchiesta per fare chiarezza sulle operazioni di alta strategia finanziaria, messe in atto da tale società. Entrando nel merito del piano propone di istituire un pronto soccorso pediatrico in ogni provincia, attivo 24 ore su 24, direttamente collegato con il servizio di emergenza territoriale, con i medici di guardia medica e con un reparto di terapia intensiva. Sottolinea la mancata incentivazione della giunta nei confronti dei farmaci generici che possono apportare un notevole miglioramento delle condizioni economiche delle famiglie costrette ad acquistare farmaci costosi e conosciuti. Ribadisce che per quanto attiene la migrazione extraregionale ciò non è dovuto alla professionalità medica ma all’incapacità di amministratori che hanno occupato posti senza avere alcuna competenza in materia e per questo motivo hanno erogato servizi inadeguati alimentando, oltretutto, la cultura dell’irremovibilità negli operatori sanitari. Sostiene che nella sanità attuale prevale la consapevolezza di mettere una pezza a tutti i disastri causati con un fittizio taglio alle spese di sovvenzioni clientelari, agli ospedali fantasma dove non è stata mai effettuata un’attività di monitoraggio seria circa l’efficienza e i risultati prodotti. Esprime molte perplessità circa i fondi dell’articolo 20 per la nuova edilizia sanitaria, in particolar modo per i nuovi presidi ospedalieri di Afragola, Somigliano, Capua e Teano, poichè pensa che i fondi previsti siano stati persi e non siano più recuperabili. Proseguendo il suo discorso si sofferma sulla crisi della provincia di Caserta dove l’ospedale di Marcianise è stato inaugurato per ben tre volte, ma anche per ciò che attiene alcuni accreditamenti di strutture e laboratori privati e la chiusura ed i declassamenti dei pronto soccorsi delle strutture pubbliche. Ringrazia il presidente Giusto per il lavoro certosino che ha compiuto; si augura che in Campania nasca un movimento culturale che assicuri l’assistenza al malato e la certezza di una sanità che favorisca la concorrenza basata sulla meritocrazia e non sull’appartenenza politica. Concludendo il suo discorso ribadisce che se si vuole il cambiamento della sanità questo deve essere radicale, basato su una nuova cultura che liberi la Regione e i medici dai compromessi, ponendo il cittadino al centro della decisione della politica ed eliminando il balzello delle tasse inique dovute allo spreco clientelare dell’assistenza sanitaria. 5 CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA Servizio Resoconti Resoconto Sommario VIII Legislatura PRESIDENTE: Concede la parola al consigliere Rivellini. RIVELLINI, gruppo AN: Evidenzia e stigmatizza, a più riprese, l’assenza dell’assessore alla Sanità. PRESIDENTE: Comunica che il governo in Aula è rappresentato dal vicepresidente Valiante e dall’assessore ai rapporti con il Consiglio De Luca. Concede la parola al consigliere Sibilia. SIBILIA: Reputa inammissibile il comportamento dell’assessore alla Sanità che non è presente in Aula mentre si sta discutendo di un atto importante che riguarda non solo il suo assessorato ma l’intera regione. PRESIDENTE: Concede la parola al vicepresidente della giunta regionale, on. Valiante. VALIANTE, vicepresidente Giunta regionale: Evidenzia il tono costruttivo del dibattito e chiede, nonostante la giunta ed il relatore del provvedimento siano presenti in aula, una sospensione dei lavori per permettere all’assessore alla sanità, impegnato in una riunione, di raggiungere l’Aula consiliare. PRESIDENTE: Sospende la seduta. La seduta sospesa alle ore 15, 48 riprende alle ore 15,49. PRESIDENTE: Riprende la seduta e concede la parola al consigliere Gagliano. GAGLIANO, gruppo AN: Afferma che con il piano ospedaliero si va a completare, anche se con grave ritardo, il piano sanitario approvato nella passata legislatura e si affrontano le più gravi emergenze della Regione sia per ciò che attiene al servizio, certamente non eccellente, sia per quello che attiene alla forte migrazione extraregione. Si sofferma sull’enorme debito che ha accumulato la Regione in tutti questi anni e che di fatto opprime le risorse economiche regionali sottraendole ad altri settori altrettanto importanti e significativi. Reputa importante approvare il piano ospedaliero perchè altrimenti si correrebbe il rischio di vedere sfumare il patto sulla salute stipulato con il governo nazionale con danni gravissimi per i cittadini campani perchè si vedrebbero aumentare ulteriormente le aliquote Irap ed Irpef. Opera un raffronto con il vecchio modello di sanità che non aveva nè le attrezzature nè le professionalità attuali per cui oggi c’è la necessità di mettere in rete tutto questo patrimonio che si è venuto a creare sul territorio, però in maniera intelligente e qualitativamente soddisfacente, in quanto l’eccessivo numero dei plessi e strutture ospedaliere 6 dicembre 2006 hanno comportato un enorme utilizzo dei fondi dell’ex articolo 20 della legge 67/88. Ribadisce il concetto già espresso da altri consiglieri circa la riduzione dei posti letti effettuata in Campania proponendo di utilizzare in modo equo la distribuzione, tranne che per le province più interne di Avellino e Benevento. Soffermandosi sulla situazione sanitaria in provincia di Salerno condivide l’istituzione di un plesso ospedaliero che possa offrire il massimo delle offerte