Esercizio 1 a) Si definisca il concetto di subadditività dei costi. b) Si definisca il concetto di mercato contendibile e si illustri la sua rilevanza nella teoria della regolamentazione. c) Quali politiche sono appropriate nel caso di un monopolio naturale non contendibile? d) Nel caso di un servizio pubblico che soddisfi le condizioni di monopolio naturale, affidato a un’impresa pubblica, si illustrino le caratteristiche della tariffa a due parti. Risposta a) La produzione di una data quantità di un bene ha costi subadditivi, se la somma dei costi sostenuti da una sola impresa è inferiore alla somma dei costi sostenuti da più imprese, che si dividano il compito di produrre quella data quantità di bene. In formula: C(ΣQi)<ΣCi(Qi) ove ΣQi=Q Quando questa condizione è verificata per l’intervallo rilevante delle quantità prodotte, la produzione del bene è caratterizzata da monopolio naturale. La produzione da parte di una sola impresa risulta più efficiente di quella effettuata da una pluralità di imprese. b) Un mercato è contendibile se esiste piena libertà di entrata sul mercato da parte di nuove imprese e se la produzione del bene non richiede il sostenimento di costi non recuperabili. I costi non recuperabili sono quei costi che un’impresa, che operi in un mercato, non può più recuperare qualora decidesse di uscire dal mercato. La presenza di queste due condizioni consente di realizzare situazioni di concorrenza potenziale anche in mercati caratterizzati da monopolio o oligopolio. c) Nel caso di servizi pubblici caratterizzati da contendibilità del mercato le politiche suggerite dalla teoria economica sono la privatizzazione, dato che il mercato è in grado di garantire condizioni di concorrenza potenziale. Se non vi è contendibilità può essere appropriato l’intervento pubblico diretto o politiche di regolamentazione dell’attività di impresa private, a cui è delegata la produzione dei servizi in oggetto. La delega a imprese private può prendere la forma di politiche di concorrenza per il mercato, vale a dire nell’individuazione di appropriati meccanismi di asta nell’affidamento della produzione del servizio o concorrenza nel mercato, consistenti in vincoli posti all’impresa produttrice relativi all’offerta, ai prezzi, ecc. d) Grafico con costi decrescenti: In corrispondenza alla soluzione efficiente p*=Cm, l’impresa consegue una perdita pari a A*C. L’impresa pubblica può realizzare una situazione di first best imponendo una tariffa composta di due parti: una componente fissa o canone, in misura tale da recuperare i costi fissi, e una tariffa proporzionale al consumo pari al costo marginale. Esercizio 2 a) Nell’ipotesi di un servizio che soddisfi le condizioni di monopolio naturale, in quali casi è consigliabile la gestione mediante impresa pubblica? b) Illustrare le caratteristiche della regola di Hotelling e della tariffa a due parti. c) In quali casi è consigliabile l’applicazione di tariffe di Ramsey-Boiteux? A quale principio si ispirano? . Risposta a) Se il mercato non è contendibile, la gestione con impresa pubblica costituisce una delle possibili soluzioni. Essa non è inferiore alla privatizzazione, se l’impresa pubblica non ha vincoli nell’uso dei fattori superiori a quelli dell’impresa privata. b) Vedi primo esercizio, punto d). c) Spesso la produzione di servizi pubblici è caratterizzata da offerta congiunta. Nell’ipotesi che non siano disponibili come strumenti tariffe a due parti o canoni e si debba imporre un’unica tariffa, tale da garantire il pareggio del bilancio dell’impresa pubblica, la soluzione è necessariamente di second best. Si pone inoltre il problema di determinare in base a quale criterio la tariffa si debba discostare dal valore ottimale (costo marginale). Boiteaux dimostra che la tariffa ottimale è quella che è fissata in funzione inversa dell’elasticità della domanda compensata dei prodotti congiunti. Tale risultato è affine a quello raggiunto precedentemente da Ramsey