CENTRI STORICI Provincia Teramo Come arrivare A24/A25/A14

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PINETO
MUTIGNANO
CENTRI
STORICI
Provincia
Teramo
Come arrivare
A24/A25/A14 RM-PE uscita Pescara Nord/ proseguire in direzione Montesilvano Marina/
Pineto
da Napoli: A1 NA-RM uscita Caianello/ seguire indicazioni per Castel di Sangro/
Roccaraso/ Sulmona/ A25 direzione Pescara/ A14 uscita Pescara Nord/ proseguire in
direzione Montesilvano Marina/ Pineto
Emergenze culturali
Chiesa di S. Ilario (già di S. Silvestro)
La chiesa venne edificata in età medioevale in onore di S. Silvestro papa. Tracce
di tali antiche origini sono ravvisabili nelle lastre d’ambone a rilievi che è
possibile distinguere nella cortina muraria della facciata.
Nel 1350 la chiesa fu ricostruita ed ampliata; risalgono a tale periodo la facciata e
la parte bassa del campanile che, in maniera inusuale, si erge al centro di essa. Il
portale, dal semplice profilo ad arco a tutto sesto, è chiuso da battenti lignei
donati alla metà del Quattrocento dal duca di Atri Giosia I e che ritraggono, nella
lunetta, la figura di S. Silvestro e, su di un’anta, il pellicano, animale-simbolo del
sacrificio eucaristico di Cristo.
Verso la fine del secolo Andrea Matteo III, duca di Atri, commissionò il
completamento della facciata, tuttavia, a causa di una sommossa popolare,
interruppe il finanziamento ed il campanile rimase incompleto.
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Fig. 1 – Chiesa di S. Ilario (foto tratta da www.viaggioinabruzzo.it)
Nel corso del Quattrocento per contrastare lo spopolamento del borgo i duchi
favorirono il trasferimento di Croati, i quali introdussero il culto di Sant’Ilario;
nel corso del secolo successivo il santo divenne il patrono di Mutignano con la
conseguente nuova titolazione della chiesa madre.
A coronare il nuovo culto fu il trasferimento delle spoglie di Sant’Ilario da Roma
a Mutignano, che avvenne nel 1682 per interessamento del duca di Atri
Giangirolamo.
All’interno, la chiesa presenta un impianto a navata unica dalla veste decorativa
di gusto tardo barocco, realizzata a partire dal 1729 per volere del duca Troiano.
Visitandola si scoprono diverse importanti opere, prima fra tutte la pala di S.
Silvestro realizzata intorno al 1470 da Andrea De Litio, il più importante pittore
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del rinascimento abruzzese, dietro la committenza del duca Giulio Antonio
(1421- 1481). La tavola venne eseguita dal De Litio subito dopo la realizzazione
del famoso ciclo di affreschi del duomo di Atri e, possiamo supporre,
direttamente a Mutignano, dal momento che si conservano documenti in cui si
ricorda l’acquisto da parte del pittore nel 1454 di una vigna con casolare in paese,
veduta nel 1472 e di nuovo ricomprata nel 1473.
La pala raffigura al centro S. Silvestro papa ritratto seduto, con ricchi paramenti,
la tiara ed il pastorale. Per i lineamenti del volto, severo e autorevole, il pittore si
sarebbe ispirato alle sembianze del vescovo Antonio Probi, già ritratto due volte
nel ciclo di affreschi della cattedrale di Atri.
Ai lati sono raffigurati episodi della vita di S. Silvestro: il miracolo del toro, il
miracolo del drago, la disputa con i rabbini, il battesimo di Costantino. Le tavole
originali sono state trafugate nel 2006 ed oggi sono sostituite da copie.
Altra pregevole opera è la croce processionale d’argento da alcuni ritenuta opera
di Nicola da Guardiagrele, che fu donata alla chiesa di Mutignano dal duca
Giosia I nel 1444.
All’interno della chiesa è possibile inoltre ammirare un affresco raffigurante la
Madonna con il Bambino tra S. Biagio e S. Riparata, realizzato in luogo di un
precedente dipinto del Quattrocento del quale sono emerse brevi tracce.
Completano l’arredo pittorico della chiesa il dipinto posto al di sopra della porta
di ingresso raffigurante il Cristo redentore del Settecento ed un Ultima cena, di
modesta fattura, del Seicento.