sanitarie nel sud della provincia, onde alleviare il malcontento di quelle zone da sempre penalizzate, ma ritiene inopportuno il declassamento operato per gli ospedali di Roccadaspide ed Agropoli vista sia la morfologia del territorio che il notevole afflusso di turisti che gravano in quelle zone. Analogo discorso lo sostiene per l’ospedale di Castiglione di Ravello che dovrebbe essere legato all’ospedale di Cava dei Tirreni. Per quanto attiene le strutture ospedaliere di Eboli e Battipaglia reputa conveniente mantenere lo status attuale, mentre si sofferma lungamente sull’apertura del nuovo ospedale di Sarno “Martiri di Villa Malta” che oltre ad essere una delle strutture più all’avanguardia della regione è anche posizionato in un territorio strategico poichè può servire sia le zone del napoletano che le zone dell’agro nocerino sarnese e della Valle dell’Irno. Recuperando il concetto della provincializzazione dell’offerta sanitaria propone che vi sia un terzo polo di emergenza qualificata nella provincia di Salerno che dovrebbe comprendere i nosocomi di Nocera Inferiore e Pagani. Stima, inoltre, che la presidenza del comitato politico sia di pertinenza di un organo politico, quale può essere l’assessore o un suo delegato, perchè deve rispondere direttamente ai cittadini che hanno espresso un giudizio politico. Concludendo, ritiene opportuno valorizzare il registro dei tumori attivato dalla provincia di Salerno. PRESIDENTE: Concede la parola al consigliere D’Ercole sull’ordine dei lavori. D’ERCOLE: Avendo appreso che vi è una nuova stesura del piano ospedaliero chiede che venga illustrata dal relatore o dall’assessore. GIUSTO: Ringraziando il consigliere D’Ercole per l’opportuna interruzione chiede che venga conclusa la discussione generale onde poter integrare nel modo migliore il piano ospedaliero che non ha alcuna blindatura da parte della maggioranza. Afferma che la maggioranza sta operando una semplificazione del piano che porterà al ritiro di tutti gli emendamenti da parte del centro-sinistra, augurandosi che la stessa cosa avvenga anche per la minoranza. 6 CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA Servizio Resoconti Resoconto Sommario VIII Legislatura PRESIDENTE: Concede la parola al consigliere Colasanto. COLASANTO, gruppo nuovo PSI: Afferma che la sanità nel Sannio non funziona e sarebbero molte le cose di cui lamentarsi. Si dichiara pronto a ritirare gli emendamenti presentati se nel piano verranno proposte modifiche migliorative. Denuncia la situazione della struttura di S. Bartolomeo in Galdo che è in costruzione da 50 anni senza che si realizzi l’ospedale, anzi ci sono tantissimi problemi e preoccupazioni. Stigmatizza l’operato della giunta su questo ospedale perchè sta spendendo come e quando vuole andando, però, contro i bisogni della gente, come evidenziato anche dallo stesso presidente Giusto. Sottolinea che nel piano ospedaliero non vi è nulla per il Sannio. Infatti la gente deve spostarsi verso gli ospedali di Foggia o Campobasso, pertanto, propone di aprire un reparto di cardiochirurgia ed uno di ginecologia onde evitare i lunghissimi trasferimenti da parte delle popolazioni sannite. Attesta, nella sua qualità di imprenditore, che le economie non si fanno con il taglio dei servizi ma con la razionalizzazione delle risorse e con il taglio delle spese superflue quali possono essere quelle legali considerato che, in ogni ASL, ci sono dei dipendenti interni, degli avvocati, pagati per questo e, quindi, non si capisce perchè bisogna rivolgersi all’esterno per delle professionalità esistenti all’interno di ogni struttura. PRESIDENTE: Concede la parola al consigliere Ascierto della Ratta: ASCIERTO DELLA RATTA, gruppo AN: Denuncia il paradosso del nuovo ospedale di S.Agata dei Goti (del quale ha deposto una fotografia aerea sul tavolo della presidenza) che è stato declassato prima ancora di essere aperto, ciò nonostante, afferma, sia stata un’opera di successo in quanto realizzata in soli cinque anni ma, anche, perchè fu concepita come un’opera che doveva servire più territori. Infatti, intorno all’ospedale è stato creato un sistema viario che serve tutte le province della Regione. Reputa che nel caso dell’ospedale di S.Agata dei Goti si sia trattata di una vera dimenticanza altrimenti non si capisce perchè programmare un’opera, spendere tanti soldi, per poi non utilizzarla per come era stata progettata. Entrando nel merito del piano ospedaliero sottolinea alcuni aspetti importanti che sono stati sottovalutati quali ad esempio quello che riguarda gli hospice che sono delle residenze socio-sanitarie che accompagnano i malati terminali, negli ultimi momenti della loro vita, come se 6 dicembre 2006 stessero a casa propria circondati dall’affetto dei propri familiari. Afferma che delle undici strutture programmate dal ministero della salute, si scese alle nove deliberate dall’assessorato, per arrivare alle sette del piano ospedaliero. Ribadisce che nel piano manca un aspetto fondamentale che è il fattore umano che, invece, dovrebbe essere il protagonista del piano. Per fattore umano intende il cittadino, l’utente caratterizzato dalla sua provincia di appartenenza, dal suo territorio, dal suo contesto sociale, dal suo grado di alfabetizzazione. A suo parere ogni cittadino deve possedere la percezione di avere un livello di