Esame di: Storia e metodi della psicologia Prof. Palmiero Massimiliano Libro: Storia della psicologia (p. legrenzi) Cap. 1 Le origini della psicologia dal pensiero greco fino all’800 WOLFF: Definisce la psicologia empirica come fatti psichici fondati sull’esperienza e la psicologia razionale come l’essenza dell’anima e sue facoltà LA PSICOLOGIA NEL PESNIERO GRECO: PITAGORA: facoltà psichiche Intelligenza, ragione = localizzate nel cervello Passione = localizzata nel cuore EMPEDOCLE: il principio di tutte le attività psichiche è il sangue che irrora tutto il corpo. IPPOCRATE: DOTTRINA CARATTERIOLOGICA: sangue aria calda e umida = sanguigno bile nera terra fredda e secca = collerico bile gialla fuoco caldo e secco = melanconico flegma acqua freddo e umido = flegmatico EYSENC: COLLERICO: tipo labile ed estroverso MELANCONICO: tipo stabile ed estroverso SANGUIGNO: tipo labile ed introverso FLEMMATICO: tipo stabile ed introverso PLINIO IL VECCHIO: la sede della mente è il cuore. La mente tramite il pneuma , condotto nelle arterie veniva portata sino al cervello. GALENO: penuma naturale: nel fegato alimentazione e metabolismo pneuma psichico: nel cervello movimenti e percezioni pneuma fisico: nel sangue temperatura corporea la scienza dell’uomo veniva considerata empia sia sul piano fisiologico sia su quello psichico e sociale e perciò non poteva essere studiata NEL MEDIOEVO NEL RINASCIMENTO all’uomo vengono attribuite alcune caratteristiche della divinità. PICO DELLA MIRANDOLA: affermava che nulla si muove nell’universo che non abbia una diretta conseguenza su tutte le altre parti dell’universo. Le leggi che regolano queste influenze sono leggi matematiche. Di qui l’enorme importanza dell’astrologia. L’astrologia in modo assolutamente naturale prevede gli eventi terreni CARTESIO: razionalista. Distingue tra: Res cogitans: ovvero l’anima pensante. La sensazione diventa cosciente raggiungendo la ghiandola pineale. La percezione un processo di giudizio e costituzione di rappresentazioni mentali Res extensa: corpo Distingue inoltre 3 tipi di idee: Derivanti dai sensi, dalla memoria e dall’immaginazione = costituiscono un legame tra mente e oggetti reali Costruite direttamente dalla mente = oggetti immaginari o consapevolezza delle emozioni Innate non si presentano alla coscienza ma è l’uomo che deve scoprirle, sorgono direttamente dalla mente come principi basilari EMPIRISTI: HUME: idee innate: se comprendono anche le passioni (amor proprio, risentimento, passioni sessuali) sono legate alla costituzione originaria della mente umana. I pensieri possono essere fatti risalire a qualcosa di precedentemente sentito. L’intelletto umano è determinato da fattori ambientali. Ciò che l’uomo può conoscere del mondo deriva da ciò che l’ambiente scriverà nella sua mente in origine tabula rasa. I processi mentali che regolano l’intelletto sono le associazioni per somiglianza, contiguità e causazione. Tra le idee si costituiscono delle associazioni che fanno si che la mente le coniuga più frequentemente. Ogni evento mentale complesso è costituito da semplici elementi combinati in base a leggi associative. Nessuna idea complessa corrisponde ai dati dell’esperienza. Le associazioni sono i processi mentali che regolano l’intelletto. LOCKE: saggio sull’intelletto umano. L. considera l’intelletto una facoltà. Veniva bandita la metafisica perché indagava empiricamente sui processi e sugli effetti dell’anima indipendentemente dalle sue esigenze. L’esperienza può essere distinta in sensazione e riflessione tramite le quali prendono forma le idee dell’intelletto. La sensazione rappresenta la decodificazione delle qualità sensibili degli oggetti che porta alla formazione di idee corrispondenti. La riflessione consiste nell’attività mentale che genera la realtà interna ossia le idee che costituiscono il percepire, il pensare, il dubitare, il volere. Attraverso queste due sorgenti prendono forma le idee semplici (conoscenza oggettiva). La combinazione delle idee semplici genera le idee complesse (conoscenza soggettiva). Le idee astratte derivano dalla degradazione dei percetti originali registrati dalla memoria e dall’influenza del linguaggio BERKELEY: sensismo più marcato rispetto a Locke. Lui affermava che:<< ogni conoscenza ad opera dei sensi e dell’esperienza è apparenza: alla verità non conduce la propria ragione>>. In tal senso egli nega anche la dicotomia tra qualità primarie e secondarie degli oggetti rifiutando la concezione in base a cui esiste una realtà esterna ontologica. ASSOCIAZIONISTI: BROWN: metodo dell’introspezione: auto-osservazione di quanto avviene nella propria mente HARTLEY: teoria delle vibraziuncole: delle minime vibrazioni che gli oggetti provocano attraverso gli organi di senso nel sistema nervoso. Lui vuole dimostrare che a tali vibraziuncole corrispondono le associazioni che si sono dimostrate alla base delle operazioni dell’intelletto: definizione del legame tra mente e corpo JAMES MILL: parla di ASSOCIAZIONE SINCRONA: un oggetto è costituito da una somma di sensazioni diverse che noi associamo simultaneamente e costituiscono un percetto da cui deriva un idea STUART MILL: l’associazione sincrona spiega le idee singole per le idee complesse il discorso necessita di una modifica. Sostiene che le idee semplici, nel costituire le idee complesse, si uniscono tra di loro per formare un composto: CHIMICA MENTALE BAIN: la mente è alla mercé delle condizioni corporee. Fattori innati di organizzazione del comportamento. Il movimento precede la sensazione, e questo a sua volta precede il pensiero. L’individuo opera inizialmente con movimenti causali, alcuni saranno premiati dalle loro conseguenze e precisamente quelli che ottengono risultati positivi; essi tenderanno a diventare abitudini. Bain parla, inoltre, di apprendimento per tentativi ed errori. IDEOLOGI: CONDILLAC: studia le operazioni intellettuali aprendo la via allo studio dei problemi psicologici BUFFON: l’uomo occupa la posizione di vertice nel regno animale. Storia naturale dell’uomo indicava la necessità di considerare l’uomo come parte integrante della natura, nella sua somiglianza e differenza dagli animali. Anche la maturità di concezione che consentiva di studiare l’uomo in toto. LA METRIE: la mente è proprietà della materia. Ciò che distingue la materia vivente da quella non vivente è che la prima è organizzata; e tale organizzazione le fornisce un principio motore interno. L’anima è la molla principale di tutta la macchina, essa si governa per volontà del corpo che a sua volta non si governa per volontà dell’anima CABANIS: il pensiero sta al corpo come il succo gastrico sta allo stomaco. Secondo lui il corpo non dipende da un’anima ontologicamente distinta, ma l’anima può essere ridotta a puri meccanismi biologici. Secondo lui fisico e morale sono profondamente interconnessi ma poli opposti di un'unica dimensione. Il sistema nervoso ha un’importanza preminente in quanto raggiunge ogni parte del corpo governandola e regolandola, e tramite gli organi di senso raccoglie le impressioni del mondo in cui il soggetto si trova ad agire. KANT: contribuisce al superamento della: Distinzione tra psicologia razionale e psicologia empirica: la psicologia razionale non esiste. L’oggetto di studio della psicologia riguarda i processi psichici Controversia tra razionalisti ed empiristi: EMPIRISMO: metodo induttivo che esprime giudizi sintetici a posteriori RAZIONALISMO: metodo deduttivo che esprime giudizi analitici a priori IL PENSIERO TEDESCO DOPO KANT: HERBART E FECHNER: HERBART: la psicologia è una scienza metafisica. Le idee variano per il tempo e l’intensità. L’anima è però unitaria. Se due idee si presentano contemporaneamente, o possono integrarsi in un’unità più complessa o tenderanno ad inibirsi reciprocamente. L’idea inibita si indebolirà fino a scomparire dalla coscienza dell’individuo. L’intensità minima che deve avere per rimanere cosciente viene detta soglia di coscienza al di sotto della quale entrano nel livello inconscio. Mise, inoltre, in luce la necessità di misurare i fenomeni psichici. (un'impostazione matematica) FECHNER: lo spirito è proprietà della materia, inerente alla sua organizzazione in atomi ed ogni materia, in quanto composta di atomi, è dotata di anima; tale anima è tanto più complessa quanto più complessa è la struttura della materia in cui si inserisce. Possiamo auto-osservarci (essere consapevoli dei nostri pensieri, delle nostre sensazioni, delle nostre emozioni). Tale osservazione ci mette, sul piano dell’esperienza, a diretto contatto con l’anima. Il ponte che lui getta per unire corpo e anima, mente e spirito è quello della psicofisica; tramite cui determinare in modo unitario e tramite una precisa relazione matematica la relazione tra questi due aspetti di un’unica realtà. Tale relazione psicofisica la chiama LEGGE DI WEBER ma è più nota come LEGGE DI WEBER – FECHNER che afferma che la sensazione è proporzionale al logaritmo dello stimolo: S=KlogR+C dove: S è la sensazione, R è lo stimolo, K e C sono le costanti, K è la costante di Weber e dipende dalla modalità sensoriale. GLI APPORTI DELLE ALTRE SCIENZE: ASTRONOMI: verso la metà del 700 volevano osservare la velocità di spostamento dei corpi celesti e per farlo utilizzavano un telescopio a cui applicavano un reticolo. L’astronomo osservava il cielo tramite esso e nel contempo udiva il suono di un orologio. Quando il corpo celeste entrava nel reticolo l’astronomo contava i battiti dell’orologio e rilevava il numero di battiti nel passare il corpo celeste da un punto all’altro del reticolo. BESSEL: si accorse che questo metodo di osservazione poteva dare luogo a degli errori dovuti a differenze individuali dei singoli osservatori e confrontò i propri tempi di osservazione con quelli ottenuti dagli altri e rilevò l’esistenza di differenze abbastanza sistematiche tra le varie persone nella rilevazione dei tempi. Nasceva quindi il problema dei TEMPI DI REAZIONE OVVERO DEL TEMPO NECESSARIO AD UNA PERSONA PER RISPONDERE AD UNO STIMOLO. Per cercare di ridurre i margini di errore si iniziarono a studiare altri metodi di osservazione. Ci si è resi conto che un singolo osservatore doveva compiere troppe operazioni contemporaneamente ovvero: doveva rilevare 2 stimoli visivi (entrata ed uscita del corpo celeste dal reticolo), ascoltare degli stimoli uditivi (i battiti dell’orologio) e contemporaneamente contare. Si pensò che l’operazione potesse essere semplificata con l’impiego di apparecchiature che consistevano in un cilindro con attorno della carta imperniate su un motore rotante con una penna scrivente fissa. Nel momento in cui il corpo celeste penetrava nel reticolo l’osservatore doveva premere un pulsante che azionava il motore e premerlo di nuovo all’uscita del corpo celeste dal reticolo arrestando il motore. Essendo nota la velocità del motore, dalla lunghezza della traccia si poteva risalire al tempo trascorso tra le 2 pressioni del pulsante e quindi alla velocità del corpo celeste DONDERS: indica 3condizioni per rilevare i tempi di reazione: 1. Uno stimolo a cui doveva essere data una risposta (tempi più brevi di tutti) 2. Più stimoli ad ognuno dei quali corrispondeva una risposta diversa (tempi più lunghi di tutti) 