BREVI BIOGRAFIE DEGLI ARTISTI: SIMONE CRISTICCHI (28 maggio) Simone Cristicchi nasce a Roma nel 1977. Fin da ragazzo le sue grandi passioni sono il fumetto – è allievo del grande vignettista Jacovitti – e la canzone d'autore. Vince il primo premio Cantautori 1998 con il brano "L'uomo Dei Bottoni". Nel frattempo si fa conoscere dal pubblico grazie alle esibizioni presso Il Locale, storica fucina del cantautorato romano che a cavallo del 2000 lancia artisti come Daniele Silvestri e Tiromancino. Nel 1999 la Carosello Records si interessa alla sua musica e gli offre un contratto. Nel 2000 la label lancia così il singolo d'esordio "Elettroshock", che ottiene un buon successo nelle radio. Nel 2003 vince il Cilindro D'Argento nell'ambito del Festival Una Casa Per Rino, dedicato alla memoria del grande Rino Gaetano. Il 2005 è l'anno dell'affermazione: entrato nell'orbita della major BMG, Cristicchi pubblica il singolo "Vorrei Cantare Come Biagio". Il Biagio del titolo è proprio il famoso Antonacci e la canzone scala le classifiche e catapulta Simone sul palco del Festivalbar. Arriva una pioggia di riconoscimenti, tra cui il Premio MEI come artista rivelazione e la Targa Tenco. Nel settembre 2005, preceduto dal singolo "Studentessa Universitaria", esce il suo primo album "Fabbricante Di Canzoni", in cui Simone svela la sua doppia anima, quella ironica irriverente e quella più poetica e sentimentale. Nel 2006 si presenta per la prima volta sul palco di Sanremo con "Che Bella Gente", brano nato nell'ambito del suo spettacolo a metà tra teatro e canzone, "Centro D'Igiene Mentale". NINA ZILLI (1 giugno) Maria Chiara Fraschetta, in arte Nina Zilli, nasce a Piacenza il 2 febbraio 1983, e cresce a Gossolengo, un piccolo comune della Val Trebbia. Il suo nome d’arte viene scelto conciliando il nome di una delle sue artiste preferite, Nina Simone, con il cognome di sua madre. L’infanzia trascorsa in Irlanda le permette di apprendere l’inglese alla perfezione, mentre la trasferta negli Stati Uniti, avvenuta dopo le scuole superiori, all’inizio degli anni 2000, l’ha portata a maturare le esperienze musicali che sono confluite nel suo repertorio, saturo di riferimenti R&B, reggae e soul nel solco di famose etichette come Motown. Dal punto di vista discografico il suo primo contratto arriva nel 2001, quando milita nel gruppo Chiara&Gliscuri, con i quali pubblica per la Sony il singolo “Tutti al mare”. Dopo una veloce esperienza come veejay di MTV e co-conduttrice con Red Ronnie dell’ultima edizione del “Roxy Bar”, Nina lavora al suo primo progetto discografico in proprio, interrotto però da incomprensioni e cambi di strategia all’interno della sua casa discografica. A un lungo periodo di silenzio fa seguito, nel 2009, la pubblicazione con Universal dell’EP NINA ZILLI, anticipato dall’uscita del singolo “50mila”, che si avvale del featuring di Giuliano Palma e che ottiene un ottimo riscontro, arrivando ad essere incluso nella colonna sonora del nuovo film di Ferzan Ozpetek “Mine vaganti”. Nel 2010 Nina Zilli si presenta a Sanremo con il brano “L’uomo che amava le donne”, scritto insieme a Kaballà e contenuto nell’album SEMPRE LONTANO, un re-packaging del suo EP con l’aggiunta di diversi inediti. Con il brano sanremese si aggiudica il Premio della Critica “Mia Martini”, quello “Sala Stampa Radio Tv” e il “Premio Assomusica 2010” per la migliore esibizione dal vivo. MOTEL CONNECTION (4 giugno) Nati all’inizio del nuovo millennio, i Motel Connection hanno influenzato la scena dance italiana di questi anni. Perchè? Sono speciali, diversi. Comincia tutto come un progetto part-time di Pisti, house dj, Samuel, dotato cantante di una delle più famose band Italiane degli ultimi decenni, i Subsonica, e Pierfunk, bassista dal tocco “funk”. Un collettivo di tre persone devote a creare un sound e un'atmosfera speciale, a Torino, loro città natale. Poi il passaparola e le cose si fanno serie, e nel 2001 il regista Marco Ponti chiede al gruppo di creare la colonna sonora per il suo film “Santa Maradona”, che si scopre essere un brillante e sorprendente successo. L’anno dopo, 2002, è il momento di “Give Me A Good Reason To Wake Up”, il loro album di debutto, accolto caldamente dalla critica e dal pubblico. 