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Agenzia
EUROPA 1
NEWS LETTER n° 191
Anno XXXIV
27 Maggio 2008
Settimanale
(edizione italiana)
EUROPA 1
Agenzia stampa quotidiana
Indipendente d’informazioni, note, commenti
Diretta da ENNIO CREVACUORE
Reg.ne Tribunale di Genova n° 14/11-4-1975
1745
IL COMMENTACCIO
A cura di Ennio Crevacuore
MEDUGORJE, UNA SALITA DELLA MADONNA
Medugorje (Europa 1) – Chi non è mai stato a Medugorje non può comprendere come e perché,
quando si ritorna a casa, si ha già voglia di ripartire. Eppure, da qualsiasi parte si prenda l’avvio, per
raggiungere quella località santa – che un tempo era un semplice agglomerato di casette contadine –
i chilometri non sono pochi e alcuni pure disagevoli. Noi li abbiamo percorsi in camper, guidati da
un poliedrico, duttile e versatile signor Sebastiano Gioviale, veterano di questi viaggi del miracolo
pret à porter, sempre che miracolo avvenga per tutti coloro che lo pretendono. Sebastiano ci crede e
non è un fanatico… no, proprio non è il caso di chiamarlo baciapile, per la ragione che lui dal
miracolo è stato raggiunto in diretta: fulminato da qualche parte come San Paolo caduto da cavallo
sulla via di Damasco. E c’è da crederci, in quanto il buon Sebastiano, tanti anni or sono, di
professione non faceva proprio il santo…Anzi! Santo Dio – come esclama il collega Giorgio
Carbone – che piccole soddisfazioni! Poi uno si chiede ancora perché in Italia la sinistra ha perso
(gli atei, dico io, hanno perso una buona occasione per tacere, ma tant’è…).
Sebastiano ci conduce nel ventre di Medugorje, luogo non ancora riconosciuto da quella parte
ipocrita della Chiesa, ma pur tuttavia visitato con neppur tanto celata devozione da Papa Paolo II,
che per la santa Madre aveva un particolare feeling: qualcosa vorrà pur dire. A Medj ci trovi, ora, di
tutto; oltre che, naturality, la Madonnina che giornalmente appare ai veggenti; e talvolta può
apparire anche a te. Dipende. Anche la mamma di Gesù può avere i suoi impegni, e non tutti i giorni
è disposta a mostrarsi in pubblico. Ricordo che alle scuole elementari, una maestra ci insegnò
questa originale invocazione: “Ti saluto o Maria, saluta Gesù da parte mia.” Questo perché, secondo
l’insegnante, gli uomini hanno sempre da fare e quindi meglio delegare la mamma a salutarli per
noi, Suoi figli. Ma erano altri tempi: le donne lavoravano a casa, cucivano, stiravano,
rammendavano, lavavano, facevano la spesa, accudivano i figli, correggevano i compiti, rifacevano
il letto, preparavano colazione, pranzo e cena e si svegliavano alle cinque per ricominciare tutto da
capo, facevano le casalinghe, insomma. In poche parole, secondo le sessantottine, si giravano i
pollici. Dimenticavo: a quel tempo, nel ’68, le donne facevano anche i figli… Mi accorgo che sto
divagando, ma non mi allontano più di tanto dal tema Medugorje. Vicino alla chiesa anche un
Cristo in Croce lacrima dal lato di un ginocchio. Non si sa mai, ci affrettiamo tutti a raccogliere
queste lacrime (autenticamente fisiologiche, assicura la scienza, e non c’è motivo per dubitarne),
impregnando certi fazzolettini di pregiata fattura a prezzi non proprio stracciati. E sono mille i
negozietti di souvenir sorti nella cittadina, tanto che persone ritornateci dopo dieci anni, stentavano
a riconoscerla: supermercati, alberghi, ristoranti, bar, ospedale, coiffeuse, bus, taxi, polizia con
divise alla Rambo. E anche questo è un miracolo, a seconda da che angolazione lo si osservi.
Abbiamo conosciuto una simpatica famigliola di Torino (!): due giovani appena sposati che
avevano messo su una modesta trattoria; modesta anche nell’ovvia indicazione “da Nino”, però vi
suggerisco – se vi trovate a passare di lì – di andarli a trovare: si mangia bene e si spende poco,
come si ama dire a Genova. Certo, non ci troviamo sulla Croisètte di Cannes, anzi i nomi delle
strade sembrano fatti apposta per farti fare penitenza grammaticale, con tutte quelle ipsilon, icx, i
greche, i lunghe e parole mozzate; tanto che, se ricordo bene, nell’Illiria anche gli antichi Romani
dovevano ricorrere ai traduttori, perché di greco o latino, da quelle parti, se ne parlava ben poco.
L’inossidabile signor Gioviale (nomen omen) ci porta allegramente a visitare la casa della veggente
Vicka Ivankovic Mijatovic, ma oggi non c’è. Siamo portatori sani di scalogna. Pazienza, sarà per la
prossima volta. Al grido di “Alleluia” lanciato ad ogni piè sospinto da Sebastiano, ci portiamo a
vedere almeno la chiesa: perché quella c’è sempre, non si muove mai, non ha impegni, riceve tutti.
Illuminata a festa, a sera, assume caratteristiche suggestive, inesprimibili; e lì provi veramente
l’inferiority complex di fronte alla grandezza dell’Eterno e di ciò che i Suoi figli sanno fare per
lodarne la Madre. E a Medugorje hanno fatto veramente tanto. Ma bisogna esserci per apprezzarne
il valore intrinseco.