3. Più stimoli ma ad uno solo di essi doveva essere data una risposta, mentre agli altri il soggetto non doveva rispondere (tempo di risposta intermedio tra i 3) La differenza 1 – 3 indicava il tempo occorrente al soggetto per discriminare gli stimoli e scegliere quello a cui rispondere; La differenza 2 – 3 indicava il tempo necessario al soggetto per discriminare tra le risposte. Questo metodo prese il nome di METODO SOTTRATTIVO DI DONDERS fu ampiamente impiegato da Wudnt alla nascita della psicologia scientifica nel suo laboratorio di Lipsia. FISIOLOGI: si posero come primo problema quello dell’arco riflesso ed affermarono che stimolando determinati recettori sensoriali si provocano automaticamente delle risposte automatiche. Si parla di arco riflesso in quanto il substrato nervoso composto da una parte afferente (il recettore sensoriale, e il nervo sensoriale che dal recettore porta l’impulso nervoso al centro) e di ramo efferente ( la fibra motoria che dal centro conduce agli effettori periferici). Al centro i 2 rami sono a contatto più o meno diretto di modo che l’impulso nervoso proveniente dalla stimolazione sensoriale si scarica direttamente sul ramo efferente, senza coinvolgere la volontà dell’individuo. Recettore Sistema Nervoso Centrale Fibra motoria A questo punto vanno considerate 2 leggi: LEGGE DI BELL E MAGENDIE che dimostra l’indipendenza delle vie sensoriali e motorie Ogni nervo che origina dal midollo spinale ha due radici: recidendo quello anteriore viene interrotta la possibilità di movimento del corrispondente segmento corporeo innervato mentre si conserva la sensibilità; se si recide quello posteriore avviene il contrario Per la prima volta si dimostra che il Sistema Nervoso prevede funzioni sostanzialmente distinte LEGGE DELL’ENERGIA NERVOSA SPECIFICA DI MULLER, HELMHOLTZ, HALL: La qualità delle sensazioni che si ricevono non dipende dal tipo di stimolazione che viene esercitata sugli organi di senso, ma dal tipo di organi di senso che vengono eccitati Questo principio permette di distinguere tra rappresentazione e oggetto rappresentato, ovvero tra caratteristica dello stimolo e percezione Scompare la confusione tra percipiente e oggetto percepito soggetto helmholtz: Parla di “inferenza inconscia” secondo lui il sistema percettivo compie una sorta di ragionamento inconsapevole e corregge i valori della percezione sulla base dell’ esperienza passata. Tale esperienza fa sì che inconsciamente il soggetto corregga la percezione della dimensione di un oggetto lontano sopravvalutandola malgrado la piccolezza dell’immagine retinica, sulla base della distanza percepita: es. della costanza di grandezza EVOLUZIONISMO: il suo fondatore fu DARWIN: il concetto fondamentale da lui espresso fu quello di SELEZIONE NATURALE secondo cui le specie che non riescono ad adattarsi all’ambiente finiscono con lo scomparire e all’interno della stessa specie sopravvivono gli individui che meglio si adattano all’ambiente. Nel tempo si potrà assistere ad una modificazione della specie perché tutti gli individui che sopravvivono accoppiandosi daranno vita ad una discendenza che presenta in modo sempre più accentuato caratteri adattativi con una progressiva scomparsa di quelli disadattativi. Tale principio si applicava secondo Darwin non solo ai caratteri somatici ma anche a quelli psichici. Cap. 2 lo strutturalismo ed il funzionalismo La psicologia scientifica moderna è stata fondata da WUDNT a LIPSIA nel 1873 – 1874 uscì la prima edizione del suo libro “FONDAMENTI DI PSICOLOGIA FISIOLOGICA” che venne definita come la prima opera sistematica della psicologia moderna. Wudnt affrontò 5 campi d’indagine Psicofisiologia della sensazione e della percezione, soprattutto vista e udito Attenzione misurata con la tecnica dei tempi di reazione Psicofisica Associazioni mentali Ricerche non sperimentali: psicologia dell’età evolutiva, animale e sociale Le teorie di w. sono oggi improponibili per la loro componente spiritualistica che si sottrae all’indagine scientifica modernamente intesa; ci riferiamo allo spiritualismo secondo cui tutti i processi psichici umani passano attraverso 4 fasi: la stimolazione la percezione, che rende cosciente l’esperienza psichica l’appercezione, in cui l’esperienza cosciente viene identificata , qualificata e sintetizzata dalla mente l’atto di volontà, che suscita la reazione psichica, e che è connotato dal libero arbitrio I contributi dati da w. alla psicologia moderna sono fondamentalmente 3: Oggetto di studio della psicologia è l’esperienza immediata (soggettiva) Codifica del metodo sperimentale utilizzando il metodo dell’INTROSPEZIONE Principio del parallelismo psicofisico: i processi mentali e i processi fisici sono paralleli, a ciascun cambiamento dei primi corrisponde un cambiamento dei secondi STRUTTURALISMO: la psicologia ha per oggetto l’esperienza in quanto indipendente dal soggetto esperiente. Mente e coscienza sono le 2 categorie generali che si riferisce all’esperienza immediata: la mente: è la somma di tutti i processi mentali che hanno luogo nella vita di un individuo la coscienza: è la somma di tutti i processi mentali in un determinato momento presente della vita della persona struttura dell’esperienza immediata Mente Somma dei processi mentali nell’arco della vita TICHENER: Coscienza Somma dei processi mentali in un dato istante afferma che lo scopo dell’indagine psicologica è quello di descrivere i contenuti elementari della coscienza e di individuare le leggi che presiedono al loro combinarsi e susseguirsi. La struttura mentale è il risultato della somma di molteplici elementi coscienti semplici; lo scopo dell’indagine psicologica e la scomposizione e ricomposizione analitica dei pezzi. L’esperienza cosciente si presenta sotto forma di PERCEZIONI, IDEE E EMOZIONI O SENTIMENTI. L’interesse analitico dello psicologo è rivolto agli elementi semplici che li compongono ovvero: PER LE PERCEZIONI SONO LE SENSAZIONI: (sono le più importanti e ricorrenti) corrispondono allo stato di coscienza concomitante alla stimolazione di un organo sensoriale periferico. Oltre a quelle relative ai 5 sensi lui parla anche di sensazioni cinestetiche che provengono da muscoli, tendini e giunture PER LE IDEE SONO LE IMMAGINI MENTALI: sono processi mentali relativi ad esperienze non attuali come ricordi, anticipazioni del futuro. Quando un organo sensoriale è stato stimolato più volte si instaura nel cervello uno stato di eccitazione centrale che può produrre l’immagine al posto della sensazione PER LE EMOZIONI O SENTIMENTI SONO GLI STATI AFFETTIVI: sono gli elementi costitutivi delle emozioni e dei sentimenti come l’amore, l’odio, la gioia e la tristezza. Sia le emozioni che i sentimenti si stemperano qualora vengano ripetuti. Per quanto semplici o irriducibili gli elementi della coscienza hanno degli attributi qualità intensità durata chiarezza la sensazione e le immagini mentali li possiedono tutti e 4 mentre agli stati affettivi manca l’attributo della chiarezza. L’esperienza cosciente è caratterizzata da 3 elementi costitutivi: Percezioni, Idee ed Emozioni Percezioni = sensazioni Idee = immagini mentalii Emozioni = stati affettivi Attributi Qualità Intensità Durata Chiarezza Manca la chiarezza e sono necessariamente piacevoli o spiacevoli Lo strutturalismo fa uso del metodo introspettivo che è basato su due norme fondamentali: DEVE ADOTTARE UN CRITERIO ELEMENTISITICO: ciò implica che ogni dato cosciente deve essere scomposto nei suoi elementi più semplici; autenticamente elementari sono solo quei dati coscienti che l’introspettore non riesce a ridurre ad elementi più semplici. Se segue sistematicamente questo criterio lo psicologo ottiene resoconti introspettivi costituiti da una serie di parole (caldo, luminoso, piacevole…) ognuna delle quali connota univocamente una singola frase dell’intera esperienza cosciente in modo che essa possa essere replicata da qualsiasi altro osservatore deve continuamente salvaguardarsi dall’incorrere nell’errore dello stimolo: che consiste nell’attribuzione di significati o di valori ai dati dell’esperienza cosciente che vanno riportati nella loro essenzialità. Per fare tutto ciò il soggetto ha bisogno di un addestramento preliminare lungo e non facile in modo da imparare: a descrivere il processo cosciente determinato in lui dall’oggetto stimolo, anziché l’oggetto stimolo in quanto noto come tale a distinguere ciò che effettivamente esperisce da ciò che sa a riguardo della propria esperienza Metodo introspettivo definito da due regole principali: Criterio elementistico Evitare l’errore dello stimolo FUNZIONALISMO: L’oggetto di studio della psicologia sono le attività mentali relative: all’immagazzinamento all’acquisizione all’organizzazione alla valutazione delle esperienze e alla loro utilizzazione nella guida del comportamento Per il funzionalismo un concetto importante è quello di comportamento adattivo o “comportamento guidato, orientato verso” caratterizzato dalla presenza di 3 componenti Situazione motivante (fame) interna o esterna all’organismo situazione sensoriale (cibo) risposta (mangiare) che alteri la situazione in modo tale da soddisfare le condizioni motivanti Definisce alcune funzioni mentali: Sensazione: valore adattivo dei processi sensoriali, soprattutto ‘l’abilità spaziale’ Emozione: carattere adattivo che aumenta la risposta in situazioni particolari, ma anche emozioni “gratuite” Percezione: processo a sé stante - non somma di sensazioni elementari Motivazione: stimolo relativamente persistente che domina il comportamento fino a quando non si reagisce per soddisfarlo Pensiero: flusso continuo, sottolineano aspetti adattivi; un’idea può avere funzioni adattive come le percezioni (es. esame) Apprendimento: funzione adattiva per eccellenza; acquisizione di appropriate modalità di risposta in situazioni particolari (Legge dell’effetto di Thorndike) si parla di apprendimento per prove ed errori in quanto ritengono che fin da primo impatto con la situazione problematica, l’organismo si comporta spesso in modo selettivo, analitico e non casuale Metodo utilizzato dai funzionalisti è quello dell’ECCLETTISMO METODOLOGICO essi valorizzano la sperimentazione di laboratorio soprattutto nel campo dell’apprendimento. Essa è svolta in modo meno sistematico e rigoroso; ma è accompagnata e spesso sostituita dal METODO DI OSSERVAZIONE PURO, IN CONTESTI NATURALI per cogliere le funzioni mentali Accettazione dei Contributi interdisciplinari Cap. 3 la riflessologia e la scuola storico culturale con il termine riflessologia s’intende una concezione dei processi psichici per la quale essi sono riducibili a riflessi cioè a processi fisiologici ed elementari. La concezione riflessiologica ebbe la prima formulazione in SECENOV considerato il padre della fisiologia russa per aver fatto conoscere in Russia le ricerche contemporanee di fisiologia ed aver formato un nutrito gruppo di fisiologi. Secondo lui ad uno stimolo dell’ambiente corrisponde una reazione motoria mediata dall’attività di un centro nervoso localizzato nel midollo spinale. L’arco riflesso può spiegare i processi comportamentali elementari, involontari, automatici ma per spiegare i processi mentali più complessi interviene l’attività dei centri