2004: Marco Ponti chiede di nuovo aiuto ai Motel Connection per la colonna sonora del suo film “A/R”. Il passo dopo è il loro secondo album “Do I Have A Life?”, uscito nel 2006. La formula dei Motel Connection si affila ancora, si concentra sull’essenza del rhythm & Sound. Chi sono i Motel Connection? Che cosa fanno? Potete dire che è house music. Potete dire che è qualcosa che ha a che fare con la club culture. Ma forse sono ancora di più. ORQUESTRA BUENA VISTA SOCIAL CLUB (6 giugno) 20 anni dopo la storica performance al Carnegie Hall di New York, il gruppo cubano più famoso al mondo: l’Orquesta Buena Vista Social Club arriva in Italia con i suoi 11 elementi, rappresentanti di un club attivo dal 1932, le cui vicende sono intimamente legate alla storia di Cuba. Questo gruppo straordinario è formato da grandi musicisti accumunati dalla passione per la musica e per la propria terra si presenta più vitale che mai con questa formazione: Manuel Galbàn alla chitarra e tastiere, Jesus Aguaje Ramos al trombone (direttore musicale), Guajiro Mirabal alla tromba, Barbarito Torres al laud cubano, Angel Terry alle congas, Carlos Calunga ai cori, Idania Valdès ai cori e percussioni, Rolando Luna al piano, Filberto Sanchez ai bonghi, Luis Alemany alla tromba e Raùl Nacianceno al clarinetto, flauto e sax. BAUSTELLE (11 giugno) A più di 2 anni dalla pubblicazione del loro ultimo album “Amen” (uscito a febbraio 2008 per Atlantic/Warner Music e disco d’oro per le vendite), i Baustelle (Francesco Bianconi, Rachele Bastreghi e Claudio Brasini) si sono consolidati come una delle band più innovative, raffinate e di spessore del panorama musicale italiano. Consensi di pubblico e critica, un tour di successo con concerti sold out in tutta Italia (compreso l’Heineken Jammin Festival), la vittoria della Targa Tenco 2008 come “Album dell’anno”, la colonna sonora del film ”Giulia non esce la sera” che è valso loro il “Nastro d’argento” per il singolo “Piangi Roma” cantato con Valeria Golino, e molti altri sono stati gli episodi più rappresentativi di questo ultimo periodo. Il 26 marzo 2010 sono tornati con un nuovo e attesissimo album di inediti dal titolo “I Mistici dell’Occidente”(Atlantic/Warner Music). Per questo nuovo progetto discografico i Baustelle si sono avvalsi di una prestigiosa collaborazione: il disco è stato infatti realizzato col produttore Pat McCarthy, famoso per aver collaborato con i REM, U2 e Madonna. PERTURBAZIONE IDRORAMA LINEA 77 (12 giugno) Dopo aver festeggiato dieci anni di carriera lo scorso 29 settembre, i LINEA 77 sono pronti a ripartire con il tour di presentazione del loro nuovo album di inediti - intitolato “10” - uscito il 16 Aprile per Universal. L’album, che contiene 10 brani inediti per la prima volta tutti in lingua italiana, è stato registrato ai Red Bull Studios di Los Angeles tra settembre e ottobre del 2009, con la produzione di Toby Wright (produttore di Alice in Chains e Korn), già al lavoro sull’ultimo LP di successo della band:“Horror Vacui”. “10” è l’album che segna il primo decennale della vita discografica del gruppo e che completa la maturazione intravista nel precedente disco. Dieci pezzi cantati tutti interamente in italiano che mostrano le enormi possibilità del quintetto, finalmente libero di mostrate i lati più nascosti ed intimi. I LINEA 77 del 2010 sono anche e soprattutto il frutto dell’unione tra il vecchio ed il nuovo. La scelta del titolo è dettata da una serie di circostanze, che gli stessi LINEA 77 amano definire così: 10: uno e zero sono i fondamentali del codice binario (codice sul quale si regge ormai gran