Esame di - quelli che il primo anno logo

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Esame di:
Storia e metodi della psicologia
Prof. Palmiero Massimiliano
Libro:
Storia della psicologia
(p. legrenzi)
Cap. 1 Le origini della psicologia
dal pensiero greco fino all’800
WOLFF:
Definisce la psicologia empirica come fatti psichici fondati
sull’esperienza e la psicologia razionale come l’essenza dell’anima e
sue facoltà
LA PSICOLOGIA NEL PESNIERO GRECO:
PITAGORA:
facoltà psichiche
Intelligenza, ragione = localizzate nel cervello
Passione = localizzata nel cuore
EMPEDOCLE:
il principio di tutte le attività psichiche è il sangue che
irrora tutto il corpo.
IPPOCRATE: DOTTRINA CARATTERIOLOGICA:




sangue  aria calda e umida = sanguigno
bile nera  terra fredda e secca = collerico
bile gialla  fuoco caldo e secco = melanconico
flegma  acqua freddo e umido = flegmatico
EYSENC:


COLLERICO:
tipo labile ed estroverso
MELANCONICO: tipo stabile ed estroverso


SANGUIGNO:
tipo labile ed introverso
FLEMMATICO: tipo stabile ed introverso
PLINIO IL VECCHIO:
la sede della mente è il cuore. La mente tramite
il pneuma , condotto nelle arterie veniva portata sino al cervello.
GALENO:
 penuma naturale: nel fegato alimentazione e metabolismo
 pneuma psichico: nel cervello movimenti e percezioni
 pneuma fisico: nel sangue temperatura corporea
la scienza dell’uomo veniva considerata empia sia sul
piano fisiologico sia su quello psichico e sociale e perciò non poteva
essere studiata
NEL MEDIOEVO
NEL RINASCIMENTO
all’uomo vengono attribuite alcune caratteristiche
della divinità.
PICO DELLA MIRANDOLA:
affermava che nulla si muove nell’universo
che non abbia una diretta conseguenza su tutte le altre parti
dell’universo. Le leggi che regolano queste influenze sono leggi
matematiche.
Di
qui
l’enorme
importanza
dell’astrologia.
L’astrologia in modo assolutamente naturale prevede gli eventi
terreni
CARTESIO:
razionalista. Distingue tra:
 Res cogitans: ovvero l’anima pensante. La sensazione diventa
cosciente raggiungendo la ghiandola pineale. La percezione
un processo di giudizio e costituzione di rappresentazioni
mentali
 Res extensa: corpo
Distingue inoltre 3 tipi di idee:
 Derivanti dai sensi, dalla memoria e dall’immaginazione =
costituiscono un legame tra mente e oggetti reali
 Costruite direttamente dalla mente = oggetti immaginari o
consapevolezza delle emozioni
 Innate non si presentano alla coscienza ma è l’uomo che deve
scoprirle, sorgono direttamente dalla mente come principi
basilari
EMPIRISTI:
HUME:
idee innate: se comprendono anche le passioni (amor
proprio, risentimento, passioni sessuali) sono legate alla
costituzione originaria della mente umana.
I pensieri possono essere fatti risalire a qualcosa di
precedentemente sentito.
L’intelletto umano è determinato da fattori ambientali. Ciò che
l’uomo può conoscere del mondo deriva da ciò che l’ambiente
scriverà nella sua mente in origine tabula rasa. I processi mentali
che regolano l’intelletto sono le associazioni per somiglianza,
contiguità e causazione. Tra le idee si costituiscono delle
associazioni che fanno si che la mente le coniuga più
frequentemente. Ogni evento mentale complesso è costituito da
semplici elementi combinati in base a leggi associative. Nessuna
idea complessa corrisponde ai dati dell’esperienza. Le associazioni
sono i processi mentali che regolano l’intelletto.
LOCKE:
saggio sull’intelletto umano. L. considera l’intelletto una
facoltà.
Veniva
bandita
la
metafisica
perché
indagava
empiricamente
sui
processi
e
sugli
effetti
dell’anima
indipendentemente dalle sue esigenze. L’esperienza può essere
distinta in sensazione e riflessione tramite le quali prendono forma
le idee dell’intelletto.
La sensazione rappresenta la decodificazione delle qualità sensibili
degli oggetti che porta alla formazione di idee corrispondenti.
La riflessione consiste nell’attività mentale che genera la realtà
interna ossia le idee che costituiscono il percepire, il pensare, il
dubitare, il volere.
Attraverso queste due sorgenti prendono forma le idee semplici
(conoscenza oggettiva). La combinazione delle idee semplici genera
le idee complesse (conoscenza soggettiva). Le idee astratte
derivano dalla degradazione dei percetti originali registrati dalla
memoria e dall’influenza del linguaggio
BERKELEY:
sensismo più marcato rispetto a Locke. Lui affermava
che:<< ogni conoscenza ad opera dei sensi e dell’esperienza è
apparenza: alla verità non conduce la propria ragione>>. In tal
senso egli nega anche la dicotomia tra qualità primarie e secondarie
degli oggetti rifiutando la concezione in base a cui esiste una realtà
esterna ontologica.
ASSOCIAZIONISTI:
BROWN:
metodo dell’introspezione: auto-osservazione di quanto
avviene nella propria mente
HARTLEY:
teoria delle vibraziuncole: delle minime vibrazioni che gli
oggetti provocano attraverso gli organi di senso nel sistema
nervoso. Lui vuole dimostrare che a tali vibraziuncole corrispondono
le associazioni che si sono dimostrate alla base delle operazioni
dell’intelletto: definizione del legame tra mente e corpo
JAMES MILL:
parla di ASSOCIAZIONE SINCRONA: un oggetto è costituito
da una somma di sensazioni diverse che noi associamo
simultaneamente e costituiscono un percetto da cui deriva un idea
STUART MILL:
l’associazione sincrona spiega le idee singole per le
idee complesse il discorso necessita di una modifica. Sostiene che
le idee semplici, nel costituire le idee complesse, si uniscono tra di
loro per formare un composto: CHIMICA MENTALE
BAIN:
la mente è alla mercé delle condizioni corporee. Fattori innati
di organizzazione del comportamento. Il movimento precede la
sensazione, e questo a sua volta precede il pensiero. L’individuo
opera inizialmente con movimenti causali, alcuni saranno premiati
dalle loro conseguenze e precisamente quelli che ottengono risultati
positivi; essi tenderanno a diventare abitudini. Bain parla, inoltre, di
apprendimento per tentativi ed errori.
IDEOLOGI:
CONDILLAC:
studia le operazioni intellettuali aprendo la via allo
studio dei problemi psicologici
BUFFON:
l’uomo occupa la posizione di vertice nel regno animale.
Storia naturale dell’uomo indicava la necessità di considerare
l’uomo come parte integrante della natura, nella sua somiglianza e
differenza dagli animali. Anche la maturità di concezione che
consentiva di studiare l’uomo in toto.
LA METRIE:
la mente è proprietà della materia. Ciò che distingue la
materia vivente da quella non vivente è che la prima è organizzata;
e tale organizzazione le fornisce un principio motore interno.
L’anima è la molla principale di tutta la macchina, essa si governa
per volontà del corpo che a sua volta non si governa per volontà
dell’anima
CABANIS:
il pensiero sta al corpo come il succo gastrico sta allo
stomaco.
Secondo lui il corpo non dipende da un’anima ontologicamente
distinta, ma l’anima può essere ridotta a puri meccanismi biologici.
Secondo lui fisico e morale sono profondamente interconnessi ma
poli opposti di un'unica dimensione. Il sistema nervoso ha
un’importanza preminente in quanto raggiunge ogni parte del corpo
governandola e regolandola, e tramite gli organi di senso raccoglie
le impressioni del mondo in cui il soggetto si trova ad agire.
KANT:




contribuisce al superamento della:
Distinzione tra psicologia razionale e psicologia empirica: la
psicologia razionale non esiste. L’oggetto di studio della
psicologia riguarda i processi psichici
Controversia tra razionalisti ed empiristi:
EMPIRISMO: metodo induttivo che esprime giudizi sintetici a
posteriori
RAZIONALISMO: metodo deduttivo che esprime giudizi analitici
a priori
IL PENSIERO TEDESCO DOPO KANT: HERBART E FECHNER:
HERBART:
la psicologia è una scienza metafisica. Le idee variano per
il tempo e l’intensità. L’anima è però unitaria. Se due idee si
presentano contemporaneamente, o possono integrarsi in un’unità
più complessa o tenderanno ad inibirsi reciprocamente. L’idea
inibita si indebolirà fino a scomparire dalla coscienza dell’individuo.
L’intensità minima che deve avere per rimanere cosciente viene
detta soglia di coscienza al di sotto della quale entrano nel livello
inconscio. Mise, inoltre, in luce la necessità di misurare i fenomeni
psichici. (un'impostazione matematica)
FECHNER:
lo spirito è proprietà della materia, inerente alla sua
organizzazione in atomi ed ogni materia, in quanto composta di
atomi, è dotata di anima; tale anima è tanto più complessa quanto
più complessa è la struttura della materia in cui si inserisce.
Possiamo auto-osservarci (essere consapevoli dei nostri pensieri,
delle nostre sensazioni, delle nostre emozioni). Tale osservazione ci
mette, sul piano dell’esperienza, a diretto contatto con l’anima. Il
ponte che lui getta per unire corpo e anima, mente e spirito è
quello della psicofisica; tramite cui determinare in modo unitario e
tramite una precisa relazione matematica la relazione tra questi
due aspetti di un’unica realtà. Tale relazione psicofisica la chiama
LEGGE DI WEBER ma è più nota come LEGGE DI WEBER – FECHNER che
afferma che la sensazione è proporzionale al logaritmo dello
stimolo: S=KlogR+C dove:
S è la sensazione, R è lo stimolo, K e C sono le costanti, K è la
costante di Weber e dipende dalla modalità sensoriale.
GLI APPORTI DELLE ALTRE SCIENZE:
ASTRONOMI:
verso la metà del 700 volevano osservare la velocità di
spostamento dei corpi celesti e per farlo utilizzavano un telescopio a
cui applicavano un reticolo. L’astronomo osservava il cielo tramite
esso e nel contempo udiva il suono di un orologio. Quando il corpo
celeste entrava nel reticolo l’astronomo contava i battiti
dell’orologio e rilevava il numero di battiti nel passare il corpo
celeste da un punto all’altro del reticolo. BESSEL: si accorse che
questo metodo di osservazione poteva dare luogo a degli errori
dovuti a differenze individuali dei singoli osservatori e confrontò i
propri tempi di osservazione con quelli ottenuti dagli altri e rilevò
l’esistenza di differenze abbastanza sistematiche tra le varie
persone nella rilevazione dei tempi. Nasceva quindi il problema dei
TEMPI DI REAZIONE OVVERO DEL TEMPO NECESSARIO AD UNA PERSONA
PER RISPONDERE AD UNO STIMOLO.
Per cercare di ridurre i margini di
errore si iniziarono a studiare altri metodi di osservazione. Ci si è
resi conto che un singolo osservatore doveva compiere troppe
operazioni contemporaneamente ovvero: doveva rilevare 2 stimoli
visivi (entrata ed uscita del corpo celeste dal reticolo), ascoltare
degli stimoli uditivi (i battiti dell’orologio) e contemporaneamente
contare. Si pensò che l’operazione potesse essere semplificata con
l’impiego di apparecchiature che consistevano in un cilindro con
attorno della carta imperniate su un motore rotante con una penna
scrivente fissa. Nel momento in cui il corpo celeste penetrava nel
reticolo l’osservatore doveva premere un pulsante che azionava il
motore e premerlo di nuovo all’uscita del corpo celeste dal reticolo
arrestando il motore. Essendo nota la velocità del motore, dalla
lunghezza della traccia si poteva risalire al tempo trascorso tra le 2
pressioni del pulsante e quindi alla velocità del corpo celeste
DONDERS:
indica 3condizioni per rilevare i tempi di reazione:
1. Uno stimolo a cui doveva essere data una risposta (tempi più
brevi di tutti)
2. Più stimoli ad ognuno dei quali corrispondeva una risposta
diversa (tempi più lunghi di tutti)
3. Più stimoli ma ad uno solo di essi doveva essere data una
risposta, mentre agli altri il soggetto non doveva rispondere
(tempo di risposta intermedio tra i 3)
 La differenza 1 – 3 indicava il tempo occorrente al soggetto per
discriminare gli stimoli e scegliere quello a cui rispondere;
 La differenza 2 – 3 indicava il tempo necessario al soggetto per
discriminare tra le risposte.
Questo metodo prese il nome di METODO SOTTRATTIVO DI DONDERS fu
ampiamente impiegato da Wudnt alla nascita della psicologia
scientifica nel suo laboratorio di Lipsia.
FISIOLOGI:
si posero come primo problema quello dell’arco riflesso
ed affermarono che stimolando determinati recettori sensoriali si
provocano automaticamente delle risposte automatiche. Si parla di
arco riflesso in quanto il substrato nervoso composto da una parte
afferente (il recettore sensoriale, e il nervo sensoriale che dal
recettore porta l’impulso nervoso al centro) e di ramo efferente ( la
fibra motoria che dal centro conduce agli effettori periferici). Al
centro i 2 rami sono a contatto più o meno diretto di modo che
l’impulso nervoso proveniente dalla stimolazione sensoriale si
scarica direttamente sul ramo efferente, senza coinvolgere la
volontà dell’individuo.
Recettore
Sistema Nervoso
Centrale
Fibra motoria
A questo punto vanno considerate 2 leggi:
 LEGGE DI BELL E MAGENDIE
che dimostra l’indipendenza delle vie sensoriali e motorie Ogni
nervo che origina dal midollo spinale ha due radici: recidendo quello
anteriore viene interrotta la possibilità di movimento
del
corrispondente segmento corporeo innervato mentre si conserva la
sensibilità; se si recide quello posteriore avviene il contrario
Per la prima volta si dimostra che il Sistema Nervoso prevede funzioni