emergenza che sia uguale per tutti e per ogni territorio. Sostiene che di fronte all’emergenza della salute non esiste un termine di bilancio ma la necessità di riorganizzare la rete ospedaliera, di concentrare le risorse mediche e tecnologiche in poli di eccellenza e al tempo stesso creare e rafforzare la rete dei medici di base, dei day hospital, dei day surgery, dei poliambulatori, per ridurre la migrazione sanitaria extraregionale che incide notevolmente sul bilancio regionale. Illustrando alcuni dati sulla migrazione sanitaria ribadisce che per il cittadino non conta più la disponibilità dei posti letto o la vicinanza della struttura ma l’efficacia e l’efficienza, quindi non l’ospedale sotto casa ma il migliore. Concludendo il suo intervento, esprime l’augurio che si trovi la giusta collocazione per le strutture ospedaliere che insieme al comitato tecnico provinciale hanno una funzione importante nel piano ospedaliero, il quale deve essere il punto di riferimento per ognuno onde evitare che un manager qualunque che possa invertire determinate politiche di investimento. Alle ore 17,07 assume la presidenza la Presidente Lonardo. PRESIDENTE: Concede la parola al consigliere Ragosta. RAGOSTA, presidente gruppo VERDI: Ritiene che la riorganizzazione della rete ospedaliera regionale deve tenere conto della razionalizzazione della spesa, di una più corretta utilizzazione delle risorse logistiche, tecnologiche, umane e professionali tramite percorsi assistenziali improntati alla massima efficienza del sistema. Sottolinea che il nuovo piano ospedaliero non può prescindere dai principi enunciati nell’accordo strategico stato-regione e cioè: definire il reale fabbisogno necessario a garantire i livelli essenziali di 7 CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA Servizio Resoconti Resoconto Sommario VIII Legislatura assistenza sanitaria, stabilire le risorse che lo stato eroga alla regione per avere la certezza dei fondi disponibili, valorizzare il dialogo e la collaborazione tra istituzioni centrali e regionali. Fa notare che la gran parte dei nodi cruciali dell’assistenza ospedaliera passano attraverso una concreta integrazione del distretto sanitario con l’ospedale territoriale per un miglioramento della risposta assistenziale, per la riduzione dei tempi d’attesa, per la riorganizzazione delle risorse professionali e logistiche. Reputa che, per quanto riguarda il fabbisogno dei posti letto questo va rideterminato sulla base dei dati epidemiologici e statistici come anche sulla migrazione sanitaria extraregionale. Bisogna prevedere posti letto per pazienti non acuti e acuti differibili, con autosufficienza territoriale su base provinciale e posti letto per pazienti acuti dell’urgenza indifferibile e dell’emergenza, determinati sull’autosufficienza regionale. Pone, inoltre, il problema circa l’ottimizzazione della risorsa privato-accreditato che non può restare ai margini o in sovraesposizione al sistema sanitario. Ritiene opportuno dare risposte al bisogno di salute in funzione della prevalenza di alcune patologie e modificare il modello organizzativo interno delle strutture ospedaliere. A tale scopo si sofferma ad elencare alcune patologie che nella regione assumono un significato molto importante, come la cirrosi epatica e l’emergenza vascolare. PRESIDENTE: Concede la parola al consigliere Rivellini. RIVELLINI, gruppo AN: Comunica che la Casa delle Libertà ha voluto portare il piano regionale in Aula, con l’articolo 59, perchè sentiva il bisogno di discuterlo e migliorarlo alla luce del sole con il contributo di tutte le forze politiche. Ringrazia il presidente Giusto perchè ha tenuto una condotta univoca mentre i colleghi della maggioranza nei loro territori hanno promesso e pubblicizzato delle cose che poi non hanno mantenuto all’interno dell’Aula consiliare. Afferma che il piano, come detto anche da esponenti nazionali della maggioranza, è da cambiare perchè non si è ascoltato il territorio con i loro esponenti, nè tantomeno si è tenuto conto delle esigenze e delle istanze che provenivano dalla gente. Sottolinea che alcuni punti del piano sono condivisibili come quello di andare nell’ospedale dove si è meglio curati e non nell’ospedale più comodo e più vicino (ciò lo si evince dalla notevole migrazione sanitaria extraregionale) ma anche la rimodulazione dei posti letto che va ad eliminare la vergogna delle barelle 6 dicembre 2006 nei corridoi. Reputa però che il piano sia monco perchè manca il contributo e l’operatività della giunta. Mette in evidenza il problema del pagamento del servizio reso dalla Soresa, una società istituita dalla Regione per saldare i debiti della sanità e che, invece, ne sta producendo dei nuovi con i mutui contratti con le banche. Elenca una serie di miglioramenti che Alleanza Nazionale propone per il piano ospedaliero, iniziando con il dare ad ogni ospedale una propria amministrazione e dividere le ASL in ASL territoriali che, come gli ospedali, devono avere una propria amministrazione. Valuta l’opportunità che ogni ospedale abbia una propria pianta organica per fare un pò di chiarezza, come anche che si proceda a pianificare la certificazione di qualità. Fa notare come alcuni ospedali, con l’immissione al primo livello di emergenza saranno praticamente chiusi, danneggiando notevolmente altri, come nel caso