parte della civiltà computer oriented), 10: perchè è l'anno in cui questo disco esce, 10: perchè è la nostra 10° uscita discografica e 10: perchè sono 10 le canzoni al suo interno. MEGANOIDI TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI ELIO E LE STORIE TESE (18 giugno) Elio E Le Storie Tese è un'esilarante quanto geniale rock band, cresciuta all'ombra della Madonnina nei primi anni '80. La lineup originale 'definitiva' comprende Stefano 'Elio' Bellisari (voce), Davide 'Cesareo' Civaschi (chitarra), Sergio 'Rocco Tanica' Conforti (tastiere),'Faso' Fasani (basso), Christian Meyer (batteria) e Feyez (sax). Ironia, parodia, linguaggio fantasioso e capacità tecniche di livello superiore si uniscono nella musica caleidoscopica del gruppo, che si ritaglia una personalissima dimensione a metà tra Frank Zappa e i migliori Skiantos (uno dei gruppi italiani di riferimento per il rock cosiddetto demenziale). In breve Elio&co diventano una band di culto nella regione di nascita, con concerti passati alla leggenda, dischi non ufficiali che circolano come feticci tra i fan. Alcuni brani sono mito assoluto dell'underground, da "John Hoolmes" (il pornodivo superdotato che agogna una moto) a "Cassonetto", da "Silos" a "Cara Ti Amo", considerato il duetto 'definitivo' sul tema uomo-donna. Dai primi anni sono passati 12 dischi – fra cui l’ultimo best orchestrale “Bellimbusti” – la scomparsa tragica di Feyez e straordinarie canzoni. Gli Elio e le Storie Tese sono uno dei gruppi più importanti della scena musicale italiana. SKA-P (19 giugno) Gli Ska-P sono un gruppo musicale ska-punk spagnolo formatosi nel 1994 a Vallekas, un quartiere operaio nella periferia di Madrid, dove è presente una lunga tradizione di lotta contro la dittatura e dove le persone hanno imparato a sopravvivere ignorando lo Stato. Il nome del gruppo deriva dal loro genere musicale (ska e punk), ma anche da un gioco di parole: in spagnolo "Ska-P" è pronunciato escapé, che significa "fuga". La mascotte del gruppo è il gatto Lopez, un gatto randagio che la band ha preso con sé. I 5 ragazzi sono ora una delle più conosciute ed importanti ska-band in Spagna e Italia, ma anche in molti altri paesi d'Europa e del mondo (soprattutto in America Latina). PUNKREAS La prima Intifada e piazza Tienanmen, la caduta del muro di Berlino e la fine dell'URSS, la prima guerra del Golfo e l'Europa di Maastricht. In Italia la fine di P.C.I. e D.C., la nascita della Lega Lombarda, la legge Mammì sulle tv e la creazione del monopolio Fininvest, Tangentopoli e le stragi di Capaci e via D'Amelio. E ancora, la scomparsa del 45 giri, i primi costosissimi telefoni cellulari e l'apparizione del primo sito web. Tutto questo accade tra il 1989 e il 1992, anni in cui la storia locale e universale prendono una nuova direzione che modellano e continuano a determinare il nostro presente. In quegli anni i Punkreas scrivono e registrano i loro due primi album "Isterico" e "United Rumors of Punkreas", ormai introvabili nelle loro edizioni originali. Per celebrare i loro primi 20 anni, i Punkreas hanno deciso allora di andare a riprendere quelle canzoni, registrate sotto la necessità di gridare la propria rabbia, con tutta la meravigliosa, irripetibile ingenuità di una tecnica ancora approssimativa e tutta l'urgenza di un telegramma ai posteri. FRATELLI DI SOLEDAD Il progetto Fratelli di Soledad (nome preso in prestito dal titolo del libro di George Jackson, attivista delle Black Panthers ucciso nel 1971) nasce nel 1989, dopo una breve parentesi con il nome di Soledad Brothers. Fin dalle prime uscite i Fratelli mettono in chiaro le proprie intenzioni, fatte di ska e reggae contaminate da elementi combat rock, pop e da testi (firmati quasi sempre dal chitarrista Giorgio “Zorro” Silvestri) che trattano argomenti anche a sfondo sociale ma visti attraverso il filtro dell’ironia. La fervida attività live, caratterizzata dalle capacità di Roberto “Bobo” Boggio, vero animale da palco, aumenta la cerchia dei loro estimatori e nel 1992 arriva il primo disco in studio, intitolato “Barzellette e massacri”, che contiene pezzi che diventeranno dei veri e propri classici, come “Fratelli di Soledad”, “Brescia Bologna Ustica” e “Radiomuffin”. E per festeggiare i 20 anni di concerti a maggio 2010 è atteso il CD “Fratelli senza paura”. www.fratellidisoledad.it e www.myspace.com/fratellidisoledad J AX (23 giugno) J-Ax nasce il 5 agosto 1972 a Milano. All'anagrafe si chiama Alessandro Aleotti e negli anni dell'adolescenza comincia a avvicinarsi all'hip hop, che allora in Italia era una nicchia per pochi. La sua aspirazione è diventare Master of Ceremonies come Rakim, Chuck D dei Public Enemy e gli altri grandi MC d'Oltreoceano. Nel 1990 Luca Perrini, che prenderà il nome di DJ Jad, e insieme formano il duo che segnerà le sorti dell'hip hop italiano, gli Articolo 31. J-Ax, trecce rasta e tatuaggi, fin dagli esordi è brillante e provocatorio nei testi e istrionico sul palco: i concerti del duo sono set eccitati e contribuiscono a espandere il fenomeno dell'hip hop nel nostro paese. I loro dischi sempre più venduti e brani che la critica comincia a non bollare più come boutade solo adolescenziali, ma come espressione di un mondo che ha riferimenti propri e non si riconosce nel rock mainstream. Le rime di J-Ax parlano di piccole storie di teppisti di periferia (l'album "Nessuno"), inni alla marijuana ("Maria"), anthem facili ("Tranqui Funky"), travagli sentimentali ("La Fidanzata", "La Mia Ragazza Mena"), ma anche denuncia sociale (l'album "L'Italiano Medio"), sempre trattati con ironia e gusto per il calembour linguistico che trovano un pubblico sempre più ampio album dopo album. Nel 2006 J Ax pubblica il suo debutto solista: si tratta di "Di Sana Pianta", un disco con la consueta attenzione verso i cambiamenti sociali dell'Italia, registrato a Hollywood insieme a collaboratori di tutto rispetto come Samantha Maloney (batterista nelle Peaches e nelle Hole), Troy Van Leeuwen (chitarra nei Queens Of The Stone Age), Josh Schwartz (chitarra nei Rath Miller), e Brian 'O Connor (basso negli Eagles Of Death Metal). Nel 2008 esce il film "Ti Stramo" la cui colonna sonora è firmata da J-Ax e nel 2009 escono ben due lavori, “Rap’n roll” e “Deca Dance”, tutti e due di straordinario successo… JULIETTE AND THE NEW ROMANTIQUES (25 giugno) C'è chi passa dal cinema alla musica (e viceversa) solo per incrementare la propria popolarità: non è il caso dei Juliette And The Licks, rock band dell'attrice californiana Juliette Lewis. Nel 2003, all’età di trent’anni, Juliette Lewis fonda la rock band Juliette And The Licks. Al suo fianco ci sono i chitarristi Todd Morse e Kemble Walters, il bassista Paul Ill e il batterista Jason Morris. La loro musica non può che rispecchiarne la personalità: chitarre tiratissime e sonorità che ricordano Stooges e Patti Smith, ovvero, le radici profonde di un certo rock arrabbiato. Il debutto discografico arriva nel marzo del 2005 con l’EP "...Like A Bolt Of Lightning" per la Hassle Records: 5 pezzi che accolgono subito il plauso della stampa specializzata. Il primo album non si fa attendere molto: il 16 maggio 2005 esce infatti "You're Speaking My Language", un disco di rock'n'roll sporco e adrenalinico in cui spiccano le doti vocali e la personalità debordante della Lewis. Il destino dei J&TL s'incrocia dopo l’abbandono del batterista lì con Dave Grohl, ex Nirvana, che registra l'intero album con il gruppo. Dopo un paio di dischi di grande successo e tantissimi concerti i Liks si sciolgono. Ma Juliette annuncia presto una nuova formazione, i Juliette and the New Romantiques, che nel 2009 pubblica il disco “Terra Incognita”. TYING TIFFANY Una donna cresciuta a synth e suoni underground. Dal successo ottenuto con la sua opera prima Undercover, uscita nel 2005, la ragazza ha fatto strada e abbandonato