sostanzialmente
distinte

LEGGE DELL’ENERGIA NERVOSA SPECIFICA DI MULLER, HELMHOLTZ,
HALL:
La qualità delle sensazioni che si ricevono non dipende dal tipo di
stimolazione che viene esercitata sugli organi di senso, ma dal tipo
di organi di senso che vengono eccitati
Questo principio permette di distinguere tra
rappresentazione e oggetto rappresentato,
ovvero tra caratteristica dello stimolo e
percezione
Scompare
la confusione tra
percipiente e oggetto percepito
soggetto
helmholtz:
Parla di “inferenza inconscia” secondo lui il sistema percettivo
compie una sorta di ragionamento inconsapevole e corregge i valori
della percezione sulla base dell’ esperienza passata. Tale esperienza
fa sì che inconsciamente il soggetto corregga la percezione della
dimensione di un oggetto lontano sopravvalutandola malgrado la
piccolezza dell’immagine retinica, sulla base della distanza
percepita: es. della costanza di grandezza
EVOLUZIONISMO:
il suo fondatore fu DARWIN: il concetto
fondamentale da lui espresso fu quello di SELEZIONE NATURALE
secondo cui le specie che non riescono ad adattarsi all’ambiente
finiscono con lo scomparire e all’interno della stessa specie
sopravvivono gli individui che meglio si adattano all’ambiente. Nel
tempo si potrà assistere ad una modificazione della specie perché
tutti gli individui che sopravvivono accoppiandosi daranno vita ad
una discendenza che presenta in modo sempre più accentuato
caratteri adattativi con una progressiva scomparsa di quelli
disadattativi. Tale principio si applicava secondo Darwin non solo ai
caratteri somatici ma anche a quelli psichici.
Cap. 2 lo strutturalismo ed il funzionalismo
La psicologia scientifica moderna è stata fondata da WUDNT a LIPSIA
nel 1873 – 1874 uscì la prima edizione del suo libro “FONDAMENTI DI
PSICOLOGIA FISIOLOGICA” che venne definita come la prima opera
sistematica della psicologia moderna. Wudnt affrontò 5 campi
d’indagine





Psicofisiologia della sensazione e della percezione, soprattutto
vista e udito
Attenzione misurata con la tecnica dei tempi di reazione
Psicofisica
Associazioni mentali
Ricerche non sperimentali: psicologia dell’età evolutiva, animale
e sociale
Le teorie di w. sono oggi improponibili per la loro componente
spiritualistica che si sottrae all’indagine scientifica modernamente
intesa; ci riferiamo allo spiritualismo secondo cui tutti i processi
psichici umani passano attraverso 4 fasi:
 la stimolazione
 la percezione, che rende cosciente l’esperienza psichica
 l’appercezione, in cui l’esperienza cosciente viene identificata ,
qualificata e sintetizzata dalla mente
 l’atto di volontà, che suscita la reazione psichica, e che è
connotato dal libero arbitrio
I contributi dati da w. alla psicologia moderna sono
fondamentalmente 3:
 Oggetto di studio della psicologia è l’esperienza immediata
(soggettiva)
 Codifica del metodo sperimentale utilizzando il metodo
dell’INTROSPEZIONE
 Principio del parallelismo psicofisico: i processi mentali e i
processi fisici sono paralleli, a ciascun cambiamento dei primi
corrisponde un cambiamento dei secondi
STRUTTURALISMO:
la psicologia ha per oggetto l’esperienza in quanto
indipendente dal soggetto esperiente. Mente e coscienza sono le 2
categorie generali che si riferisce all’esperienza immediata:
 la mente: è la somma di tutti i processi mentali che hanno luogo
nella vita di un individuo
 la coscienza: è la somma di tutti i processi mentali in un
determinato momento presente della vita della persona
struttura dell’esperienza immediata
Mente
Somma dei processi mentali
nell’arco della vita
TICHENER:
Coscienza
Somma dei processi
mentali in un dato istante
afferma che lo scopo dell’indagine psicologica è quello di
descrivere i contenuti elementari della coscienza e di individuare le
leggi che presiedono al loro combinarsi e susseguirsi. La struttura
mentale è il risultato della somma di molteplici elementi coscienti
semplici; lo scopo dell’indagine psicologica e la scomposizione e
ricomposizione analitica dei pezzi. L’esperienza cosciente
si
presenta sotto forma di PERCEZIONI, IDEE E EMOZIONI O SENTIMENTI.
L’interesse analitico dello psicologo è rivolto agli elementi semplici
che li compongono ovvero:
 PER LE PERCEZIONI SONO LE SENSAZIONI: (sono le più importanti e
ricorrenti) corrispondono allo stato di coscienza concomitante
alla stimolazione di un organo sensoriale periferico. Oltre a
quelle relative ai 5 sensi lui parla anche di sensazioni
cinestetiche che provengono da muscoli, tendini e giunture
 PER LE IDEE SONO LE IMMAGINI MENTALI: sono processi mentali
relativi ad esperienze non attuali come ricordi, anticipazioni del
futuro. Quando un organo sensoriale è stato stimolato più volte
si instaura nel cervello uno stato di eccitazione centrale che può
produrre l’immagine al posto della sensazione
 PER LE EMOZIONI O SENTIMENTI SONO GLI STATI AFFETTIVI: sono gli
elementi costitutivi delle emozioni e dei sentimenti come
l’amore, l’odio, la gioia e la tristezza. Sia le emozioni che i
sentimenti si stemperano qualora vengano ripetuti.
Per quanto semplici o irriducibili gli elementi della coscienza hanno
degli attributi
 qualità
 intensità
 durata
 chiarezza
la sensazione e le immagini mentali li possiedono tutti e 4 mentre
agli stati affettivi manca l’attributo della chiarezza.
L’esperienza cosciente è caratterizzata da 3 elementi costitutivi:
Percezioni, Idee ed Emozioni
Percezioni = sensazioni
Idee = immagini mentalii
Emozioni = stati affettivi
Attributi
Qualità
Intensità
Durata
Chiarezza
Manca la chiarezza e sono
necessariamente piacevoli o
spiacevoli
Lo strutturalismo fa uso del metodo introspettivo che è basato su
due norme fondamentali:
 DEVE ADOTTARE UN CRITERIO ELEMENTISITICO: ciò implica che ogni dato
cosciente deve essere scomposto nei suoi elementi più
semplici; autenticamente elementari sono solo quei dati
coscienti che l’introspettore non riesce a ridurre ad elementi più
semplici. Se segue sistematicamente questo criterio lo
psicologo ottiene resoconti introspettivi costituiti da una serie di
parole (caldo, luminoso, piacevole…) ognuna delle quali connota
univocamente una singola frase dell’intera esperienza cosciente
in modo che essa possa essere replicata da qualsiasi altro
osservatore
 deve continuamente salvaguardarsi dall’incorrere nell’errore
dello stimolo: che consiste nell’attribuzione di significati o di
valori ai dati dell’esperienza cosciente che vanno riportati nella
loro essenzialità.
Per fare tutto ciò il soggetto ha bisogno di un addestramento
preliminare lungo e non facile in modo da imparare:


a descrivere il processo cosciente determinato in lui dall’oggetto
stimolo, anziché l’oggetto stimolo in quanto noto come tale
a distinguere ciò che effettivamente esperisce da ciò che sa a
riguardo della propria esperienza
Metodo introspettivo definito da due regole principali:
 Criterio elementistico
 Evitare l’errore dello stimolo
FUNZIONALISMO:
L’oggetto di studio della psicologia sono le attività mentali relative:
 all’immagazzinamento
 all’acquisizione
 all’organizzazione
 alla valutazione
delle esperienze e alla loro utilizzazione nella guida del
comportamento
Per il funzionalismo un concetto importante è quello di
comportamento adattivo o “comportamento guidato, orientato
verso” caratterizzato dalla presenza di 3 componenti
 Situazione motivante (fame) interna o esterna all’organismo
 situazione sensoriale (cibo)
 risposta (mangiare) che alteri la situazione in modo tale da
soddisfare le condizioni motivanti
Definisce alcune funzioni mentali:
 Sensazione: valore adattivo dei processi sensoriali, soprattutto
‘l’abilità spaziale’
 Emozione: carattere adattivo che aumenta la risposta in
situazioni particolari, ma anche emozioni “gratuite”
 Percezione: processo a sé stante - non somma di sensazioni
elementari
 Motivazione: stimolo relativamente persistente che domina il
comportamento fino a quando non si reagisce per soddisfarlo
 Pensiero: flusso continuo, sottolineano aspetti adattivi; un’idea
può avere funzioni adattive come le percezioni (es. esame)
 Apprendimento:
funzione
adattiva
per
eccellenza;
acquisizione di appropriate modalità di risposta in situazioni
particolari (Legge dell’effetto di Thorndike) si parla di
apprendimento per prove ed errori in quanto ritengono che fin
da primo impatto con la situazione problematica, l’organismo si
comporta spesso in modo selettivo, analitico e non casuale
Metodo utilizzato dai funzionalisti è quello dell’ECCLETTISMO METODOLOGICO
essi valorizzano la sperimentazione di laboratorio soprattutto nel campo
dell’apprendimento. Essa è svolta in modo meno sistematico e rigoroso; ma è
accompagnata e spesso sostituita dal METODO DI OSSERVAZIONE PURO, IN
CONTESTI NATURALI per cogliere le funzioni mentali
Accettazione dei Contributi interdisciplinari
Cap. 3 la riflessologia e la scuola storico culturale
con il termine riflessologia s’intende una
concezione dei processi psichici per la quale essi sono riducibili a
riflessi cioè a processi fisiologici ed elementari. La concezione
riflessiologica ebbe la prima formulazione in SECENOV considerato il
padre della fisiologia russa per aver fatto conoscere in Russia le
ricerche contemporanee di fisiologia ed aver formato un nutrito
gruppo di fisiologi. Secondo lui ad uno stimolo dell’ambiente
corrisponde una reazione motoria mediata dall’attività di un centro
nervoso localizzato nel midollo spinale. L’arco riflesso può spiegare i
processi comportamentali elementari, involontari, automatici ma
per spiegare i processi mentali più complessi interviene l’attività
dei centri nervosi superiori localizzati nel cervello. Il paradigma è:
STIMOLO  CENTRO NERVOSO  REAZIONE.
Nel caso in cui il centro nervoso è il midollo spinale parliamo di
RIFLESSO SPINALE nel caso in cui il centro nervoso è il cervello
parliamo di RIFLESSO CEREBRALE
LA
RIFLESSIOLOGIA
Approccio che riduce i processi psichici a riflessi (processi
fisiologici elementari)
I Riflessi del cervello - 1863
Arco Riflesso Spinale
Comportamenti semplici,
involontari
Arco Riflesso Cerebrale
Comportamenti complessi
Riflessi = struttura di base dei processi psichici
Psicologia = analisi dei contenuti acquisiti nell’interazione uomoambiente
afferma che l’oggetto di indagine erano i riflessi su cui si
fonda tutta l’attività psichica. Anzi i riflessi erano alla base di
processi molto più complessi come quelli sociali. Lui parlava di
fenomeni fisiologici, psicologici e sociali. Affermava che studiare
l’attività motoria durante il comportamento ne avrebbe permesso
una conoscenza più approfondita.
BECHTEREV
effettuò un esperimento su un cane in quanto si accorse che
questo alla presentazione del cibo (stimolo incondizionato) salivava
(risposta incondizionata). Man mano iniziò ad associare alla
presenza del cibo il suono di una campanella (stimolo condizionato)
quando dopo un po’ smise di associare al suono della campanella la
presenza del cibo si rese conto che il cane salivava ugualmente
(risposta condizionata). Volendo generalizzare possiamo dire che
quando una risposta condizionata è stata appresa essa può essere
estesa ad altri stimoli condizionati simili a quella originaria senza
necessità di ulteriori condizionamenti
PAVLOV
Prima del condizionamento
Durante il condizionamento
Prima del condizionamento
Dopo il condizionamento
- CULTURALE i suoi esponenti principali sono:
LURIJA, VIGOTSKJI, PIAGET.
LURIJA distingue tra:
 linguaggio come strumento di comunicazione
 linguaggio come strumento di regolazione del comportamento
le due funzioni del linguaggio si sviluppano in tempi diversi la
funzione comunicativa si sviluppa intorno ai 18 – 24 mesi, la
funzione regolativa intorno ai 4 anni. In un primo stadio il
linguaggio è espresso a voce alta quando si comunica con altre
persone; successivamente viene usato interiormente come
strumento
di
regolazione
delle
proprie
azioni.
Prima
dell’interiorizzazione della funzione regolativa questa viene svolta a
voce alta. L’interiorizzazione è un processo graduale che si compie
non prima dei 7 anni. Questa fase intermedia dell’uso del linguaggio
a voce alta viene denominata fase del linguaggio egocentrico
LA SCUOLA STORICO
funzione comunicativa