degli ospedali napoletani degli Incurabili, San Gennaro e Loreto Mare che andranno, ancora di più, a penalizzare il Cardarelli. Propone che il Comitato tecnico provinciale sia composto da membri politici, senza diritto di voto, dai direttori sanitari degli ospedali del territorio e da tecnici votati dal consiglio regionale, entrambi di ugual numero e con diritto di voto, che dovranno provvedere alla programmazione. Asserisce che bisogna provvedere ad una rete iperbarica e ad un capitolo sulle emergenze infettive. Chiede di cambiare la visione solamente pubblicistica del piano per introdurre un sistema di concorrenza tra pubblico e privato per il bene del cittadino e del suo diritto alla salute. Ritiene opportuna una convenzione con le università per l’inserimento dei pronto soccorso nei policlinici e lo scorporo della ASL Na1 per poterla gestire meglio poichè è molto grande. Conclude affermando che i fondi dell’articolo 20, per la costruzione dei nuovi ospedali, sono stati persi e che non sia vero ciò che l’assessore va dicendo in questi giorni circa il recupero di tali fondi. PRESIDENTE: Concede la parola al consigliere Rosania. ROSANIA, gruppo RC: Si rammarica che la discussione sul piano ospedaliero avvenga in un clima di non adeguata attenzione perchè contemporaneamente vi è in discussione la legge di bilancio. Nonostante tutto, afferma, si è dinanzi ad un testo di grande spessore e molto innovativo a partire dal momento organizzativo che tende a rendere il territorio protagonista delle scelte, con l’istituzione dei 8 CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA Servizio Resoconti Resoconto Sommario VIII Legislatura comitati tecnici provinciali. Dichiara che, però, vi sono anche delle perplessità. Infatti non si capisce perchè la conduzione di questi comitati sia affidata ad un funzionario e non all’assessore o a un suo delegato, ed anche perchè si tenga fuori la provincia. Dichiara che la strategia della politica sanitaria deve essere espressa dalla politica e non dai tecnici. Invita l’assessore ad avviare le procedure di controllo sull’operato dei manager che troppo spesso si sono autopromossi come “padri padroni” della sanità delle singole ASL. Evidenzia la novità della ridefinizione della rete ospedaliera che punta sulle eccellenze evitando il riproporsi degli ospedali fotocopia nel raggio di pochi chilometri. Parlando dei principi fondamentali del piano reputa indispensabile quello dell’autosufficienza su base provinciale perchè porta a ragionare su aree più omogenee di quelle regionali e incomincia a porre un problema di risposte autosufficienti limitando la mobilità del paziente e contrastando, in questo modo, la migrazione sanitaria. Ritiene opportuna l’idea di un riequilibrio dell’offerta sanitaria tra pubblico e privato in particolare in quei settori, come la riabilitazione o gli esami di laboratorio, dove il privato ha quasi il monopolio dell’offerta. Opera una critica nei confronti della maggioranza che non è stata capace di portare, sul piano della comunicazione e dell’informazione, i giusti messaggi al fine di evitare i forti momenti di protesta provenienti dai territori che si sentivano depauperati dal nuovo piano ospedaliero. Sottolinea che compito del Consiglio è quello di ascoltare i territori per capire le loro richieste ma la scelta tra quello che è giusto o no spetta solamente all’Aula, perchè bisognava far capire che dell’esistente nulla va perso, anzi si doveva ragionare su quello che si può attivare, come nel caso dell’ospedale di Agropoli dove è opportuno continuare a puntare sul polo oncologico ed attivare anche nuovi servizi quali ad esempio le camere iperbariche durante il periodo estivo. Sostiene la necessità dell’istituzione e del riconoscimento normativo del registro dei tumori nella Provincia di Salerno che ha visto l’inserimento dei suoi dati nella banca dati dell’associazione italiana del registro tumori. Ricorda l’importanza della prevenzione nella lotta ai tumori ma anche la creazione di aree protette, gli hospice, quando il malato è in fase terminale ed ha bisogno della presenza dei familiari senza creare sconvolgimenti nelle proprie case o l’affollamento nelle stanze di ospedali. Alle ore 18,43 assume la presidenza il vicepresidente Ronghi. 6 dicembre 2006 PRESIDENTE: Concede la parola al consigliere Romano. ROMANO, gruppo FI: Dichiara che se il piano ospedaliero è arrivato in aula questo è dovuto esclusivamente alla Casa delle Libertà che ha preteso, con l’articolo 59 del R.I., la discussione per mettere in evidenza le notevoli contraddizioni esistenti all’interno della maggioranza dove vi è una vera e propria lotta, non certo a difesa del diritto di un’ospedalità efficiente ed efficace ma per la salvaguardia di questo o quel fuedo per i baroni della medicina. E’ rammaricato per il ruolo che i singoli consiglieri regionali non hanno svolto in ragione di un accentuato localismo che ha portato a ledere l’interesse generale. Pone l’accento sul rapporto tra l’ospedalità pubblica e quella privata poichè quest’ultima assorbe il 40% circa del valore complessivo dell’ospedalità regionale e non è correttamente riconosciuta nel piano ospedaliero. Ribadisce che nel piano vi è un’evidente stortura, una lacerante contraddizione tra il ruolo che si vorrebbe riconoscere al privato e l’assenza di condizioni