reminiscenze industrial e punk per sintetizzare le sonorità dark wake del suo ultimo lavoro in uscita a Maggio, dal titolo Peoples Temple. Fino ad oggi Tying Tiffany si èsibita in più di 150 concerti all’anno, in un processo creativo in divenire che la vede protagonista di performance dal vivo emozionanti e intense. Lasciati gli abiti da succinta suicide girl a favore di una nuova immagine, nel suo nuovo lavoro si trasforma in un’inquietante dark lady che spinge i confini del nuovo sound a favore di uno stile scuro e tagliente ricco di melodie incisive. AIRBOURNE (1 luglio) Gli Airbourne sono una band hard & heavy di Warrnambool, Australia, nata nel 2003. La band suona uno stile fortemente ispirato a quello degli AC/DC. Nel 2005 hanno pubblicato il primo EP autoprodotto dal titolo "Ready to Rock" contenente 8 tracce, dopo lo spostamento a Melbourne, firmano un contratto per cinque album con la Capitol Records che li porta ad esibirsi di supporto a band come Mötley Crüe, Motörhead e Rolling Stones oltre alla partecipazione a numerosi festival musicali estivi. Nel 2006 gli Airborne si trasferiscono negli Stati Uniti per cominciare a lavorare al loro primo album in studio internazionale con il leggendario produttore Bob Marlette."Runnin' Wild" è uscito in Australia il 23 giugno 2007. Il 19 febbraio 2007, la Capitol Records ha annullato il suo contratto discografico con gli Airborne, ma l'album è stato pubblicato ugualmente in Australia con la EMI. La band poco dopo ha firmato con Roadrunner Records per la distribuzione del disco in tutto il resto del mondo. Il 5 marzo 2010, è uscito "No Guts, No Glory", il loro secondo album. Formazione: Joel O'Keeffe (voce, chitarra), Ryan O'Keeffe (batteria), David Roads (chitarra), Justin Street (basso). SADIST LABYRINTH TEATRO DEGLI ORRORI (3 luglio) Rock applicato alla canzone d'autore, poesia lucida, passione sociale e rock a grande voltaggio: A sangue freddo non e' solo il secondo disco di una delle band meglio accolte da critica e pubblico negli anni zero, ma un disco denso come la pece. Denso di contenuti e "politico" come non mai, perché Il Teatro degli Orrori mette in scena la tragedia di Ken Saro Wiwa, così come lo sgomento di un paese, il nostro, alla deriva. Denso di cultura. Perchè Pierpaolo (cantante, front man devastante dal vivo) innesta nel furore sonico della band le sue passioni letterarie e poi spara parole come pallottole: riscrive il Padre Nostro (Padre Nostro), canta Majakovskij, cita De Gregori, De André, Pino Daniele come se niente fosse: come se nulla fosse cambiato. E così i testi diventano l’anello non più mancante che congiunge anni di cultura del cantautorato con il rock più intransigente e vero del belpaese. Il Teatro degli Orrori ha dedicato circa un anno alla stesura di queste canzoni, ed un mese intero di registrazioni presso le Officine Meccaniche. La serata vedrà l'esibizione della nuova formazione del Teatro, perché al posto di Giulio, accanto a Pier Paolo, Franz e Gionata sono arrivati Nicola Manzan e Tommaso Mantelli. Quest'ultimo ha pubblicato un album con CAPTAIN MANTELL (Rest in space) ed entra stabilmente come bassista del gruppo. OI VA VOI (9 luglio) Gli Oi Va Voi prendono il nome da un’esclamazione popolare Yiddish traducibile come “O mio Dio!”. Si sono formati alla fine degli anni 90, quando il trombettista Lemez Lovas, il batterista Josh Breslaw, il bassista Leo Bryant, il clarinettista Steve Levi, il chitarrista Nik Ammar e la violinista Sophie Solomon hanno fuso i loro differenti background musicali in un mix di left-field jazz, hip-hop, rock, drum n bass e klezmer ebraico. Con l’arrivo di K.T. Tunstall come guest vocalist, il loro album di debutto “Laughter Through Tears” seppe unire la musica dance moderna, la sensibilità di una nuova cantautrice e la loro eredità culturale ebraica con i ritmi global tipici dell’Europa dell’Est, il mediterraneo e oltre. L’album ricevette