Soluzioni Esercizi capitolo 23 Esercizi sul testo. 1) a. C aumenta; b. I aumenta; c. C aumenta, I diminuisce; d: C aumenta; e. G aumenta; f. C aumenta, NX diminuisce; g. I aumenta. 5) a) (6738-6343)/6343 x 100=6.2% (oppure (nuova ed.) (9873-9269)/9269 x 100=…….) b) (126-124)/124 x 100 = 1.6% (oppure (118-113)/113 x 100=….) c) 6343/(124/100)=5115 (9269/(113/100))=…….. d) 6738/(126/100)=5348 (9873/(118/100))=……. e) (5348-5115)/5115 x 100=4.6% (crescita del PIL reale) oppure…………………… f) la crescita del PIL nominale è superiore a quella del PIL reale a causa dell’inflazione 6) Gli economisti ignorano l’aumento nel reddito dovuto all’aumento dei prezzi, perché, sebbene il reddito sia più alto, sono più alti anche i prezzi dei beni e servizi che gli individui comprano. Quindi si preferisce guardare al PIL reale piuttosto che a quello nominale. 9) Bisogna sapere se i prezzi dei beni che compra sono aumentati più o meno di quelli dei beni che vende. 10) Le popolazioni dei due paesi sono molto diverse. Una misura migliore del benessere economico sarebbe il PIL pro-capite. ESERCIZIO AGGIUNTIVO Completate la seguente tabella: Anno PIL nominale PIL reale deflatore del PIL 1 100 100 100 2 120 100 120 3 150 125 120 a) L’anno 1, perché il deflatore=100 b) I prezzi sono aumentati del 20% (il deflatore è aumentato) e il PIL reale è rimasto uguale c) I prezzi sono rimasti invariati (il deflatore è lo stesso), l’output reale è aumentato del 25%. 1 Nel capitolo 23 1) Si considera che il reddito totale di un’economia è uguale alla spesa totale 2) Si considera il modo in cui il prodotto interno lordo (PIL) viene definito e calcolato 3) Si considera il modo in cui il PIL è composto 4) Si considera la distinzione tra PIL nominale e PIL reale 5) Si considera l’attendibilità del PIL come misura del benessere economico questo dovrebbe servire a: 1) Dimostrare il motivo per cui il reddito = spesa = produzione 2) Spiegare il significato dei termini nella definizione di PIL 3) Definire consumo, investimento, acquisti pubblici e esportazioni nette 4) Calcolare il PIL reale e quello nominale utilizzando i prezzi correnti e dell’anno base 5) Elencare alcuni fattori che migliorano il benessere ma non vengono rilevati dal PIL 2 E’ utile notare che: 1. Il PIL misura la produzione. Quando si misura il PIL si deve ricordare del fatto che si sta misurando la produzione in un periodo di tempo. In questo modo, è possibile tenere conto in modo corretto di tipi di produzione insoliti. Ad esempio: Come misurare la produzione di una nave la cui costruzione prende tre anni e che viene venduta il terzo anno? Come logico, si conta la parte della nave che è stata completata ogni anno e la si inserisce nel PIL di quell’anno. Se si contasse l’intera nave nell’anno in cui è stata venduta, si sarebbe sovrastimato il PIL nel terzo anno e sottostimato il PIL nei primi due anni. Allo stesso modo, se una casa viene costruita in un anno ma venduta per la prima volta solo in quello successivo, dovremmo tenerne conto durante il primo anno, perché quello è il periodo in cui è stata prodotta. E’ come se il costruttore avesse “comprato” la casa finita il primo anno e l’avesse aggiunta alle proprie scorte. Mentre in generale si vogliono contare solo i beni e servizi finali, si conta invece la produzione di beni intermedi che non sono stati utilizzati durante il periodo ma sono stati aggiunti alle scorte, perché tale produzione non sarebbe altrimenti rilevata contando tutti i beni finali. 2. Il PIL non include tutte le spese. Abbiamo visto che possiamo misurare il PIL sommando le spese per beni e servizi (Y = C + I + G + NX). Non bisogna tuttavia dimenticare “per i beni e servizi finali”, e contare tutte le spese. Infatti, se si includono le spese per beni di seconda mano, azioni e titoli, o trasferimenti pubblici, si ottiene un valore molto alto, che non è il PIL. Il valore monetario delle transazioni di un’economia è enorme, e molte volte più grande di quello del PIL. 3 3. I beni intermedi e finali sono distinti. I beni intermedi sono beni che vengono prodotti da un’azienda per essere utilizzati da un’altra azienda I beni finali vengono venduti all’utilizzatore finale. Il PIL include solo il valore dei beni e servizi finali, perché il valore dei beni intermedi è pienamente incluso nel prezzo del bene o servizio finale. Se si include il valore della produzione intermedia nel PIL, si contano due volte i beni intermedi. Quali sono i beni finali e quali quelli intermedi? Ad esempio, uno pneumatico è un bene intermedio o finale? Dipende da chi l’ha comprato. Se l’ha comprato la Fiat, è un bene intermedio, perché la Fiat lo metterà su un’auto e la venderà. Se è comprato da un consumatore, è un bene finale e va contato nel PIL. Quindi, non si può fare un elenco dei beni che sono intermedi e finali senza conoscere l’acquirente. 4. I confronti di PIL tra paesi e nel tempo possono essere distorti. Si deve essere cauti quando si confrontano i PIL di paese con diverso tasso di sviluppo di mercato, e quando si confronta il PIL in lunghi periodo di tempo per uno stesso paese. Il PIL esclude infatti la maggior parte di attività non di mercato. Chiaramente, una più ampia proporzione della produzione dei paesi meno sviluppati è produzione familiare. Dal momento che queste attività non sono transazioni di mercato, non vengono contate in questi paesi, o in periodi in cui il mercato nelle nazioni industrializzate non era ampiamente sviluppato. Ciò risulta in un PIL ancora più basso. 5. Il PIL è anche il VALORE AGGIUNTO totale di tutte le attività produttive del sistema economico. Il PIL è il valore totale dei beni e servizi finali prodotti. Molti beni vengono prodotti per stadi: le materie 4 prime vengono trasformate da un'impresa in semilavorati, i quali vengono poi venduti a un'altra impresa per la lavorazione finale. Come si devono considerare tali prodotti quando calcoliamo il PIL? Esempio: un allevatore vende 1/2 chilo di carne a McDonald's per 1 euro, e McDonald's vende l'hamburger a 2 euro. Il PIL dovrà includere sia la carne sia l'hamburger (3 euro) o solo l'hamburger (2 euro) ? Il PIL include solo il valore dei beni finali, quindi solo l'hamburger. Un modo per calcolare il valore di tutti i beni e servizi finali è quello di sommare i valori aggiunti ai diversi stadi di produzione. Il VALORE AGGIUNTO di un'impresa è dato dal valore della produzione di quell'impresa meno il valore dei beni intermedi che essa ha acquistato. Nell'esempio precedente, il valore aggiunto dell'allevatore è 1 euro (supponendo che egli non abbia acquistato beni intermedi), mentre il valore aggiunto di McDonald's è pari a 2-1=1 euro. Per l'economia nel suo complesso, la somma di tutti i valori aggiunti sarà necessariamente uguale al valore di mercato di tutti i beni e servizi finali prodotti (nell’esempio = 1 + 1 = 2). Quindi, il PIL è anche il valore aggiunto totale di tutte le imprese del sistema economico. 5