Un capitoletto a parte meriterebbe il campeggino dove abbiamo sostato per una settimana. Oltre che
a ospitare i camper il signor Zemo si dà da fare con un vinello di sua produzione, con un olio
verginello da leccarsi i baffi; ma c’è pure la grappa e il pane fresco e tante altre prelibatezze che
cucina lui: specialità bosniache alle quali ci siamo accostati con un po’ di cautela in principio; alla
fine, la componente femminile del gruppo era tutta dotata di ricette. Insomma, il vitto è buono e la
spesa è un quarto di quello che si sborserebbe in Italia. Particolare non trascurabile: dentro, si può
anche ballare e cantare. E vai!
Canti e balli a parte, un tantino di penitenza l’abbiamo dovuta fare. Abbiamo scalato una via Crucis
tutta in salita e costellata di pietrisco, pietre e massi, tutto per rendere il più disagevole e
mortificante il nostro calvario bonsai, ma nessuno di noi ha rifuggito il cimento. Anche se la equipe
giornalistica della spedizione continuava a sperare nello scoop… Ci ritorneremo? Sì, se avremo la
forza e la volontà di ritornare, bè, un piccolo miracolo ci sarebbe: quello d’essere ancora vivi.
(Ennio Crevacuore/Europa 1)
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1746
In arrivo la terza edizione
CAMPUS INTERNAZIONALE DI LINGUA RUSSA PER TURISMO E AFFARI “NUOVA
RUSSIA E NUOVA EUROPA”
Bolzano (Europa 1) - Quest’anno per la terza volta verrà proposto in Alto Adige il Campus di
Lingua russa per turismo e affari “Nuova Russia e nuova Europa”, realizzato dall’Associazione
culturale Rus’ di Bolzano con il sostegno dell’Ufficio Bilinguismo e Lingue straniere della
Provincia Autonoma di Bolzano, in collaborazione con il Consiglio di Coordinamento delle
Associazioni delle Comunità Russe in Italia (KSARSI) e l’Università Statale di San Pietroburgo.
Gli organizzatori sono spinti a continuare sia dagli entusiastici consensi ricevuti, sia dalla
consapevolezza che il reciproco interesse, tra Russia ed Italia, ma ancor più tra Russia ed Alto
Adige, si sta facendo sempre più intenso, come dimostra la partecipazione di una delegazione russa
ad alto livello ai festeggiamenti per il 110° anniversario della Casa Russa di Merano lo scorso
dicembre e la recente visita di un gruppo di imprenditori altoatesini a Mosca, a cui ha partecipato
anche il Presidente della Giunta provinciale.
Il Campus si terrà dal 29 agosto al 5 settembre 2008, questa volta presso la scuola provinciale
alberghiera “Kaiserhof” di Merano. Altre sedi saranno la Mediateca Multilingue, sempre a Merano,
e la Camera di Commercio di Bolzano.
Oltre ai corsi di russo per turismo ed affari e a quelli di metodologia dell’insegnamento della lingua
russa agli stranieri (con rilascio di certificato da parte dell’Università Statale di San Pietroburgo)
che ne costituiscono il punto focale, l’offerta del Campus si arricchisce ora di due nuove proposte:
un corso intensivo di base per chi vuole avvicinarsi alla lingua e uno specifico destinato ai bambini,
aperto sia a chi ha già qualche conoscenza, che a chi vuole imparare una nuova lingua in maniera
efficace e divertente.
Ci saranno anche incontri serali aperti a tutta la popolazione: proiezioni di film in lingua russa
presso la Mediateca multilingue di Merano e una tavola rotonda organizzata a Bolzano in
collaborazione con la Camera di Commercio.
In contemporanea l’Ufficio Bilinguismo e Lingue straniere riproporrà gli esami di certificazione
della lingua russa TRKI-TORFL.
Responsabile del programma scientifico-didattico è Natalia Fefelova dell’Università per Stranieri di
Siena e della FAO-ONU, presidente KSARSI, mentre il programma culturale è curato da Bianca
Marabini Zoeggeler, a capo dell’Associazione culturale Rus’.
L’iniziativa ha ricevuto il patrocinio dell’Ambasciata della Federazione russa in Italia.
Per informazioni: Associazione culturale Rus’ - Bianca Marabini Zoeggeler, tel./fax 0471 979328 e
335 6158588; Marina Mascher 347 0173171, e-mail [email protected], www.rus-bz.it (Europa 1)
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Benvenuti ad Italia Wave Love festival 2008!
LIVORNO, MARE, VERVE, CHEMICAL BROTHERS, ELETTRONICA, CINEMA,
LETTERATURA, COMICITA’, 144 EVENTI IN 4 GIORNI!
Livorno (Europa 1) - Quattro giorni di eventi tra musica, letteratura, cinema, fumetti… e mare! E’
così che si presenta Italia Wave a Livorno: dal 16 al 19 Luglio Chemical Brothers e Verve in
esclusiva nazionale, Gnarls Barkley, Sud Sound System, Elio e le Storie Tese, Wombats, Linea 77,
Sergent Garcia, Tricarico, Bugo, Pivot, Stereo Total, Ralf, Radici nel cemento, Paolo Benvegnù…
Ma anche Carlo Lucarelli, il Vernacoliere, Paolo Migone, lezioni di rock (e non solo) sui battelli
livornesi…
Sono solo alcuni dei 144 eventi che invaderanno la città labronica il prossimo luglio. Con la
simpatia dei livornesi e la vicinanza calamitosa del mare, quello che si preannuncia è un grande
evento internazionale, che sarà una festa per tutti coloro che parteciperanno.
