valutazione di fattori predittivi di ricorso a manovre ancillari all

VALUTAZIONE DI FATTORI PREDITTIVI DI RICORSO A MANOVRE ANCILLARI
ALL’APPOSIZIONE DI PROTESI PENIENA NELLA GESTIONE DEL PZ CON
MALATTIA DI LA PEYRONIE E D.E. GRAVE.
L. Pucci, M. Carrino, R. Giannella, M. Capece, R. Riccio, G. Battaglia, G. Grimaldi, P. Fedelini
(Napoli)
Scopo del lavoro
L’impianto di protesi peniena tricomponente in pazienti affetti da I.P.P. e D.E.rappresenta una
procedura sicuramente efficace in termini di rigidità,tuttavia può da solo non essere sufficiente a
ripristinare un’asse penieno ortogrado e pertanto si rendono indispensabili manovre aggiuntive
ben codificate in chirurgia andrologica (manovra di Wilson – incisione di placca, incisione +
patch). Abbiamo rivalutato la nostra casistica degli ultimi 5 anni per determinare la presenza di
parametri clinici pre-operatori che correlino con la necessità di manovre adiuvanti e che
consentano di prevederne con elevata probabilità le caratteristiche. Tutto ciò allo scopo di
un’adeguata programmazione chirurgica e di una corretta informazione al paziente.
Materiali e metodi
Sono state rivalutate 50 procedure chirurgiche. Per 32 pazienti, di età media di 53 ± 8 anni,
sottoposti ad impianto protesico tricomponente per D.E. ed I.P.P. nel nostro ospedale, è stata
considerata la necessità di manovre correttive dell’asse penieno perché, al termine della
procedura di impianto ed al massimo gonfiaggio, residuava una curvatura maggiore del 10%.
Risultati
Dei 18 pazienti con curvatura pre-opertatoria ≤ di 30° è risultato sufficiente il solo impianto
protesico.Il 13% dei pazienti con curvatura pre-operatoria tra 31° e 45° esibiva curvatura residua
dopo gonfiaggio massimale rendendo necessaria l’incisione di placca. Solo in due pazienti è stato
necessario procedere a grafting. In questi l’angolo di recurvatum risultava essere maggiore del
60%.
Discussione
L’impianto di protesi tricomponente rappresenta una elegante soluzione terapeutica per pazienti
con I.P.P. e D.E. grave. In alcune circostanze l’impianto può non essere sufficiente ad ottenere
un’asse penieno ortogrado rendendo necessarie, qualora al massimo gonfiaggio residui una
curvatura > 10°, procedure accessorie ben codificate in chirurgia andrologica quali la manovra di
Wilson – incisione di placca, incisione + patch. Non eseguiamo mai in questi casi la manovra di
Wilson per l’elevato rischio di lesioni uretrali (metanalisi Kaplan-Meyer). In questi pazienti
utilizziamo la tecnica delle incisioni/divulsioni multiple dell’albuginea superficiale sec. Mulhall
riservando il grafting solo in caso di esposizione dell’impianto. Lo studio nasce dalla
rivalutazione della nostra casistica degli ultimi 5 anni che conta 50 procedure di impianto
protesico tricomponente per D.E. ed I.P.P. in pazienti di eta media di 53 ± 8 anni.
Conclusioni
In più del 60% dei pazienti con I.P.P. e D.E. grave è sufficiente il solo impianto protesico. Più
dell’80% dei pazienti con curvatura pre-operatoria maggiore di 45° richiede manovre chirurgiche
adiuvanti. L’angolo di recurvatum pre-operatorio alla massima rigidità consente una corretta
programmazione chirurgica ed una cristallina informazione al paziente.