In sacrestia è custodita una bella tela ad olio raffigurante la Madonna con il
Bambino databile al Cinquecento ed un Madonna con Bambino tra S. Domenico,
S. Caterina ed i misteri del Rosario, realizzata nel 1749.
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Ricordiamo infine il fonte battesimale in tufo del 1631 ed il tronetto per
l’esposizione eucaristica, databile pure al XVII secolo.
Chiesa della Madonna della Consolazione (rudere)
Fig. 2 – Chiesa di S. Maria della Consolazione (foto tratta da www.gianlucaturilli.com)
La chiesa, da tempo in stato di abbandono, ha subito diversi crolli nelle strutture
e necessita di un importante intervento di recupero.
Le sue origini risalgono probabilmente al Duecento, mentre la sua prima
menzione si trova in un documento del 1408.
Divenne presto un importante centro di culto e fu dotata di un Porta Santa:
attraverso di essa i fedeli entravano nella cappella sulla cui cupola era raffigurata
ad affresco una Madonna ritenuta miracolosa.
Nel Seicento iniziò il suo abbandono ed il conseguente lento decadimento delle
sue strutture, che furono severamente danneggiate dal terremoto del 1884. Nel
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1960 la chiesa fu dichiarata inagibile e negli anni Ottanta del Novecento il
prolungato degrado ha portato al crollo del tetto e della cupola della cappella.
Auditorium ex- chiesa di S. Antonio (già S. Chiara)
E’ oggi utilizzata come Auditorium l’antica chiesa dedicata a S. Antonio ed
ancora prima a S. Chiara.
L’aspetto attuale non rivela l’origine duecentesca della chiesa che tra Trecento e
Quattrocento, passata in gestione ai Francescani, fu affiancata da un convento.
Nel 1653 la bolla di papa Innocenzo X soppresse, tra le tante, anche la comunità
francescana di Mutignano, ormai costituita da pochi frati, e la chiesa visse un
periodo di declino. Vi pose fine il duca Troiano Acquaviva d'Aragona che
finanziò a partire dal 1729 la sua ricostruzione nelle forme che ancora possiamo
ammirare.
Fig. 3 – Auditorium, ex chiesa di S. Antonio (foto di G. Lattanzi tratta da www.foto.inabruzzo.it)
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La facciata in laterizio ripropone le linee assunte dalla chiesa di S. Francesco di
Atri, realizzate dall’architetto lombardo Giovan Battista Gianni, tanto da poter
supporre sia stata realizzata dalla sua bottega; i lavori ad Atri si conclusero nel
1716 tuttavia la presenza della bottega è attestata fino al 1741.
Fig. 4 - Auditorium, ex chiesa di S. Antonio, interno (foto di G. Lattanzi tratta da www.foto.inabruzzo.it)
L’interno a navata unica è impreziosito da un raffinato decoro in stucco attribuito
alla bottega del marchigiano Lazzaro Giosafatti, che in quegli lavorava ad Atri al
completamento delle cappelle della chiesa di S. Domenico.
Gli altari laterali sono ornati da tele databili al Settecento, che raffigurano la
Madonna del Carmine con le anime del Purgatorio e la Madonna tra Santi.
L'altare maggiore, fiancheggiato dalle statue in stucco di San Pietro e San Paolo,
presenta al centro il dipinto con l’Apparizione della Madonna a S. Antonio di
Padova, riferibile al XVIII secolo.
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Chiesa Protestante
Agli inizi dell’Ottocento fu edificata una prima piccola cappella, dedicata a S.
Ilario, che nel 1843 crollò a seguito di un frana. Nel 1881 fu completamente
ricostruita in stile neogotico per il culto protestante. Presto fu abbandonata e
convertita ad uso di magazzino. L’edificio fu acquistato negli anni Quaranta del
Novecento dall’ Opcemi (Opere che le Chiese Evangelista Metodiche Anglicane)
che provvide al suo restauro. Nel 1996 fu di nuovo chiusa per l’esiguo numero di
fedeli protestanti. Nel 2010 è stata acquistata da un privato che probabilmente
trasformerà il luogo in struttura recettiva.
Informazioni
Municipio tel. 085 94971
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