Ogni giorno si comincia alle 10 del mattino presso la Rotonda d’Ardenza. Qui, il palco che al
mattino si chiama Wake up Stage e al pomeriggio Psycho Stage, ospita tutte le band vincitrici del
concorso nazionale “Italia Wave Band” e alcuni ospiti italiani e stranieri tra cui Superamazoo e
Gasparazzo. L’unica data estiva di The Ting Tings, Vanilla Sky, Mojomatics, Offlagadiscopax…
Ad aprire il mercoledì mattina proprio gli Appaloosa, band livornese lanciata dalla Fondazione
Arezzo Wave Italia nel 2002 che presenterà in anteprima alcuni brani dal nuovo album in
lavorazione. A condurre il palco e presentare i gruppi Carlo Chicco.
La musica di Wake up e Psycho Stage farà da la colonna sonora alle altre attività che si svolgono
presso la Rotonda. Qui infatti sarà possibile incontrare lo staff di Action Aid, organizzazione
internazionale indipendente impegnata nella lotta alle cause della povertà e dell’esclusione sociale
di cui Italia Wave supporta la campagna “Hunger free” sul diritto al cibo per ogni essere umano.
Nella stessa area, verso il mare, sarà possibile accedere allo spazio “Surf & Skate” dove ogni giorni
ci saranno corsi e contest di Surf, Windsurf, Bodyboard, Canoa, Fitness, Skate.
Ma la musica continua alla sera con i grandi concerti del Main Stage, che si trova all’interno dello
Stadio Comunale “A. Picchi”. È qui che ogni sera Mixo e Federica Gentile presenteranno gli ospiti
italiani e internazionali più importanti come Chemical Brothers e Verve, ma anche Vanessa de Mata
dal Brasile, Konono N°1 dal Congo, John de Leo, Saba dalla Somalia, Freshly Ground dal Sud
Africa, Deti Picasso dalla Russia.
Si accede al Main Stage solo con un biglietto o abbonamento a costo molto ridotto. Sono già attive
le prevendite per un abbonamento a prezzo promozionale di 40 Euro che sarà attivo fino al 15
Giugno, mentre dopo tale data l’abbonamento potrà subire variazioni e sarà possibile acquistare
anche l’ingresso per i singoli giorni. Tutti i dettagli sono pubblicati su www.italiawave.com
La fascia notturna di Elettrowave quest’anno raddoppia! Il palco elettronico sarà infatti attivo per
tutte le sere del festival nella bellissima Fortezza Vecchia con tre aree distinte: sala T-Rex, sala
Theatre, sala Different Beat. Ogni giorno inoltre alle dalle 16.30 si può accedere ad ingresso libero
alle installazioni della quarta edizione di Building Interactive Playgrounds, il progetto di AWI e
Arsnova Siena sull’interaction design dedicato quest’anno al tema della luce. Dalle 23,30 si accede
invece con un biglietto a 10 Euro. Tra i nomi più importanti di Elettrowave sicuramente il gradito
ritorno di Ralf, che mercoledì 16 dividerà la consolle con Lele Sacchi impegnato in un back to back
con il dj francese Jef K. Giovedì arrivano i suoni nuovi del clubbing inglese con The Whip;
l’elettronica canadese di Vincent Lemieux e Guillalme & The Cotou Dumonts; il set a 4 mani di
Painè e Fonx, in arte Maniaci dei Dischi. Venerdì 18 si passa alle sonorità rarefatte del duo Marco
Messina & Costanza, il primo ex 99 Posse. Dopo di loro Chrome Hoof e nello spazio Club un
classico: l’house minimale di Cassy e la techno live di Tobias. Infine sabato sera il theatre sarà
dominato dallo stravagante set live di Stereo Total e dalle sonorità estreme di Shrubbn !!, nuovo
progetto di Schieres e dell’elettrorocker T.Raumschmiere. Nel club spazio a Tosane insieme a
Lucio Aquilina e i greci Kreon & Lemos, in vetta a tutte le classifiche di download grazie ad una
raffinata interpretazione neoclassica del suono elettronico.
Ma la Fortezza Vecchia sede di Elettrowave non vive solo la notte. Lo spazio, estremamente
suggestivo, sarà anche sede di eventi non musicali, in particolare tutti i giorni dalle 17,30 alle 20,00
il pubblico potrà assistere a presentazioni di libri e spettacoli con ospiti di grande rilievo. Non
poteva mancare il Vernacoliere, vera Istituzione cittadina e progetto editoriale unico nel suo genere.
Mario Cardinali, il suo direttore-editore incontrerà il pubblico mercoledì 16 Luglio. Nello stesso
spazio saranno presente anche Carlo Lucarelli (sabato 19), Marco Travaglio (venerdì 17), Andrea
Satta del Tetes de Bois che assieme alla giornalista Timisoara Pinto presenterà il libro “Avanti
pop!” e Daniela Canterini che presenterà il libro “Cioioi”, un’incredibile storia di 4 musiciste
toscane che si trovano per caso nel bel mezzo della guerra in Vietnam nel 1968.
Ancora la Fortezza Vecchia sarà punto centrale di una delle innovazioni più divertenti di Italia
Wave 2008: workshop e corsi su battelli che partono dalla Fortezza e percorrono i “fossi” del
quartiere “Venezia” di Livorno. Qui, in quello che è stato ribattezzato il “Bateau Ivre” di Italia
Wave, si alterneranno docenti d’eccezione come Paolo Migone con una “conferenza buffa sul
buffo”, Carlo Lucarelli, Daniele Caluri, giornalisti e musicisti.