minime indispensabili perchè questo ruolo sia espletato efficacemente. PRESIDENTE: Concede la parola al consigliere Nicola Marrazzo. MARRAZZO N., gruppo IdV: Dichiara che con il piano ospedaliero il Consiglio si è dato due prospettive di risanamento: quella di tipo economico e quella di tipo strutturale. Afferma che, per quanto attiene al risanamento economico, vi si è dato inizio con l’istituzione della Soresa ed è continuato con il rivendicare le giuste quote pro capite per la Campania al governo nazionale. Sostiene che per mettere i conti in regola bisogna operare le riforme strutturali che dovevano essere fatte nel piano sanitario regionale, non nel piano ospedaliero che è una parte di quello sanitario. Dichiara di essere rimasto favorevolmente colpito della dinamicità del piano e della messa in rete di tutte le strutture ospedaliere. Si sofferma sui comitati tecnici provinciali che devono servire a monitorare l’efficacia della spesa e degli interventi ma anche la possibilità di valutare chi gestisce il piano ospedaliero. Ribadisce che il suo partito non farà sconti sulla valutazione dei direttori generali che a tutt’oggi non hanno fatto alcun risparmio sulle spese ma solo sui tagli al personale. Conclude che i consiglieri non devono essere più disponibili a dare deleghe in bianco a persone che poi non rispondono alla programmazione sanitaria fatta dal Consiglio. 9 CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA Servizio Resoconti Resoconto Sommario VIII Legislatura PRESIDENTE: Concede la parola al consigliere Maisto. MAISTO, gruppo UDEUR: Dichiara che il punto di forza del piano ospedaliero è la provincializzazione della rete ospedaliera ma al contempo ne potrebbe diventare anche il suo punto debole, perchè se non si ha la capacità di creare dei veri poli di eccellenza nelle province si finirà con l’intasare maggiormente il Cardarelli di Napoli. Evidenzia che le critiche provenienti da alcuni territori della regione sul piano ospedaliero sono dovute ad un difetto di comunicazione che la maggioranza ha avuto nel presentarlo all’esterno ma anche perchè non si è capito che qualcosa si doveva accogliere per dare maggiore visibilità ai singoli territori. Reputa che il vero problema non sono i livelli di emergenza della rete ospedaliera ma la capacità di ogni ospedale di dare risposte certe e serie con la migliore professionalità. Afferma che al centro del piano ospedaliero deve essere messa la persona, l’ammalato, che al momento del bisogno non vuole l’ospedale sotto casa, ma cerca la professionalità del personale sanitario, chiedendo di essere curato da chi ritiene essere il più capace. Giudica opportuno che si prevedano degli investimenti seri sul personale per creare professionalità, per avere una formazione continua con la possibilità di andare all’estero per acquisire nuove metodologie. Considera necessario che nel sistema ospedaliero vi sia una giusta competizione tra pubblico e privato puntando inequivocabilmente sulla qualità per ottenere nell’uno e nell’altro grandi risultati. PRESIDENTE: Concede la parola al consigliere Caputo. CAPUTO, gruppo UDEUR: Considera il nuovo piano ospedaliero una vera e propria riforma strutturale che segna una discontinuità con il passato. Esprime il proprio apprezzamento al presidente Giusto che ha mostrato determinazione e forte onestà intellettuale contro le ingerenze legate a logiche di difesa di interessi particolari. Evidenzia come il nuovo piano punti ad una riqualificazione delle prestazioni di alta specialità ed eccellenza, ad una ridefinizione dell’emergenza e ad un’adeguata dotazione professionale e tecnologica per avvicinare le potenzialità dell’offerta pubblica alle aspettative dell’utente medio. Manifesta perplessità circa il principio dell’autosufficienza territoriale dei servizi ospedalieri su base provinciale che si estrinseca in una suddivisione delle strutture in tre livelli perchè ritiene 6 dicembre 2006 che ciò può danneggiare quegli ospedali, che seppur importanti e funzionali, non vedono riconoscersi competenze di alta specializzazione per la propria particolare posizione geografica. Sottolinea che per la provincia di Caserta si è svolto un buon lavoro anche se c’è una penalizzazione importante per l’ospedale di Aversa che per il numero dei pronto soccorso è il secondo in Campania dietro al solo Cardarelli di Napoli. Conclude dicendo che il piano ospedaliero valorizza l’efficacia delle attività preventive, pone attenzione alla rimodulazione del piano oncologico campano e, con il potenziamento delle strutture, dà speranza ai molti cittadini campani che si rivolgono a strutture extraregionali. PRESIDENTE: Concede la parola al consigliere Martusciello. MARTUSCIELLO, gruppo FI: Afferma che nel piano c’è un’anomalia di fondo che attiene alla sua strutturazione in quanto il suddetto piano è stato costruito e dibattuto solo ed esclusivamente all’interno del palazzo senza alcuna partecipazione reale e concreta del territorio. Reputa che la discussione sia stata noiosa poichè c’è stata molto poca attenzione da parte dei consiglieri che paragona a degli attori che si apprestano a recitare una parte. Dichiara che il suo gruppo farà propri tutti gli emendamenti ritirati dalla Margherita perchè bisogna dare una risposta a tutti quei territori che li avevano proposti. Conclude sostenendo che