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Comunicato stampa
IL CANIO DI LAVIA É ZINGARO. FRANCESCO ANILE ANCORA IN SCENA AL REGIO DI TORINO.
«ROTTI DENTRO, COSÌ CI HA VOLUTI IL REGISTA GABRIELE LAVIA, IN UN ALLESTIMENTO ESSENZIALE ED
EFFICACE, AMBIENTATO NON PIÙ A METÀ OTTOCENTO, COME DA LIBRETTO ORIGINALE, MA TRA LE
ROVINE DI UNA QUALUNQUE PERIFERIA ITALIANA DEVASTATA DALLA GUERRA ».
Nuova esperienza scenica del tenore Francesco Anile nel ruolo di Canio per il nuovo allestimento e
messinscena di "Pagliacci" del regista e attore Gabriele Lavia al Teatro Regio di Torino.
Il dramma in due atti di Ruggero Leoncavallo, manifesto del verismo lirico, ha visto il tenore di origini
calabresi, ma di fama internazionale, vestire i panni di un «Canio zingaro, arruffato e dal trucco in
disordine».
«Abbandonati, rotti dentro, sventrati, come le rovine del dopoguerra così sono gli animi dei personaggi di
Pagliacci riletti e voluti dal regista e attore Gabriele Lavia ». - Dice Francesco Anile, in scena per quattro
delle repliche del Regio, e continua - «Nedda abbandonata e orfana, senza famiglia, viene accolta dal
commediante Canio, molto più vecchio di lei e lui sa che non sarà mai amore ma forse pietà, un divario
generazionale sempre più percepito con il passare del tempo, ma mai accettato che fa crescere la gelosia
del protagonista e che lo porterà all´ uxoricidio; un Tonio che il regista ha voluto bello e giovane ma con il
solo difetto di essere gobbo».
Un doppio omicidio – femminicidio per la prima opera lirica verista dal forte impatto scenico che permette
allo spettatore di entrare subito nelle macerie dell´animo, indagando sentimenti collettivi, e individuali,
spezzati che si trasformano in tragedia.
Una rilettura a tratti da cinema neorealista amplificata dalla struttura stessa dell´opera in cui il metateatro
fornisce elementi di dialogo tra personaggi, commedianti e pubblico. La folla sul palco è lo stesso
spettatore in sala.
«Sono stato molte volte Canio – dice ancora Anile- ogni volta che presto la voce e vesto questa giubba
entro nella complessità dell´opera di Leoncavallo. Il nuovo allestimento di Lavia mi ha permesso di fare
una nuova indagine introspettiva del personaggio. Aggiungo, come detto piú volte, che “Pagliacci”, così
realista da non andare purtroppo fuori tempo è talmente vicino alle vicende della cronaca che può essere
oggi assunto come manifesto di denuncia permettendo al mondo dell´opera lirica di farsi prossimitá
sociale nella sensibilizzazione contro la violenza sulle donne».
Ancora una replica al Regio per Francesco Anile nel ruolo di Canio mercoledì 18 gennaio 2017 nel cast
che vede la regia di Gabriele Lavia, la direzione di Nicola Luisotti, l´orchestra e Coro del Teatro Regio e il
Coro di voci bianche del Teatro Regio e del Conservatorio “G. Verdi” diretti dal Maestro Claudio Fenoglio
e le scenografie di Paolo Ventura.
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Torino 16.01.2017
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