Proprio Caluri è anche l’autore dell’immagine di Italia Wave 2008; con il Vernacoliere e i
disegnatori di IUK (Italian Underground Komix) di Repubblica XL il fumetto si conferma anche
per quest’anno un’area di grande interesse per Italia Wave.
Così anche per il cinema: in collaborazione con Milano Film Festival ed Esterni tutte le notti dalle 1
alle 3 saranno proiettati cortometraggi sulle tematiche di follia e liberazione, sperimentazioni, esseri
animati, viaggi fuori dai miraggi.
L’appuntamento è quindi dal 16 al 19 Luglio a Livorno per una suggestiva vacanza musicale dove
la musica, il mare, l’impegno si fondono in una settimana di festival indimenticabile! (Europa 1)
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1748
MUOVERSI MEGLIO RISPETTANDO L’AMBIENTE
Roma (Europa 1 ) - MoTechEco lancia il Manifesto della mobilità sostenibile. Il documento, a cui
hanno aderito Anci (Associazione Nazionale dei Comuni italiani) e Upi (Unione province italiane),
sarà discusso e approfondito all’interno di MotechEco, importante vetrina della mobilità sostenibile,
che si terrà dal 22 al 25 maggio 2008 presso la Nuova Fiera di Roma, con il patrocinio del Comune
di Roma, della Regione Lazio e dei ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico.
Ecco i 14 punti del Manifesto:
1. Diminuire l’impatto ambientale della mobilità in ambito urbano utilizzando un approccio
integrato attraverso gli strumenti e le tecnologie disponibili;
2. Assicurare il diritto alla mobilità e all'accessibilità per tutti i cittadini favorendo in modo
particolare politiche a sostegno dei soggetti più deboli (anziani, disabili);
3. Favorire la diffusione della cultura ambientale attuando politiche di mobilità urbana quale
servizio di qualità che sappia dare risposte concrete alle esigenze del trasporto delle persone
e delle merci;
4. Definire approcci strategici innovativi e destinare le risorse disponibili al miglioramento
delle “prestazioni” delle infrastrutture a servizio dei cittadini mediante soluzioni basate sulle
tecnologie dell’infomobilità ICT, integrate con tecnologie spaziali/satellitari;
5. Disincentivare l’uso dei mezzi di mobilità ad elevato impatto ambientale e incentivare
l’utilizzo di tecnologie eco-sostenibili come l’elettrico e di carburanti ecologici
promuovendo, al contempo, lo sviluppo infrastrutturale per l’alimentazione di vetture ecocompatibili;
6. Incentivare forme di trasporto pubblico a basso impatto ambientale ed adeguate alle
specifiche urbanistiche e morfologiche dei centri urbani in ottica anti congestione e favorire
sistemi di trasporto non convenzionali (ascensori, funicolari, scale mobili);
7.
Incentivare i progetti tesi alla fluidità del traffico per garantire una mobilità costantemente
adeguata alle condizioni contingenti del traffico con particolare riguardo alla distribuzione
delle merci in aree urbane; sviluppare politiche di pricing al fine di una efficiente gestione
della domanda di mobilità di persone e cose;
8. Incentivare sistemi e politiche a favore di una mobilità alternativa: car sharing, car pooling,
bike sharing, renting, eco-driving, ecopass, parcheggi dedicati a mezzi zero emissioni
(Z.E.V) od a basso impatto, chiusure dei centri storici;
9. Promuovere progetti di urbanistica sostenibile: piste ciclabili, arredo urbano a basso impatto
ambientale e con materiali riciclati, colonnine per la ricarica elettrica, parcheggi di
interscambio, rotatorie, impianti di regolazione flessibile del traffico urbano ed autostradale
energeticamente autosufficienti;
10. Promuovere e premiare progetti e studi interdisciplinari per la gestione del traffico e per
l’abbattimento del CO2 in collaborazione con le politiche dell’ Unione Europea
11. Promuovere e premiare istituzioni locali, regionali e governative che programmino e
realizzino investimenti e progetti più virtuosi verso l’ambiente. Promuovere e premiare
aziende, prodotti e servizi di mobilità tecnologicamente rivolti all’abbattimento del CO2;
12. Promuovere e sensibilizzare contatti tra operatori del settore, istituzioni, ricercatori,
associazioni, organi di controllo e aziende al fine di definire accordi e progetti a favore
dell’ambiente e della salute;
13. Promuovere la comunicazione ambientale per la sensibilizzazione del singolo cittadino e
delle istituzioni territoriali sulla necessità di utilizzo di una mobilità sostenibile;
14. Promuovere l’istituzione della domenica ‘Eco’ con la chiusura di tutti i centri storici italiani.
Tale provvedimento non dovrà essere inteso quale limite o restrizione alla circolazione
urbana ma come occasione di una migliore vivibilità urbana e di attenzione all’ambiente.
(Europa 1)
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1749
TORNA LA MAGIA DELLE PIANTE GRASSE A BORGHETTO SANTO SPIRITO
Savona (Europa 1) - Dal 5 al 13 luglio p.v. a Borghetto Santo Spirito (SV) aprirà i battenti la sesta
ed attesa edizione di Cactus Magia, la biennale dedicata all’esposizione di piante cactacee e
succulente. L’evento è organizzato dal Comune di Borghetto Santo Spirito dal 1998.