ci voleva più tempo per il piano ospedaliero e invece si è voluta dare un’accelerazione per approvare un qualsiasi piano pur di portare a casa un risultato. PRESIDENTE: Concede la parola al consigliere Errico. ERRICO, presidente gruppo UDEUR: Afferma che il piano ospedaliero dopo un cammino in commissione approda in Consiglio con una forte accelerazione finale perchè la Campania ha bisogno di avere nel campo della sanità un’indicazione maestra per cercare di uscire da un tunnel, non solo economico-finanziario, ma anche per dare risposte ai bisogni del territorio. Sottolinea che il piano debba tenere in debito conto la migrazione extraregionale per fare in modo che i cittadini campani si curino nelle strutture regionali intavolando sia un discorso di qualità che un potenziamento a livello mediatico. Sostiene che l’idea forte del piano è indubbiamente la creazione di una rete ospedaliera che, in sinergia con il territorio, dia risposte più ampie ai bisogni della collettività. Dichiara che nella rete territoriale si devono compenetrare pubblico 10 CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA Servizio Resoconti Resoconto Sommario VIII Legislatura e privato, non con sovrapposizioni territoriali, ma con capacità organizzative finalizzate a creare condizioni per cui ci siano specificità di funzioni. Propone di approvare una proposta di legge che sperimenti in sanità una forma di gestione pubblico-privato in cui il pubblico abbia una funzione di controllo con il 51% e il privato, con il 49 %, contribuisca a determinare la gestione. Dichiara che questo non significa svendere la sanità pubblica ma creare le condizioni per dare risposte qualitative e territorialmente valide per evitare i viaggi della speranza che arrecano problemi di organizzazione, anche a livello familiare. Evidenzia che per quanto attiene ai livelli di emergenza si è creata molta confusione per cui suggerisce che ci sia la differenziazione in soli due livelli: strutture ad alta specializzazione e strutture in cui venga garantita la prima emergenza con la stabilizzazione del soggetto per poi valutare la possibilità di un trattamento in loco o di un eventuale trasferimento ad una struttura di alta specializzazione. Rimarca i temi importanti del piano che sono: il rapporto tra le strutture ospedaliere con i medici di base, attualmente sottovalutato; una rete territoriale per ridurre i tempi di degenza dopo la fase acuta; le residenze sanitarie assistite, distinte ed autonome dalle strutture ospedaliere. Dichiara che il piano ospedaliero non rappresenta il momento esaustivo del panorama sanitario poichè ci sono molte cose ancora da migliorare come la pediatria, la medicina non convenzionale, gli hospice, ma essendo un piano dinamico, c’è la possibilità di rivederlo e completarlo. Alle ore 20,02 assume la presidenza il vicepresidente Mucciolo. PRESIDENTE: Concede la parola al consigliere Oliviero. OLIVIERO, presidente gruppo SDI: Dichiara che la regione Campania è tra le poche regioni che finanzia l’assistenza ospedaliera in percentuale superiore al finanziamento dell’assistenza territoriale. Evidenzia che il disavanzo in sanità, il cui tasso di crescita è progressivo a differenza del trend medio italiano che vede una riduzione, nasce dalle difficoltà create da un errato assetto istituzionale e da un sistema di finanziamento non perfezionato. Afferma che il piano regionale deve incidere proprio sull’assetto istituzionale (numero dei posti letto, consorzi per gli acquisti e per la gestione dei servizi; centri di 6 dicembre 2006 eccellenza) e sul sistema di finanziamento (correttivi/limitazioni al sistema tariffario). Del piano approva i principi generali di impostazione la cui principale novità è la costituzione dei comitati tecnici provinciali con la partecipazione di una rappresentanza dei comitati dei sindaci. E’ favorevole alla proposta di arginare la migrazione sanitaria, alla riqualificazione delle strutture di alta specialità ed eccellenza, al riequilibrio territoriale dell’offerta ospedaliera sulla base di un’analisi del fabbisogno, alle differenziazioni delle strutture in base alle emergenze, al rapporto pubblico-privato che deve rientrare all’interno della programmazione regionale. Sottolinea, infine, gli elementi di caratterizzazione del piano che sono concentrati su cinque tematiche: l’autosufficienza, il piano di rientro e l’allocazione delle risorse per garantire un equilibrio compatibile tra i finanziamenti ed i risultati di salute; la flessibilità dello strumento di programmazione che periodicamente va ridiscusso per eventuali criticità od opportunità sopravvenute; il decentramento territoriale con i vari coordinamenti; la rete o, per meglio dire, la costruzione di un sistema dove l’offerta sia il frutto ragionato delle competenze, delle professionalità, delle strutture e delle tecnologie acquisite e conclamate sul territorio per la razionalizzazione dei servizi e la garanzia di una maggiore efficacia; una distribuzione delle risorse mirata alle oggettive necessità di produzione; l’integrazione tra i diversi attori del sistema (pubblico, privato, università) e tra le diverse istanze dei cittadini (sociali, economiche, sanitarie e del lavoro). PRESIDENTE: Concede la parola al consigliere Ronghi. RONGHI, gruppo AN: Fa rilevare la mancanza in Aula, su un argomento così