Buonanotte Martina scheda didattica

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compagnia teatrale Coltelleria Einstein Soc.Coop. a r.l.
Via Serra 9 – 15122 Valmadonna (AL) tel/fax 0131 325602 - cell. 348 8720266
e mail: [email protected]
www.coltelleriaeinstein.it
BUONANOTTE MARTINA
Sonata per sonnellino
SCHEDA DIDATTICA
Titolo dello spettacolo
BUONANOTTE MARTINA - Sonata per sonnellino
1.Genere
Teatro d’attore e di movimento
2.
Autori: Giorgio Boccassi, Donata Boggio Sola, Bruna Pellegrini
Regia: Giorgio Boccassi
Interpreti: Donata Boggio Sola e l’invisibile presenza di Giorgio Boccassi
Scenografia: Lucio Diana
Musiche: Bach, Mozart pianoforte: Glenn Gould
La ninna nanna è cantata dal soprano Oriana Puppo
Tecnico luci e suono: Massimo Rigo
3. Fascia d’età a cui lo spettacolo è destinato:
dai 3 ai 7 anni
4.Trama o descrizione dello spettacolo
E’ sera. Stanca della giornata, Martina torna a casa per dormire.
Si devono spegnere le luci e chiudere gli occhi.
Ma ci sono ancora tante cose da fare...Martina allontana il momento del buio.
Una volta la filastrocca della mamma la accompagnava nel sonno senza paura, oggi non se la ricorda più.
La mamma è lontana e Martina è diventata grande.
Ora è sola, si fa compagnia con la musica suonata nell’aria dalle sue dita.
In casa il suo Gatto miagola impaziente.
Nella stanza del sonno le luci sono tutte accese e in ogni spazio illuminato ci sono oggetti amici.
Martina "mette a dormire” gli oggetti, li accompagna nel buio.
E’ il rito che compie ogni sera per allontanare il momento dell’ultima luce.
La musica del pianoforte anima la sua azione. Una alla volta le luci si spengono.
Martina “mette a dormire” le parti della sua vita attiva.
Chiude le finestre sul mondo esterno per aprire quelle sul mondo interiore.
Si avvicina il momento di spegnere anche l’ultima luce.
Ci vuole un po’ di coraggio. Chiuderà gli occhi per vedere più in là?
Nel buio c’è ascolto e l'ascolto diventa immagine.
Nel buio il cassetto scricchiola, la tazzina si muove, il cappotto diventa fantasma. E’ solo il gatto che scherza?
Il respiro affannato si calma, riprende ritmato e profondo come l’onda del mare e sull’onda naviga la filastrocca
della mamma. Martina si abbandona al sonno, ai sogni.
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5.Temi prevalenti
I riti prima del sonno, il timore di spegnere la luce, cosa c’è nel buio, questi sono i temi prevalenti dello spettacolo.
Lo spettacolo indaga e rivive quel momento della giornata che porta verso il sonno. Verso l’allontanamento dal
giorno e da ciò che si vede nella luce. Il passaggio per entrare nella notte si presenta, a secondo delle esperienze
personali, più o meno inquietante, o al contrario, più o meno divertente. E’ comunque un momento che si vive da
soli nel rapporto con gli spazi, le cose, l’immaginazione. La solitudine del momento è ciò che più può temere il
bambino.
6. Riferimenti all’esperienza del bambino
Andare a dormire è una delle tappe quotidiane importanti nella vita del bambino. Momento delicato ma anche di
forti emozioni. Quando il bambino ( con l’aiuto dei grandi o autonomamente) riesce a elaborare strategie per
superare il timore dell’abbandono che emerge nel momento in cui tutto fa silenzio, la notte diventa un’ avventura
meravigliosa. Se invece ciò non accade l’addormentamento sarà un’avventura piena di paura.
7. Struttura dello spettacolo
Lo spettacolo accompagna i bambini in un percorso dalla luce al buio in un gioco che diventa rito: il rito della
buona notte. La struttura dello spettacolo è formata da piccoli capitoli a cui è dedicata una luce e un oggetto caro,
un’azione consueta. La luce verrà spenta, messa a dormire e così anche l’oggetto. La protagonista mette a
dormire le cose per mettere a dormire se stessa fino a raggiungere il buio, momento in cui si realizzano i desideri,
perlomeno in sogno.
I capitoli di questo percorso verso il sonno sono a volte divertenti e simpatici, a volte lievemente melanconici,
altre volte comicamente inquietanti.
Cercando le “buone pratiche” per accompagnare i piccoli al sonno, si crea un percorso teatrale che parte da una
vivace attività e cammina verso un rarefarsi di azioni, suono e luce fino a giungere al buio e ai suoi segreti.
8. Personaggi
Il personaggio principale è Martina, una signora che la sera, torna a casa dal lavoro e deve prepararsi per andare a
dormire. E’ un personaggio un po’ buffo che parla con la sua piantina, col suo gatto, ha la complicità di un’amica
formica e un pensiero costante alla mamma lontana. L’altro personaggio che c’è ma non si vede, è il Gatto di
Martina che le combina qualche scherzetto e la fa spaventare ma è anche il compagno che la aiuterà a trovare la
chiave e il coraggio per spegnere l’ultima luce e la accompagnerà nel sogno.
Poi c’è una simpatica Formichina dai pantaloncini gialli, che si aggira anch’essa per la stanza e che è l’alter ego di
Martina.
9. Tecniche e linguaggi teatrali utilizzati
Le tecniche utilizzate sono legate al movimento, al canto.
Il testo è ridotto al minimo.
