Laboratorio di specializzazione professionale in prevenzione e cura educativa del disagio sociale LAVORO DI STRADA E RELAZIONE D’AIUTO Il traffico e la schiavizzazione di minori finalizzati allo sfruttamento minorile Responsabile del laboratorio: Dimitris Argiropoulos Docente: Dimitris Argiropoulos PROGRAMMA: La tratta di esseri umani non è un fenomeno nuovo ma negli ultimi dieci anni in Europa il numero dei bambini e delle bambine vittime provenienti dal sud-est europeo è cresciuto costantemente. E` una forma complessa di sfruttamento che include diversi gradi di violenza e coercizione e che rappresenta nel caso dei minori una delle peggiori forme di violazione dei loro diritti riconosciuti universalmente. Il fenomeno in Europa riguarda migliaia di minori, di entrambi i sessi, che ogni anno sono vittime di traffico volto principalmente allo sfruttamento sessuale. Tuttavia altre forme di sfruttamento e abusi quali quelli del lavoro minorile, della mendicità, delle adozioni internazionali illegali e del traffico di organi stanno chiaramente emergendo, vista la forte domanda nei paesi europei, compresa l’Italia. I Motivi del traffico dei minori e del loro sfruttamento risulta multifattoriale in una coedizione di interesse e di richieste – obblighi di sfruttamento, ma anche in una filiera consequenziale costruita con passaggi peggiorativi. La produzione e la messa in circolo della conoscenza del fenomeno del traffico dei minori risulta difficile e andrebbe rivisitata. La presenza di un’operatività sociale interdisciplinare ma soprattutto educativa con i gruppi di intervento educativo in strada, risultano un veicolo importantissimo per “agganciare” rapporti con una utenza giovane internazionale e che sia in grado di trasferire competenze, nonché metodologie operative da altri settori come quelli della riduzione del danno. L’impostazione dell’azione sociale s’incardina in tre assunti fondamentali di percorso operativo: - Si conosce in relazione (con essere) e la nostra presenza in strada diventa significativa per i saperi sul fenomeno, i contatti diretti e le relazioni di aiuto sul territorio. - S’indirizza l’azione educativa con la ricerca qualitativa: la ricerca azione – intervento; - Si valorizzano le reti di relazioni territoriali - istituzionali e di lotta alla tratta delle persone e si stabilizza una relazione interlocutrice con le organizzazioni del territorio che si occupano di inclusione. Uno dei dispositivi di affronto del traffico dei minori finalizzato allo sfruttamento sessuale è il lavoro educativo in strada, inteso come lavoro di prossimità educativa nei luoghi di prostituzione. “Le radici del lavoro di strada o sul campo, vanno probabilmente ricercate da un lato nell’antropologia urbana e nella scuola di Chicago e, dall’altro, nelle esperienze di Paulo Freire, don Milani e don Bosco …” (Mauro Croce). Il lavoro di strada chiama in causa il mondo della vita e tutte le sue implicazioni quotidiane, inoltre incrocia varie storie di vita e umanità, senza distinzioni di età, necessario per una pedagogia territoriale allargata alla partecipazione. Chiama in causa anche la prospettiva sperimentale volta a generare nei contesti di vita, variazioni - proposta di percorso attraverso incontri prodotti da operatori socio-educativi impegnati su questa tematica. Si tratta di un'altra versione di educazione che non ha a che fare solo con gli ambiti istituzionali. L’intervento dell’educatore può strutturarsi laddove il fenomeno si manifesta e, relativamente alla tratta, l’unico spazio dell’educazione è quello della strada. Accogliere la strada come campo in cui entra in azione la pedagogia, pone il bisogno di trovare le condizioni che permettano al lavoro di strada di caratterizzarsi educativamente. 