recensioni entusiaste e vinse due BBC2 Radio Awards per la world music e arrivò a vendere più di 100 mila copie. La maggiore peculiarità del gruppo resta il grande eclettismo e l’estrema abilità musicale dei suoi membri. Dopo aver riunito la band con i produttori di “Laughter Through Years” (vincitori del premio Grammy) Kevin Bacon e Jonathan Quarmby, “Travelling The Face Of The Globe” è il compimento di cinque anni di duro lavoro e la riunione di una band al top dell’ispirazione, che ha perfettamente in mente la strada da prendere. AFTERHOURS (10 luglio) Dopo il debutto con il mini CD ALL THE GOOD CHILDREN GO TO HELL, nel 1990 esce l’album d’esordio degli Afterhours, DURING CHRISTINE’S SLEEP, che lascia già intendere il talento rock del gruppo milanese invitato a rappresentare l’Italia al New Music Seminar di New York. Nel 1992 gli Afterhours registrano “Mio fratello è figlio unico” di Rino Gaetano per l’album tributo legato ad Arezzo Wave: è la prima traccia ufficiale cantata in italiano. Nel 1993 esce l’album POP KILLS YOUR SOUL. Sempre nello stesso anno registrano una versione de “La canzone popolare” per il tributo ad Ivano Fossati. Nel 1995 il gruppo pubblica un nuovo album, GERMI, il primo interamente cantato in lingua italiana. L’album contiene i semi della filosofia Afterhours: melodia e rumore, cut-up nei testi, sperimentazione pop ed ironia. La critica musicale all’unanimità riconosce il disco come uno dei migliori esempi di rock fatto in Italia: il passaparola cresce ed il pubblico ai loro concerti si triplica in pochi mesi. L’estratto “Dentro Marilyn” è stato reinterpretato dalla straordinaria voce di Mina, la quale lo ha reintitolato “Tre volte dentro me”. Nel corso del 1997 gli Afterhours firmano un contratto discografico con la Mescal (distribuzione Polygram) e registrano l’album HAI PAURA DEL BUIO?, 19 canzoni nelle quali sviluppano completamente il teorema “After”: marchiare con la loro personalità ed il loro suono la ballata rock come l’urlo hardcore, la sperimentazione su 4 piste e l’Hi-Fi più evoluto. Nel 1999 è uscito il successivo lavoro degli Afterhours, NON E’ PER SEMPRE, all’inizio del 2001 il gruppo pubblica il primo live della propria carriera, SIAM TRE PICCOLI PORCELLIN, in cui ad un cd elettrico viene affiancato, per le prime ventimila copie, un altro live semi-acustico. Nell'aprile 2002 esce QUELLO CHE NON C'E', nuovo album di studio, seguito da un'intensa attività live. Nel 2005 nasce il nuovo disco di studio BALLATE PER PICCOLE IENE. Dopo avere divorziato dalla Mescal, trovando un nuovo management in Casasonica e una nuova casa discografica nella Universal, gli Afterhours si mettono al lavoro su un nuovo album, che esce nella primavera 2008: il titolo è I MILANESI AMMAZZANO IL SABATO, che cita il romanzo del giallista Scerbanenco "I milanesi ammazzano al sabato". Dopo un lungo tour, che si conclude a dicembre a Milano, gli Afterhours vengono chiamati a partecipare al Festival di Sanremo 2009, dove portano la canzone "Il paese è reale" a cui segue un tour internazionale e nei teatri italiani. ROY PACI & ARETUSKA (16 luglio) Tutto comincia nel 2002 col disco "Baciamo Le Mani", che inaugura il combo fra Roy Paci e gli Aretuska, band nata nel 1999 e consolidatasi nel 2000 intorno a Fred 'Il Barone' Casadei (basso), Rosario 'Tyson' Patania (trombone, sostituito poi da Tony 'Mentina' Cattano), Salvo 'Paco' Di Stefano (tromba), Gaetano 'Gerald' Santoro (sax), Giuseppe 'Noir' Siracusa (chitarra), Alessandro 'Jah-Sazzah' Azzaro (batteria) e in seguito Mirco 'Il Latitante' Burgio (tastiere). Finisce che il secondo album arriva già nel 2003 ("Tuttapposto"), seguito nel 2005 da "Parola D'Onore". Fra concerti, collaborazioni, progetti paralleli e cose varie, bisogna aspettare il 2007 per l'arrivo di "SuoNOGLOBAL", che ancora una volta è prodotto da Etnagigante (label di Roy Paci). A novembre del 2008 esce anche "BESTiraio Siciliano", il