Pensieri 87
La grandezza suprema del cristianesimo viene dal fatto che esso non cerca un rimedio
soprannaturale contro la sofferenza, ma un impiego soprannaturale della sofferenza (S.
Weil).
La santità è proposta a tutti, grandi e piccoli, uomini e donne; è proposta come realmente
possibile. Anzi, come doverosa. La santità è per tutti (Paolo VI, papa).
Su questa terra ci sarebbe un posto dignitoso per tutti gli uomini se le nostre mani fossero
meno egoiste e rapaci, se i nostri piedi non pestassero più terra di quella che è necessaria
(P. Mazzolari).
Solo la vita eterna è importante. Il cristiano è al mondo per dire questa parola. Solo la
speranza di non morire giustifica l’esistenza della Chiesa e la predicazione del Vangelo (L.
Accattoli).
Se la risurrezione di Cristo è vera (come lo è) e se è vera l’intera rivelazione cristiana
antica e neotestamentaria (come lo è), allora i fatti della storia umana vanno visti nella
stessa luce nella quale Cristo li ha veduti quando, sulla strada di Emmaus, spiegava le
Scritture ai discepoli non credenti, rattristati e disattenti (G. La Pira).
L’ateismo, escludendo Dio, esclude una meta alla vita e quindi condanna la persona a una
vita senza significato.
Seminando egoismo, si raccoglie disperazione.
Solo nel dono di sé, si fa esperienza di Dio. Nell’esperienza di Dio si illumina la vita e si
trova il motivo della fraternità e una grande pace.
Beati quelli che sanno ascoltare in profondità, perché vedranno Dio! A noi sembra
incredibile che Dio ci parli, eppure egli lo fa ininterrottamente.
Perché allora non udiamo la sua voce? Semplicemente perché non stiamo in ascolto, non
siamo sulla lunghezza d’onda della sua parola (Card. L. J. Suenens).
Senza Cristo non si capisce chi siamo e dove andiamo; non si capisce né la vita, né la
morte (B. Pascal).
Come ho scritto nell’Enciclica “Deus caritas est” (cf nn. 28-29), sui rapporti tra religione e
politica Gesù Cristo ha portato una novità sostanziale, che ha aperto il cammino verso un
mondo più umano e più libero, attraverso la distinzione e l’autonomia reciproca tra lo
Stato e la Chiesa, tra ciò che è di Cesare e ciò che è di Dio (cf Mt 22,21). La stessa libertà
religiosa, che avvertiamo come un valore universale, particolarmente necessario nel
mondo d’oggi, ha qui la sua radice storica. La Chiesa, dunque, non è e non intende essere
un agente politico. Nello stesso tempo ha un interesse profondo per il bene della comunità
politica, la cui anima è la giustizia, e le offre a un duplice livello il suo contributo specifico.
La fede cristiana, infatti, purifica la ragione e l’aiuta a essere meglio se stessa: con la sua
dottrina sociale pertanto, argomentata a partire da ciò che è conforme alla natura di ogni
essere umano, la Chiesa contribuisce a far sì che ciò che è giusto possa essere
efficacemente riconosciuto e poi anche realizzato. A tal fine sono chiaramente
indispensabili le energie morali e spirituali che consentano di anteporre le esigenze della
giustizia agli interessi personali, o di una categoria sociale, o anche di una Stato: qui di
nuovo c’è per la Chiesa uno spazio assai ampio, per radicare queste energie nelle
coscienze, alimentarle e irrobustirle. Il compito immediato di agire in ambito politico per
costruire un giusto ordine nella società non è dunque della Chiesa come tale, ma dei fedeli
laici, che operano come cittadini sotto propria responsabilità: si tratta di un compito della
più grande importanza, al quale i cristiani laici italiani sono chiamati a dedicarsi con
generosità e con coraggio, illuminati dalla fede e dal magistero della Chiesa e animati dalla
carità di Cristo (Benedetto XVI, papa, Verona 19 ottobre 2006).
Preghiera
Cantico delle creature di san Francesco d’Assisi
Altissimu, onnipotente bon Signore, Tue so' le laude, la gloria e l'honore et onne
benedictione.
Ad Te solo, Altissimo, se konfano, et nullu homo ène dignu te mentovare.
Laudato si’, mi' Signore cum tucte le Tue creature, spetialmente messor lo frate Sole, lo
qual è iorno, et allumini noi per lui. Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore: de Te,
Altissimo, porta significatione.
Laudato si', mi Signore, per sora Luna e le stelle: in celu l'ài formate clarite et pretiose et
belle.
Laudato si', mi' Signore, per frate Vento et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,
per lo quale, a le Tue creature dài sustentamento.
Laudato si', mi Signore, per sor'Acqua. la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.
Laudato si', mi Signore, per frate Focu, per lo quale ennallumini la nocte: ed ello è bello et
iocundo et robustoso et forte.
Laudato si', mi Signore, per sora nostra matre Terra, la quale ne sustenta et governa, et
produce diversi fructi con coloriti fior et herba.
Laudato si', mi Signore, per quelli che perdonano per lo Tuo amore et sostengono
infrmitate et tribulatione. Beati quelli ke 'l sosterranno in pace, ka da Te, Altissimo, sirano
incoronati.
Laudato si', mi Signore, per sora nostra Morte corporale, da la quale nullu homo vivente
po' skappare: guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali; beati quelli ke trovarà ne le
Tue sanctissime voluntati, ka la morte secunda no 'l farrà male.
Laudate et benedicete mi Signore et rengratiate e serviateli cum grande humilitate.