linguaggio egocentrico

funzione regolativa
Processo di interiorizzazione del linguaggio
Radici Genetiche Differenti
Pensiero
Linguaggio
Pensiero/Linguaggio
2 anni di età
Linguaggio
Comunicazione
1.5 – 2 anni
Linguaggio
Regolazione del
comportamento
(4 anni)
Interiorizzazione
scrivono il libro studi sulla storia del
comportamento questa trattazione è divisa in 3 parti ciascuna delle
quali esamina le funzioni psichiche dei processi dei primati del
bambino e dell’adulto con l’illustrazione dei metodi impiegati e degli
esperimenti condotti. Il problema principale affrontato è il rapporto
tra il comportamento dell’animale e quello dell’uomo e lo sviluppo
delle funzioni psichiche dal bambino all’adulto.
VIGOTSKIJ
E
LURIJA
Filogenesi
Animale-Uomo
Animale
Riflessi – unità
fondamentale del
comportamento
Ontogenesi
Bambino-Adulto
Salto Qualitativo
Processi Psichici Superiori
Uomo
Riflessi - unità
elementari del
comportamento
La prospettiva vigtskijana è una prospettiva evolutiva. V. dimostra
che vi è una continuità strutturale e funzionale che ha dei momenti
critici che distinguono nettamente i vari comportamenti. I processi
fisiologici e comportamentali possono essere comuni agli animali e
all’uomo ma per gli animali costituiscono l’unità fondamentale di
comportamento; per l’uomo sono solo i processi più elementari e
rappresentano i processi meno tipici. L’uomo si avvale in modo
caratteristico degli strumenti (utensili, simboli,linguaggio). Il loro
uso è appreso nel contesto sociale. Nei primi anni di vita il bimbo
usa i simboli in base all’interazione con i propri genitori e con gli
adulti nella vita quotidiana e nella scuola, in seguito li adotta da se
stesso senza essere stimolato a farlo. Parlando del binomio
pensiero e linguaggio
Contesto Sociale
Uomo
Strumenti
Appresi e interiorizzati
Utensili
Interazione
Salto
Qualitativo
Simboli
Linguaggi
o
Parlando del binomio pensiero e linguaggio possiamo dire che essi
hanno due radici differenti sia negli animali che nel bimbo piccolo ci
sono forme più o meno evolute di attività intellettiva relativa alla
soluzione di problemi e all’adattamento all’ambiente. Queste attività
possono essere indipendenti dal linguaggio. Allo stesso tempo il
bimbo può utilizzare forme produttive di linguaggio senza implicare
processi intellettivi o di pensiero, ma per comunicare stati emotivi,
richiamare l’attenzione dei genitori. Intorno ai 2 anni il pensiero ed
il linguaggio iniziano ad interagire. Il linguaggio diventa strumento
di comunicazione alle altre persone della propria attività di pensiero
e regolazione del proprio comportamento in base alle strategie ed
alle regole adottate dal bambino.
Processo di interiorizzazione del linguaggio
Radici Genetiche Differenti
Pensiero
Linguaggio
Pensiero/Linguaggio
2 anni di età
Linguaggio
Comunicazione
1.5 – 2 anni
Interiorizzazione
Linguaggio
Regolazione del
comportamento
(4 anni)
– VIGOTSKIJ
Parlando di linguaggio egocentrico v. afferma che esso rappresenta
uno dei fenomeni di transizione dalle funzioni intrapsichiche alle
funzioni interpsichiche e cioè del passaggio da forma di attività
sociale a forma di attività individuale. Il linguaggio è una funzione
psichica complessa che si sviluppa nel bambino nell’interazione con
l’ambiente sociale. È una funzione interpsichica che mette in
rapporto una persona con l’altra; successivamente acquisisce una
funzione intrapsichica ovvero permette di regolare dall’interno i
propri processi cognitivi ed il proprio comportamento.
Piaget nell’opera il linguaggio ed il pensiero del fanciullo afferma
che il linguaggio egocentrico del bimbo è la manifestazione
immediata dell’egocentrismo il quale è un compromesso tra
autismo iniziale e progressiva socializzazione del pensiero infantile.
Per lui la struttura del linguaggio è innata ma la concreta
prestazione linguistica, la lingua che un bimbo parla è determinata
dall’ambiente sociale e culturale in cui nasce e cresce. Quanto è
appreso in tale ambiente viene progressivamente interiorizzato e
costituisce la regola, le strategie ed i contenuti dell’attività psichica.
PIAGET
Linguaggio
Vygostkij
Esterno vs Interno
Piaget
Interno vs Esterno
Cap. 4 la psicologia della gestalt
La scuola della Gestalt (gestalt psicologie che significa letteralmente
psicologia della forma) nacque in Germania nei primi decenni del
900. Tra i suoi fondatori abbiamo Werteimer, Koffka, kohler. Una
diretta ascendenza della Gestalt può essere fatta derivare nella
Concetto di Sintesi
apriori di Kant
Hume
Psicologia della
Gestalt
Anti-elementismo
Psicologia dell’atto di
Brentano
Intenzionalità
Oggetto della Psicologia
non è il materiale
sensoriale
ma l’atto percettivo
Teoria della
produzione
Scuola di Graz
Qualità-Gestalt di
Von Ehrenfels
Rappresentazioni
prodotte
=
Oggetti di ordine
superiore
La qualità è propria del
tutto,
dipende dalle relazioni tra
gli elementi e dalla loro
struttura
di mEINONG essa si basa sulla distinzione
di oggetti di ordine superiore e si definiscono rappresentazioni
prodotte quelle da loro prodotte; quelli cioè che derivano la loro
esistenza dagli oggetti di ordine inferiore, si definiscono
rappresentazioni non prodotte quelle da essi generate quelli cioè
che per esserci non hanno bisogno dell’esistenza di alcun altro
oggetto. Meninog parla di QUALITÀ GESTALT ovvero le qualità proprie
TEORIA DELLA PRODUZIONE
del tutto, non è data dagli elementi ma dalle relazioni che
intercorrono tra di essi, dalla loro struttura IL TUTTO È PIÙ DELLA
SOMMA DELLE PARTI.
WERTEIMER parla di TEORIA DEL MOSAICO quei modelli il cui risultato
perceTTIVO è dato dalla giustapposizione di parti generate da
sensazioni tra loro svincolate e non interagenti come possono
essere le tessere di un mosaico. Parla, inoltre, di atteggiamento
fenomenologico secondo cui ciò che deve essere preso in
considerazione sono i fatti così come ci vengono forniti dai nostri
organi di senso. Osserva il reale e accetta in maniera diretta
l’esperienza in maniera diretta attribuendole quel valore che
manifestamente ci presenta.
Un concetto fondamentale per la gestalt è la TEORIA DI CAMPO
secondo cui LA REGOLARITÀ DEI FENOMENI NON È MATERIALMENTE
PREFISSATA MA DIPENDE DALL’EQUILIBRIO DELLE FORZE ESISTENTI TRA
TUTTI GLI ELEMENTI.
I gestaltisti definiscono come PRINCIPI DI UNIFICAZIONE FORMALE le
regole che descrivono il comportamento delle parti presenti nel
campo come metodi di descrizione e non come modelli dotati di una
validità a-priori e ne fissa i seguenti principi:
 Vicinanza: La struttura percepita dipende dalla vicinanza
degli elementi
 Somiglianza: La struttura percepita riguarda gli elementi
simili
 Buona Continuazione: La struttura è percepita coerente e
continua in base alla direzione
 Destino Comune: Se gli elementi si muovono, si raggruppati
quelli con uno spostamento coerente
 Chiusura: Le parti presenti nel campo tendono a formare
unità chiuse
 Buona Forma: La struttura percepita è sempre la più
semplice, coerente, equilibrata
 Figura-Sfondo: Tutte le parti di una zona si possono
interpretare sia come oggetto sia come sfondo
 Esperienza precedente: Gli elementi che per la nostra
esperienza sono associati tra di loro tendono ad essere uniti in
forme
 Conflitto tra leggi = principio di parsimonia: S’impone il
principio che produce la configurazione più semplice
Chiusura contro
Vicinanza
Parla infine di PENSIERO PRODUTTIVO: con questo concetto nel
mostrare come si possa giungere a soluzioni ed apprendimenti più
generali profondamente radicati quando si adotta un impostazione
che osservi la situazione come totalità significante. La sua ricerca è
guidata da una comprensione della struttura del problema e non
dalla successione di regole, nella mente di chi cerca deve essere
presente il criterio per decidere se il passo compiuto è proficuo o
inutile. Il pensiero che segue questo procedimento porta alla
ristrutturazione del campo e viene chiamato pensiero produttivo.
IL POSTULATO DELL’ISOMORFISMO ( dal greco = iso: uguale, morfé:
forma) sta ad indicare L’IDENTITÀ STRUTTURALE TRA PIANO DELL’ESPERIENZA
DIRETTA ED IL PIANO DEI PROCESSI FISIOLOGICI AD ESSO SOTTOSTANTI.
Qualsiasi manifestazione dal livello fenomenico trova un
corrispettivo in processi, che a livello cerebrale, presentano
caratteristiche funzionalmente identiche. Se conosciamo le leggi che
organizzano la nostra esperienza fenomenica necessariamente
conosciamo anche le leggi che operano nel cervello
Leggi che
organizzano
l’esperienza
fenomenica
Leggi che operano
tra processi fisiologici
del cervello
ha introdotto il concetto di INSIGHT. Tende ad attribuire
intelligenza al soggetto che apprende ove con intelligenza vuole
indicare gli aspetti creativi quelli cioè di cogliere i nessi chiave di
una situazione.
ESPERIMENTO:
mette in una
gabbia
gli
scimpanzé
e
pone il cibo al di
là delle sbarre
in alto ad una
distanza
raggiungibile
solo con l’uso
del bastone presente dentro la gabbia . il comportamento degli
animali ha permesso di osservare che la soluzione per prove ed
errori viene seguita solo in fasi ridotte per estensione ed
importanza. L’animale tende a seguire, ove possibile, una strategia
non casuale. Riesce ad ottenere il cibo quando impiega il bastone
pe3r avvicinarlo a sé. Questo impiego costituisce un atto di
intelligenza poiché instaura una ristrutturazione del campo
cognitivo tramite un atto di insight. In una situazione che non
presenta evidenti possibilità di ristrutturazione, in assenza di altre
strategie, il soggetto ricorrerà a quel repertorio di comportamenti
che gli è già noto. La discontinuità rispetto alle situazioni precedenti
è tale da permettere il salto qualitativo richiesto.
DUNKER ha osservato come solo raramente si ha un’immediata e
completa ristrutturazione del campo cognitivo: INSIGHT TOTALE
mentre più di frequente avviene il processo di soluzione che
richiede una serie di successive ristrutturazioni: INSIGHT PARZIALI
che anche se non risolvono direttamente il problema permettono di
formularlo in maniera più adeguata.
Parla inoltre di FISSITÀ FUNZIONALE ovvero di quell’atteggiamento
che ostacola la soluzione del problema tendendo ad attribuire agli
elementi della situazione solo quella caratteristica che per abitudine
siamo soliti riscontrarvi
KHOLER
Insight parziali
Insight totali
Fissità
Funzionale
la persona è intesa come ragione o insieme di sub ragioni
interdipendenti con l’ambiente. È il luogo in cui nascono tensioni
più o meno consistenti in grado di mutare l’equilibrio che può
essere ristabilito solo tramite saturazione della valenza. Ad
originare tutto ciò che possono essere sia elementi esterni che
interni alla persona stessa. La persona è una sorta di gerarchia di
ragioni alcune fortemente connesse e funzionalmente dipendenti,
altre meno, altre solo debolmente o per niente collegate. Questa
struttura muta nel tempo a seconda delle sue condizioni mentali e
perfino dello stato psicofisico generale
LEWIN
Cap. 5 il comportamentismo
L’oggetto dell’analisi psicologica è il comportamento osservabile.
L’oggetto psiche viene esplicitato nei contenuti psicologici e si
propone lo studio tramite la loro manifestazione osservabile nei
termini di comportamenti emotivi, abitudinari d’apprendimento e
costitutivi della personalità. Il caposcuola del comportamentismo è
WATSON
che scrive la psicologia così come la vede il
comportamentismo. Parla di comportamento in termini di
adattamento all’ambiente, azioni, contrazioni muscolari, insieme
integrato di movimenti. L’unità d’osservazione psicologica è il
comportamento in senso di azione complessa manifestata
dall’organismo nella sua interezza. I principi a cui w. fa riferimento
sono:
 La frequenza
 La recenza
Che ci dicono che tanto più spesso o tanto più recentemente
un’associazione si è verificata con tanta maggiore possibilità si
verificherà ed il condizione che parte dalla rilevazione che
nell’organismo esistono risposte incondizionate a determinate
situazioni. Altri stimoli che siano stati associati agli stimoli
incondizionati provocheranno pure essi la reazione incondizionata
pur non avendo per se stessi alcuna relazione con essa.
Frequenza
Recenza
Condizionamento
Precise
unità
StimoloTanto più spesso o tanto più frequentemente Risposta
un’associazione si è verificata, con maggiore
probabilità si verificherà in futuro
Principio per spiegare il
comportamento
complesso, come serie di
condizionamenti
Nell’analizzare le EMOZIONI afferma che paura, rabbia e amore
sono le emozioni elementari che si definiscono sulla base
degli stimoli ambientali che le provocano ed a partire da
esse si costruirebbero le altre.
Per w. il LINGUAGGIO viene acquisito per condizionamento. Il
bambino sente associare all’oggetto il suo nome e di conseguenza il
nome finisce per evocare la stessa risposta evocata dall’oggetto.
Oggetto
Nome
Casa
L’attività di pensiero è il risultato di apprendimenti comunicativi
(che non si esauriscono nel linguaggio verbale né possono includere
altre forme di comportamento) e non ha per se stesso rilevanza o
interesse cognitivo. Secondo w. il neonato ha un repertorio si
reazioni limitate quali riflessi, reazioni posturali, motorie,
ghiandolari e muscolari, il bimbo nasce senza istinto, intelligenza o
altre doti innate e solo l’esperienza successiva caratterizzerà la sua
formazione psicologica. Assume quindi un importanza fondamentale
lo studio dell’apprendimento cioè del modo in cui l’uomo acquisisce
comportamenti motori, verbali, sociali ecc. che verranno poi ad
essere elementi costitutivi della sua personalità complessiva.
MORGAN
Non si può attribuire un’azione ad una facoltà psichica superiore se
essa può essere interpretata in relazione ad una facoltà più bassa
della scala psicologica.
L’apprendimento consiste nell’acquisizione di una serie di
movimenti piuttosto che di nozioni.
Possiamo avere l’oggettività e scientificità della psicologia riducendo
ricerca psicologica a ricerca fisiologica
Secondo lui l’oggetto di studio sono gli eventi ambientali che
evocano o modificano le risposte, movimenti delle membra,
secrezioni delle ghiandole, scariche elettriche del tessuto
nervoso, rossore della pelle, smorfie, tensione dei muscoli.
PRINCIPIO DI PARSIMONIA DI LLOYD
Sensazione e percezione
Risposte specifiche a stimoli specifici
Reazioni cinestesiche
Immaginazione
Memoria e apprendimento
Abitudini con risposte condizionate
Abitudine linguistica sub-vocale
Pensiero
studia il comportamento in modo sistematico e
quantitativo, standardizzando le condizioni sperimentali dei test e
impiegando un gran numero di soggetti sperimentali.
THORNDIKE
Labirinto a T
Gabbia
L’animale deve apprendere Puzzle-box con meccanismo che può
essere aperto: Sollevare la barretta apre
quale delle due direzioni
la porta.
(destra o sinistra) è quella
giusta
tramite questi due esperimenti elabora la LEGGE DELL’EFFETTO che
descriveva la connessione tra stimolo ( cibo posto fuori
dall’estremità di uno dei bracci della T, o fuori dalla gabbia) e la
risposta (la velocità con cui l’animale apprendeva la direzione giusta
da scegliere o il movimento da compiere per aprire la gabbia)
Apprendimento per tentativi ed errori piuttosto che tramite INSIGHT
il gatto non intuisce intelligentemente la soluzione, piuttosto grazie
ad un graduale rinforzo ottenuto per tentativi aumenta la
probabilità che si verifichi un comportamento vantaggioso.
“Un azione accompagnata o seguita da uno stato di soddisfazione
tenderà a ripresentarsi più spesso; un’azione seguita da uno stato
di insoddisfazione tenderà a ripresentarsi meno spesso”
Carattere
Adattivo
Rinforzo
Positivo
Apprendimento
Graduale
In seguito
Riconoscimento punizioni
Es. Tolman
Secondo questa legge una connessione rinforza se alla risposta a un
certo stimolo viene associato uno stato di soddisfazione come
conseguenza della risposta avrà più probabilità di presentarsi in un
futuro in situazioni analoghe. Se invece ad una certa risposta si
associa uno stato di insoddisfazione la probabilità che si ripresenti
diminuisce. Il soggetto procede per prove ed errori e le risposte che
portano ad una gratificazione
vengono apprese abbastanza
stabilmente. Questo modo di considerare le cose potremmo
ricondurlo al comportamentismo metodologico cioè alla scelta di
osservare il comportamento ed alla preferenza per leggi
comportamentali.
TOLMAN Il comportamentismo è in rapporto di continuità con:
Pragmatismo
Realismo
La funzione dell'intelletto
=
Conoscenza della realtà
+
efficace azione su di essa
Esiste una realtà
indipendentemente dagli
schemi concettuali, dalle
pratiche linguistiche, dalle
credenze
Emergentismo
La mente è una
proprietà
emergente del cervello
Esiste uno “specifico psicologico” caratterizzato da “molarità” (non
scomponibilità in elementi più semplici a meno di snaturarlo)
caratterizzato per il fatto di possedere proprietà emergenti.
Parla di comportamento intenzionale lo scopo è presente, quando è
presente almeno una delle seguenti condizioni in rapporto
all’oggetto-meta: scopo dell’azione
 Costanza dell’oggetto-meta malgrado variazioni dell’ambiente e
ostacoli intervenienti
 Variazioni nella direzione finale in funzione delle posizioni
diverse dell’oggetto-meta
 Cessazione dell’attività quando l’oggetto-meta è rimosso
In questi 3 casi la descrizione del comportamento diventerebbe
insoddisfacente se non si facesse riferimento ad un oggetto – meta.
Parla inoltre di variabile interveniente riconoscendo che un metodo
oggettivo conosce solo la variabile dipendente rappresentata dal
comportamento e da essa può inferire la presenza e la caratteristica
delle variabili intervenienti mentali. Conoscendo i valori delle
variabili dipendenti e del comportamento effettivo è possibile fare
inferenza sulle variabili intervenienti che sono entità obiettive
definite nei termini delle funzioni che connettono alle variabili
indipendenti ed al comportamento finale.
La memoria, secondo T., è la condizione in cui il comportamento
dipende non solo da stimoli presenti ma anche da stimoli passati.
Insieme al concetto di mappa cognitiva, Tolman introduce anche il
concetto di apprendimento latente, che: non
`e immediatamente visibile; non dipende dal
rinforzo
T. considera le informazioni dall’ambiente una mappa cognitiva
provvisoria
Labirinto a T
Situazioni
Mappe Generali
Mappe
Specifiche
costruì la TEORIA IPOTETICA - DEDUTTIVA
Sistematizzazione della psicologia in funzione della logica e della
matematica (Definizioni, postulati, corollari, teoremi, previsioni)
SKINNER Il comportamento deve essere studiato in quanto tale,
senza riferimenti ai processi
fisiologici da cui è generato
Il
comportamento
è
completamente
determinato dalla storia
personale
s. mette un ratto nello
skinner – box in esso era
presente una leva che dava
accesso al cibo. L’animale
dapprima
compie
movimenti casuali tra cui
quello di azionare la leva
HULL
Rinforzo Positivo
Rinforzo Negativo
facendo arrivare il cibo in seguito a questo rinforzo, il
comportamento così premiato tenderà a ripetersi con sempre
maggiore stabilità, sarà cioè appreso. Allo stesso modo un
comportamento che non viene rinforzato con ogni probabilità non si
ripeterà e un comportamento già appreso ma che da un certo punto
in poi non viene più rinforzato si estinguerà questo paradigma è
detto condizionamento operante.
S R  RINFORZO
 