1 In questo laboratorio saranno esaminati i dati e la dimensione, locale ed europea, della tratta di esseri umani ed in particolare dei minori, rivisitando le tematiche relative alle dinamiche dell’emarginazione e dell’esclusione sociale e le loro edizioni peggiorative, estreme. Le metodologie di intervento saranno presentate attraverso l’impostazione e la rivisitazione delle relazioni educative in strada come relazioni d’aiuto e come dispositivo educativo. Sarà presentato il lavoro delle educative di strada consolidate sul territorio nazionale e i loro metodi d’intervento che si caratterizzano per alcune scelte di fondo, riassumibili in queste parole chiave: L'accoglienza e l'analisi della domanda di aiuto, necessari per progettare e realizzare percorsi sociali; La filosofia riduzione del danno come linea guida degli interventi in strada e nei contesti difficili; L’impostazione e la funzionalità degli interventi di “bassa soglia”. La continuità dei rapporti capaci di operare a lungo termine; Il gruppo come luogo del processo formativo e come modalità di intervento; La prospettiva "politica" entro cui collocare la dimensione "tecnica" degli interventi; MODALITA’ DI VERIFICA: Occorre scegliere e sviluppare uno degli argomenti presentati redigendo una relazione scritta oppure una produzione multimediale. Bibliografia da consultare: - Aa. Vv., Il lavoro di comunità, Quaderni di animazione e formazione, Torino, Gruppo Abele,1996. - Aa. Vv., Il lavoro di strada, Quaderni di animazione e formazione, Torino, Gruppo Abele, 1995. - Aa. Vv., La riduzione del danno,Torino, Edizioni Gruppo Abele, 1994. - Aa. Vv., L'intervento di rete, Quaderni di animazione e formazione, Torino, Gruppo Abele, 1995. - Andrea Canevaro e Arrigo Chieregatti, La relazione di aiuto, Edizioni Carrocci, 2001. - E. Levinas, Altrimenti che essere. Al di là dell’essenza, Jaca Book, Milano, 1983. - A. Salsa, Niente. Come si vive quando manca tutto. Antropologia della povertà estrema, Sperling &Kupfer, Milano 2009. - Dimitris Argiropoulos, Il campo” Nomadi”. Il nord e il sud della periferia del quartiere accanto, In Educazione Interculturale: culture, esperienze, progetti. Numero 3. Ottobre 2008. - Dimitris Argiropoulos La mediazione socio culturale nei contesti estremi dei campi nomadi, in Africa Meditteraneo, dicembre 2010, Bologna. - Leopoldo Grosso, Per un controllo sociale “leggero” – vademecum per l’operatore di strada, Animazione Sociale, Aprile 1999 in pdf. - Zygmut Baumann, “Insicurezza nella relazione” da: Amore liquido. Sulla fragilità dei legami affettivi, 2003. - F. Folgheraiter, Tossicodipendenti riflessivi. La teoria relazionale del recovery narrata dai protagonisti, Erickson, Gardolo (TN), 2004. - Bonner Yvonne D. B., Il colore politico della relazione d’aiuto in psichiatria, Animazione Sociale Febbraio 2004 in pdf. - Lorenzo Canafoglia, La pedagogia del quotidiano, Animazione Sociale, Agosto 2006 in pdf. - Carlo Fratini, Comprendersi per comprendere, Animazione Sociale, Gennaio 2007 in pdf. - Lorenzo Camoletto, Quattro interrogativi per servizi a bassa soglia. Una "Carta" da scrivere e riscrivere al tempo della "sicurezza" –– Animazione Sociale, Maggio 2008 in pdf. - Francesco D'Angella, Roberto Camarlinghi, Pensarsi nella relazione con l'altro, Animazione Sociale, Gennaio 2008 in pdf. 2 - E. Fornero, Il crocevia della relazione interpersonale in Oltre i confini dei raves– AaVv – Ega 2011. - Carla Giacchetto e Leopoldo Grosso, La presa in carico e la relazione d’aiuto – (Università della Strada - doc grigia). - Tiziana Ciliberto, Fare Strada – La relazione con l’altro –(Università della Strada - doc grigia). - Castelli V. (ed), "Ragionare con i piedi...saperi e pratiche del lavoro di strada", Milano, Franco Angeli, 2007. - Cazzin Alessio, “Quattro frasi nel lavoro di strada con adolescenti”, Animazione Sociale, Gennaio, 1999, pp. 58-63. - CTNERHI, "I nodi da sciogliere per un futuro del lavoro di strada", Animazione Sociale, febbraio, 1995. - Di Nicola P., "Perchè leggere la società come rete", Animazione sociale, Febbraio, 1993, pp. 40-45. - Floris Franco, “Uscire dalla separatezza per riprendersi la vita”, Animazione Sociale, Giugno/Luglio, 2012, pp. 34-44. - Floris Franco, “Fare laboratorio nel quotidiano degli adolescenti”, Animazione Sociale, Giugno/Luglio, 2012, pp. 68-78. - Floris Franco, “Come possono i giovani entrare nella vita sociale?”, Animazione Sociale, Marzo, 2013, pp. 34-47. - Folgheraiter F.“Operatori sociali e lavoro di rete”, Trento, Erikson, 1991. - Palmonari Augusto, “Psicologia dell'adolescenza”, Bologna, il Mulino, 1993. - Palmonari Augusto, "Gli adolescenti", Bologna, il Mulino, 2001. - Santamaria Franco, “L'educazione di strada con i gruppi adolescenziali”, Animazione Sociale, Giugno/Luglio, 1998, pp. 31-68. 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