Cactus Magia sta diventando un appuntamento di sempre maggiore interesse per appassionati e
turisti, che arrivano anche dalle altre regioni per visitarla. L’ultima edizione, dall’8 al 15 Luglio
2006, ha ottenuto un notevole successo, ben oltre le aspettative, richiamando più di 15.000
visitatori. Cactus Magia ha richiamato pubblico proveniente da tutta la Liguria e da altre regioni
italiane, soprattutto Piemonte e Lombardia.
Anche nel 2008 sarà potenziato il numero delle piante in esposizione (che nel 2006 aveva già
raggiunto la notevole cifra di 2500 esemplari).
L’evento sarà organizzato con il patrocinio della Camera di Commercio di Savona, della Provincia
di Savona e con la collaborazione delle associazioni di categoria.
L’edizione 2008 avrà un’ospite speciale: l’orchidea. Per il pubblico sarà possibile quindi acquistare
e vedere in esposizione, oltre alle piante cactacee e succulente rare e rarissime, anche diverse
varietà di pregiate e stupende orchidee.
La novità più importante quest’anno è che la Mostra uscirà dal Palazzetto dello Sport, location
utilizzata per l’esposizione, nelle vie del centro cittadino, attraverso il coinvolgimento dei
commercianti e del pubblico con la realizzazione di vetrine a tema. (Europa 1)
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A Reggio Emilia l’orchestra popolare italiana inaugura la rassegna un Po di musica
A Reggio Calabria la parco della musica jazz orchestra ospite del "Reggio top jazz festival"
DAL NORD AL SUD LE ORCHESTRE DI MUSICA PER ROMA IMPEGNATE IN DUE
GRANDI CONCERTI
Roma (Europa1) - Ambrogio Sparagna con l’Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium Parco
della Musica inaugurerà con un grande concerto “Un Po di Musica”, la più grande manifestazione
musicale mai organizzata in Italia sulle rive di un corso d’acqua.
L’evento si svolgerà il 31 maggio alle 21.30 a Boretto (Reggio Emilia).
La Sinfonia del Po, composta per l’occasione da Sparagna, sarà eseguita anche da alcune bande del
fiume. Ospiti d’eccezione saranno Simone Cristicchi, Beppe Servillo, Cristina Donà, Moni Ovadia.
Sul palco ci saranno anche i Modena City Ramblers.
Un Po di Musica si svolgerà dal 31 maggio al 28 giugno sulle rive emiliane del fiume più lungo
dItalia, con oltre 70 gli eventi fra grandi concerti, spettacoli di danza, degustazioni, mostre,
escursioni. Tra gli altri partecipanti: Daniele Silvestri, Mario Biondi, Goran Bregovich e le danze
tipiche di Missisippi, Danubio e Rio della Plata. Presenta le serate Red Ronnie. La rassegna è
organizzata dalla Regione Emilia-Romagna in collaborazione con le province di Piacenza, Parma,
Reggio Emilia e Ferrara
Nello stesso giorno la PMJO - Parco della Musica Jazz Orchestra è stata invitata ad esibirsi al
Reggio Top Jazz Festival (Reggio Calabria, Teatro Cilea, dal 29 maggio all'1 giugno, ore 20.30).
Oltre all'orchestra di Musica per Roma, sono stati invitati a questo prestigioso appuntamento i
musicisti e i gruppi più significativi secondo la rivista Musica Jazz. In quattro serate saranno
presentati tutti i vincitori del Top Jazz dell'anno. Per l'occasione la Parco della Musica Jazz
Orchestra sarà diretta da Dino Betti van der Noot (miglior compositore - arrangiatore dell'anno).
Nella formazione inedita: Marco Guidolotti, sax contralto, soprano, clarinetti e flauti, Marco Conti,
Gianni Savelli, sax tenore, soprano, clarinetti, flauti, Elvio Ghigliordini, sax baritono, clarinetto,
flauto, Fernando Brusco, Claudio Corvini,Giancarlo Ciminelli, Aldo Bassi trombe, flicorni, Mario
Corvini, Walter Fantozzi, Luca Giustozzi, Roberto Pecorelli, tromboni, euphonium, tuba, Mauro
Grossi pianoforte, Luca Pirozzi
basso elettrico, Pietro Iodice
batteria. Tra i Solisti ospiti:
Piero Bittolo Bon sassofoni, clarinetti, flauti, Matteo Corda tastiere & live electronics, Duccio
Lombardi arpa, Gianluca Alberti basso elettrico, Elio Marchesini vibrafono, marimba, percussioni.
(Massino Pasquini/Europa 1)
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Un concorso che premia la convivenza fra tradizioni e culture diverse
TARANTO CHIEDE AIUTO
Taranto (Europa 1) – Taranto, malinconicamente popolare per il maggior dissesto finanziario di
un¹amministrazione pubblica, per la presenza dell’Ilva che la attesta città con la maggiore incidenza
di tumori e di morti sul lavoro, ha necessità di riscatto. Lo scopo è la riabilitazione.
Una riabilitazione lenta ma legittima, che si manifesta nelle impercettibili e nelle importanti cose
d¹ogni giorno ad opera di ciascun abitante il quale auspica un avvenire migliore attraverso la propria
partecipazione. La casa editrice Lisi è una piccola, piccolissima realtà che insiste e resiste nel
territorio e che desidera concorrere a tale percorso, consapevole che i mutamenti si conseguono
gradualmente, senza fretta ma con convincimento. Le metamorfosi non avvengono per caso.