nervosi superiori localizzati nel cervello. Il paradigma è: STIMOLO CENTRO NERVOSO REAZIONE. Nel caso in cui il centro nervoso è il midollo spinale parliamo di RIFLESSO SPINALE nel caso in cui il centro nervoso è il cervello parliamo di RIFLESSO CEREBRALE LA RIFLESSIOLOGIA Approccio che riduce i processi psichici a riflessi (processi fisiologici elementari) I Riflessi del cervello - 1863 Arco Riflesso Spinale Comportamenti semplici, involontari Arco Riflesso Cerebrale Comportamenti complessi Riflessi = struttura di base dei processi psichici Psicologia = analisi dei contenuti acquisiti nell’interazione uomoambiente afferma che l’oggetto di indagine erano i riflessi su cui si fonda tutta l’attività psichica. Anzi i riflessi erano alla base di processi molto più complessi come quelli sociali. Lui parlava di fenomeni fisiologici, psicologici e sociali. Affermava che studiare l’attività motoria durante il comportamento ne avrebbe permesso una conoscenza più approfondita. BECHTEREV effettuò un esperimento su un cane in quanto si accorse che questo alla presentazione del cibo (stimolo incondizionato) salivava (risposta incondizionata). Man mano iniziò ad associare alla presenza del cibo il suono di una campanella (stimolo condizionato) quando dopo un po’ smise di associare al suono della campanella la presenza del cibo si rese conto che il cane salivava ugualmente (risposta condizionata). Volendo generalizzare possiamo dire che quando una risposta condizionata è stata appresa essa può essere estesa ad altri stimoli condizionati simili a quella originaria senza necessità di ulteriori condizionamenti PAVLOV Prima del condizionamento Durante il condizionamento Prima del condizionamento Dopo il condizionamento - CULTURALE i suoi esponenti principali sono: LURIJA, VIGOTSKJI, PIAGET. LURIJA distingue tra: linguaggio come strumento di comunicazione linguaggio come strumento di regolazione del comportamento le due funzioni del linguaggio si sviluppano in tempi diversi la funzione comunicativa si sviluppa intorno ai 18 – 24 mesi, la funzione regolativa intorno ai 4 anni. In un primo stadio il linguaggio è espresso a voce alta quando si comunica con altre persone; successivamente viene usato interiormente come strumento di regolazione delle proprie azioni. Prima dell’interiorizzazione della funzione regolativa questa viene svolta a voce alta. L’interiorizzazione è un processo graduale che si compie non prima dei 7 anni. Questa fase intermedia dell’uso del linguaggio a voce alta viene denominata fase del linguaggio egocentrico LA SCUOLA STORICO funzione comunicativa linguaggio egocentrico funzione regolativa Processo di interiorizzazione del linguaggio Radici Genetiche Differenti Pensiero Linguaggio Pensiero/Linguaggio 2 anni di età Linguaggio Comunicazione 1.5 – 2 anni Linguaggio Regolazione del comportamento (4 anni) Interiorizzazione scrivono il libro studi sulla storia del comportamento questa trattazione è divisa in 3 parti ciascuna delle quali esamina le funzioni psichiche dei processi dei primati del bambino e dell’adulto con l’illustrazione dei metodi impiegati e degli esperimenti condotti. Il problema principale affrontato è il rapporto tra il comportamento dell’animale e quello dell’uomo e lo sviluppo delle funzioni psichiche dal bambino all’adulto. VIGOTSKIJ E LURIJA Filogenesi Animale-Uomo Animale Riflessi – unità fondamentale del comportamento Ontogenesi Bambino-Adulto Salto Qualitativo Processi Psichici Superiori Uomo Riflessi - unità elementari del comportamento La prospettiva vigtskijana è una prospettiva evolutiva. V. dimostra che vi è una continuità strutturale e funzionale che ha dei momenti critici che distinguono nettamente i vari comportamenti. I processi fisiologici e comportamentali possono essere comuni agli animali e all’uomo ma per gli animali costituiscono l’unità fondamentale di comportamento; per l’uomo sono solo i processi più elementari e rappresentano i processi meno tipici. L’uomo si avvale in modo caratteristico degli strumenti (utensili, simboli,linguaggio). Il loro uso è appreso nel contesto sociale. Nei primi anni di vita il bimbo usa i simboli in base all’interazione con i propri genitori e con gli adulti nella vita quotidiana e nella scuola, in seguito li adotta da se stesso senza essere stimolato a farlo. Parlando del binomio pensiero e linguaggio Contesto Sociale Uomo Strumenti Appresi e interiorizzati Utensili Interazione Salto Qualitativo Simboli Linguaggi o Parlando del binomio pensiero e linguaggio possiamo dire che essi hanno due radici differenti sia negli animali che nel bimbo piccolo ci sono forme più o meno evolute di attività intellettiva relativa alla soluzione di problemi e all’adattamento all’ambiente. Queste attività possono essere indipendenti dal linguaggio. Allo stesso tempo il bimbo può utilizzare forme produttive di linguaggio senza implicare processi intellettivi o di pensiero, ma per comunicare stati emotivi, richiamare l’attenzione dei genitori. Intorno ai 2 anni il pensiero ed il linguaggio iniziano ad interagire. Il linguaggio diventa strumento di comunicazione alle altre persone della propria attività di pensiero e regolazione del proprio comportamento in base alle strategie ed alle regole adottate dal bambino. Processo di interiorizzazione del linguaggio Radici Genetiche Differenti Pensiero Linguaggio Pensiero/Linguaggio 2 anni di età Linguaggio Comunicazione 1.5 – 2 anni Interiorizzazione Linguaggio Regolazione del comportamento (4 anni) – VIGOTSKIJ Parlando di linguaggio egocentrico v. afferma che esso rappresenta uno dei fenomeni di transizione dalle funzioni intrapsichiche alle funzioni interpsichiche e cioè del passaggio da forma di attività sociale a forma di attività individuale. Il linguaggio è una funzione psichica complessa che si sviluppa nel bambino nell’interazione con l’ambiente sociale. È una funzione interpsichica che mette in rapporto una persona con l’altra; successivamente acquisisce una funzione intrapsichica ovvero permette di regolare dall’interno i propri processi cognitivi ed il proprio comportamento. Piaget nell’opera il linguaggio ed il pensiero del fanciullo afferma che il linguaggio egocentrico del bimbo è la manifestazione immediata dell’egocentrismo il quale è un compromesso tra autismo iniziale e progressiva socializzazione del pensiero infantile. Per lui la struttura del linguaggio è innata ma la concreta prestazione linguistica, la lingua che un bimbo parla è determinata dall’ambiente sociale e culturale in cui nasce e cresce. Quanto è appreso in tale ambiente viene progressivamente interiorizzato e costituisce la regola, le strategie ed i contenuti dell’attività psichica. PIAGET Linguaggio Vygostkij Esterno vs Interno Piaget Interno vs Esterno Cap. 4 la psicologia della gestalt La scuola della Gestalt (gestalt psicologie che significa letteralmente psicologia della forma) nacque in Germania nei primi decenni del 900. Tra i suoi fondatori abbiamo Werteimer, Koffka, kohler. Una diretta ascendenza della Gestalt può essere fatta derivare nella Concetto di Sintesi apriori di Kant Hume Psicologia della Gestalt Anti-elementismo Psicologia dell’atto di Brentano Intenzionalità Oggetto della Psicologia non è il materiale sensoriale ma l’atto percettivo Teoria della produzione Scuola di Graz Qualità-Gestalt di Von Ehrenfels Rappresentazioni prodotte = Oggetti di ordine superiore La qualità è propria del tutto, dipende dalle relazioni tra gli elementi e dalla loro struttura di mEINONG essa si basa sulla distinzione di oggetti di ordine superiore e si definiscono rappresentazioni prodotte quelle da loro prodotte; quelli cioè che derivano la loro esistenza dagli oggetti di ordine inferiore, si definiscono rappresentazioni non prodotte quelle da essi generate quelli cioè che per esserci non hanno bisogno dell’esistenza di alcun altro oggetto. Meninog parla di QUALITÀ GESTALT ovvero le qualità proprie TEORIA DELLA PRODUZIONE del tutto, non è data dagli elementi ma dalle relazioni che intercorrono tra di essi, dalla loro struttura IL TUTTO È PIÙ DELLA SOMMA DELLE PARTI. WERTEIMER parla di TEORIA DEL MOSAICO quei modelli il cui risultato perceTTIVO è dato dalla giustapposizione di parti generate da sensazioni tra loro svincolate e non interagenti come possono essere le tessere di un mosaico. Parla, inoltre, di atteggiamento fenomenologico secondo cui ciò che deve essere preso in considerazione sono i fatti così come ci vengono forniti dai nostri organi di senso. Osserva il reale e accetta in maniera diretta l’esperienza in maniera diretta attribuendole quel valore che manifestamente ci presenta. Un concetto fondamentale per la gestalt è la TEORIA DI CAMPO secondo cui LA REGOLARITÀ DEI FENOMENI NON È MATERIALMENTE PREFISSATA MA DIPENDE DALL’EQUILIBRIO DELLE FORZE ESISTENTI TRA TUTTI GLI ELEMENTI. I gestaltisti definiscono come PRINCIPI DI UNIFICAZIONE FORMALE le regole che descrivono il comportamento delle parti presenti nel campo come metodi di descrizione e non come modelli dotati di una validità a-priori e ne fissa i seguenti principi: Vicinanza: La struttura percepita dipende dalla vicinanza degli elementi Somiglianza: La struttura percepita riguarda gli elementi simili Buona Continuazione: La struttura è percepita coerente e continua in base alla direzione Destino Comune: Se gli elementi si muovono, si raggruppati quelli con uno spostamento coerente Chiusura: Le parti presenti nel campo tendono a formare unità chiuse Buona Forma: La struttura percepita è sempre la più semplice, coerente, equilibrata Figura-Sfondo: Tutte le parti di una zona si possono interpretare sia come oggetto sia come sfondo Esperienza precedente: Gli elementi che per la nostra esperienza sono associati tra di loro tendono ad essere uniti in forme Conflitto tra leggi = principio di parsimonia: S’impone il principio che produce la configurazione più semplice Chiusura contro Vicinanza Parla infine di PENSIERO PRODUTTIVO: con questo concetto nel mostrare come si possa giungere a soluzioni ed apprendimenti più generali profondamente radicati quando si adotta un impostazione che osservi la situazione come totalità significante. La sua ricerca è guidata da una comprensione della struttura del problema e non dalla successione di regole, nella mente di chi cerca deve essere presente il criterio per decidere se il passo compiuto è proficuo o inutile. Il pensiero che segue questo procedimento porta alla ristrutturazione del campo e viene chiamato pensiero produttivo. IL POSTULATO DELL’ISOMORFISMO ( dal greco = iso: uguale, morfé: forma) sta ad indicare L’IDENTITÀ STRUTTURALE TRA PIANO DELL’ESPERIENZA DIRETTA ED IL PIANO DEI PROCESSI FISIOLOGICI AD ESSO SOTTOSTANTI. Qualsiasi manifestazione dal livello fenomenico trova un corrispettivo in processi, che a livello cerebrale, presentano caratteristiche funzionalmente identiche. Se conosciamo le leggi che organizzano la nostra esperienza fenomenica necessariamente conosciamo anche le leggi che operano nel cervello Leggi che organizzano l’esperienza fenomenica Leggi che operano tra processi fisiologici del cervello ha introdotto il concetto di INSIGHT. Tende ad attribuire intelligenza al soggetto che apprende ove con intelligenza vuole indicare gli aspetti creativi quelli