+
S. studia dei programmi di rinforzo
Rinforzo Continuo
Rinforzo a ogni risposta corretta
Apprendimento ed estinzione velocissimi
Rinforzo a intervallo fisso
Rinforzo ogni “X” secondi,
indipendentemente dall’attività
Es. stipendio mensile
Rinforzo a rapporto fisso
Rinforzo dopo n risposte
Apprendimento ed estinzione
velocissimi
Rinforzo a intervallo variabile
Rinforzo a intervalli irregolari
Apprendimento rapido e costante
Es. elogi occasionali
Rinforzo a rapporto variabile
Rinforzo numero variabile di risposte
– Apprendimento poco veloce ma
estinzione lentissima
Es. slot machine
considerano come un principio di’apprendimento
fondamentale l’imitazione sociale che gioca un ruolo centrale nelle
acquisizioni sociali e contribuisce a mantenere la conformità sociale
e la disciplina. Il bimbo acquisisce una tendenza ad imitare poiché è
stato rinforzato nelle prime risposte di carattere imitativo.
Progressivamente tale tendenza viene ad assumere un peso sempre
maggiore. Secondo loro vi è la
tendenza ad imitare modelli
psicologicamente attraenti e rilevanti
BANDURA anche nuove risposte possono essere apprese attraverso
modelli I rinforzi intermittenti sono quelli che mantengono
maggiormente i comportamenti aggressivi. Secondo B. si può avere
MULLER E DOLLARDS
un bimbo aggressivo facendogli osservare dei modelli aggressivi
fortunati. Secondo B. il rinforzo agisce nella fase del mantenimento
della risposta e nell’incrementare gli indici che ne descrivono la
forza.
Concetto
di
Shaping
–
Modellamento
Modellare
il
comportamento per approssimazioni successive Per l’essere umano
= acquisizione della parola
STAATS elabora la teoria del comportamento sociale che attribuisce
particolare importanza agli stimoli emozionali che sono collegati a
risposte di carattere emozionale. Le analisi della personalità di
BANDURA E DI STAATS affermano che La personalità è una
costellazione di comportamenti. Al condotta individuale costituisce il
punto focale della personalità e rinvia alle diverse situazioni
specifiche che le provocano. L’apparente stabilità di alcuni tratti di
personalità viene spiegata in base alla generalizzabilità e di
difficoltà di estinzione di risposte che sono state superapprese in
base alla stabilità che può avere l’ambiente complessivo che
interagisce con l’individuo. Se questo cambia radicalmente è facile
ritrovare improvvisi ed imprevisti mutamenti della condotta spiegati
con l’emergenza di risposte apprese originariamente in contesti
diversi e da tempo scarsamente utilizzate
Riassumendo possiamo dire che il punto di partenza del
comportamentismo è il Dualismo mente-corpo. Il comportamento si
definisce come:
 Movimento molecolare (es. contrazioni muscolari)
 Attività nervosa
 Movimento molare con un effetto sull’ambiente
 Comportamento molare diretto verso uno scopo
 Azione umana
Per cui La relazione comportamento-mente può essere intesa
Parallelismo
Psico-comportamentale
Dal comportamento si
originano fenomeni psichici
Oggi il comportamento è un aspetto
dell’uomo psicologico
Sistema circuiti diretti
Sistema simbolico
Cap.6 freud e la psicoanalisi
Isteria = trauma psichico con manifestazioni
nell’organismo, non è fondata su un pericolo esterno
sintomatiche
L’ipnosi
I sintomi scompaiono
Freud & Bruer
Metodo Catartico
Catarsi = liberazione, scarica emotiva
Ipnosi + ricordo esperienze
dolorose come causa dei sintomi
nevrotici
Il caso di Anna O. Lei si rifiutava di bere acqua - Durante l'ipnosi
Anna riferì di avere visto una volta il cagnolino della sua dama di
compagnia bere da un bicchiere ma non aveva parlato con nessuno
dell'accaduto per evitare di essere scortese. Dopo che la causa del
disturbo fu così espressa il fenomeno non ricomparve più.
Si poté dedurre per la prima volta che i disturbi isterici hanno causa
nelle passate esperienze
Il sintomo insorge in luogo di un trauma non ricordato Il trauma è
connesso a esperienze angosciose e si struttura in rappresentazione
(ricordo, immagine) e affetto. Il collegamento tra il sintomo e il
trauma è spesso di natura simbolica. Solo facendo emergere
l'affetto collegato al trauma e provocando una abreazione (scarica
emozionale) è possibile risolvere il sintomo
Il terapeuta nulla può dare di suo, è il soggetto in analisi che si
riappropria delle parti e degli elementi dimenticati e che pur
tuttavia sono attivi ed agiscono in lui. Questa riappropriazione è
accompagnata dall’acquisizione di un dato paradossale e cioè che
l’unico depositario di una conoscenza che non sapeva di avere.
L’analista ha la funzione di aiutare il soggetto in analisi a disvelare
la natura dei processi e degli elementi che sono in lui presenti
utilizzando il materiale fornito dallo stesso analizzando. Nella
situazione analitica l’analizzando tende a trasferire sull’analista tutti
quegli stati emotivi ed affettivi che ha vissuto nella propria infanzia
e che ora sono attivi nella vita adulta condizionando il
comportamento del soggetto nelle relazioni che intrattiene nella vita
quotidiana con gli altri. Questo fenomeno viene definito transfert o
traslazione. (Il controtransfert è quando l’analista dimostra
all’analizzando che i suoi sentimenti non derivano dalla situazione
presente ma ripetono qualcosa che in lui è già accaduto
precedentemente costringendolo a trasformare la ripetizione in
ricordo) consiste nel ripetersi e nel riattivarsi di antiche situazioni
affettive ed emotive infantili cariche di significati e di valori per il
soggetto che trovano nella situazione analitica il terreno ideale per
esprimersi. È tramite l’analisi della situazione trans ferale che si può
procedere alla liquidazione di quei sintomi che avevano la funzione
di rappresentare e sostituire altri elementi non accettabili della
coscienza e quindi rimossi. Ciò che è accaduto sotto rimozione e ciò
che viene significato dall’inconscio non è aggredibile direttamente:
le resistenze che il soggetto attiva inconsciamente sono indice di
meccanismi di difesa di natura diversa. I frammenti di idee e di
ricordi che emergono senza un legame apparentemente logico , i
sogni determinate azioni involontarie ma inconsciamente
intenzionali che costituiscono altrettante vie da esplorare e che
fanno trapelare i significati ed i conflitti sottesi. Per la psicoanalisi
l’inconscio è costituito da quell’insieme di significati, di vissuti e di
pensieri che il soggetto porta dentro di se e che viene a
condizionare la sua condotta .
Modello teorico-esplicativo unitario: la psicoanalisi è:
 Metodo rivolto all’indagine dei processi psichici, soprattutto
inconscio
 Tecnica terapeutica che analizza le difese del soggetto nei
confronti di desideri e pensieri inconsci alla base dei suoi
disturbi
 Impostazione teorica globale
IL SOGNO è l’appagamento allucinatorio di un desiderio infantile
Tutto ciò che era casuale e insignificante assume un valore enorme.
Il sogno è la forma che l’attività psichica assume durante il sonno.
Il sogno che viene raccontato dopo il risveglio è il risultato finale
dell’attività psichica inconscia che ha luogo durante il sonno
Scena onirica = Aspirazione inconscia che veicola desideri e
tendenze rimossi. Il sogno è costituito da 2 parti: il contenuto
manifesto e quello latente
Contenuto Manifesto
Parte del sogno raccontata al
risveglio
Elementi Simbolici: i simboli sono
usati per portare a significazione
oggetti e relazioni sessuali
Contenuto Latente
Elementi mascherati dai
simboli. È costituito da
desideri, tendenze e pensieri
inconsci
Lavoro onirico:
Censura: vuole
+
Elaborazione
secondaria
impedire ai
desideri inconsci
l’accesso alla
coscienza
Le leggi che regolano il sogno sono:
 Condensazione: Collegamento tra elementi scollegati nella vita
cosciente (es. un personaggio può rappresentare caratteristiche
di più personaggi) alcuni pensieri latenti vengono rappresentati
da un unico elemento del sogno manifesto
 Dispersione: ad un elemento del sogno latente corrispondono più
elementi del sogno manifesto
 Spostamento: Attribuzione di un carattere di un elemento ad un
altro elemento (es. sostituzione di una persona con un’altra)
trasferimento d’accento, d’intenzionalità e di importanza
emotiva di alcuni elementi del sogno ad altri per eludere la
censura onirica
 Drammatizzazione: Contenuti latenti rappresentati attraverso
azioni o situazioni
 Simbolizzazione: Elemento accettabile che nasconde un
contenuto inaccettabile (es. i corpi cavi, aperti o chiusi =
organo sessuale femminile; i corpi appuntiti e rivolti in alto =
l’organo sessuale maschile)
 Rappresentazione per l’opposto: Il contenuto manifesto è
l’opposto del contenuto latente (es., l’odio diventa amore)
I sogni vengono analizzati con il metodo delle associazioni libere
tecnica tendente ad aggirare l’ostacolo presentato dalla resistenza
del soggetto e a ricordare ciò che opera in esso inconsciamente. La
base di questo metodo è data dalla regola secondo la quale il
paziente deve comunicare senza critica, né selezione, né censura
cosciente tutto ciò che gli passa per la mente. Le libere associazioni
consentono di ricostruire gradualmente, spesso tramite elementi
psichici ritenuti un tempo marginali, i contenuti rimossi e posti
nell’inconscio.
F. studia anche gli ATTI MANCANTI e le azioni casuali certi atti
psichici dell’uomo normale sono da intendere allo stesso modo dei
sintomi nevrotici ovvero hanno un significato ignoto al soggetto ma
facilmente rintracciabile tramite l’analisi. (Abitualmente sono
considerati come comportamenti casuali ma F. ha dimostrato che
dietro ad essi c’è un significato, un’intenzione. Nella dimenticanza di
nomi, di fatti, di parole è in opera la rimozione. Il lapsus verbale è
considerato come un compromesso tra l’intenzione latente e quella
manifesta in quanto tale intenzione viene rifiutata dall’Io cosciente.
L’atto mancato ha un carattere sporadico quando diventa un
comportamento
sistematico
diventa
sintomo
di
nevrosi.
Distinguiamo 2 tipi di intenzione perturbata e perturbatrice esistono
3 gruppi di persone: quelle che si accorgono prima dell’intenzione
perturbatrice, quelle che riconoscono la tendenza perturbatrice ma
non sanno che è attiva in precedenza, quelle che respingono la
tendenza perturbatrice. I lapsus verbali sono contrazioni di parole; i
lapsus di scrittura sono contrazioni e anticipazioni di parole mentre
si scrive e sono sintomo di svogliatezza nello scrivere; i lapsus di
lettura si sostituisce una parola da leggere con un’altra; il perdere e
lo smarrire indicano che si voleva perdere – smarrire qualcosa). I
fenomeni in questione, le dimenticanze temporanee di parole, nomi
e propositi, lapsus verbali di lettura e di scrittura, la perdita o lo
smarrimento di oggetti, alcuni tipi di errori, movimenti che si
eseguono d’abitudine. Tutto ciò è stato riconosciuto frutto di
intenzioni rimosse.
Gli atti mancanti
(es. lapsus verbale)
Le azioni casuali
(atti di auto lesione
accidentali)
Espressione di intenzioni rimosse
Interferenza di due intenzioni
una delle quali inconscia
I MECCANISMI DI DIFESA sono metodi dell’Io, che si oppongono alle esigenze dell’Es
(soddisfacimento disinibito degli istinti), in modo da evitare la possibilità di conflitti tra
Super Io e realtà. I più importanti sono:







la rimozione:
con questo meccanismo di difesa i motivi che non possono più
soddisfatti, o quelli che possono essere soddisfatti solo provocando una punizione,
vengono sostituiti con altri motivi che possono essere soddisfatti. Venendo a
mancare uno dei motivi di un continuum di motivi affini, le sequenze di
soddisfazione dei residui motivi appagabili vengono accelerate. Questo produce una
situazione psichica di angoscia – aggressione e si trasformerebbe in aggressività,
qualora continuasse a sussistere la speranza di poter soddisfare il motivo impedito,
e in angoscia quando gli impedimenti dell’ambiente appaiono insormontabili.
Questo stato di angoscia – aggressione è paragonabile ad una regressione
temporanea, che si realizza quando si stabilisce un nuovo ritmo di soddisfazione
dei motivi rimanenti. Allora la rinuncia al motivo che non soddisfa più è
momentaneamente riuscita.
la regressione: si manifesta quando altri meccanismi simili non risultano più
sufficienti per conseguire e mantenere la rinuncia ad una appagamento imposta
da un ambiente reale o da introiezione psichica. Si regredisce a precedenti fasi
dello sviluppo e motivazionale cioè a quella fase in cui si è verificato il trauma o in
quella in cui è possibile trovare aiuti od anche alla fase immediatamente
precedente a quella traumatica
la formazione reattiva: è un meccanismo di difesa interiore in cui un motivo
che non può essere appagato, se non per effetto di punizione, viene sostituito con
un motivo opposto. Caratteristica della formazione reattiva è l’assenza di forme
medie di appagamento del motivo, nonché l’incapacità di servirsi delle molteplici
possibilità di appagamento disponibili invece di ancorarsi a forme d’appagamento
esterne.
la proiezione: è un meccanismo di difesa interno. Un motivo proprio, proibito o
non più in grado di essere soddisfatto, viene percepito come un motivo di una o più
persone dell’ambiente. Questa falsa percezione aiuta a diminuire l’angoscia per le
notevoli possibilità di soddisfazione del motivo non più appagabile o vietato, o a
conseguire una rinuncia alla soddisfazione di questo motivo proprio in modo più
efficace di quanto non sarebbe possibile senza proiezione
la sublimazione: è un meccanismo psichico con cui vengono sostituite e
sviluppate forme primitive e socialmente meno accettabili del soddisfacimento dei
motivi con forme più accettabili
la negazione della realtà: è la non considerazione di essenziali aspetti
parziali del proprio ambiente fisico, psichico e/o sociale. Essa si presenta spesso
nelle psicosi, specialmente nella mania e nella depressione come pure nella
schizzofrenia
la razionalizzazione:processo mentale per ricondurre gli avvenimenti a basi
razionali. In psicoanalisi è un meccanismo di difesa in cui invece di motivi
inconfessati compaiono motivazioni apparentemente fondate ed accettabili dal
super - Io
Modello Topografico o TEORIA TOPICA secondo cui distingue 3 diverse
modalità di funzionamento dei processi psichici:
Coscienza
(Processo secondario - adattamento)
Contenuti immediatamente accessibili
La
coscienza
opera
secondo il
principio di
realtà
Preconscio
Sede desideri, impulsi, ricordi rimossi
La persona può riportare alla luce
volontariamente i contenuti rimossi
L’incoscio
opera
secondo il
principio di
piacere
Inconscio
(Processo primario disorganizzazione)
Sede desideri, impulsi, ricordi rimossi
Modello strutturale in cui parla dell’esistenza di 3 istanze psichiche Es Io e
Super Io.
Es (struttura inconscia) è il
serbatoio di tutte le pulsioni (eros e
thanathos) nella loro espressione
psichica;
vuole
la
loro
soddisfazione immediata.
Io
(Coscienza
di
sé)
Organizza la personalità
Media tra Es S. Io e Realtà
Super-Io (quasi inconscio)
il ruolo di censura, di coscienza
morale, di autosservazione e di
formazione di ideali
Meccanismi
di difesa
Fasi dello sviluppo psico - sessuale
Fase orale
Fase anale
0 – 18/24 mesi di vita
Egoista/egocentrico (incorporazione)
Vittimismo/stato di dipendenza
Pratiche orali (Tabagismo)
Libido: bocca
Dai 18 ai 36 mesi di vita
Controllo sfinterico/espulsione =
gratificazione
Fissazione espulsiva (personalità
distruttiva) Fissazione ritentiva (personalità
ordinata)
Libido sfinteri
Fase Fallica
Dai 3 ai 6 anni di vita
Sviluppo del Super-Io
Complesso Edipico
Libido genitali: manipolazione
Fase di Latenza
Dai 6 anni alla pubertà
La libido non è attiva
Il bambino sviluppa la socializzazione
Fase Genitale
Dalla pubertà in poi
Per un corretto sviluppo, risolvere le fissazioni.
Libido genitali
Libido:pulsioni eros (di vita) thanatos (di morte) che hanno origine
nell’attività biologica del corpo, il loro scopo è quello di riuscire a
ridurre la tensione, l’oggetto è un oggetto sostitutivo che permette
la sublimazione
cap.7 piaget e la scuola di ginevra
L’intelligenza umana per P. è una forma di adattamento
all’ambiente che avviene in forma di equilibrio dinamico fra un
processo di assimilazione dei dati dell’esperienza e schemi già
presenti nell’individuo; ed un processo di accomodamento ovvero di
modificazione di tali schemi quando l’esperienza è troppoi nuova e
non si adatta ad essi
Divenire biologico ed evoluzioni delle strutture mentali
PIAGET
Adattamento
Assimilazione
Es. riflesso
palmare
Accomodamento
Es. Modifica della
modalità di presa
per oggetti grandi
Lo sviluppo cognitivo è un:
processo
continuo
(governato
invarianti e in equilibrio)
processo discontinuo (con l’età
cambiamenti delle strutture)
da
si
funzioni
verificano
Organizzazione psicologica
peculiare
Integrazione delle acquisizioni da un
stadio all’altro
P. divide lo sviluppo cognitivo del bimbo in 4 stadi ed afferma che
non si può passare allo stadio successivo se non si è superato il
precedente
Differenza qualitativa tra pensiero bambino e pensiero adulto
1)
Senso-Motorio Dalla
nascita ai 2 anni
Nozione di oggetto permanente
conoscenza
dell’oggetto
nel
tempo
Nozione di spazio, tempo
Rappresentazione come capacità
di immaginare in terza persona
Il bimbo impara facendo, non
produce immagini mentali
1° stadio : esercizio dei
riflessi (0-1mese) – Schemi
senso motori innati
2° stadio: reazioni circolari primarie
(0-4 mesi)
Ripetizione azioni casuali per provare
piacere (es., suzione del dito)
6° stadio: rappresentazione
cognitiva (18-24 mesi)
Capacità di immaginare gli
effetti
delle
azioni
–
permanenza dell’oggetto
5°
stadio:
reazioni
circolari
terziarie
e
apprendimento per prove
ed errori (12-18 mesi)
Interesse per la novità
(es. prendere e sbattere
un oggetto su superfici
diverse)
2) Pre-Operatorio
Dai 2 ai 6-7 anni
Imitazione differita, gioco
simbolico, linguaggio
Egocentrismo, pensiero intuitivo
Irreversibilità
3° stadio: le reazioni circolari
secondarie (4-8 mesi)
Comportamenti
diretti
verso
l’ambiente
esterno
(es.,
agitazione del sonaglio)
4° stadio: coordinamento degli schemi
secondari nuove applicazioni (8-12 mesi)
Ricerca
attiva
dell’oggetto
e
differenziazione mezzi - fini (es., prendere
un oggetto come mezzo per raggiungere
un altro oggetto)
3) Operazioni Concrete
4) Operazioni Formali
Dai 6-7 a 11 anni
Le azioni mentali diventano
operazioni concrete
Reversibilità, mette in relazione
le immagini mentali prodotte
Dai 12 anni in poi
Pensiero ipotetico- deduttivo
Pensiero complesso,
gestisce nozioni di probabilità
e implicazione
SIMBOLIZZAZIONE
Funzione riproduttiva e rappresentativa
Nessuna trasformazione dell’oggetto
Percezione
Imitazione
IMITAZIONE
Prefigurazione senso-motoria della rappresentazione
ovvero
Passaggio dalla rappresentazione in atto a quella passata
Imitazione
differita
Senza modello
Gioco
Simbolico
Il gesto imitativo
si applica a oggetti
simbolici
Disegno
Realizzato con
l’immagine
mentale
Immagine
mentale
Imitazione
interiorizzata
Differenziazione tra significato e significante
In linguistica:
 Il significato è ciò che si vuol comunicare quando si parla
 Il significante è la forma espressiva fonica o grafica cui
corrisponde il contenuto
Secondo Piaget: Nei processi mentali,
 i significati sono le operazioni del pensiero (strutture logicomatematiche)
 I significanti sono le modalità di espressione delle operazioni del
pensiero tra questi abbiamo:
 gli indici percettivi: I più semplici – no differenziazione
dal loro significato
 i simboli: Differenziazione dal loro significato. Avvio
funzione semiotica che si prolunga nel linguaggio
 I segni: Differenziati e collettivi. Non rappresentativi in
quanto arbitrari
Secondo P. Percezione è un processo attivo che non dà una
riproduzione fedele del reale ed è
anche identificazione o
assimilazione – Schematismo
Per P. è memoria ogni conservazione del passato, inclusa
l’ereditarietà genetica
Metodo Psico-Genetico e Comparativo o Epistemologia Genetica
Con il termine genetica indica la genesi nel senso di sviluppo.
La sua tesi è che la conoscenza è un processo, una relazione tra conoscente e conosciuto.
Solo seguendo il processo di formazione dei comportamenti e dei loro meccanismi,
nell’animale e nel bambino , se ne può comprendere la natura e il funzionamento nell’adulto
Il colloquio clinico
Presentazione del problema
Osservazione controllata
Situazioni appositamente create in cui il
bambino deve eseguire azioni
Domande opportunamente scelte
Ricostruzione del ragionamento alla
base delle risposte corrette e sbagliate
P. studia il metodo del colloquio clinico per studiare lo sviluppo
intellettivo del bambino. Voleva vedere l’intelligenza alle prese con
uno specifico problema per questo unì il colloquio all’osservazione
che consisteva nel ricostruire le credenze del bambino o nel
sottoporgli domande mirate mentre risolveva un problema. Altre
volte il colloquio si accompagnava alla manipolazione di oggetti da
parte dello sperimentatore e del bambino. Con i bimbi molto piccoli
P. si limitava alla sola osservazione dei comportamenti e a
descriverli.
I protocolli verbali ottenuti con questo sistema venivano filtrati
dagli occhi del teorico che finiva per vedere dietro i comportamenti
strutture sottostanti di pensiero.
P. aveva sottovalutato 2 ordini di fattori:
 Il senso dei compiti che presentava: era importante che il
compito avesse un senso agli occhi del bambino per cui doveva
presentarlo sotto forma di situazioni familiari e dotate di scopi
plausibili
 La comunicazione linguistica con il bambino piccoli cambiamenti
nel formulare le domande in modo da chiarire meglio quello che
lo sperimentatore si aspettava dal bambino, producono grandi
differenze nella soluzione dei compiti.
P. si rese conto che il bimbo è egocentrico(io al centro del mondo)
ciò lo indurrebbe ad omettere di dire cose per lui ovvie
(egocentrismo intellettuale). P. si rende conto che il bimbo non
riesce a concepire che gli altri possano avere un punto di vista
diverso dal suo: illusione egocentrica. Essa si manifesta come
incapacità di considerare il punto di vista momentaneo come
facente parte di una serie di possibili punti di vista, coordinando
queste possibilità in un singolo sistema coerente.
P. sintetizza il suo lavoro in due nozioni:
 Struttura mentale: come un sistema di operazioni mentali
descrivibile in termini di strutture logiche descritte da P. come
operazioni logiche
 Genesi: trasformazione che parte da uno stato A e si conclude in
uno stato B più stabile del precedente.
Genesi e struttura sono inscindibili:
 Ogni genesi parte da una struttura e si conclude in un’altra
 Ogni struttura ha una genesi
La scuola di Ginevra
i suoi esponenti sono:
pinker e macnamara: ipotesi della continuità sostengono che il
linguaggio e lo sviluppo cognitivo dei bimbi e dei giovani non si
differenziano per alcun aspetto fondamentale dagli adulti. L’unica
differenza è che i bimbi sanno meno o sono meno abili degli adulti
in ogni dominio
case e pascual – leone: concepiscono l’uomo come sistema di
elaborazione dell’informazione con vincoli e limiti strutturali. La
capacità strutturale dell’organismo non cambia a partire dai 2 anni,
cambia la capacità funzionale dato che le operazioni si
automatizzano grazie all’apprendimento lasciando più spazio
mentale per le operazioni. Man mano che le operazioni cognitive
divengono familiari ed automatiche si è in grado di svolgere compiti
sempre più complessi
doise riprende i compiti piagettiani
e mostra che facendoli
affrontare da più bambini che si coordinano tra loro si ha un
risultato diverso da quando i bambini li affrontano singolarmente.
Tali coordinamenti svolgono un ruolo causale nello sviluppo
cognitivo. È quindi più facile giungere ad una soluzione. Se ad un
bimbo con il pensiero egocentrico si fa rilevare l’incoerenza
derivante dal prendere in considerazione la prospettiva dell’altro si
crea il conflitto socio – cognitivo che rende esplicite le differenze dei
punti di vista e crea le condizioni per una soluzione corretta del
compito. Questo avviene quando la collaborazione ha luogo in una
reciprocità paritetica; mentre se vi è una reciprocità asimmetrica
(come tra adulto e bambino) in cui il bimbo è costretto ad accettare
passivamente la superiorità del patner la cooperazione non produce
un benefico conflitto socio – cognitivo.
cap.8 il movimento cognitivista
il movimento cognitivista nasce con NEISSER. Il passaggio dal
comportamentismo al cognitivismo è dipeso da molti fattori:
 Fattori interni al comportamentismo
Atteggiamento più positivo verso processi ipotetici non osservabili
(Hebb) Esperimenti contro il comportamentismo (etologia - Lorenz)
 Fattori esterni
Sviluppo degli studi sull’attenzione, capacità di elaborazione,
memoria
HEBB: il sistema nervoso è un modello logico composto da
assembramenti neurali in cui circolano informazioni che danno
luogo a processi di memorizzazione. La
somma di più
assembramenti, ognuno corrispondente a un comportamento
semplice dà luogo a comportamenti complessi. Si era posto il
problema delle Variabili Intervenienti di quei processi interposti tra