greatest hits di Roy Paci & Aretuska. HORMONAUTS Corre l'anno 1999 e lo scozzese Andrew Macfarlane, celebre chitarrista e vocalist con esperienze nel combo sperimentale Mutoid Waste Company, incontra gli emiliani Paolo Peddis e Alessandro 'Sasso' Battaglia, rispettivamente batterista e doublebass, entrambi già membri dei Rebel Cats. Ecco nati gli Hormonauts, un anomalo terzetto che scorrazza a cavallo tra classici rivisitati, ballate country, cavalcate ska e nuove composizioni ad alto contenuto dance. Il connubio porta a due dischi: "Hormone Hop", debutto edito dalla label svizzera Voodoo Rhythm nel 2001, e "Mini-Skirt", che esce due anni più tardi per la Ammonia Records. Il trio è caratterizzato da uno stile che è un condensato di ironia ed energia, che si manifesta attraverso brani che sono allo stesso tempo tirati ed esilaranti. La stagione 2003/04 li vede protagonisti: mettono a ferro e fuoco i palchi di molti festival estivi nazionali - tra cui Goa-Boa - e non solo. Manu Chao li sceglie per aprire il concerto di Piacenza, vengono selezionati per accompagnare Incognito e Heart Wind & Fire al Jazz & Blues Festival di Bordighera e condividono il prestigioso main stage dell'Independent Days Festival di Bologna con Cramps, Rancid e altri gruppi elite del Punk/Rock'n'roll. Da marzo 2004 il veterano Paul viene sostiuito dal giovanissimo Mattia 'Pinna' De Paola che conferisce al sound del gruppo nuove sfumature e influenze ancora più estreme e moderne. Nel 2004 pubblicano "Hormone Airlines", e nel 2005 "Hormonized", il loro quarto album, che contiene il singolo radiofonico "My Sharona" (cover della celebre hit dei The Knack) mixato a Casasonica da Max Casacci. Nel 2007, con la pubblicazione di "Harmonized" in alcuni paesi europei (Belgio, Olanda e Germania), il nome del gruppo comincia a essere speso anche all'estero e la band approda al mitico festival SXSW di Austin, in Texas, e all'EuroSonic di Gronigen. A fine anno il trio rientra in studio per registrare "Spanish Omelette", un nuovo lavoro che nasce dalla collaborazione con il DJ londinese Kenny Diesel (membro fondatore dei Mutoids Waste Company) che produce per la band un tappeto sonoro 'electrobilly' con innesti country, blues e rock steady. GOGOL BORDELLO (17 luglio) Evacuato dall'Ucraina nel 1986 dopo il disastro nucleare di Chernobyl, Eugene Hutz si trova a vagare attraverso tutto l'est europeo, compresa una tappa in Italia, per sette anni, fino a quando, nel 1993, si stabilisce a New York. Con un bagaglio di esperienze, umane e musicali, tra le più disparate fra loro, è proprio nella Grande Mela che Hutz, in veste di cantante e compositore, forma i Gogol Bordello. Con lui ci sono il chitarrista Vlad Solofar, il fisarmonicista Sasha Kazatchkoff, il batterista Eliot Ferguson e il violinista Sergey Ryabtzev. Nel 2001 arriva il primo singolo, "When The Trickster Comes A Pokin'", seguito l'anno successivo dall'album d'esordio "Voi-La Intruder", caleidoscopio di suoni balcanici, irriverenza punk e ironia. Poco dopo Solofar e Kazatchkoff lasciano, e al loro posto entrano in formazione il fisarmonicista russo Yuri Lemeshev e due musicisti israeliani: il chitarrista Oren Kaplan e il sassofonista Ori Kaplan, che, a dispetto del cognome uguale, non sono parenti. Il secondo lavoro in studio, "Multi Kontra Culti Vs. Irony", arriva nel 2002 e ripropone le atmosfere folk-punk del primo disco. Hutz, nel frattempo, diventa una piccola celebrità della notte neworchese grazie alle sue serate da DJ nei club bulgaro Mehanata, durante le quali dà vita a irresistibili mix di musica balcanica, araba e indiana su basi dancehall ed elettroniche. Ed è proprio questa esperienza a ispirare "J.U.F. Gogol Bordello Vs. Tamir Muskat" (2004), combinazione esplosiva tra il folk-gispy-punk dei Gogol Bordello, la dance, l'elettronica e suoni balcano-orientali. Con "East Infection", pubblicato nel 2005, la band multietnica ritorna, si fa