cioè di cogliere i nessi chiave di una situazione. ESPERIMENTO: mette in una gabbia gli scimpanzé e pone il cibo al di là delle sbarre in alto ad una distanza raggiungibile solo con l’uso del bastone presente dentro la gabbia . il comportamento degli animali ha permesso di osservare che la soluzione per prove ed errori viene seguita solo in fasi ridotte per estensione ed importanza. L’animale tende a seguire, ove possibile, una strategia non casuale. Riesce ad ottenere il cibo quando impiega il bastone pe3r avvicinarlo a sé. Questo impiego costituisce un atto di intelligenza poiché instaura una ristrutturazione del campo cognitivo tramite un atto di insight. In una situazione che non presenta evidenti possibilità di ristrutturazione, in assenza di altre strategie, il soggetto ricorrerà a quel repertorio di comportamenti che gli è già noto. La discontinuità rispetto alle situazioni precedenti è tale da permettere il salto qualitativo richiesto. DUNKER ha osservato come solo raramente si ha un’immediata e completa ristrutturazione del campo cognitivo: INSIGHT TOTALE mentre più di frequente avviene il processo di soluzione che richiede una serie di successive ristrutturazioni: INSIGHT PARZIALI che anche se non risolvono direttamente il problema permettono di formularlo in maniera più adeguata. Parla inoltre di FISSITÀ FUNZIONALE ovvero di quell’atteggiamento che ostacola la soluzione del problema tendendo ad attribuire agli elementi della situazione solo quella caratteristica che per abitudine siamo soliti riscontrarvi KHOLER Insight parziali Insight totali Fissità Funzionale la persona è intesa come ragione o insieme di sub ragioni interdipendenti con l’ambiente. È il luogo in cui nascono tensioni più o meno consistenti in grado di mutare l’equilibrio che può essere ristabilito solo tramite saturazione della valenza. Ad originare tutto ciò che possono essere sia elementi esterni che interni alla persona stessa. La persona è una sorta di gerarchia di ragioni alcune fortemente connesse e funzionalmente dipendenti, altre meno, altre solo debolmente o per niente collegate. Questa struttura muta nel tempo a seconda delle sue condizioni mentali e perfino dello stato psicofisico generale LEWIN Cap. 5 il comportamentismo L’oggetto dell’analisi psicologica è il comportamento osservabile. L’oggetto psiche viene esplicitato nei contenuti psicologici e si propone lo studio tramite la loro manifestazione osservabile nei termini di comportamenti emotivi, abitudinari d’apprendimento e costitutivi della personalità. Il caposcuola del comportamentismo è WATSON che scrive la psicologia così come la vede il comportamentismo. Parla di comportamento in termini di adattamento all’ambiente, azioni, contrazioni muscolari, insieme integrato di movimenti. L’unità d’osservazione psicologica è il comportamento in senso di azione complessa manifestata dall’organismo nella sua interezza. I principi a cui w. fa riferimento sono: La frequenza La recenza Che ci dicono che tanto più spesso o tanto più recentemente un’associazione si è verificata con tanta maggiore possibilità si verificherà ed il condizione che parte dalla rilevazione che nell’organismo esistono risposte incondizionate a determinate situazioni. Altri stimoli che siano stati associati agli stimoli incondizionati provocheranno pure essi la reazione incondizionata pur non avendo per se stessi alcuna relazione con essa. Frequenza Recenza Condizionamento Precise unità StimoloTanto più spesso o tanto più frequentemente Risposta un’associazione si è verificata, con maggiore probabilità si verificherà in futuro Principio per spiegare il comportamento complesso, come serie di condizionamenti Nell’analizzare le EMOZIONI afferma che paura, rabbia e amore sono le emozioni elementari che si definiscono sulla base degli stimoli ambientali che le provocano ed a partire da esse si costruirebbero le altre. Per w. il LINGUAGGIO viene acquisito per condizionamento. Il bambino sente associare all’oggetto il suo nome e di conseguenza il nome finisce per evocare la stessa risposta evocata dall’oggetto. Oggetto Nome Casa L’attività di pensiero è il risultato di apprendimenti comunicativi (che non si esauriscono nel linguaggio verbale né possono includere altre forme di comportamento) e non ha per se stesso rilevanza o interesse cognitivo. Secondo w. il neonato ha un repertorio si reazioni limitate quali riflessi, reazioni posturali, motorie, ghiandolari e muscolari, il bimbo nasce senza istinto, intelligenza o altre doti innate e solo l’esperienza successiva caratterizzerà la sua formazione psicologica. Assume quindi un importanza fondamentale lo studio dell’apprendimento cioè del modo in cui l’uomo acquisisce comportamenti motori, verbali, sociali ecc. che verranno poi ad essere elementi costitutivi della sua personalità complessiva. MORGAN Non si può attribuire un’azione ad una facoltà psichica superiore se essa può essere interpretata in relazione ad una facoltà più bassa della scala psicologica. L’apprendimento consiste nell’acquisizione di una serie di movimenti piuttosto che di nozioni. Possiamo avere l’oggettività e scientificità della psicologia riducendo ricerca psicologica a ricerca fisiologica Secondo lui l’oggetto di studio sono gli eventi ambientali che evocano o modificano le risposte, movimenti delle membra, secrezioni delle ghiandole, scariche elettriche del tessuto nervoso, rossore della pelle, smorfie, tensione dei muscoli. PRINCIPIO DI PARSIMONIA DI LLOYD Sensazione e percezione Risposte specifiche a stimoli specifici Reazioni cinestesiche Immaginazione Memoria e apprendimento Abitudini con risposte condizionate Abitudine linguistica sub-vocale Pensiero studia il comportamento in modo sistematico e quantitativo, standardizzando le condizioni sperimentali dei test e impiegando un gran numero di soggetti sperimentali. THORNDIKE Labirinto a T Gabbia L’animale deve apprendere Puzzle-box con meccanismo che può essere aperto: Sollevare la barretta apre quale delle due direzioni la porta. (destra o sinistra) è quella giusta tramite questi due esperimenti elabora la LEGGE DELL’EFFETTO che descriveva la connessione tra stimolo ( cibo posto fuori dall’estremità di uno dei bracci della T, o fuori dalla gabbia) e la risposta (la velocità con cui l’animale apprendeva la direzione giusta da scegliere o il movimento da compiere per aprire la gabbia) Apprendimento per tentativi ed errori piuttosto che tramite INSIGHT il gatto non intuisce intelligentemente la soluzione, piuttosto grazie ad un graduale rinforzo ottenuto per tentativi aumenta la probabilità che si verifichi un comportamento vantaggioso. “Un azione accompagnata o seguita da uno stato di soddisfazione tenderà a ripresentarsi più spesso; un’azione seguita da uno stato di insoddisfazione tenderà a ripresentarsi meno spesso” Carattere Adattivo Rinforzo Positivo Apprendimento Graduale In seguito Riconoscimento punizioni Es. Tolman Secondo questa legge una connessione rinforza se alla risposta a un certo stimolo viene associato uno stato di soddisfazione come conseguenza della risposta avrà più probabilità di presentarsi in un futuro in situazioni analoghe. Se invece ad una certa risposta si associa uno stato di insoddisfazione la probabilità che si ripresenti diminuisce. Il soggetto procede per prove ed errori e le risposte che portano ad una gratificazione vengono apprese abbastanza stabilmente. Questo modo di considerare le cose potremmo ricondurlo al comportamentismo metodologico cioè alla scelta di osservare il comportamento ed alla preferenza per leggi comportamentali. TOLMAN Il comportamentismo è in rapporto di continuità con: Pragmatismo Realismo La funzione dell'intelletto = Conoscenza della realtà + efficace azione su di essa Esiste una realtà indipendentemente dagli schemi concettuali, dalle pratiche linguistiche, dalle credenze Emergentismo La mente è una proprietà emergente del cervello Esiste uno “specifico psicologico” caratterizzato da “molarità” (non scomponibilità in elementi più semplici a meno di snaturarlo) caratterizzato per il fatto di possedere proprietà emergenti. Parla di comportamento intenzionale lo scopo è presente, quando è presente almeno una delle seguenti condizioni in rapporto all’oggetto-meta: scopo dell’azione Costanza dell’oggetto-meta malgrado variazioni dell’ambiente e ostacoli intervenienti Variazioni nella direzione finale in funzione delle posizioni diverse dell’oggetto-meta Cessazione dell’attività quando l’oggetto-meta è rimosso In questi 3 casi la descrizione del comportamento diventerebbe insoddisfacente se non si facesse riferimento ad un oggetto – meta. Parla inoltre di variabile interveniente riconoscendo che un metodo oggettivo conosce solo la variabile dipendente rappresentata dal comportamento e da essa può inferire la presenza e la caratteristica delle variabili intervenienti mentali. Conoscendo i valori delle variabili dipendenti e del comportamento effettivo è possibile fare inferenza sulle variabili intervenienti che sono entità obiettive definite nei termini delle funzioni che connettono alle variabili indipendenti ed al comportamento finale. La memoria, secondo T., è la condizione in cui il comportamento dipende non solo da stimoli presenti ma anche da stimoli passati. Insieme al concetto di mappa cognitiva, Tolman introduce anche il concetto di apprendimento latente, che: non `e immediatamente visibile; non dipende dal rinforzo T. considera le informazioni dall’ambiente una mappa cognitiva provvisoria Labirinto a T Situazioni Mappe Generali Mappe Specifiche costruì la TEORIA IPOTETICA - DEDUTTIVA Sistematizzazione della psicologia in funzione della logica e della matematica (Definizioni, postulati, corollari, teoremi, previsioni) SKINNER Il comportamento deve essere studiato in quanto tale, senza riferimenti ai processi fisiologici da cui è generato Il comportamento è completamente determinato dalla storia personale s. mette un ratto nello skinner – box in esso era presente una leva che dava accesso al cibo. L’animale dapprima compie movimenti casuali tra cui quello di azionare la leva HULL Rinforzo Positivo Rinforzo Negativo facendo arrivare il cibo in seguito a questo rinforzo, il comportamento così premiato tenderà a ripetersi con sempre maggiore stabilità, sarà cioè appreso. Allo stesso modo un comportamento che non viene rinforzato con ogni probabilità non si ripeterà e un comportamento già appreso ma che da un certo punto in poi non viene più rinforzato si estinguerà questo paradigma è detto condizionamento operante. S R RINFORZO + S. studia dei programmi di rinforzo Rinforzo Continuo Rinforzo a ogni risposta corretta Apprendimento ed estinzione velocissimi Rinforzo a intervallo fisso Rinforzo ogni “X” secondi, indipendentemente dall’attività Es. stipendio mensile Rinforzo a rapporto fisso Rinforzo dopo n risposte Apprendimento ed estinzione velocissimi Rinforzo a intervallo variabile Rinforzo a intervalli irregolari Apprendimento rapido e costante Es. elogi occasionali Rinforzo a rapporto variabile Rinforzo numero variabile di risposte – Apprendimento poco veloce ma estinzione lentissima Es. slot machine considerano come un principio di’apprendimento fondamentale l’imitazione sociale che gioca un ruolo centrale