nell’ambito della determinazione della struttura ottimale delle imposte indirette. Ceteris paribus la perdita secca prodotta da un’imposta indiretta è tanto minore quanto più rigida è la domanda del bene considerato. Esercizio 3 a) Quale è il contenuto di un contratto di regolamentazione e quali sono le sue finalità? b) Si definiscano gli elementi essenziali di un contratto ROR e di un contratto price cap, indicandone vantaggi e svantaggi. Risposta a) In forma stilizzata, un contratto di regolamentazione di un servizio pubblico, in cui si abbia la produzione di un servizio pubblico a domanda individuale, consiste nella fissazione da parte dello stato delegante all’impresa delegata dei seguenti obblighi: i) soddisfacimento di tutta le domande espressa dai consumatori con un servizio con caratteristiche qualitative predeterminate; ii) fissazione del prezzo del servizio; iii) determinazione di trasferimenti all’impresa in grado di consentire il soddisfacimento del vincolo di partecipazione (rimborso di costi, trasferimenti fissi, rendimenti normali rispetto all’investimento ecc.). La finalità di tali clausole è di ridurre al minimo, al limite azzerare, la rendita dell’impresa monopolista, massimizzando la somma del surplus del consumatore e del produttore. b) In un contratto ROR, il prezzo del servizio è fissato sulla base dei costi dell’impresa regolata, ai quali viene aggiunto un tasso di profitto “equo” sul capitale investito, fissato a un livello comunque inferiore a quello realizzabile in condizioni di monopolio e in assenza di regolamentazione. Tale contratto consente di attrarre nel settore delle public utilities anche imprese private, che hanno solitamente meno vincoli nell’uso dei fattori. I difetti sono quelli dei contratti cost plus, che non incentivano a contenere i costi e la sovracapitalizzazione (effetto Averch-Johnson), dato che il rendimento equo è commisurato al capitale investito. In un contratto price cap, l’attenzione è concentrata sul prezzo del servizio che viene prefissato dallo stato, lasciando libera l’impresa di organizzare l’offerta dello stesso. Il contratto prevede anche la fissazione di un criterio di variazione nel tempo dei prezzi, che vengono aumentati periodicamente, secondo l’incremento dell’indice generale dei prezzi al netto di un x% annuo, corrispondente alla variazione della produttività (metodo PRI-x%). In tal modo, si cerca di trasferire al consumatore il vantaggio derivante dagli incrementi della produttività dei fattori. I vantaggi del price cap consistono negli incentivati a minimizzare i costi, lo svantaggio è la scarsa attenzione dell’impresa alla qualità del servizio, che dovrà quindi essere monitorata dallo stato. Risulta poi difficile, nella pratica, la valutazione dell’ x%. Esercizio 4 a) Quali sono i più frequenti casi di asimmetrie informative, che possono caratterizzare il rapporto tra stato regolatore e l’impresa regolata? b) Quali sono gli elementi costitutivi di un contratto di regolamentazione della produzione di tale servizio, nel caso di asimmetria informativa relativa al costo marginale di produzione del servizio? Quali sono gli obiettivi dello stato e dell’impresa regolata? Quali vincoli devono essere soddisfatti? c) Quali sono le caratteristiche del modello di Loeb-Magat. Quali proprietà ha la soluzione proposta da tale modello? d) Si illustrino le ipotesi fondamentali del modello di Baron e Myerson. Perché in tale modello non è possibile raggiungere una soluzione di first best? Risposta a) Il rapporto di regolamentazione è un esempio di problema Principale/Agente, in cui lo stato è il Principale e l’impresa regolata è l’Agente, che dispone di un’informazione privata non disponibile al Principale. Tale informazione mancante può riguardare: i) la tecnica di produzione del servizio pubblico e quindi dei costi (caso di adverse selection) ii) lo sforzo che l’impresa mette nella produzione del servizio (caso di moral hazard) iii) la domanda del