La deriva dei continenti All’inizio del 1900 lo scienziato Alfred Wegrner elaborò la teoria della deriva dei continenti: secondo tale ipotesi fino a 200 milioni di anni fa, i continenti erano uniti in un’unica massa galleggiante sul mantello, un supercontinente. Le PROVE A SOSTEGNO della teoria di Wegrner sono: la linea della costa africana occidentale corrisponde perfettamente a quella della costa americana orientale corrispondenze precise sul tipo di rocce presenti nei 2 continenti presenze di fossili di piante e animali delle stessi specie in entrambi i continenti. Pangea = continenti in un unico blocco Panthalassa =unico oceano che circonda la Pangea …L’espansione dei fondali oceanici… Perché la teoria di Wegner venisse presa in considerazione dagli scienziati furono importanti le NUOVE SCOPERTE - ed osservazioni: Con l’utilizzo di sismografi sono state costruite carte con la distribuzione di terremoti e vulcani nel mondo. Si è visto che terremoti e vulcani si trovano in prevalenza nelle stesse fasce lunghe e strette e si è notato che anche le principali catene montuose e le isole occupano le stesse zone. - Con l’utilizzo di navi muniti di ecoscandagli (ultrasuoni) è stata studiata la profondità dei fondi marini: sono state scoperte le dorsali, lunghe catene montuose sottomarine. Le dorsali sono lunghe catene montuose sul fondo degli oceani che si estendono negli oceani Atlantico, Indiano, Antartico, Pacifico. Sono percorse al centro da una frattura che è una spaccatura di tutta la crosta terrestre, attraverso le quali fuoriesce magma fuso che da origine a nuova crosta terrestre, depositandosi sulle pareti delle dorsali e determinando l’espansione dei fondali oceanici. Le dorsali non sono rettilinee per tutta la loro lunghezza, ma hanno l’aspetto di linee spezzate, interrotte da fratture trasversali (faglie trasformi), che spostano lateralmente i segmenti di dorsale, che appaiono così non perfettamente allineati. 1 La teoria della tettonica a placche Secondo la teoria della tettonica a placche la litosfera è costituita da tanti grossi frammenti, chiamati placche o zolle, che si muovono spostandosi le une rispetto le altre. I margini delle placche sono interessati da intensa attività sismica e vulcanica. Le placche sono in continuo movimento, spinte de correnti convettive dell'astenosfera. Placche o zolle: zone delle terre abbastanza tranquille del punto di visto geologico. La linea di confine tra le zolle corrispondi alle regioni instabili, cioè zone dove viene una maggiore attività sismiche e vulcaniche. I movimenti delle placche La litosfera è costituita da almeno 22 placche, di cui 6 sono le principali. Le placche "navigano" sospinte dai movimenti convettivi dell'astenofera sulla quale "galleggiano". I margini tra due placche, per effetto dei movimenti convettivi dell'astenosfera, possono: 1) scorrere lateralmente (margini trasformi) 2) allontanarsi (margini divergenti) 3) avvicinarsi (margini convergenti) 1) Margini trasformi (vedi disegno pag. 129): detto anche conservativo perché non si crea né distrugge crosta terrestre, infatti i margini delle placche scorrono lateralmente e in direzioni opposte, per cui sono sottoposti a forti tensioni che generano terremoti. In superficie i margini di questi placche possono evidenziarsi come frattura chiamata faglia ( es. faglia di san Andrea, in California). - NO VULCANI - 2) Margini divergenti (vedi disegno pag. 129): detto anche costruttivo perchè viene costruita in tal punto nuova crosta oceanica. Se due placche si allontanano, la litosfera si assottiglia e si frattura, consentendola risalita dei materiali fusi dell'astenosfera, che si solidificano formando nuova crosta: è quanto si verifica nelle dorsali oceaniche dove la formazione di nuova crosta determina l'espansione dei fondali oceanici e di conseguenza l'allontanamento, la deriva dei continenti 3) Margini convergenti (vedi disegni pag. 130): detto anche distruttivo perchè viene distrutta crosta terrestre. Se due placche si avvicinano i margini tendono a sovrapporsi e la 2 placca più pesante finisce sotto quella più leggera e sprofonda nel mantello fino a fondere per l'elevata temperatura (fenomeno della subduzione) Incontro tra una placca oceanica e una placca continentale: sistema monte-fossa ………..………si forma una catena montuosa costiera ed una fossa – SÌ VULCANI - es. la placca del Pacifico si immerge sotto la placca americana determinando la formazione di una fossa oceanica e di una catena montuosa vulcanica, la cordigliera della Ande Incontro tra due placche oceaniche: sistema arco-fossa arco insulare - SÌ VULCANI si forma una fossa e un - es. isole indonesiane e arcipelago giapponese Incontro tra due placche continentali: orogenesi non si verifica subduzione perché entrambe le placche sono leggere. Le masse rocciose si ripiegano sollevandosi a formare una catena montuosa - NO VULCANI - es. Himalaya 3