nelle acquisizioni sociali e contribuisce a mantenere la conformità sociale e la disciplina. Il bimbo acquisisce una tendenza ad imitare poiché è stato rinforzato nelle prime risposte di carattere imitativo. Progressivamente tale tendenza viene ad assumere un peso sempre maggiore. Secondo loro vi è la tendenza ad imitare modelli psicologicamente attraenti e rilevanti BANDURA anche nuove risposte possono essere apprese attraverso modelli I rinforzi intermittenti sono quelli che mantengono maggiormente i comportamenti aggressivi. Secondo B. si può avere MULLER E DOLLARDS un bimbo aggressivo facendogli osservare dei modelli aggressivi fortunati. Secondo B. il rinforzo agisce nella fase del mantenimento della risposta e nell’incrementare gli indici che ne descrivono la forza. Concetto di Shaping – Modellamento Modellare il comportamento per approssimazioni successive Per l’essere umano = acquisizione della parola STAATS elabora la teoria del comportamento sociale che attribuisce particolare importanza agli stimoli emozionali che sono collegati a risposte di carattere emozionale. Le analisi della personalità di BANDURA E DI STAATS affermano che La personalità è una costellazione di comportamenti. Al condotta individuale costituisce il punto focale della personalità e rinvia alle diverse situazioni specifiche che le provocano. L’apparente stabilità di alcuni tratti di personalità viene spiegata in base alla generalizzabilità e di difficoltà di estinzione di risposte che sono state superapprese in base alla stabilità che può avere l’ambiente complessivo che interagisce con l’individuo. Se questo cambia radicalmente è facile ritrovare improvvisi ed imprevisti mutamenti della condotta spiegati con l’emergenza di risposte apprese originariamente in contesti diversi e da tempo scarsamente utilizzate Riassumendo possiamo dire che il punto di partenza del comportamentismo è il Dualismo mente-corpo. Il comportamento si definisce come: Movimento molecolare (es. contrazioni muscolari) Attività nervosa Movimento molare con un effetto sull’ambiente Comportamento molare diretto verso uno scopo Azione umana Per cui La relazione comportamento-mente può essere intesa Parallelismo Psico-comportamentale Dal comportamento si originano fenomeni psichici Oggi il comportamento è un aspetto dell’uomo psicologico Sistema circuiti diretti Sistema simbolico Cap.6 freud e la psicoanalisi Isteria = trauma psichico con manifestazioni nell’organismo, non è fondata su un pericolo esterno sintomatiche L’ipnosi I sintomi scompaiono Freud & Bruer Metodo Catartico Catarsi = liberazione, scarica emotiva Ipnosi + ricordo esperienze dolorose come causa dei sintomi nevrotici Il caso di Anna O. Lei si rifiutava di bere acqua - Durante l'ipnosi Anna riferì di avere visto una volta il cagnolino della sua dama di compagnia bere da un bicchiere ma non aveva parlato con nessuno dell'accaduto per evitare di essere scortese. Dopo che la causa del disturbo fu così espressa il fenomeno non ricomparve più. Si poté dedurre per la prima volta che i disturbi isterici hanno causa nelle passate esperienze Il sintomo insorge in luogo di un trauma non ricordato Il trauma è connesso a esperienze angosciose e si struttura in rappresentazione (ricordo, immagine) e affetto. Il collegamento tra il sintomo e il trauma è spesso di natura simbolica. Solo facendo emergere l'affetto collegato al trauma e provocando una abreazione (scarica emozionale) è possibile risolvere il sintomo Il terapeuta nulla può dare di suo, è il soggetto in analisi che si riappropria delle parti e degli elementi dimenticati e che pur tuttavia sono attivi ed agiscono in lui. Questa riappropriazione è accompagnata dall’acquisizione di un dato paradossale e cioè che l’unico depositario di una conoscenza che non sapeva di avere. L’analista ha la funzione di aiutare il soggetto in analisi a disvelare la natura dei processi e degli elementi che sono in lui presenti utilizzando il materiale fornito dallo stesso analizzando. Nella situazione analitica l’analizzando tende a trasferire sull’analista tutti quegli stati emotivi ed affettivi che ha vissuto nella propria infanzia e che ora sono attivi nella vita adulta condizionando il comportamento del soggetto nelle relazioni che intrattiene nella vita quotidiana con gli altri. Questo fenomeno viene definito transfert o traslazione. (Il controtransfert è quando l’analista dimostra all’analizzando che i suoi sentimenti non derivano dalla situazione presente ma ripetono qualcosa che in lui è già accaduto precedentemente costringendolo a trasformare la ripetizione in ricordo) consiste nel ripetersi e nel riattivarsi di antiche situazioni affettive ed emotive infantili cariche di significati e di valori per il soggetto che trovano nella situazione analitica il terreno ideale per esprimersi. È tramite l’analisi della situazione trans ferale che si può procedere alla liquidazione di quei sintomi che avevano la funzione di rappresentare e sostituire altri elementi non accettabili della coscienza e quindi rimossi. Ciò che è accaduto sotto rimozione e ciò che viene significato dall’inconscio non è aggredibile direttamente: le resistenze che il soggetto attiva inconsciamente sono indice di meccanismi di difesa di natura diversa. I frammenti di idee e di ricordi che emergono senza un legame apparentemente logico , i sogni determinate azioni involontarie ma inconsciamente intenzionali che costituiscono altrettante vie da esplorare e che fanno trapelare i significati ed i conflitti sottesi. Per la psicoanalisi l’inconscio è costituito da quell’insieme di significati, di vissuti e di pensieri che il soggetto porta dentro di se e che viene a condizionare la sua condotta . Modello teorico-esplicativo unitario: la psicoanalisi è: Metodo rivolto all’indagine dei processi psichici, soprattutto inconscio Tecnica terapeutica che analizza le difese del soggetto nei confronti di desideri e pensieri inconsci alla base dei suoi disturbi Impostazione teorica globale IL SOGNO è l’appagamento allucinatorio di un desiderio infantile Tutto ciò che era casuale e insignificante assume un valore enorme. Il sogno è la forma che l’attività psichica assume durante il sonno. Il sogno che viene raccontato dopo il risveglio è il risultato finale dell’attività psichica inconscia che ha luogo durante il sonno Scena onirica = Aspirazione inconscia che veicola desideri e tendenze rimossi. Il sogno è costituito da 2 parti: il contenuto manifesto e quello latente Contenuto Manifesto Parte del sogno raccontata al risveglio Elementi Simbolici: i simboli sono usati per portare a significazione oggetti e relazioni sessuali Contenuto Latente Elementi mascherati dai simboli. È costituito da desideri, tendenze e pensieri inconsci Lavoro onirico: Censura: vuole + Elaborazione secondaria impedire ai desideri inconsci l’accesso alla coscienza Le leggi che regolano il sogno sono: Condensazione: Collegamento tra elementi scollegati nella vita cosciente (es. un personaggio può rappresentare caratteristiche di più personaggi) alcuni pensieri latenti vengono rappresentati da un unico elemento del sogno manifesto Dispersione: ad un elemento del sogno latente corrispondono più elementi del sogno manifesto Spostamento: Attribuzione di un carattere di un elemento ad un altro elemento (es. sostituzione di una persona con un’altra) trasferimento d’accento, d’intenzionalità e di importanza emotiva di alcuni elementi del sogno ad altri per eludere la censura onirica Drammatizzazione: Contenuti latenti rappresentati attraverso azioni o situazioni Simbolizzazione: Elemento accettabile che nasconde un contenuto inaccettabile (es. i corpi cavi, aperti o chiusi = organo sessuale femminile; i corpi appuntiti e rivolti in alto = l’organo sessuale maschile) Rappresentazione per l’opposto: Il contenuto manifesto è l’opposto del contenuto latente (es., l’odio diventa amore) I sogni vengono analizzati con il metodo delle associazioni libere tecnica tendente ad aggirare l’ostacolo presentato dalla resistenza del soggetto e a ricordare ciò che opera in esso inconsciamente. La base di questo metodo è data dalla regola secondo la quale il paziente deve comunicare senza critica, né selezione, né censura cosciente tutto ciò che gli passa per la mente. Le libere associazioni consentono di ricostruire gradualmente, spesso tramite elementi psichici ritenuti un tempo marginali, i contenuti rimossi e posti nell’inconscio. F. studia anche gli ATTI MANCANTI e le azioni casuali certi atti psichici dell’uomo normale sono da intendere allo stesso modo dei sintomi nevrotici ovvero hanno un significato ignoto al soggetto ma facilmente rintracciabile tramite l’analisi. (Abitualmente sono considerati come comportamenti casuali ma F. ha dimostrato che dietro ad essi c’è un significato, un’intenzione. Nella dimenticanza di nomi, di fatti, di parole è in opera la rimozione. Il lapsus verbale è considerato come un compromesso tra l’intenzione latente e quella manifesta in quanto tale intenzione viene rifiutata dall’Io cosciente. L’atto mancato ha un carattere sporadico quando diventa un comportamento sistematico diventa sintomo di nevrosi. Distinguiamo 2 tipi di intenzione perturbata e perturbatrice esistono 3 gruppi di persone: quelle che si accorgono prima dell’intenzione perturbatrice, quelle che riconoscono la tendenza perturbatrice ma non sanno che è attiva in precedenza, quelle che respingono la tendenza perturbatrice. I lapsus verbali sono contrazioni di parole; i lapsus di scrittura sono contrazioni e anticipazioni di parole mentre si scrive e sono sintomo di svogliatezza nello scrivere; i lapsus di lettura si sostituisce una parola da leggere con un’altra; il perdere e lo smarrire indicano che si voleva perdere – smarrire qualcosa). I fenomeni in questione, le dimenticanze temporanee di parole, nomi e propositi, lapsus verbali di lettura e di scrittura, la perdita o lo smarrimento di oggetti, alcuni tipi di errori, movimenti che si eseguono d’abitudine. Tutto ciò è stato riconosciuto frutto di intenzioni rimosse. Gli atti mancanti (es. lapsus verbale) Le azioni casuali (atti di auto lesione accidentali) Espressione di intenzioni rimosse Interferenza di due intenzioni una delle quali inconscia I MECCANISMI DI DIFESA sono metodi dell’Io, che si oppongono alle esigenze dell’Es (soddisfacimento disinibito degli istinti), in modo da evitare la possibilità di conflitti tra Super Io e realtà. I più importanti sono: la rimozione: con questo meccanismo di difesa i motivi che non possono più soddisfatti, o quelli che possono essere soddisfatti solo provocando una punizione, vengono sostituiti con altri motivi che possono essere soddisfatti. Venendo a mancare uno dei motivi di un continuum di motivi affini, le sequenze di soddisfazione dei residui motivi appagabili vengono accelerate. Questo produce una situazione psichica di angoscia – aggressione e si trasformerebbe in aggressività, qualora continuasse a sussistere la speranza di poter soddisfare il motivo impedito, e in angoscia quando gli impedimenti dell’ambiente appaiono insormontabili. Questo stato di angoscia – aggressione è paragonabile ad una regressione temporanea, che si realizza quando si stabilisce un nuovo ritmo di soddisfazione dei motivi