Eratostene di Cirene

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Eratostene di Cirene
Scienziato greco (275 a.C.-195
a.C. circa), di grandissima dottrina
come matematico, filosofo, poeta,
astronomo, critico letterario, geografo,
grammatico e cronologo. Studiò prima
con Callimaco, poi ad Atene sotto il
governo di Arcesilao ed egli si
considerava “philologos”, il cui
significato è “Amore per lo studio”.
Nel 245 a.C. fu chiamato da Tolomeo
Evergete III, a dirigere la Biblioteca
d’Alessandria d’Egitto succedendo ad
Apollonio Rodio.
Scrisse moltissime opere; tra le più celebri quelle di matematica nelle quali
inventò uno strumento per risolvere i problemi della duplicazione del cubo e un
metodo detto “Crivello d’Eratostene” o “Mesolabio” per la ricerca dei numeri primi
(numeri che sono divisibili soltanto per se stessi e per uno).
La tecnica usata dal Crivello
prevede di prendere i numeri naturali 1,
2, 3, 4…e così via, e incominciare a
cancellare dapprima tutti i numeri
multipli di 2, di 3, di 5, di 7, di 11
eccetera.
Fino ad oggi non si conosce un
sistema meno faticoso.
Sembra che anche l’anno bisestile sia
stato inventato da Eratostene, che inserì
nel Calendario egiziano un giorno in
più ogni quattro anni.
Eratostene riuscì a misurare anche l’inclinazione dell’eclittica (orbita tracciata
dalla Terra nel suo moto intorno al Sole nel corso di un anno) e creò un Catalogo
(oggi perduto) contenente la descrizione di 675 stelle fisse.
Si occupò di cronologia mettendo in ordine le date della storia politica e
letteraria e compilò una lista dei vincitori delle Olimpiadi. Scrisse dei Poemetti Epici
e un’elegia (forma poetica), Erigone, molto apprezzata dalle critiche letterarie
antiche.
Come geografo tentò di calcolare le dimensioni del globo terrestre con una
Scafe (strumento a forma di emisfera cava graduata con infisso al centro uno stilo),
misurando l’arco intercedente fra Siene (Assuan) e Alessandria; Siene, trovandosi sul
tropico del Cancro, aveva, a mezzogiorno del giorno del solstizio estivo il sole allo
zenit, precisamente nel 21 Giugno del 230.
Eratostene misurò per mezzo di uno strumento, lo gnomone (un’asta
variamente inclinata la cui ombra proiettata su un piano consente di stabilire la
posizione del sole, e quindi l’ora del giorno), da lui inventato o adottato,
l’inclinazione che in quello stesso momento avevano i raggi solari ad Alessandria e la
determinò in 7 gradi e un quinto. Dopo queste celebri opere ne scrisse altre: la
geografia, divisa in 3 libri, dove egli gettava le basi di una geografia matematica e
una fisica generale, poi costruì una carta originale di tutto il mondo conosciuto,
utilizzando, dopo sagace vaglio, tutte le conoscenze e le notizie più recenti che si
possedevano ad Alessandria. L’ultima parte del terzo libro, conteneva una breve
descrizione di tutto il mondo.
Eratostene godette larghissima rinomanza tra i posteri (per quanto gli
mancassero oppositori). Dai moderni venne considerato come il massimo geografo
dell’età classica. Divenne cieco nella vecchiaia e volle, di sua volontà, lasciarsi
morire di fame.
Ricerca a cura di:
Martina e Marcella Mavaro
Giulia Montalbano
Giulia Rinaudi
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