importante, del presidente Bassolino, adducendola al fatto che la sanità in Campania è stata affidata in franchising alla Margherita. Rivolgendosi all’assessore Montemarano afferma che il piano ospedaliero non è farina del suo sacco in quanto è stato completamente modificato dalla Commissione, anche se da solo non apporta le necessarie modifiche, in quanto bisogna mettere mano ad un piano sanitario molto serio che rafforzi la medicina territoriale per alleggerire i costi ed i pesi che gravano sugli ospedali. Dichiara che ad Alleanza Nazionale non convince lo schema del piano ospedaliero e per questo motivo hanno presentato degli emendamenti per poterlo migliorare, in modo particolare per ciò che attiene la rete oncologica a cui 11 CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA Servizio Resoconti Resoconto Sommario VIII Legislatura non è stato dato molto spazio, oppure all’istituzione delle camere iperbariche sul litorale cilentano durante il periodo estivo. Sottolinea che, come ha già detto il consigliere Diodato, bisogna dislocare le strutture universitarie del II Policlinico per liberare l’area dei Camaldoli, come è opportuno che all’interno del piano venga inserito il polo pediatrico di Acerra. Conclude affermando che è il tempo di finirla con le pratiche clientelari, con gli sperperi per mettere al primo posto il paziente, il cittadino. PRESIDENTE: Concede la parola al consigliere Sena. SENA, presidente gruppo DL-MARGH: Dichiara che la maggioranza ha cercato, in tutte le sedi, il massimo del confronto e delle convergenze sul piano ospedaliero. Non è disposto a rinviare ulteriormente l’approvazione del piano e non è d’accordo con chi ha affermato che sentire il territorio equivalga a sostenere un atto clientelare se non addirittura elettoralistico. Si augura che il Consiglio intero possa sorreggere, con il voto, il consenso per gli ospedali di periferia nell’interesse delle popolazioni della Campania. Alle ore 20,56 riassume la presidenza la Presidente Lonardo. PRESIDENTE: Concede la parola al presidente della V Commissione consiliare, consigliere Giusto. GIUSTO: Esprime un personale ringraziamento a tutti coloro che hanno espresso parole di gratitudine per il suo operato. Dichiara che la salute non veste magliette politiche, questo è il motivo per cui la commissione ha potuto agire sempre all’unanimità. Da parte sua, afferma, non ci sarà mai una chiusura settaria, un blocco, perchè in un dialogo bisogna parlare ma anche saper ascoltare, senza avere, però, nessuna preclusione mentale. Risponde poi ad alcune dichiarazioni che vi sono state durante la discussione. Replica duramente a chi ha detto che il piano è stato costruito nel chiuso di un palazzo in quanto non risponde a verità perchè, lui non solo ha visitato di persona l’80% degli ospedali campani, ma ha anche audito circa 4000 persone tra cui sindaci, presidenti di provincia, direttori generali, rappresentanti del territorio ed altri. Afferma che se vi è stato un difetto di comunicazione sul piano ciò è dovuto ad una caratterizzazione tipica delle nostre comunità che il più delle volte parlano senza aver nessuna conoscenza di quello di cui si discute, montando delle polemiche fasulle. Sottolinea che si è battuto fino all’ultimo perchè nel piano non vi fosse la 6 dicembre 2006 classificazione degli ospedali, come era previsto nel vecchio piano, provando a fare una ripartizione che ridava alle province l’autonomia, la gestione, la concentrazione di tutte le funzioni della sanità, in modo tale da individuare i diversi gradi a cui concorrevano le strutture per determinare il concetto di rete. Ribadisce che non era prevista nessuna chiusura o declassificazione di strutture e onde evitare equivoci si sta formalizzando una nuova operazione per cui a tutti gli ospedali dei piccoli comuni, dei territori delle aree interne, delle isole, in tutta la rete delle emergenze verranno affidate tutte le funzioni già svolte o che si potranno attivare sperimentando, con una proposta di legge già approvata dalla commissione, un nuovo modello gestionale che apre la sanità pubblica alla gestione dell’imprenditore privato. Rispondendo al consigliere Diodato circa la delocalizzazione del policlinico ricorda che questa non è materia che attiene alla competenza regionale ma al Ministero dell’università. Ritiene giusta l’attivazione di un pronto soccorso pediatrico con la terapia intensiva neonatale nelle aziende di rilievo nazionale di ogni singola provincia. Reputa necessario costruire, nel concetto di rete iperbarica che è già individuata in ogni singola provincia, nuovi posti letto per aprirne qualcuna in più nelle province più esposte al mare. Rassicura i consiglieri che i fondi dell’articolo 20 per l’edilizia ospedaliera non sono stati persi a condizione che si faccia il piano, la programmazione. Mette in risalto la distribuzione dei posti letto provincia per provincia che ha portato ad un livellamento più o meno omogeneo fra tutte le province campane. Dà risposte concrete anche per quanto attiene gli hospice, che devono essere rafforzati, e il registro dei tumori della provincia di Salerno, che va ulteriormente valorizzato. Ribadisce che il piano sanitario non ha in alcun modo trascurato la vicenda dei privati in quanto ha tenuto conto delle strutture provvisoriamente accreditate. Concludendo, chiede