Le qualità per diventare buoni educatori alla fede
CATECHISTA
di che albero sei?
di Luigi Guglielmoni e Fausto Negri
(Editrice Elledici - Pagine 80 - € 7,50)
Il titolo del libro stimola il catechista a essere un organismo vivente e fecondo come l’albero,
imparando da Cristo.
Abete, quercia, salice, mandorlo, noce, olivo, acero, vite: le caratteristiche di ognuno di questi
alberi vengono applicate alla missione del catechista attraverso meditazioni, citazioni,
preghiere e stimoli per la verifica personale e di gruppo. Favorire la crescita di un bravo
catechista è come piantare un albero, cioè favorire il futuro.
Introduzione
La formazione dei catechisti e degli operatori pastorali costituisce una delle principali
preoccupazioni della Chiesa odierna, desiderosa di essere ministeriale per diventare missionaria.
Come ha fatto Gesù, che per tre anni ha formato gli apostoli prima di inviarli ad annunciare il
Vangelo, così vuole fare la Chiesa, Madre e Maestra, per preparare coloro che accompagnano altri
fratelli e sorelle, di ogni età, nell’esperienza della fede, della speranza e della carità. Il sussidio si
pone in questa prospettiva.
Nella sua storia bimillenaria, la Chiesa ha valorizzato anche l’allegoria come chiave interpretativa
della Parola di Dio, della vita sacramentale e del quotidiano. Si è scelto di privilegiare l’immagine
degli alberi, e di alcune specie in particolare, come icona del ministero del catechista. È un richiamo
ricco di simbologia, di realismo e di suggestione.
Niente di innovativo. Già san Cirillo d’Alessandria scriveva: «Come la radice comunica ai tralci le
qualità e la condizione della sua natura, così l’unigenito Verbo di Dio dona agli uomini, e
soprattutto a quelli che gli sono uniti per mezzo della fede, il suo Spirito, concede loro ogni genere
di santità, conferisce l’affinità e la parentela con la natura sua e del Padre, alimenta l’amore e
procura la scienza di ogni virtù e bontà» (Commentario sul Vangelo di Giovanni, Libro 10,2). E per
san Gregorio di Nissa nella nuova creazione avviata dalla Pasqua di Cristo «le erbe e i germogli
sono la buona dottrina e la Sacra Scrittura, di cui si pasce il popolo, gregge di Dio. Le piante da
frutta poi rappresentano l’osservanza dei Comandamenti» (Discorso sulla risurrezione di Cristo, I).
San Gaudenzio di Brescia ha definito Cristo «la sacra vite» (Trattato, 2) e si potrebbe continuare,
fino a papa Francesco, il quale ha incoraggiato all’impegno con un richiamo suggestivo:
«Trasformiamo i tanti deserti in foreste di vita» (24-4-2016). Di qui il titolo del libro, che stimola il
catechista ad essere un organismo vivente e fecondo come l’albero, imparando da Cristo, come
invita santa Teresa di Lisieux: «Su questa terra c’è un albero meraviglioso, la cui radice, o mistero,
si trova in cielo. Sotto quell’ombra nulla potrà ferire, e senza timore di tempesta vi si può riposare.
Amore è il nome di quest’albero ineffabile, e il suo frutto dilettevole si chiama abbandono». Il
sussidio si rivolge anzitutto a quanti partecipano al ministero della Paola (sacerdoti e diaconi,
catechisti e genitori) nella certezza che favorire la crescita di un bravo catechista è come piantare un
albero, cioè favorire il futuro. Piante con fusto, foglie, fiori e frutti diversi ma in un unico grande
giardino, bosco o foresta, la Chiesa, ove chiunque possa sostare volentieri. E anche nel caso in cui
qualcuno tratti male l’albero, cioè il catechista, auguriamo di imparare a fare come la palma che, se
le tirano i sassi, lascia cadere i datteri più dolci (Pino Pellegrino).
PUNTI DI FORZA DEL VOLUME
• L’uso dell’allegoria dell’albero, simbolo della vita umana e cristiana, applicata alla figura e alla
missione del catechista.
• Il ricorso sapiente a citazioni, aneddoti, brani biblici.
LUIGI GUGLIELMONI, parroco e catecheta, collabora con varie riviste di carattere liturgico,
catechistico e pastorale.
FAUSTO NEGRI è docente di religione nella Secondaria e impegnato nell’ambito della pastorale
giovanile.
CON CORTESE PREGHIERA DI PUBBLICAZIONE E DIFFUSIONE
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