Consulta Regionale delle Aggregazioni Laicali
Chiese
di Sicilia
(organismo collegato alla CESi)
Ragusa, 14 gennaio 2010
Al Vescovo Delegato
S.E. Mons. Salvatore Gristina
Arcivescovo di Catania
Eccellenza Reverendissima,
nel ringraziare il Signore per il dono della Sua presenza in mezzo a noi, eccoci a riferirLe sul primo
degli incontri programmati con le CDAL, quello tenutosi ad Agrigento lo scorso 10 gennaio.
La prima considerazione riguarda il Vescovo ospitante, S.E. Mons. Montenegro: ci ha accolti
personalmente e si è intrattenuto affabilmente con ciascuno di noi. Ci ha dato modo di visitare
alcuni ambienti del palazzo arcivescovile illustrandoci le preziose opere d’arte che lo arredano e lo
splendido presepe (dichiarato patrimonio dell’UNESCO) esposto proprio nella sala riservata al
nostro incontro. Non senza emozione, abbiamo potuto, così, visitare la stanza che ha ospitato
Giovanni Paolo II. Ha, quindi, presenziato all’incontro fino alla sua conclusione. E non ci ha fatto
mancare nemmeno… i gustosi dolci agrigentini. Ci siamo sentiti davvero a casa nostra!
L’incontro è iniziato poco dopo le ore 11,00 ed è terminato alle 13,10.
Presenti, in rappresentanza della CDAL di Agrigento, Pino Milioto, il nostro Giovanni Minuta, altri
quattro componenti del direttivo e Mons. Reina, Vicario per la pastorale della Diocesi e Assistente
della stessa Consulta. In rappresentanza della CDAL di Caltanissetta, il segretario, Stefano Vitello e
Mons. Campione, che ne è l’Assistente. In rappresentanza della CDAL di Piazza Armerina, Silvano
Pintus.
In rappresentanza della CRAL, oltre me, Vita Orlando, Lucrezia Mira e, naturalmente, gli stessi
Silvano Pintus e Giovanni Minuta.
E’ venuto in assoluta evidenza il contesto siciliano e la “sicilianità” come sinonimo di
rassegnazione passiva, ma ad un tempo come “pungolo” per la Chiesa siciliana.
In tale riferimento, Stefano Vitello ha posto l’accento sulla necessità di operare al largo onde
raggiungere tutti, i giovani soprattutto e i diversi ambienti. Ha così richiamato l’esperienza che il
laicato associato, attraverso la consulta, vive nel territorio della diocesi di Caltanissetta. Una
esperienza caratterizzata da tre azioni: l’osservatorio delle povertà presenti nel territorio;
l’apprestamento di un manuale alfabetico delle risorse ecclesiali; la piattaforma programmatica
dello sviluppo del territorio, con la individuazione delle aree vocative: ambiente; artigianato;
agricoltura.
Riferendosi al ruolo del laicato associato, Mons. Campione ha invitato ad avere un doppio sguardo:
ad intra e ad extra. Le aggregazioni laicali - ha dichiarato - sono pervase da una vena intimistica e
non sono presenti nelle parrocchie. Ad extra, le aggregazioni sono un vivaio di laici da immettere
nei diversi ambiti della vita sociale. Gli ha fatto eco Giovanni Minuta, il quale ha sottolineato la
necessità di valorizzare le potenzialità presenti nel laicato.
Pino Milioto, segretario della CDAL di Agrigento, ha rilevato che non possiamo accontentarci solo
di conoscerci o ritrovarci nelle occasioni di una assemblea o di un convegno. Nella denuncia della
frattura esistente tra fede e vita, rilevata nell’anno pastorale dedicato all’ascolto, ha sottolineato
l’importanza di dar vita alla settimana sociale dei cattolici siciliani, indicata nel programma
quinquennale della CRAL
Silvano Pintus, segretario della CDAL di Piazza Armerina, ha messo in rilievo, anzitutto, la fatica
che si prova nel cammino di convergenza delle aggregazioni laicali, ma, ad un tempo, l’indifferenza
e la tiepidezza che caratterizza la vita degli organismi di partecipazione pastorale e ha rilevato la
necessità di un rapporto equilibrato tra vita interna e vita esterna della Chiesa. Ha evidenziato,
quindi, l’omogeneità che caratterizza il territorio delle province di Agrigento, Caltanissetta ed Enna
e posto l’accento sulla città, quale luogo per capire cosa fare: la città - ha detto - “ti parla”.
All’intervento di Silvano si è prontamente collegato il segretario della CDAL di Agrigento per
evidenziare che la vocazione del laicato, il suo specifico carisma, è la “animazione del secolo”.
Ha ripreso, quindi, la parola Stefano Vitello per sottolineare l’importanza dei convegni “tematici”,
positivamente sperimentata dalla CDAL di Caltanissetta, sulle non poche problematiche che
attraversano il nostro territorio e angustiano la nostra gente. Convegni, ha precisato, articolati in
laboratori, da tenersi ogni anno nelle diverse diocesi, magari preceduti da un pre-convegno e a cui
far seguire un post-convegno.
A questo punto è intervenuto Mons. Reina, il quale ha rilevato la necessità che il laicato faccia
sentire forte e senza indugio la propria voce. Ha indicato, così, nella visita del Papa, Benedetto XVI,
prevista per il 3 ottobre di quest’anno, un appuntamento da non mancare per fare luce sui gravi
problemi che affliggono la nostra terra e dare voce alle istanze e ai bisogni della nostra gente. In tale
prospettiva ha invitato la CRAL ad essere strumento di comunicazione e di denuncia,
interloquendo con la classe politica e le Istituzioni, quella parlamentare, in particolare. Si potrebbe,
ha precisato, individuare 7-8 argomenti intorno ai quali promuovere un confronto pubblico.
Ha preso, quindi, la parola S.E. Mons. Montenegro, il quale ha indicato “LA PIAZZA” come
l’ICONA DELLA CRAL. ponendo la seguenti domande: come fare perché la piazza entri nella
Chiesa? Come interessare la Chiesa sulle “voci che provengono dalla piazza”? Chi se non la
Consulta è in grado di rendere tale servizio alla Chiesa? Il rapporto tra la Chiesa e la Consulta non
può essere di dipendenza. Il suo deve essere un ruolo provocante, provocatorio, intelligente. Da ciò
una forte esortazione: “aiutate la Chiesa ad abilitarsi, a discutere delle voci che provengono dalla
Piazza: la Consulta si qualifica riportando la piazza dentro la Chiesa”.
Riferendosi, poi, alla realtà territoriale delle tre diocesi che formano la Metropolia di Agrigento e
alla significativa definizione datane concordemente dai responsabili delle CDAL delle tre diocesi,
ha dichiarato: il “triangolo della fame” può acquistare un volto!
Ed infine, un ammonimento: “non accontentatevi di dire cose belle ma forti!”.
Le parole del Vescovo si sono incise profondamente nell’animo dei presenti e hanno avuto una
risposta immediata: i segretari delle tre CDAL hanno stabilito di incontrarsi e di mettere in comune
le rispettive risorse in vista di una risposta collettiva ed unitaria ai bisogni del territorio delle tre
diocesi.
Vita Orlando ha infine proposto ai presenti la lettura di alcuni passaggi del documento dei Vescovi
dopo il Convegno ecclesiale nazionale di Verona, richiamando l’attenzione sulla funzione che le
Consulte sono chiamate ad esercitare sul piano della corresponsabilità dei laici nella vita e nella
missione della Chiesa.
Con affetto filiale,
Alfio Di Pietro
segretario generale