rimanenti. Allora la rinuncia al motivo che non soddisfa più è momentaneamente riuscita. la regressione: si manifesta quando altri meccanismi simili non risultano più sufficienti per conseguire e mantenere la rinuncia ad una appagamento imposta da un ambiente reale o da introiezione psichica. Si regredisce a precedenti fasi dello sviluppo e motivazionale cioè a quella fase in cui si è verificato il trauma o in quella in cui è possibile trovare aiuti od anche alla fase immediatamente precedente a quella traumatica la formazione reattiva: è un meccanismo di difesa interiore in cui un motivo che non può essere appagato, se non per effetto di punizione, viene sostituito con un motivo opposto. Caratteristica della formazione reattiva è l’assenza di forme medie di appagamento del motivo, nonché l’incapacità di servirsi delle molteplici possibilità di appagamento disponibili invece di ancorarsi a forme d’appagamento esterne. la proiezione: è un meccanismo di difesa interno. Un motivo proprio, proibito o non più in grado di essere soddisfatto, viene percepito come un motivo di una o più persone dell’ambiente. Questa falsa percezione aiuta a diminuire l’angoscia per le notevoli possibilità di soddisfazione del motivo non più appagabile o vietato, o a conseguire una rinuncia alla soddisfazione di questo motivo proprio in modo più efficace di quanto non sarebbe possibile senza proiezione la sublimazione: è un meccanismo psichico con cui vengono sostituite e sviluppate forme primitive e socialmente meno accettabili del soddisfacimento dei motivi con forme più accettabili la negazione della realtà: è la non considerazione di essenziali aspetti parziali del proprio ambiente fisico, psichico e/o sociale. Essa si presenta spesso nelle psicosi, specialmente nella mania e nella depressione come pure nella schizzofrenia la razionalizzazione:processo mentale per ricondurre gli avvenimenti a basi razionali. In psicoanalisi è un meccanismo di difesa in cui invece di motivi inconfessati compaiono motivazioni apparentemente fondate ed accettabili dal super - Io Modello Topografico o TEORIA TOPICA secondo cui distingue 3 diverse modalità di funzionamento dei processi psichici: Coscienza (Processo secondario - adattamento) Contenuti immediatamente accessibili La coscienza opera secondo il principio di realtà Preconscio Sede desideri, impulsi, ricordi rimossi La persona può riportare alla luce volontariamente i contenuti rimossi L’incoscio opera secondo il principio di piacere Inconscio (Processo primario disorganizzazione) Sede desideri, impulsi, ricordi rimossi Modello strutturale in cui parla dell’esistenza di 3 istanze psichiche Es Io e Super Io. Es (struttura inconscia) è il serbatoio di tutte le pulsioni (eros e thanathos) nella loro espressione psichica; vuole la loro soddisfazione immediata. Io (Coscienza di sé) Organizza la personalità Media tra Es S. Io e Realtà Super-Io (quasi inconscio) il ruolo di censura, di coscienza morale, di autosservazione e di formazione di ideali Meccanismi di difesa Fasi dello sviluppo psico - sessuale Fase orale Fase anale 0 – 18/24 mesi di vita Egoista/egocentrico (incorporazione) Vittimismo/stato di dipendenza Pratiche orali (Tabagismo) Libido: bocca Dai 18 ai 36 mesi di vita Controllo sfinterico/espulsione = gratificazione Fissazione espulsiva (personalità distruttiva) Fissazione ritentiva (personalità ordinata) Libido sfinteri Fase Fallica Dai 3 ai 6 anni di vita Sviluppo del Super-Io Complesso Edipico Libido genitali: manipolazione Fase di Latenza Dai 6 anni alla pubertà La libido non è attiva Il bambino sviluppa la socializzazione Fase Genitale Dalla pubertà in poi Per un corretto sviluppo, risolvere le fissazioni. Libido genitali Libido:pulsioni eros (di vita) thanatos (di morte) che hanno origine nell’attività biologica del corpo, il loro scopo è quello di riuscire a ridurre la tensione, l’oggetto è un oggetto sostitutivo che permette la sublimazione cap.7 piaget e la scuola di ginevra L’intelligenza umana per P. è una forma di adattamento all’ambiente che avviene in forma di equilibrio dinamico fra un processo di assimilazione dei dati dell’esperienza e schemi già presenti nell’individuo; ed un processo di accomodamento ovvero di modificazione di tali schemi quando l’esperienza è troppoi nuova e non si adatta ad essi Divenire biologico ed evoluzioni delle strutture mentali PIAGET Adattamento Assimilazione Es. riflesso palmare Accomodamento Es. Modifica della modalità di presa per oggetti grandi Lo sviluppo cognitivo è un: processo continuo (governato invarianti e in equilibrio) processo discontinuo (con l’età cambiamenti delle strutture) da si funzioni verificano Organizzazione psicologica peculiare Integrazione delle acquisizioni da un stadio all’altro P. divide lo sviluppo cognitivo del bimbo in 4 stadi ed afferma che non si può passare allo stadio successivo se non si è superato il precedente Differenza qualitativa tra pensiero bambino e pensiero adulto 1) Senso-Motorio Dalla nascita ai 2 anni Nozione di oggetto permanente conoscenza dell’oggetto nel tempo Nozione di spazio, tempo Rappresentazione come capacità di immaginare in terza persona Il bimbo impara facendo, non produce immagini mentali 1° stadio : esercizio dei riflessi (0-1mese) – Schemi senso motori innati 2° stadio: reazioni circolari primarie (0-4 mesi) Ripetizione azioni casuali per provare piacere (es., suzione del dito) 6° stadio: rappresentazione cognitiva (18-24 mesi) Capacità di immaginare gli effetti delle azioni – permanenza dell’oggetto 5° stadio: reazioni circolari terziarie e apprendimento per prove ed errori (12-18 mesi) Interesse per la novità (es. prendere e sbattere un oggetto su superfici diverse) 2) Pre-Operatorio Dai 2 ai 6-7 anni Imitazione differita, gioco simbolico, linguaggio Egocentrismo, pensiero intuitivo Irreversibilità 3° stadio: le reazioni circolari secondarie (4-8 mesi) Comportamenti diretti verso l’ambiente esterno (es., agitazione del sonaglio) 4° stadio: coordinamento degli schemi secondari nuove applicazioni (8-12 mesi) Ricerca attiva dell’oggetto e differenziazione mezzi - fini (es., prendere un oggetto come mezzo per raggiungere un altro oggetto) 3) Operazioni Concrete 4) Operazioni Formali Dai 6-7 a 11 anni Le azioni mentali diventano operazioni concrete Reversibilità, mette in relazione le immagini mentali prodotte Dai 12 anni in poi Pensiero ipotetico- deduttivo Pensiero complesso, gestisce nozioni di probabilità e implicazione SIMBOLIZZAZIONE Funzione riproduttiva e rappresentativa Nessuna trasformazione dell’oggetto Percezione Imitazione IMITAZIONE Prefigurazione senso-motoria della rappresentazione ovvero Passaggio dalla rappresentazione in atto a quella passata Imitazione differita Senza modello Gioco Simbolico Il gesto imitativo si applica a oggetti simbolici Disegno Realizzato con l’immagine mentale Immagine mentale Imitazione interiorizzata Differenziazione tra significato e significante In linguistica: Il significato è ciò che si vuol comunicare quando si parla Il significante è la forma espressiva fonica o grafica cui corrisponde il contenuto Secondo Piaget: Nei processi mentali, i significati sono le operazioni del pensiero (strutture logicomatematiche) I significanti sono le modalità di espressione delle operazioni del pensiero tra questi abbiamo: gli indici percettivi: I più semplici – no differenziazione dal loro significato i simboli: Differenziazione dal loro significato. Avvio funzione semiotica che si prolunga nel linguaggio I segni: Differenziati e collettivi. Non rappresentativi in quanto arbitrari Secondo P. Percezione è un processo attivo che non dà una riproduzione fedele del reale ed è anche identificazione o assimilazione – Schematismo Per P. è memoria ogni conservazione del passato, inclusa l’ereditarietà genetica Metodo Psico-Genetico e Comparativo o Epistemologia Genetica Con il termine genetica indica la genesi nel senso di sviluppo. La sua tesi è che la conoscenza è un processo, una relazione tra conoscente e conosciuto. Solo seguendo il processo di formazione dei comportamenti e dei loro meccanismi, nell’animale e nel bambino , se ne può comprendere la natura e il funzionamento nell’adulto Il colloquio clinico Presentazione del problema Osservazione controllata Situazioni appositamente create in cui il bambino deve eseguire azioni Domande opportunamente scelte Ricostruzione del ragionamento alla base delle risposte corrette e sbagliate P. studia il metodo del colloquio clinico per studiare lo sviluppo intellettivo del bambino. Voleva vedere l’intelligenza alle prese con uno specifico problema per questo unì il colloquio all’osservazione che consisteva nel ricostruire le credenze del bambino o nel sottoporgli domande mirate mentre risolveva un problema. Altre volte il colloquio si accompagnava alla manipolazione di oggetti da parte dello sperimentatore e del bambino. Con i bimbi molto piccoli P. si limitava alla sola osservazione dei comportamenti e a descriverli. I protocolli verbali ottenuti con questo sistema venivano filtrati dagli occhi del teorico che finiva per vedere dietro i comportamenti strutture sottostanti di pensiero. P. aveva sottovalutato 2 ordini di fattori: Il senso dei compiti che presentava: era importante che il compito avesse un senso agli occhi del bambino per cui doveva presentarlo sotto forma di situazioni familiari e dotate di scopi plausibili La comunicazione linguistica con il bambino piccoli cambiamenti nel formulare le domande in modo da chiarire meglio quello che lo sperimentatore si aspettava dal bambino, producono grandi differenze nella soluzione dei compiti. P. si rese conto che il bimbo è egocentrico(io al centro del mondo) ciò lo indurrebbe ad omettere di dire cose per lui ovvie (egocentrismo intellettuale). P. si rende conto che il bimbo non riesce a concepire che gli altri possano avere un punto di vista diverso dal suo: illusione egocentrica. Essa si manifesta come incapacità di considerare il punto di vista momentaneo come facente parte di una serie di possibili punti di vista, coordinando queste possibilità in un singolo sistema coerente. P. sintetizza il suo lavoro in due nozioni: Struttura mentale: come un sistema di operazioni mentali descrivibile in termini di strutture logiche descritte da P. come operazioni logiche Genesi: trasformazione che parte da uno stato A e si conclude in uno stato B più stabile del precedente. Genesi e struttura sono inscindibili: Ogni genesi parte da una struttura e si conclude in un’altra Ogni struttura ha una genesi La scuola di Ginevra i suoi esponenti sono: pinker e macnamara: ipotesi della continuità sostengono che il linguaggio e lo sviluppo cognitivo dei bimbi e dei giovani non si differenziano per alcun aspetto fondamentale dagli adulti. L’unica differenza è che i bimbi sanno meno o sono meno abili degli adulti in ogni dominio case e pascual – leone: concepiscono l’uomo come sistema di elaborazione dell’informazione con vincoli e limiti strutturali. La capacità strutturale dell’organismo non cambia a partire dai 2 anni, cambia la capacità funzionale dato che le operazioni si automatizzano grazie all’apprendimento lasciando più spazio mentale per le operazioni. Man mano che le operazioni cognitive divengono familiari