Con il patrocinio e il contributo della Regione Puglia, il patrocinio del Comune di Taranto, il
contributo della Provincia di Taranto, il patrocinio dell’Apt e con il contributo del Comune di
Pulsano, bandisce la prima edizione (e si spera non unica) del Premio Letterario per opere inedite
intitolato a Walmen Bruni.
Il Premio intende scoprire, pubblicare e promuovere opere di narrativa contemporanea scritte da
autori esordienti che utilizzino la lingua italiana e i suoi dialetti. Un particolare riguardo sarà
riservato a quei testi che presteranno attenzione alle questioni relative alla convivenza tra tradizioni
e culture diverse; come pure alle opere che mostreranno una spiccata ricerca espressiva. Il concorso
si impegna, inoltre, nella realizzazione di audio-libri in diversi formati (musicassette, cd, file
internet ecc.) allo scopo di permettere la maggiore diffusione delle opere premiate, in edizione
compatibile agli standard di accessibilità per ipovedenti e non vedenti. (Gian Carlo Lisi/Europa 1)
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Deriva in massima parte da immigrati clandestini
MENINGITE
Europa 1 - Gli sviluppi delle indagini sui casi di meningite in Italia sembrano confermare il ruolo
giocato da ceppi di meningococco importati. Indipendentemente da ciò, é necessario che le Regioni
seguano l'esempio del Veneto e vaccinino tutti i giovani al di sotto dei 25 anni contro il
meningococco C come nel Regno Unito. Non è ammissibile che si dica che il numero di casi di
meningite meningoccica resta invariato, perchè non è ammissibile perdere vite umane per malattie
prevenibili.
La presenza di 4 milioni di immigrati sul territorio nazionale non può più essere ignorata o
sottovalutata dalle autorità sanitarie nazionali e regionali. La circolazione in Italia di un elevato
numero
di
africani
provenienti
dalla
cosiddetta
“cintura
meningococcica”
(senegalesi,ivoriani,etiopi,somali) pone il rischio di meningite anche da meningococco A, Y e
W135. Contro i ceppi A,C,W135 ed Y esiste peraltro un vaccino, obbligatorio per i militari e i
pellegrini a La Mecca, che però conferisce un’immunità di soli 3 anni. Contro il solo meningococco
C esiste invece un vaccino coniugato che dà immunità per la vita.
Oltre alla meningite, l’impatto della presenza di immigrati sulla salute pubblica riguarda malattie
trasmesse per via alimentare, come l’epatite A e la febbre tifoide, in considerazione della presenza
di immigrati nelle cucine dei ristoranti, malattie sessualmente trasmesse; come HPV, AIDS, sifilide
e gonorrea, legate alla prostituzione e soprattutto la tubercolosi, malattia considerata debellata, ma
che sta conoscendo una significativa ripresa in tutta Europa, anche in forme antibiotico-resistenti.
Il rischio per la salute pubblica deriva in massima parte dagli immigrati clandestini che sfuggono, in
quanto tali, a ogni forma di controllo.
Pur senza alcuna forma di discriminazione e nello spirito della massima solidarietà, le autorità
nazionali e regionali devono realizzare senza indugio piani di prevenzione che prevedano controlli
sanitari alla popolazione immigrata. Tale censimento deve riguardare lo stato vaccinale, la presenza
di malattie infettive, prime fra tutte la tubercolosi in considerazione della sua possibilità di
trasmissione negli ambienti chiusi e delle difficoltà che potrebbero riscontrarsi nel suo trattamento.
Tale censimento non andrebbe solo a vantaggio della salute pubblica della popolazione italiana, ma
anche e soprattutto di quella immigrata. (Walter Pasini/Europa 1)
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Turismo all’aria aperta: un altro pianeta!
IL MOSAICO
Europa 1 - L’estate è alle porte, è il momento del maggior sforzo per il turismo italiano che deve,
ad ogni costo, ricomporre i cocci prodotti da uno sfaldamento che rischia di mettere in ginocchio
uno dei maggiori settori della nostra economia.
Guardare avanti vuol dire trovare le ragioni, ve ne sono veramente tante, per
assicurare una pronta ripresa ed anche quel balzo che è indispensabile per coniugare
due imperativi irrinunciabili, la produttività e l’occupazione.
Il settore del turismo all’aria aperta, in questo senso, vive su una sorta di pianeta:
anche se tutto è rose e fiori, le ragioni dell’ottimismo in questo caso prevalgono e di
parecchio.
Innanzi tutto non necessita di molte mediazioni, è più immediato ed è meno soggetto
alla volubilità del mercato ed alle difficoltà di un mancato ammodernamento che ci
sta facendo segnare il passo rispetto alle altre nazioni.
I campeggi esistono ed in misura notevole: manca per molti versi la
destagionalizzazione e le aperture sono troppo ridotte rispetto all’anno solare, ma
questa è una storia da affrontare separatamente.
Certo i prezzi appaiono eccessivamente fuori mercato rispetto a quelli praticati da
altre nazioni che ugualmente si affacciano sul bacino del Mediterraneo, ma la voglia
d’Italia costituisce per lo meno una valida attenuante.
Aree di sosta ne sono sorte un po’ ovunque, purtroppo con standard molto differenti
ed alcune anche con tariffe degne di una struttura cinque stelle, ma anche in questo
caso sarà il mercato a dire la sua.
Tutto sommato, dunque, l’offerta esiste ed è in grado di affrontare a pieno le
esigenze della clientela.