per dire, alla sua normalità, mentre "Gypsy Punks Underdog World Strike", sempre dello stesso anno, suona più marcatamente punk. Nel 2005 il carismatico e teatrale front-man del gruppo fa il suo esordio anche al cinema, grazie al ruolo di co-protagonista al fianco di Elijah Wood nel film "Ogni Cosa È Illuminata". Nel 2007 esce “Super Taranta” che contiene 14 canzoni, alcune già "testate" nei concerti in giro per l'Europa e nell'estate Hutz si esibisce al Live Earth insieme a Madonna sulle note di "La Isla Bonita / Lela Pala Tute". THE WAILERS (23 luglio) The Wailers sono un gruppo reggae/rocksteady giamaicano che fu capitanato da Bob Marley. Il primo nome della band fu "The Wailing Wailers", quand'ancora suonavano ska e rocksteady, agli albori della musica giamaicana, traendo ispirazione dagli Skatalites, orchestra skajazz di Kingston dove spiccava la figura di Don Drummond, eccelso ed eccentrico trombonista. SKATALITES The Skatalites sono un gruppo musicale giamaicano ritenuto il gruppo ska per eccellenza. Agli Skatalites va riconosciuto il merito di aver per primi dato un nome a questa musica in levare. Attivi sin dagli anni sessanta, tra i musicisti che hanno fatto parte della formazione vanno ricordati Don Drummond, Tommy McCook, Rolando Alphonso, Lloyd Brevett, Lloyd Knibb, Lester Sterling, Jah Jerry Haynes, Jackie Mittoo, Johnny Moore, Jackie Opel and Doreen Shaffer. Le canzoni più famose degli Skatalites comprendono Guns of Navarone, Confucious, Christine Keiler, Malcom X, Eastern Standard Time e Phoenix City. BOO BOO VIBRATION La storia della Boo Boo Vibration ha inizio a Bologna nel dicembre del '99, proseguendo negli anni con la partecipazione a diversi ed importanti festival. Con i primi pezzi registrati nel 2001 vengono selezionati ed invitati ad esibirsi al ROTOTOM SUNSPLASH. L’attività live continua incessante, fino all’uscita del nuovo lavoro ″Scimmie Metropolitane” che gioca, con maggiore insistenza, tra solidi richiami metropolitani e precise complicità con le radici giamaicane. MARCIELLIOS La prima tribute band italiana agli Skatalites, nasce a Genova nel 2003 dalla passione per i ritmi e le sonorità giamaicane, con l'intento di riproporne il sound originale, in tutta la sua coinvolgente allegria. GORAN BREGOVIC WEDDING & FUNERAL ORCHESTRA (24 luglio) Con la radici nei Balcani, di cui è originario, e la mente nel XXI secolo, le composizioni di Goran Bregovic mescolano le sonorità di una fanfara tzigana, le polifonie tradizionali bulgare, una chitarra elettrica e percussioni tradizionali con delle accentuazioni rock dando vita ad una musica che ci sembra istintivamente di riconoscere e alla quale il nostro corpo difficilmente sa resistere. Nato a Sarajevo da madre serba e padre croato, Goran Bregovic crea i suoi primi gruppi rock a sedici anni perchè “il rock aveva all’epoca un ruolo fondamentale nella nostra vita. Era l’unica possibilità per poter esprimere pubblicamente il nostro malcontento senza rischiare di finire in galera, o quasi”. Per far piacere ai suoi genitori, Goran si impegna a proseguire i suoi studi di filosofia e sociologia che lo avrebbero portato ad insegnare, se l’enorme successo del suo primo disco non avesse deciso altrimenti. Seguono quindici anni con il suo gruppo White Button e tredici album venduti in 6 milioni di copie. Tour interminabili in cui Goran diventerà l’idolo della gioventù jugoslava. Alla fine degli anni 80, Bregovic si libera del suo ruolo sfibrante di “star” e si isola in un “ritiro dorato” in una piccola casa sulla costa adriatica, un vecchio sogno d’infanzia. Qui compone le musiche del terzo film di Emir Kusturica “Il Tempo dei Gitani”. Ma ben presto i primi disordini scoppiano in Yugoslavia e i due amici sono costretti ad abbandonare tutto e trasferirsi a Parigi. Alla sua origine già mista, Goran ha aggiunto una moglie mussulmana, e i tempi non sono propizi per questa allegra e stimolante mescolanza.