ed automatiche si è in grado di svolgere compiti sempre più complessi doise riprende i compiti piagettiani e mostra che facendoli affrontare da più bambini che si coordinano tra loro si ha un risultato diverso da quando i bambini li affrontano singolarmente. Tali coordinamenti svolgono un ruolo causale nello sviluppo cognitivo. È quindi più facile giungere ad una soluzione. Se ad un bimbo con il pensiero egocentrico si fa rilevare l’incoerenza derivante dal prendere in considerazione la prospettiva dell’altro si crea il conflitto socio – cognitivo che rende esplicite le differenze dei punti di vista e crea le condizioni per una soluzione corretta del compito. Questo avviene quando la collaborazione ha luogo in una reciprocità paritetica; mentre se vi è una reciprocità asimmetrica (come tra adulto e bambino) in cui il bimbo è costretto ad accettare passivamente la superiorità del patner la cooperazione non produce un benefico conflitto socio – cognitivo. cap.8 il movimento cognitivista il movimento cognitivista nasce con NEISSER. Il passaggio dal comportamentismo al cognitivismo è dipeso da molti fattori: Fattori interni al comportamentismo Atteggiamento più positivo verso processi ipotetici non osservabili (Hebb) Esperimenti contro il comportamentismo (etologia - Lorenz) Fattori esterni Sviluppo degli studi sull’attenzione, capacità di elaborazione, memoria HEBB: il sistema nervoso è un modello logico composto da assembramenti neurali in cui circolano informazioni che danno luogo a processi di memorizzazione. La somma di più assembramenti, ognuno corrispondente a un comportamento semplice dà luogo a comportamenti complessi. Si era posto il problema delle Variabili Intervenienti di quei processi interposti tra stimolo e risposta, svolgentisi all’interno dell’individuo. Hebb era interessato ai processi di mediazione ovvero quei processi che consentono all’individuo di non rispondere immediatamente allo stimolo ma che fanno sì che possa comportarsi avendo a disposizione degli stimoli e delle risposte interne; indispensabili ai processi di mediazione attribuendo un ruolo del tutto nuovo al SNC. Il mentalismo dei cognitivisti S R Paradigma Comportamentista S VI R N. opera un progressivo restringimento agli esperimenti da laboratorio. L’elaborazione dell’informazione va studiata ed osservata nell’ambiente in cui si svolge I neuroni e le cellule si poteva immaginare che si organizzassero in assembramenti cellulari strutture di neuroni formate da circuiti prefissati in cui circolassero per un certo tempo le informazioni all’interno del Sistema nervoso. Alcuni assembramenti corrispondenti alla base neurale di comportamenti relativamente semplici, sarebbero stati già presenti alla nascita, altri si sarebbero formati tramite l’apprendimento nel corso della vita dell'individuo. Il circolare dell’informazione negli assembramenti consentiva di ritardare le risposte rispetto allo stimolo; la formazione di determinati assembramenti costituisce il processo di memorizzazione; il poter impiegare più assembramenti, corrispondenti ognuno a un comportamento semplice, in sequenze di fase differenti, consentiva di spiegare i comportamenti complessi sulla base dell’apprendimento di comportamenti semplici; e comunque l’esplicarsi di comportamenti apparentemente nuovi, al di fuori delle condizioni di apprendimento originali. La psicologia comportamentista può essere considerata una psicologia mentalistica. L e variabili intervenienti sono costrutti ipotetici che trovano legittimazione solo quando la correlazione tra le variabili ambientali e le variabili comportamentali non riescono a fornire un risultato univoco che possa essere interpretato senza ambiguità facendo ricorso unicamente a tali 2 classi di eventi osservati. Accade che tale univocità non possa realizzarsi. La variabile inerveniente è qualcosa di ipotizzabile per risolvere l’ambiguità. HULL volendo esemplificare il concetto parla di FORZA DELL’ABITUDINE (sHr) intendendo il fatto che le risposte si associano agli eventi di stimolazione con differente forza che dipende da un certo numero di variabili tra cui hanno particolare rilievo lo stato pulsionale dell’organismo che apprende le risposte, il numero di ripetizioni del compito ecc… La sHr è realistica da un certo punto di vista in assoluto tanto che lo stesso H. ne parla come di qualcosa di realmente esistente ma calata all’interno del Sistema Nervoso; da un altro punto di vista non lo è affatto perché nessuna operazione è in grado di definire realmente il concetto. TOLMAN sviluppa i concetti che possono sembrare mentalistici lui parla di mappa cognitiva ovvero di una sorta di rappresentazione mentale che l’organismo si costruisce dell’ambiente che lo circonda. T. dichiara che la psicologia ha per oggetto capacità ed eventi mentali e di un sistema di correlazione tra eventi di stimolazione e risposte dell’organismo CARNAP si interessa: della scienza considerata come linguaggio e dei rapporti che intercorrono tra linguaggio teorico e linguaggio osservativi; alla possibilità di definire una serie di protocolli: enunciati teorici ROMANO parla della STIMOLAZIONE DEL TIPO FIGURA – SFONDO a determinate condizioni di stimolazione ambientale alcune parti del campo acquistano valore diverso da quello delle altre, questa situazione è reversibile secondo le intenzioni del soggetto. È evidente che la significanza dei concetti di figura – sfondo non è data né da predicati immediatamente osservabili, né dalla possibilità di operare una riduzione dei predicati osservativi, ciò che conta è l’operazione che svolge il soggetto che determina modi del tutto diversi con cui interpreta i dati ambientali. Per il cognitivista il modello è una rappresentazione semplificata della realtà, che no n pretende di costruire una riproduzione fedele di ciò che vi può essere nel Sistema Nervoso dell’individuo; ma è concepito come realistico per ciò che riguarda le funzioni svolte dalla mente. CRAICK studiò il COMPORTAMENTO DI TRACKING ovvero un compito in cui vi è un bersaglio mobile che si sposta su uno schermo, e al soggetto viene chiesto di tenere allineato un segnale con il bersaglio. Nel caso più semplice è costituito da una pista che scorre ed il segnale da una penna scrivente la cui posizione può essere utilizzata tramite una manopola. C. rileva che il soggetto è in grado di operare massimo una correzione ogni mezzo secondo. Ipotizzò la presenza di un meccanismo decisore che impiega mezzo secondo per elaborare le informazioni in arrivo e che non era in grado di elaborare un nuovo lotto di informazioni sin tanto che non erano state elaborate tutte le precedenti. Si affermava quindi che: L’uomo poteva essere concepito come elaboratore di informazioni, un servomeccanismo di tipo cibernetico L’uomo aveva un tipo di funzionamento discreto ovvero a tappe Il meccanismo decisore era unico e con capacità limitate, non potevano essere eseguite più cose alla volta MILLER fissava in 7 pezzi alla volta il limite di informazione. Parla appunto di MAGICO NUMERO 7 ciò valeva per la memoria a breve termine come per i giudizi assoluti come la quantità di apprensione. Pezzi non singoli elementi. Il problema che lui poneva era quello di poter inserire nel sistema di elaborazione delle informazioni, pezzi sempre più grandi e ricchi di informazione, in modo da poter superare i limiti dell’elaborazione del sistema. MILLER, GALANTER E PIBRAM individuarono un’unità nel piano di comportamento che definirono TOTE T = test: si verifica la congruità della relatà esterna con lo scopo O = operate: si cerca di far sì che la realtà esterna diventi congrua con lo scopo T = test: test di controllo E = exit: uscita se tutto ok, altrimenti i primi 3 passaggi vengono ripetuti fino a quando non viene ottenuta la congruità tra realtà esterna e scopo. COLLINS afferma che esiste un insieme di problemi comuni che riguardano l’intelligenza naturale e artificiale. Le questioni su cui possono incontrarsi sono costituite dalla rappresentazione della conoscenza e dalla comprensione del linguaggio, dalle immagini e dalle riposte alle domande, dall’inferenza , dall’apprendimento della soluzione dei problemi, dalla pianificazione, dal ragionamento, dalla comunicazione e dallo studio dei rapporti uomo - macchina LORENZ: Etologia = comportamento comunicazione animale nel suo ambiente naturale tramite essa L. vuole studiare l’imprinting vale a dire l'apprendimento istintivo caratteristico di una specie e la fissazione di un istinto innato su un determinato oggetto Esperimento delle anatre - il processo di imprinting è ridotto a poche ore Predisposizione biologica che permette di identificare durante il periodo critico (subito dopo la nascita) la propria madre nel primo oggetto o persona in movimento FODOR nel suo libro la mente modulare esprime il concetto di modularismo che prevede un’architettura cognitiva distinta in strutture verticali (i moduli) che trasformano computazionalmente gli imput in rappresentazioni che offrono alla parte centrale del sistema cognitivo. Tali sistemi di analisi del imput hanno queste sostanziali caratteristiche: 1. sono semplici per dominio: possono analizzare dei tipi di imput molto particolari e differenziati da modulo a modulo 2. il loro funzionamento è obbligatorio: quando sono in presenza del tipo specifico di imput che sono deputati ad analizzare, non possono fare a meno di entrare in azione 3. c’è solo un accesso centrale limitato per le rappresentazioni che computano: i livelli intermedi di analisi di imput sono relativamente inaccessibili agli stati centrali di coscienza 4. sono dotati di notevole velocità di funzionamento 5. sono incapsulati informazionalmente durante il loro funzionamento non possono avere accesso né alle rappresentazioni della coscienza , memorizzata a lungo termine, né ad informazioni provenienti da altre parti del sistema cognitivo. Essi sono concepiti con un architettura sequenziale con una memoria passiva che non può essere utilizzata per compiere le operazioni, e con una strozzatura tra memoria e processore, che produce un rallentamento globale del sistema, anche se le operazioni possono essere eseguite singolarmente in tempi inferiori al decimilinesimo di secondo. I calcolatori avevano operato con elementi rapidissimi operanti serialmente. Il sistema nervoso opera con elementi relativamente lenti ma massivamente interconnessi, non aveva sino a tempi recenti tenuto conto di questa differenza. Tipicamente i modelli che si sono affermati nel paradigma HIP. LA METAFORA MENTE – COMPUTER La mente è concepita come una macchina in modo ASTRATTO UNIVERSALE e decontestualizzata L’oggetto di studio della psicologia cognitiva è la mente come sistema. La MENTE, secondo il paradigma HIP (Human Information Processing) è un programma che elabora stimoli codificanti in simboli. Sono importanti le caratteristiche generali della mente come SISTEMA. PARADIGMA HIP ORGANI SENSORIALI RISPOSTE GATE CANALE UNICO A MEMORIA CAPACITÀ LIMITATA A BREVE TERMINE ORGANI SENSORIALI CHERRY ATTENZIONE SELETTIVA UDITIVA: GATE RISPOSTE durante un party è possibile prestare attenzione a determinate persone (che parlano) e ignorare le altre voci intorno = FILTRO tuttavia se improvvisamente qualcuno ci chiama o