servizio (ancora caso di adverse selection). b) Nel caso di asimmetria informativa sui costi, il contratto di regolamentazione consiste in un’offerta di contratto riguardante il prezzo del servizio e un trasferimento a favore dell’impresa. Lo stato fissa le clausole di offerta, in modo tale da massimizzare una funzione obiettivo, che rappresenta il valore atteso del benessere sociale, funzione del surplus dei consumatori e del surplus dei produttori. L’impresa regolata cerca di massimizzare il profitto, costituito dalla differenza tra ricavo delle vendita meno costi più il trasferimento dallo stato. Per partecipare al contratto devono essere soddisfatti due tipi di vincoli: i) vincolo di partecipazione: il profitto atteso dell’impresa non può essere negativo ii) vincoli di compatibilità degli incentivi. Le clausole contrattuali relative al prezzo e al trasferimento devono essere tali da indurre l’impresa, che deve fornire l’informazione relativa al costo marginale sopportato, a non mentire riguardo all’aspetto di cui ha l’informazione privata. c) Il modello di Loeb-Magat costituisce uno dei primi esempi di applicazione della teoria dell’asimmetria informativa a problemi di regolamentazione. Si suppone una funzione del benessere sociale pari alla somma dei surplus dei consumatori e dei produttori, a cui lo stato attribuisce quindi lo stesso peso. Il contratto ottimale che lo stato può offrire prevede un prezzo pari al costo marginale dichiarato dall’impresa e un trasferimento che è pari a tutta la rendita del consumatori. In tali ipotesi si può mostrare che le imprese non hanno incentivo a mentire. L’aspetto positivo di questo contratto è che porta da una soluzione di first best, anche se tale risultato è raggiunto al costo di lasciare tutto il surplus dei consumatori alle imprese. d) Il modello di Baron e Myerson prevede una funzione del benessere sociale in funzione del surplus dei consumatori e dei produttori, ma con un peso maggiore attribuito ai consumatori. Si immagina che lo stato possa entrare in contatto con due tipi di impresa, una con costi alti (inefficiente) e una con costi marginali bassi (efficiente). Lo stato conosce i due livelli di costi marginali e la probabilità di imbattersi in un’impresa del primo o del secodo tipo. In queste ipotesi risulta appropriata l’offerta di contratto di questo tipo. Lo stato accetta la valutazione del costo marginale offerta dall’impresa e impone clausole relative al prezzo del servizio e al trasferimento all’impresa. Se il costo dichiarato è basso (quale si può presumere sia dichiarato da un’impresa efficiente), il prezzo a cui il servizio deve essere venduto è pari al costo marginale e viene fissato un trasferimento sufficiente a garantire all’impresa un profitto positivo, quale compenso per la sua rendita informativa. Se il costo dichiarato è alto (impresa inefficiente), si offre un contratto con un prezzo superiore al costo marginale, e quindi non di first best, e un trasferimento inferiore a quello del caso precedente, di misura tale da rendere nullo il profitto dell’impresa. Si può dimostrare che questa struttura di contratto produce un separating equilibrium e induce le imprese a dichiarare correttamente i costi. Si è detto che il caso di second best si ha se viene dichiarato un costo marginale alto. Poiché lo stato valuta maggiormente il benessere dei consumatori, egli cercherà di azzerare il profitto dell’impresa inefficiente. Lo stato non può, però, imporre a essa un prezzo uguale al costo marginale e un trasferimento che rispetti il vincolo di partecipazione, perché in tal caso l’impresa efficiente sarebbe tentata di camuffarsi da impresa inefficiente, con effetti ancora più negativi di assorbimento della rendita da parte delle imprese. Può solo fissare un prezzo superiore al costo marginale, nella misura sufficiente a soddisfare il vincolo di partecipazione con trasferimento nullo. Questa soluzione risulta non appetibile all’impresa efficiente.