Brevi sono le narrazioni che accompagnano l’azione.
La musica è importante perché si alternano brani eseguiti al pianoforte da Glen Gould di Mozart e Bach.
Quest’ultimo ha composto le Variazioni Goldberg, sonate che accompagnano l’azione di Martina e che lei in
qualche modo evoca suonandole nell’aria. Le Variazioni Goldberg sono state composte da Bach come musica di
accompagnamento verso il sonno del mecenate Goldberg.
10. Metodo di lavoro utilizzato dalla compagnia nella creazione dello spettacolo
Da diversi anni giochiamo insieme ai bambini della scuola dell’infanzia con laboratori a tema utilizzando il
movimento, narrando e ascoltando le loro storie. L’esigenza di realizzare per loro uno spettacolo che li divertisse
e li coinvolgesse nello specchio di un’esperienza forte ma quotidiana, l’interesse della compagnia per scandagliare
questo momento di passaggio dal giorno alla notte, ha dato lo spunto iniziale per lo spettacolo.
Il buio e la luce, il passaggio, il coraggio di spegnere la luce, il “sognatoio”( come loro hanno chiamato la stanza
della nanna )si sono messi fisicamente sulla scena: una stanza immaginaria, un letto, un tavolo, una sedia, piccoli
elementi riconoscibili.
Il tentativo iniziale è stato quello di individuare piccoli riti della buonanotte, in genere validi per tutti i piccoli (ma
anche per i grandi). Questi riti, attraverso prove, improvvisazioni, riflessioni fra gli autori, sono stati sviluppati
attraverso una forma artistica teatrale con poche parole e molta azione. Quindi sono stati sottoposti alla visione
dei bambini e modificati nel procedere del lavoro.
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11. Fonti utilizzate
Dilys Daws – “Nel corso della notte” – Liguori editore
Stevenson R.L. – “Il mio letto è una nave. Poesie per grandi incanti e piccoli lettori” –ed. Feltrinelli
Scardovelli- Ghiozzi – “La musica nel passaggio luminoso” – ed. Borla
Massimo Ammanniti – “Crescere con i figli” – ed. Mondadori
Tamara Eberlein – “E tutti fan la nanna” – ed. Salani
William Sears – “ Genitori di giorno e…di notte” – ed. La Leche League International
Donald Winnicott – “Gioco e realtà” – ed. Armando
Donald Winnicott – “Sviluppo affettivo e ambiente” – ed. Armando
12. Indicazioni sulle scenografie e sui costumi
La scenografia che rappresenta la stanza di Martina è stilizzata ed essenziale. Un grande tappeto blu chan, gli
elementi base (tavolo, letto ) di tonalità neutra, gli oggetti di vivaci colori. Lo spazio è separato dalle luci “di casa”
che delimitano tante zone dove avvengono gli incontri con gli oggetti che animano le azioni. E’ un percorso
obbligato da una luce all’altra, spegnendo una luce dopo l’altra. Il costume di Martina, disegna il personaggio
come una specie di marinaretto con buffi guanti e cappelli.
13. Profilo della Compagnia e breve curriculum professionale
La compagnia teatrale COLTELLERIA EINSTEIN nasce ad Alessandria nel 1985 come progetto teatrale di
due artisti: Giorgio Boccassi e Donata Boggio Sola .
Dal 2000 Pier Paolo Casanova si occupa dell’organizzazione, del settore amministrativo e dei laboratori
teatrali.
Responsabile tecnico e creatore di immagini multimediali è Massimo Rigo.
L'attività si sviluppa come fucina di idee e di creazioni teatrali sulla vita contemporanea.
La ricerca stilistica si indirizza al teatro comico d'autore, al teatro di movimento e al percorso
interpretativo.
L'evento teatrale e la sua forma sono centrali nel lavoro della compagnia, perché è nel momento dello
spettacolo che si può compiere quell'atto innovativo che apre un poco la coscienza dello spettatore e
dell'attore.
Questo vale anche per il teatro ragazzi dove è importante sia l'elemento contenutistico, quindi
formativo, sia lo stile interpretativo. Uno stile "vero" e intenso, con possibili improvvisazioni quando la
festa del teatro ne stimola il sorgere. Dal lavoro coi ragazzi e coi bambini si sviluppano le radici degli
spettacoli che vengono prodotti dalla compagnia. Sono spettacoli per tutti ma dedicati a bambini o
ragazzi di fasce diverse di età.
L’approfondimento del rapporto con il pubblico, di piccoli o di grandi, è un altro campo di studio della
compagnia.
La compagnia produce spettacoli che girano l'Italia e l' Europa e ha partecipato ad alcuni fra i più
importanti festival di teatro: Santarcangelo, Festival di Avignone, Polverigi Inteatro, Giocateatro Torino,
Muggia, Asti Teatro, Festival delle Colline.
La compagnia ha vinto con lo spettacolo “Stile libero” il premio “Teatro per ragazzi –Sette autori sette
commedie”- Biblioteca “De Amicis” di Genova anno 1999 ed è pubblicato dalla Casa Editrice “Erga
edizioni” di Genova.
Inoltre ha ottenuto per lo spettacolo “Polvere umana” la menzione speciale Premio E.T.I.
“Stregagatto”2004 - sezione giovani.
In Francia, al Festival di Avignone 2010, lo spettacolo “Cappuccetto Rosso et le loup solitaire” ha avuto
una nomination nel premio “Tournesol” ( a carttere ecologico).
La compagnia è stata presente con il suo repertorio comico nelle principali reti televisive.
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