a tutti i consiglieri di ritirare tutti gli emendamenti perchè vi è una proposta emendativa formulata dalla commissione. PRESIDENTE: Concede la parola all’assessore Montemarano. MONTEMARANO, assessore alla Sanità: Dichiara che la giunta ha dato pieno supporto all’elaborazione del piano da parte della Commissione. Afferma che la Regione ha ottenuto dal governo nazionale tutto il sostegno e la solidarietà poichè ha aumentato la quota che gli era assegnata, riconoscendogli i crediti che 12 CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA Servizio Resoconti Resoconto Sommario VIII Legislatura vantava da molti anni e approvando il patto per la salute che porterà a soluzione il piano di risanamento finanziario della sanità campana. Dichiara che la percentuale campana dei posti letto, 3,7 per mille abitanti, è tra le più basse d’Italia, tanto da indurre il governo nazionale a proporla a tutte le altre regioni Ciò è potuto accadere perchè per prima la Campania ha creduto nella deospedalizzazione, nelle attività di day hospital e day surgery, nell’assistenza domiciliare, grazie alla fattiva collaborazione dei medici di base e degli specialisti. Si dichiara favorevole al completamento degli ospedali e alla costruzione dei nuovi ospedali programmati come al perfezionamento funzionale di quelli attivati o realizzati ma che ancora non sono decollati. PRESIDENTE: Comunica il ritiro degli emendamenti da parte dei consiglieri dell’Udeur e della Margherita. Dichiara che dovendo coordinare gli emendamenti presentati dal presidente Giusto, a nome della commissione, e per dare il tempo all’opposizione di leggerli, propone una sospensione di 10 minuti. Concede la parola al consigliere D’Ercole. D’ERCOLE: Dichiara insufficiente la proposta di sospensione di 10 minuti perchè la maggioranza, con la formalizzazione di emendamenti che vanno a modificare totalmente il piano ospedaliero, ha intrapreso un nuovo percorso e quindi la minoranza deve avere il tempo necessario per approfondirli, studiarli e presentare, eventualmente le dovute osservazioni. Chiede pertanto di rinviare la seduta ad altra data. PRESIDENTE: Concede la parola al consigliere Pasquale Marrazzo. MARRAZZO P., presidente gruppo UDC: Chiede al consigliere Giusto di individuare un nuovo percorso sulla base degli emendamenti che ha proposto dando la possibilità ai consiglieri di poter emendare la proposta della commissione. PRESIDENTE: Concede la parola al consigliere Sibilia. SIBILIA: Chiede che il governo si pronunci sia sugli emendamenti proposti dal presidente Giusto sia sulla richiesta di sospensione del consigliere D’Ercole. PRESIDENTE: Concede la parola al consigliere Martusciello. MARTUSCIELLO: Dichiara che il subemendamento presentato dal consigliere Giusto non è ammissibile perchè non è attinente alla materia dell’emendamento. 6 dicembre 2006 PRESIDENTE: Chiarisce che sono emendamenti della commissione presentati come subemendamenti. Concede la parola al consigliere Amato. AMATO, presidente gruppo DS: Dichiara che la proposta Giusto è scaturita dal dibattito e dal confronto che vi è stato in Aula per una semplificazione del piano non per un suo presunto stravolgimento. Reputa opportuno interrompere, per il tempo necessario, la seduta dando modo di assimilare le modifiche di semplificazione apportate al disegno di legge. Poi bisogna riprendere il confronto per approvare il piano. PRESIDENTE: Dopo uno scambio di opinioni con i consiglieri Ronghi e Martusciello sull’ammissibilità o meno della proposta del consigliere Giusto concede un’ora di sospensione per presentare subemendamenti alla stessa. La seduta sospesa alle ore 21,57 riprende alle ore 02,32. PRESIDENTE: Riprende la seduta comunicando che i presentatori degli emendamenti della Casa delle Libertà hanno ritirato i loro emendamenti. Concede la parola al consigliere Giusto. GIUSTO: Comunica che ha riunito la V commissione allargata ai capigruppo per formulare una nuova proposta che ingloba gli emendamenti ritirati dai colleghi. Chiede che la seduta, prevista per il martedì successivo, si apra con la proposta da lui presentata nella seduta odierna integrata con gli emendamenti, a firma della commissione, che saranno presentati nei prossimi giorni. PRESIDENTE: Chiarisce che con la presentazione di un maxiemendamento condiviso da tutti i consiglieri risultano, di fatto, decaduti tutti gli altri emendamenti. ORDINE DEL GIORNO: “RICHIESTA APERTURA TAVOLO ISTITUZIONALE PER LA RISOLUZIONE DEL NODO IXFIN S.P.A.COMUNE DI MARCIANISE (CE) R.G. N. 1041 PRESIDENTE: Legge e pone in votazione l’ordine del giorno di cui in epigrafe. Il Consiglio approva all’unanimità. 1 Il testo dell’ordine del giorno è riportato nell’allegato A. 13 CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA Servizio Resoconti Resoconto Sommario VIII Legislatura ORDINE DEL GIORNO: CONTINUITA’ AMMINISTRATIVA COMMISSIONI R.G. N. 106 2 PRESIDENTE: Legge e pone in votazione l’ordine del giorno di cui in epigrafe. Il Consiglio approva all’unanimità. PRESIDENTE: Comunica che la prossima seduta è convocata per il martedì successivo, giorno 12 dicembre, dalle ore 12 con voto finale alle ore 15,30. Constatato che non vi sono obiezioni toglie la seduta. I LAVORI TERMINANO ALLE ORE 2,39 DEL 7 DICEMBRE 2006. 2 Il testo dell’ordine del giorno è riportato nell’allegato A. 6 dicembre 2006