pronuncia il nostro nome passiamo dal discorso che stavamo facendo a quello che riguarda la persona che ci ha chiamato! = Processo automatico. Paradigma sperimentale Ascolto dicotico: ascoltare due messaggi diversi da un orecchio all’altro shadowing (inseguimento): seguire un messaggio uditivo e ripeterlo, ignorandone altri. Messaggio sensato e atteso Messaggio senza senso o disatteso Messaggio senza senso o disatteso Messaggio da seguire Messaggio sensato e atteso Il messaggio sensato passa all’orecchio opposto e viceversa TEORIA DEL FILTRO PRECOCE di BROADBENT Buffer Sensoriale Filtro Elaborazione Cognitiva Il filtro dell’informazione agisce a livello precoce dell’elaborazione (COLLO DI BOTTIGLIA), e permette una selezione sequenziale dell’informazione prima di accedere ai livelli più avanzati di elaborazione TEORIA DEL FILTRO ATTENUATO TARDIVO di Buffer Sensori ale TREISEMAN Filtro Elaborazio ne Cognitiva L’informazione trasmessa attraverso il canale non attento passa il filtro in forma attenuata in relazione alle caratteristiche dello stimolo da elaborare, e può essere elaborata ulteriormente qualora risulti essere importante, come per esempio l’informazione relativa al proprio nome Esisterebbe anche uno stato di facilitazione di alcune unità informative nel lessico mentale; le aspettative del soggetto sono ulteriormente molto importanti TEORIA DI DEUTSCH E DEUTSCH afferma che non esiste alcun filtro la selezione agisce solo per controllare l’accesso dello stimolo alla coscienza al momento della selezione della risposta TEORIA DI NORMAN La selezione si verifica in fase di elaborazione dell’informazione Alcuni stimoli sono elaborati automaticamente e non possono essere ignorati. N. stabilisce in 12 punti le aree di indagine della disciplina: 1. sistemi di credenze 2. coscienza 3. evoluzione 4. emozione 5. interazione 6. linguaggio 7. apprendimento 8. memoria 9. percezione 10. prestazione 11. abilità 12. pensiero CHOMSKY Il linguaggio ha una base innata Competenza: conoscenza della lingua (sapere come) Esecuzione: produzione definita da competenza e processi cognitivi Aspetti sintattici grammatica generativa-trasformazionale Sviluppo della semantica dagli psicologi cognitivisti cognitivisti MEMORIA ICONICA di SPERLING Se si presenta tachistoscopicamente per 50 msec. (millesimi di secondo) una serie di nove lettere disposte come segue T S F D G Z R N A l'osservatore è in grado di identificarne soltanto quattro o cinque. Se i soggetti concentravano la loro attenzione su una delle tre righe di lettere a seconda dell'altezza di un suono, che seguiva immediatamente dopo la cessazione dello stimolo visivo il risultato dell'esperimento era che, se il segnale acustico seguiva lo stimolo luminoso dopo un intervallo di non più di 500 msec., i soggetti fornivano una prestazione esatta quasi al 100%, cioè riconoscevano le lettere anche dell'ultima riga, se essa era quella indicata dal segnale acustico La PROSPETTIVA ECOLOGICA di GIBSON afferma che le informazioni sono già presenti nella configurazione di stimoli, il soggetto può coglierle direttamente in quanto affordances (ovvero elementi di un oggetto rilevanti per chi lo osserva e ne fa uso)presentate dall’ambiente in relazione al valore evolutivo per l’organismo Rifiuta il postulato principale del Cognitivismo: la mente non rappresenta ed elabora informazioni. Si insiste sul carattere funzionale della mente e sul ruolo dell’ambiente nel determinare il comportamento e i processi che lo generano il flusso ottico: Quando ci muoviamo in un ambiente statico, la luce entra nell’occhio, subendo modificazioni continue e sistematiche: FLUSSO OTTICO. Nel mutamento, aspetti che restano INVARIANTI: es. rigidità degli oggetti. Il movimento è essenziale per la visione, producendo trasformazioni nel flusso ottico Nel processo percettivo entrano in gioco 2 tipi di stimoli: Stimolo prossimale: l’informazione che ci permette di arrivare allo stimolo distale Stimolo distale: ciò che percepiamo cap.9 il quadro contemporaneo: l’affermarsi della scienza cognitiva Il primo psicologo che ha cercato di costruire un quadro teorico unitario e degli strumenti di comprensione della psiche umana che permettessero di affrontare queste domande: Per quali motivi mi sono comportato così? Devo provare senso di colpa? Posso desiderare certe cose? Quali sono gli scopi giusti? Fu Freud. Il suo lavoro ha dato luogo ad una tradizione di ricerca sia teorica che applicativa. Essa è troppo ricca e multiforme. È più facile dire ciò che non è rispetto a ciò che è; si basa sull’analisi di casi singoli e tende a spiegare i fenomeni in termini storici, ha coniato il suo linguaggio descrittivo particolare che allude ad entità di cui è difficile il controllo. I vincoli dei saperi interdisciplinari che vanno a formare la scienza cognitiva sono alla radice diversi da quelli con cui viene costruito il sapere clinico. Tuttavia si può creare confusione quando questi saperi vengono aggregati e giustapposti e non fusi in un unico percorso formativo. Gli sviluppi di alcune problematiche classiche si staccano dalla psicologia classica dalle grandi scuole, ed entrano a far parte di quell’intreccio interdisciplinare che si è deciso di chiamare scienza cognitiva. Ciascuna delle discipline che fanno parte della scienza cognitiva mantiene la sua identità e si sviluppa autonomamente anche all’esterno di quel campo di studi interdisciplinari che è la scienza cognitiva. Neuro fisiologia cibernetica psicologia SCIENZA COGNITIVA linguistica Intelligenza artificiale Oggetto di studio: LA COGNIZIONE di un sistema pensante pensante UMANO O ARTIFICIALE Stillings cura un’introduzione alla scienza cognitiva ed illustra i seguenti principi: Un processo di raccolta ed elaborazione delle informazioni permette di produrre risposte appropriate in funzione delle condizioni ambientali Le informazioni devono venire rappresentate così da essere computabili. Le informazioni concernono un mondo ed hanno contenuti e intenzionalità, nel senso che sono dirette ad uno scopo Gli scienziati cognitivisti si muovono alla ricerca di meccanismi generali di elaborazione delle informazioni malgrado le differenze culturali e di comportamento tra i vari gruppi umani I processi di elaborazione delle informazioni possono venire analizzati a diversi livelli, nel senso che i comportamenti visibili presuppongono una competenza analizzabile a livelli più astratti Le sue caratteristiche principali sono: Oggetto di ricerca = RAPPRESENTAZIONI MENTALI ovvero da quei processi mentali che ORGANIZZANO E PRODUCONO CONOSCENZA: simboli, regole, schemi, immagini. Il CALCOLATORE serve per simulare i processi mentali. L’intelligenza artificiale è un ramo importante della scienza cognitiva Studio dei processi cognitivi de-contestualizzati I paradigmi della scienza cognitiva sono: MODULARISMO Fodor – Modularity of Mind, 1983La mente è definita come una molteplicità di moduli, meccanismi computazionali specializzati nell’analisi di input particolari Il comportamento dell’essere umano è determinato dalla sua struttura mentale, la cui attività consiste nell’elaborare rappresentazioni interne. I differenti moduli sono visti come implementati da STRUTTURE DISTINTE, BEN CARATTERIZZATE SUL PIANO ANATOMICOFUNZIONALE DEL CERVELLO L’analisi dell’input dominio specifico Funzionamento dei moduli obbligatorio e autonomo I livelli intermedi di analisi Non sono accessibili alla coscienza I moduli funzionano molto velocemente e sono incapsulati Distingue 2 tipi di facoltà: facoltà orizzontali: che sono 4: 1. Percezione 2. Memoria 3. Pensiero 4. Attenzione Le facoltà verticali: Corrispondono ai moduli, essendo altamente specifiche sia in relazione alle operazioni che ai contenuti I sistemi centrali della mente sono responsabili della fissazione delle credenze, degli atti di volontà e dei processi di pensiero superiore. L'attività dei sistemi centrali è sensibile alle caratteristiche globali del è lenta, si sviluppa sotto il controllo del soggetto, ed è sostenuta da processi neurobiologici CONNESSIONISMO-EMERGENTISMO Hopfield – “Neural Networks and phisical systems with emrgent Computational abilities”, 1982 La metafora privileggiata è mente – cervello. Le operazioni mentali di elaborazione dell’informazione non avvengono in sequenza come quelle di un computer, ma avvengono simultaneamente nelle reti (reti neurali) di connessione tra molteplici unità semplici di elaborazione Il connessionismo riformula il concetto di calcolo in Interazione diretta tra un ampio numero di unità locali nel cervello Il connessionismo nasce da scoperte di neuroanatomia e neurofisiologia. IPOTESI DELLA FACILITAZIONE SINAPTICA HEBB Ad ogni linea di ingresso è associato un peso che può assumere solo 3 valori possibili -1 quando la linea è eccitatoria +1 quando la linea è inibitoria 0 quando il collegamento non esiste IL PERCETTRONE DI è costituito da elementi che analizzano semplici caratteristiche degli stimoli, e da un elemento complesso che mette insieme risposte parziali per prendere una decisione rispetto allo stimolo Ognuna delle prime unità analizza lo stimolo e risponde on/off Le risposte parziali (pesate) sono ROSENBALT sommate dall’unità di output: se la somma supera un valore prefizzato il percettrone risponde allo stimolo. Utile per categorizzazioni di stimoli IL MODELLO DI MEMORIA HOPFIELD Ogni unità della rete è collegata con tutte le altre L’informazione può essere immagazzinata in maniera distribuita piuttosto che in una singola unità LA REGOLA BACK PROPAGATION OF ERROR: i pesi sinaptici comunica l’errore delle unità superiori a quelle inferiori durante la fase di correzione dei valori. Il connessionismo basa la modellizzazione cognitiva sull’uso di RETI NEURALI (Insieme di unità interconnesse, dotate di uno stato di attivazione) La conoscenza può essere rappresentata in forma distribuita ed è contenuta nella struttura dei coefficienti di connessione. Non vi è distinzione fisica o funzionale (memoria) e (processore). Ogni UNITA’ opera solo a livello del suo ambiente locale. Emerge spontaneamente una cooperazione globale quando lo stato di tutte le unità partecipanti raggiunge una condizione reciprocamente soddisfacente [Funzionamento delle reti semantiche = DIFFUSIONE DELL’ATTIVAZIONE (COLLINS e LOFTUS, 1975) Ogni nodo e’ caratterizzato da un’attivazione che si propaga a velocità costante da un nodo all’altro lungo le interconnessioni. La forza dell’attivazione diminuisce in funzione della lunghezza percorsa] I tempi di propagazione sono dunque direttamente proporzionali alla distanza tra i nodi (ovvero tra i concetti) Mediante modelli connessionisti di reti neurali si possono sviluppare organismi artificiali che si riproducono e migliorano grazie a una forma di selezione naturale: Darwinismo neurale. Vi è l’Opportunità di studiare il comportamento intelligente a partire dall’organizzazione autonoma della materia. Il pericolo in cui si può incorrere è l’eccessivo riduzionismo Approccio Computazionale Reti neurali Mente-Computer Mente-Cervello Il computer è fonte d’ispirazione Strumento per le simulazioni Studio delle componenti cognitive Realtà come sistemi semplici Scientista Studio componenti dinamiche Realtà come sistemi complessi Non Scientista