stimolo e risposta, svolgentisi all’interno dell’individuo. Hebb era
interessato ai processi di mediazione ovvero quei processi che
consentono all’individuo di non rispondere immediatamente allo
stimolo ma che fanno sì che possa comportarsi avendo a
disposizione degli stimoli e delle risposte interne; indispensabili ai
processi di mediazione attribuendo un ruolo del tutto nuovo al SNC.
Il mentalismo dei cognitivisti
S
R
Paradigma
Comportamentista
S
VI
R
N. opera un progressivo restringimento agli esperimenti da
laboratorio. L’elaborazione dell’informazione va studiata ed
osservata nell’ambiente in cui si svolge
I neuroni e le cellule si poteva immaginare che si organizzassero in
assembramenti cellulari strutture di neuroni formate da circuiti
prefissati in cui circolassero per un certo tempo le informazioni
all’interno
del
Sistema
nervoso.
Alcuni
assembramenti
corrispondenti alla base neurale di comportamenti relativamente
semplici, sarebbero stati già presenti alla nascita, altri si sarebbero
formati tramite l’apprendimento nel corso della vita dell'individuo. Il
circolare dell’informazione negli assembramenti consentiva di
ritardare le risposte rispetto allo stimolo; la formazione di
determinati
assembramenti
costituisce
il
processo
di
memorizzazione;
il
poter
impiegare
più
assembramenti,
corrispondenti ognuno a un comportamento semplice, in sequenze
di fase differenti, consentiva di spiegare i comportamenti complessi
sulla base dell’apprendimento di comportamenti semplici; e
comunque l’esplicarsi di comportamenti apparentemente nuovi, al
di fuori delle condizioni di apprendimento originali.
La psicologia comportamentista può essere considerata una
psicologia mentalistica. L e variabili intervenienti sono costrutti
ipotetici che trovano legittimazione solo quando la correlazione tra
le variabili ambientali e le variabili comportamentali non riescono a
fornire un risultato univoco che possa essere interpretato senza
ambiguità facendo ricorso unicamente a tali 2 classi di eventi
osservati. Accade che tale univocità non possa realizzarsi. La
variabile inerveniente è qualcosa di ipotizzabile per risolvere
l’ambiguità.
HULL volendo esemplificare il concetto parla di FORZA DELL’ABITUDINE
(sHr) intendendo il fatto che le risposte si associano agli eventi di
stimolazione con differente forza che dipende da un certo numero
di variabili tra cui hanno particolare rilievo lo stato pulsionale
dell’organismo che apprende le risposte, il numero di ripetizioni del
compito ecc… La sHr è realistica da un certo punto di vista in
assoluto tanto che lo stesso H. ne parla come di qualcosa di
realmente esistente ma calata all’interno del Sistema Nervoso; da
un altro punto di vista non lo è affatto perché nessuna operazione
è in grado di definire realmente il concetto.
TOLMAN sviluppa i concetti che possono sembrare mentalistici lui
parla di mappa cognitiva ovvero di una sorta di rappresentazione
mentale che l’organismo si costruisce dell’ambiente che lo circonda.
T. dichiara che la psicologia ha per oggetto capacità ed eventi
mentali e di un sistema di correlazione tra eventi di stimolazione e
risposte dell’organismo
CARNAP si interessa:
 della scienza considerata come linguaggio e dei rapporti che
intercorrono tra linguaggio teorico e linguaggio osservativi;
 alla possibilità di definire una serie di protocolli: enunciati teorici
ROMANO parla della STIMOLAZIONE DEL TIPO FIGURA – SFONDO a
determinate condizioni di stimolazione ambientale alcune parti del
campo acquistano valore diverso da quello delle altre, questa
situazione è reversibile secondo le intenzioni del soggetto. È
evidente che la significanza dei concetti di figura – sfondo non è
data né da predicati immediatamente osservabili, né dalla
possibilità di operare una riduzione dei predicati osservativi, ciò che
conta è l’operazione che svolge il soggetto che determina modi del
tutto diversi con cui interpreta i dati ambientali. Per il cognitivista il
modello è una rappresentazione semplificata della realtà, che no n
pretende di costruire una riproduzione fedele di ciò che vi può
essere nel Sistema Nervoso dell’individuo; ma è concepito come
realistico per ciò che riguarda le funzioni svolte dalla mente.
CRAICK studiò il COMPORTAMENTO DI TRACKING ovvero un compito in
cui vi è un bersaglio mobile che si sposta su uno schermo, e al
soggetto viene chiesto di tenere allineato un segnale con il
bersaglio. Nel caso più semplice è costituito da una pista che scorre
ed il segnale da una penna scrivente la cui posizione può essere
utilizzata tramite una manopola. C. rileva che il soggetto è in grado
di operare massimo una correzione ogni mezzo secondo. Ipotizzò la
presenza di un meccanismo decisore che impiega mezzo secondo
per elaborare le informazioni in arrivo e che non era in grado di
elaborare un nuovo lotto di informazioni sin tanto che non erano
state elaborate tutte le precedenti. Si affermava quindi che:
 L’uomo poteva essere concepito
come elaboratore di
informazioni, un servomeccanismo di tipo cibernetico
 L’uomo aveva un tipo di funzionamento discreto ovvero a tappe
 Il meccanismo decisore era unico e con capacità limitate, non
potevano essere eseguite più cose alla volta
MILLER fissava in 7 pezzi alla volta il limite di informazione. Parla
appunto di MAGICO NUMERO 7 ciò valeva per la memoria a breve
termine come per i giudizi assoluti come la quantità di apprensione.
Pezzi non singoli elementi. Il problema che lui poneva era quello di
poter inserire nel sistema di elaborazione delle informazioni, pezzi
sempre più grandi e ricchi di informazione, in modo da poter
superare i limiti dell’elaborazione del sistema.
MILLER, GALANTER E PIBRAM individuarono un’unità nel piano di
comportamento che definirono TOTE
T = test: si verifica la congruità della relatà esterna con lo scopo
O = operate: si cerca di far sì che la realtà esterna diventi congrua
con lo scopo
T = test: test di controllo
E = exit: uscita se tutto ok, altrimenti i primi 3 passaggi vengono
ripetuti fino a quando non viene ottenuta la congruità tra realtà
esterna e scopo.
COLLINS afferma che esiste un insieme di problemi comuni che
riguardano l’intelligenza naturale e artificiale. Le questioni su cui
possono incontrarsi sono costituite dalla rappresentazione della
conoscenza e dalla comprensione del linguaggio, dalle immagini e
dalle riposte alle domande, dall’inferenza , dall’apprendimento della
soluzione dei problemi, dalla pianificazione, dal ragionamento, dalla
comunicazione e dallo studio dei rapporti uomo - macchina
LORENZ: Etologia = comportamento comunicazione animale nel suo
ambiente naturale tramite essa L. vuole studiare l’imprinting vale a
dire l'apprendimento istintivo caratteristico di una specie e la
fissazione di un istinto innato su un determinato oggetto
Esperimento delle anatre - il processo di imprinting è ridotto a
poche ore Predisposizione biologica che permette di identificare
durante il periodo critico (subito dopo la nascita) la propria madre
nel primo oggetto o persona in movimento
FODOR nel suo libro la mente modulare esprime il concetto di
modularismo che prevede un’architettura cognitiva distinta in
strutture verticali (i moduli) che trasformano computazionalmente
gli imput in rappresentazioni che offrono alla parte centrale del
sistema cognitivo. Tali sistemi di analisi del imput hanno queste
sostanziali caratteristiche:
1. sono semplici per dominio: possono analizzare dei tipi di imput
molto particolari e differenziati da modulo a modulo
2. il loro funzionamento è obbligatorio: quando sono in presenza
del tipo specifico di imput che sono deputati ad analizzare, non
possono fare a meno di entrare in azione
3. c’è solo un accesso centrale limitato per le rappresentazioni
che computano: i livelli intermedi di analisi di imput sono
relativamente inaccessibili agli stati centrali di coscienza
4. sono dotati di notevole velocità di funzionamento
5. sono
incapsulati
informazionalmente
durante
il
loro
funzionamento non possono avere accesso né alle
rappresentazioni della coscienza , memorizzata a lungo
termine, né ad informazioni provenienti da altre parti del
sistema cognitivo.
Essi sono
concepiti con un architettura sequenziale con una
memoria passiva che non può essere utilizzata per compiere le
operazioni, e con una strozzatura tra memoria e processore, che
produce un rallentamento globale del sistema, anche se le
operazioni possono essere eseguite singolarmente in tempi inferiori
al decimilinesimo di secondo. I calcolatori avevano operato con
elementi rapidissimi operanti serialmente. Il sistema nervoso opera
con elementi relativamente lenti ma massivamente interconnessi,
non aveva sino a tempi recenti tenuto conto di questa differenza.
Tipicamente i modelli che si sono affermati nel paradigma HIP.
LA METAFORA MENTE – COMPUTER La mente è concepita come una
macchina in modo ASTRATTO UNIVERSALE e decontestualizzata
L’oggetto di studio della psicologia cognitiva è la mente come
sistema. La MENTE, secondo il paradigma HIP (Human
Information Processing) è un programma che elabora stimoli
codificanti in simboli. Sono importanti le caratteristiche generali
della mente come SISTEMA.
PARADIGMA HIP
ORGANI SENSORIALI
RISPOSTE
GATE
CANALE
UNICO A
MEMORIA
CAPACITÀ
LIMITATA
A BREVE
TERMINE
ORGANI SENSORIALI
CHERRY ATTENZIONE SELETTIVA UDITIVA:
GATE
RISPOSTE
durante un party è possibile
prestare attenzione
a
determinate
persone
(che
parlano) e ignorare
le altre voci intorno
= FILTRO tuttavia
se improvvisamente
qualcuno ci chiama
o pronuncia il nostro
nome passiamo dal
discorso
che
stavamo facendo a quello che riguarda la persona che ci ha
chiamato! = Processo automatico. Paradigma sperimentale
Ascolto dicotico: ascoltare due messaggi diversi da un orecchio
all’altro shadowing (inseguimento): seguire un messaggio uditivo e
ripeterlo, ignorandone altri.
Messaggio
sensato
e atteso
Messaggio senza
senso
o disatteso
Messaggio senza
senso
o disatteso
Messaggio da
seguire
Messaggio sensato
e atteso
Il messaggio
sensato
passa all’orecchio
opposto e
viceversa
TEORIA DEL FILTRO PRECOCE di BROADBENT
Buffer
Sensoriale
Filtro
Elaborazione
Cognitiva
Il filtro dell’informazione agisce a livello precoce dell’elaborazione
(COLLO DI BOTTIGLIA), e permette una selezione sequenziale
dell’informazione prima di accedere ai livelli più avanzati di
elaborazione
TEORIA DEL FILTRO ATTENUATO TARDIVO di
Buffer
Sensori
ale
TREISEMAN
Filtro
Elaborazio
ne
Cognitiva
L’informazione trasmessa attraverso il canale non attento passa il
filtro in forma attenuata in relazione alle caratteristiche dello
stimolo da elaborare, e può essere elaborata ulteriormente qualora
risulti essere importante, come per esempio l’informazione relativa
al proprio nome
Esisterebbe anche uno stato di facilitazione di alcune unità
informative nel lessico mentale; le aspettative del soggetto sono
ulteriormente molto importanti
TEORIA DI DEUTSCH E DEUTSCH afferma che non esiste alcun filtro la
selezione agisce solo per controllare l’accesso dello stimolo alla
coscienza al momento della selezione della risposta
TEORIA DI NORMAN La selezione si verifica in fase di elaborazione
dell’informazione Alcuni stimoli sono elaborati automaticamente e
non possono essere ignorati. N. stabilisce in 12 punti le aree di
indagine della disciplina:
1. sistemi di credenze
2. coscienza
3. evoluzione
4. emozione
5. interazione
6. linguaggio
7. apprendimento
8. memoria
9. percezione
10.
prestazione
11.
abilità
12.
pensiero
CHOMSKY
Il linguaggio ha una base innata
Competenza: conoscenza
della lingua (sapere come)
Esecuzione: produzione
definita da competenza e
processi cognitivi
Aspetti sintattici
grammatica generativa-trasformazionale
Sviluppo della semantica dagli psicologi cognitivisti
cognitivisti
MEMORIA ICONICA di SPERLING
Se si presenta tachistoscopicamente per 50 msec. (millesimi di
secondo) una serie di nove lettere disposte come segue
T
S
F
D
G
Z
R
N
A
l'osservatore è in grado di identificarne soltanto quattro o cinque.
Se i soggetti concentravano la loro attenzione su una delle tre righe
di lettere a seconda dell'altezza di un suono, che seguiva
immediatamente dopo la cessazione dello stimolo visivo il risultato
dell'esperimento era che, se il segnale acustico seguiva lo stimolo
luminoso dopo un intervallo di non più di 500 msec., i soggetti
fornivano una prestazione esatta quasi al 100%, cioè riconoscevano
le lettere anche dell'ultima riga, se essa era quella indicata dal
segnale acustico
La PROSPETTIVA ECOLOGICA di GIBSON afferma che le informazioni
sono già presenti nella configurazione di stimoli, il soggetto può
coglierle direttamente in quanto affordances (ovvero elementi di
un oggetto rilevanti per chi lo osserva e ne fa uso)presentate
dall’ambiente in relazione al valore evolutivo per l’organismo Rifiuta
il postulato principale del Cognitivismo: la mente non rappresenta
ed elabora informazioni. Si insiste sul carattere funzionale della
mente e sul
ruolo dell’ambiente nel determinare il comportamento e i processi
che lo generano
il flusso ottico: Quando ci muoviamo in un ambiente statico, la luce
entra nell’occhio, subendo modificazioni continue e sistematiche:
FLUSSO OTTICO. Nel mutamento, aspetti che restano INVARIANTI:
es. rigidità degli oggetti. Il movimento è essenziale per la visione,
producendo trasformazioni nel flusso ottico
Nel processo percettivo entrano in gioco 2 tipi di stimoli:
 Stimolo prossimale: l’informazione che ci permette di arrivare
allo stimolo distale
 Stimolo distale: ciò che percepiamo
cap.9 il quadro contemporaneo:
l’affermarsi della scienza cognitiva
Il primo psicologo che ha cercato di costruire un quadro teorico
unitario e degli strumenti di comprensione della psiche umana che
permettessero di affrontare queste domande:

Per quali motivi mi sono comportato così?

Devo provare senso di colpa?

Posso desiderare certe cose?

Quali sono gli scopi giusti?
Fu Freud. Il suo lavoro ha dato luogo ad una tradizione di ricerca
sia teorica che applicativa. Essa è troppo ricca e multiforme. È più
facile dire ciò che non è rispetto a ciò che è; si basa sull’analisi di
casi singoli e tende a spiegare i fenomeni in termini storici, ha
coniato il suo linguaggio descrittivo particolare che allude ad entità
di cui è difficile il controllo. I vincoli dei saperi interdisciplinari che
vanno a formare la scienza cognitiva sono alla radice diversi da
quelli con cui viene costruito il sapere clinico. Tuttavia si può creare
confusione quando questi saperi vengono aggregati e giustapposti e
non fusi in un unico percorso formativo. Gli sviluppi di alcune
problematiche classiche si staccano dalla psicologia classica dalle
grandi scuole, ed entrano a far parte di quell’intreccio
interdisciplinare che si è deciso di chiamare scienza cognitiva.
Ciascuna delle discipline che fanno parte della scienza cognitiva
mantiene la sua identità e si sviluppa autonomamente anche
all’esterno di quel campo di studi interdisciplinari che è la scienza
cognitiva.
Neuro fisiologia
cibernetica
psicologia
SCIENZA
COGNITIVA
linguistica
Intelligenza
artificiale
Oggetto di studio: LA COGNIZIONE di un sistema pensante
pensante
UMANO O ARTIFICIALE
Stillings cura un’introduzione alla scienza cognitiva ed illustra i
seguenti principi:
 Un processo di raccolta ed elaborazione delle informazioni
permette di produrre risposte appropriate in funzione delle
condizioni ambientali
 Le informazioni devono venire rappresentate così da essere
computabili. Le informazioni concernono un mondo ed hanno
contenuti e intenzionalità, nel senso che sono dirette ad uno
scopo
 Gli scienziati cognitivisti si muovono alla ricerca di meccanismi
generali di elaborazione delle informazioni malgrado le
differenze culturali e di comportamento tra i vari gruppi umani
 I processi di elaborazione delle informazioni possono venire
analizzati a diversi livelli, nel senso che i comportamenti visibili
presuppongono una competenza analizzabile a livelli più astratti
Le sue caratteristiche principali sono:
 Oggetto di ricerca = RAPPRESENTAZIONI MENTALI ovvero da
quei processi mentali che ORGANIZZANO E PRODUCONO
CONOSCENZA: simboli, regole, schemi, immagini. Il
CALCOLATORE serve per simulare i processi mentali.
L’intelligenza artificiale è un ramo importante della scienza
cognitiva
 Studio dei processi cognitivi de-contestualizzati
I paradigmi della scienza cognitiva sono:
MODULARISMO Fodor – Modularity of Mind, 1983La mente è
definita come una molteplicità di
moduli, meccanismi computazionali
specializzati
nell’analisi
di
input
particolari
Il comportamento dell’essere umano è
determinato
dalla
sua
struttura
mentale, la cui attività consiste
nell’elaborare rappresentazioni interne.
I differenti moduli sono visti come implementati da STRUTTURE
DISTINTE, BEN CARATTERIZZATE SUL PIANO ANATOMICOFUNZIONALE DEL CERVELLO
L’analisi dell’input
dominio specifico
Funzionamento dei
moduli
obbligatorio e autonomo
I livelli intermedi di
analisi
Non sono accessibili alla
coscienza
I moduli funzionano
molto velocemente
e sono incapsulati
Distingue 2 tipi di facoltà:
facoltà orizzontali: che sono 4:
1. Percezione
2. Memoria
3. Pensiero
4. Attenzione
Le facoltà verticali: Corrispondono ai moduli, essendo altamente
specifiche sia in relazione alle operazioni che ai contenuti
I sistemi centrali della mente sono responsabili della fissazione delle
credenze, degli atti di volontà e dei processi di pensiero superiore.
L'attività dei sistemi centrali è sensibile alle caratteristiche globali
del è lenta, si sviluppa sotto il controllo del soggetto, ed è
sostenuta da processi neurobiologici
CONNESSIONISMO-EMERGENTISMO
Hopfield
–
“Neural
Networks and phisical systems with emrgent Computational
abilities”, 1982
La metafora privileggiata è mente – cervello.
Le operazioni mentali di elaborazione dell’informazione non
avvengono in sequenza come quelle di un computer, ma avvengono
simultaneamente nelle reti (reti neurali) di connessione tra
molteplici unità semplici di elaborazione
Il connessionismo riformula il concetto di calcolo in Interazione
diretta tra un ampio numero di unità locali nel cervello
Il connessionismo nasce da scoperte di neuroanatomia e
neurofisiologia.
IPOTESI DELLA FACILITAZIONE SINAPTICA HEBB Ad ogni linea di
ingresso è associato un
peso che può assumere
solo 3 valori possibili
-1 quando la linea è
eccitatoria
+1 quando la linea è
inibitoria
0 quando il collegamento
non esiste
IL
PERCETTRONE
DI
è costituito da
elementi che analizzano semplici
caratteristiche degli stimoli, e da
un elemento complesso che
mette insieme risposte parziali
per prendere una decisione
rispetto allo stimolo
Ognuna
delle
prime
unità
analizza lo stimolo e risponde
on/off
Le risposte parziali (pesate) sono
ROSENBALT
sommate dall’unità di output: se la somma supera un valore
prefizzato il percettrone risponde allo stimolo. Utile per
categorizzazioni di stimoli
IL MODELLO DI MEMORIA HOPFIELD Ogni unità della rete è collegata
con tutte le altre L’informazione può essere immagazzinata in
maniera distribuita piuttosto che in una singola unità
LA REGOLA BACK PROPAGATION OF ERROR: i pesi sinaptici comunica
l’errore delle unità superiori a quelle inferiori durante la fase di
correzione dei valori.
Il connessionismo basa la modellizzazione cognitiva sull’uso di RETI
NEURALI (Insieme di unità interconnesse, dotate di uno stato di
attivazione) La conoscenza può essere rappresentata in forma
distribuita ed è contenuta nella struttura dei coefficienti di
connessione. Non vi è distinzione fisica o funzionale (memoria) e
(processore). Ogni UNITA’ opera solo a livello del suo ambiente
locale. Emerge spontaneamente una cooperazione globale quando
lo stato di tutte le unità partecipanti raggiunge una condizione
reciprocamente soddisfacente
[Funzionamento
delle
reti
semantiche
=
DIFFUSIONE
DELL’ATTIVAZIONE (COLLINS e LOFTUS, 1975)
Ogni nodo e’ caratterizzato da un’attivazione che si propaga a
velocità costante da un nodo all’altro lungo le interconnessioni. La
forza dell’attivazione diminuisce in funzione della lunghezza
percorsa]
I tempi di propagazione sono dunque direttamente proporzionali
alla distanza tra i nodi (ovvero tra i concetti) Mediante modelli
connessionisti di reti neurali si possono sviluppare organismi
artificiali che si riproducono e migliorano grazie a una forma di
selezione naturale: Darwinismo neurale. Vi è l’Opportunità di
studiare il comportamento intelligente a partire dall’organizzazione
autonoma della materia. Il pericolo in cui si può incorrere è
l’eccessivo riduzionismo
Approccio
Computazionale
Reti
neurali
Mente-Computer
Mente-Cervello
Il computer è fonte d’ispirazione
Strumento per le simulazioni
Studio delle componenti cognitive
Realtà come sistemi semplici
Scientista
Studio componenti dinamiche
Realtà come sistemi complessi
Non Scientista
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