Quello che manca e il “sistema” cioè un’interpolazione forte tra le strutture ed il
territorio, in grado di assicurare opportunità maggiori ed anche una piena fruibilità di
quanto circonda l’area o il campeggio.
Su questo piano si gioca il futuro del turismo italiano e, soprattutto, la capacità di
quello di movimento di imporsi come fenomeno a se stante in grado non solo di fare
la differenza, ma anche di assicurare opportunità nuove anche agli altri settori.
Si assiste, in queste settimane, sull’onda della crescita dei costi e dell’inflazione, al
tentativo, soprattutto da parte dei produttori agricoli, di “accorciare” la filiera
dell’offerta e di porsi direttamente sul mercato.
Un progetto importante per le famiglie, che potrebbe anche rivelarsi strategico per il
turismo.
Si tratta infatti, come già avvenuto in migliaia di strutture agrituristiche, di porre il
territorio, con le sue produzioni, a diretto contatto col cittadino, con quello che nella
località risiede, ma anche con quello che vi ci si trova per turismo e tempo libero.
Si tratta di un tentativo importantissimo, anche perché la grande ricchezza dell’Italia
è proprio il suo territorio e la sua straordinaria bellezza oltre che la grande capacità
di imporsi con prodotti di eccellenza in grado di fare la differenza e di attrarre fette
di mercato.
Toscana e Piemonte, ma anche Puglia, Umbria ed Abruzzo da tempo hanno avviato
progetti che tentano di aprire al turismo un settore, quello agricolo, per molti versi
rimasto ai margini se non fagocitato, in alcuni casi, dall’industria della produzione
che ha abbandonato la qualità per privilegiare la quantità.
Altro settore da privilegiare è quello del volontariato costituito dalle mille mille pro
loco presenti sul territorio: un esercito di migliaia di persone che agiscono, molto
spesso in modo assolutamente gratuito, per la difesa e la promozione della tipicità
del territorio.
E’ il caso di aiutare questo settore e queste persone a crescere, immaginando
provvedimenti legislativi che aiutino la tutela di un patrimonio culturale,
folkloristico ed eno gastronomico di assoluta importanza.
Mettere insieme il territorio e l’offerta turistica, appare, in questo senso, come la
grande scommessa dei prossimi anni, e anche come l’unica strada percorribile in
grado di aiutare il turismo a riprendersi quel ruolo che anni di follia, hanno
penalizzato a favore di altre nazioni, sicuramente dimostratesi maggiormente in
grado di comprendere le esigenze dei fruitori, adeguandosi in modo completo e
intelligente.
Ecco perché sono convinto che il turismo all’aria aperta possa rappresentare un
valido elemento per aiutare tutto il settore turistico a riprendersi e ad invertire la
tendenza: perché ha meno necessità di strutture, perché è più a contatto col territorio,
perché è più vicino alle esigenze reali dei cittadini che abitano il nostro Continente e
che da sempre hanno nell’Italia un punto di riferimento.
Certo occorre molta serietà ed anche capacità di colpire con durezza quanti decidono
di “fare i furbi”: chi degrada il territorio o “tarocca” i prodotti alimentari danneggia
tutto il settore e di questo deve essere ritenuto responsabile.
Vi sono validi fondamenti per essere ottimisti e per pensare con positività al futuro,
a patto che si decida finalmente di operare con convinzione la scelta del sistema
turistico integrato e si voglia privilegiare il territorio nella sua interezza.
Al di là di situazioni contingenti, il nostro Paese è in grado di dare risposte eccellenti
alle richieste italiane e straniere per la prossima estate, ma bisogna avere il coraggio
di affrontare la realtà in modo esaustivo e completo.
Prendere i cocci e ricomporli e ricostruire il mosaico rappresenta un dovere al quale
non si può venire meno.
Alla fine il risultato sarà eccellente! (Beppe Tassone/Europa 1)
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PER OGNI SERVIZIO RIPRESO CITARE LA FONTE EUROPA 1 E L’AUTORE
1754
AL GIORNALISTA GIACOMO CESARIO IL “PREMIO DELLA PACE”
Taranto (Europa 1) – Il premio giornalistico sul tema “Se vuoi la pace lavora per la giustizia”,
istituito dal Centro di cultura SS. Croce di Taranto, è stato vinto da Giacomo Cesario, fondatore e
responsabile della rivista Europa 2000, per l’articolo “Costruire la pace nella verità”. Un
riconoscimento – si legge nella motivazione del premio – alle qualità professionali ma, soprattutto
umane di Giacomo Cesario, calabrese di Cellara in provincia di Cosenza. Per don Angelo Mele,
vera anima di questo premio, giunto alla 35^ edizione, Cesario possiede i requisiti per meritarselo:
oltre all’impegno nella promozione della pace, una passione per questo mestiere unita all’umiltà
nello svolgerlo. Dopo l’introduzione a cura dell’ufficio per le comunicazioni sociali, è seguito il
saluto del dott. Alfengo Carducci, a nome del Centro di cultura SS. Croce e il discorso
dell’Arcivescovo di Taranto, S.E. Benigno Papa. Il premio si è svolto con il patrocinio
dell’Amministrazione provinciale. Giacomo Cesario è giornalista dal 1984 e collabora a varie
testate, con articoli riguardanti di preferenza il mondo cattolico e vaticano, essendo accreditato
presso la Sala Stampa della Santa Sede. (Red. Europa 1)
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PER OGNI SERVIZIO RIPRESO CITARE LA FONTE EUROPA 1 E L’AUTORE
PENNE ALL’ARRABBIATA
(Europa 1) Con questa rubrica riprendiamo le lettere che pervengono alla nostra agenzia, oltre a quelle
più significative pubblicate sulle testate che ci giungono in cambio. E’ fuor di dubbio che si tratta di lettori
che scrivono da dio: forse meglio di noi che lo facciamo per mestiere…
In merito al pezzo “Rifiuti Campani…in aria” (Europa 1 – 1732/N.L.189) del giornalista Beppe
Tassone (di Cuneo), un altro ns. collaboratore – Ermanno Giamberini di Portici che, fra l’altro è
anche direttore vicario dell’agenzia – ha inteso replicare energicamente, e ce lo fa sapere tramite
la sottostante e-mail; che pubblichiamo con piacere, nella piena consapevolezza che ciò aprirà un
dibattito, mica da poco, circa un problema che sta a cuore di tutti, non solo ai napoletani, ma pure
alla totalità degli italiani.
Gentile Direttore, a proposito di “Rifiuti Campani”, a firma del sig. Tassone che non ho il piacere di
conoscere, ma che ho il sospetto non sia propriamente campano e che abbia una insufficiente
dimestichezza con le nostre zone… Soprattutto ho la certezza che il suo articolo sia frutto di
osservazioni prevalentemente ‘da scrivania’ piuttosto che il risultato di un lavoro d’inchiesta. Mal
comune mezzo gaudio, potremmo dire, visto che nel nostro paese il giornalismo che va a fondo ai
problemi, alla ricerca di spiegazioni e verità, ha lasciato da tempo il passo – salvo rare eccezioni –
ad una forma di pubblicismo di corte che tende a privilegiare tesi pre-costituite, con il supporto di
fatti troppo spesso approssimativi. Evito di entrare nel merito del problema, ma mi limito a dire che
in questi mesi sul problema della “munnezza” (che esiste da più di dieci anni, che ha attraversato in
maniera trasversale governi locali e nazionali di destra e di sinistra, nella generale distrazione ma
che, chissà perché, è tornato d’attualità in campagna elettorale…) ho letto e sentito tante e tali
fesserie che sono forse più disgustato da queste ultime che dal fetore dei sacchetti. Che, per inciso,
nel mio comune (Portici, periferia est di Napoli) non abbiamo mai avuto, grazie ad una giunta
efficiente. Che non è la sola ad esserci riuscita.
Sulla mozzarella, che sembra tanto turbare il sig. Tassone, posso ad esempio citare il fatto che i
caseifici sottoposti ad analisi con esito positivo alla diossina, non sono associati al famoso
consorzio “mozzarella di bufala campana”. Famoso questo per chi conosca anche solo un po’ la
mozzarella e sappia cosa sia. Mi sembra poi strano che il turbamento del sig. Tassone, legato
all’equazione “immagine campana=immagine italiana”, non risenta di un danno d’immagine non
meno grave ed inquietante e non campano, legato ai produttori di vini lombardo-veneti che
commercializzavano dell’ottimo vino, che tutto conteneva fuorché mosto.
Il guaio è che, come ho compreso da tempo, è più facile sbattere il mostro in prima pagina, se il
mostro è la regione Campania o le sue città; perché i luoghi comuni che accompagnano la nostra
terra, nella visione limitata e imprecisa di chi conosce poco di questa realtà, ci trovano abbondanti
conferme. E forse anche perché fa sentire più tranquilli i vari “sigg. tassone”, nostri connazionali
(possiamo ancora definirci così?????) ai quali piace forse pensare che i mali del paese siano
prevalentemente concentrati nella parte “di sotto”. In seguito forse ad una forza di gravità?
(Ermanno Giamberini/Portici (NA)
E a proposito del lancio 1732, ancora un’email di un altro collega…
Caro Crevacuore, a proposito (o a sproposito?!) del 1732 dal titolo “Insieme possiamo farcela”, pur
trovandomi d’accordo per alcuni punti con quanto asserito dal collega Beppe Tassone (che, per
inciso, stimo ed apprezzo per le sue battaglie a favore dell’immagine del “Bel Paese” e del plein air
in particolare), mi trovo in specifico disaccordo col suo articolo. Infatti Beppe non ha saputo (o
voluto?) rispondersi ad alcune tematiche fondamentali. Una su tutte: non si è mai chiesto, per
esempio, per quale ragione la giunta partenopea, proprio alla vigilia delle elezioni (che avrebbero
potuto riconfermarla), abbia fatto poco o nulla per rimuovere in maniera radicale i rifiuti?..
Purtroppo – e mi duole dirlo – c’è una risposta a quel maledetto disagio, a quella indolenza, a
quell’inerzia nell’agire: è una malattia che si chiama Camorra, difficile da resecare, da estirpare,
perché le sue radici affondano nel medioevo. Se il governo Berlusconi ce la farà, si prenderà i
complimenti di solo tre quarti della popolazione campana, ma non la quarta fetta costituita da
camorristi e da chi impunemente li continua a sostenere a tutti i livelli. Una mafia che continuerà a
combatterlo e a mettergli i bastoni fra le ruote, come del resto fa con noi giornalisti da tempo
immemorabile. Vorrei sbagliarmi, ma l’esperienza mi ha insegnato a vedere il bicchiere “mezzo
vuoto”. Prego Dio perché non sia così anche questa volta. (Lettera firmata/Napoli)
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IL RISTORANTE DELLA SETTIMANA
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