Dopo l'ordine si tenta lo scippo
Tre giorni dopo l'approvazione della legge istitutiva degli ordini professionali, una
decisione del Parlamento rischia di vanificare il senso stesso dell'ordine.
Dai resoconti parlamentari, infatti, si apprende che il provvedimento n. 6293
"Conversione in legge del DL del 5/12/2005 n 250" rende equipollenti ai
fisioterapisti i laureati in Scienze motorie. L'articolo 1-septies recita: "Il diploma di
laurea in Scienze Motorie è equipollente al diploma di laurea in Fisioterapia, se il
diplomato abbia conseguito attestato di frequenza ad idoneo corso su paziente, da
istituire con decreto ministeriale, presso le Università".
La norma, attualmente in fase di conversione in legge, è inaccettabile. Per molti
motivi. Innanzitutto scardina alla base l'art. 5 della legge 6229 appena approvata,
che disciplina in maniera precisa le competenze delle attuali professioni sanitarie e
le
modalità
di
individuazione
di
nuove
professioni;
rende
inefficace
la
programmazione annuale disposta dal ministero dell'Università e della ricerca
scientifica per l'accesso ai corsi di laurea in fisioterapia; mette a rischio la salute
dei
cittadini,
affidandoli
a
personale
"abilitato"
attraverso
scappatoie
che
vanificano e ridicolizzano gli ordinamenti didattici universitari; vanifica i contenuti
del documento sottoscritto dall'Aifi e dal presidente della Conferenza dei corsi di
laurea di Scienze motorie, Prof. Stocchi, in sede di tavolo tecnico, che ha operato
sotto la sua direzione, e in cui si delineano e condividono i rispettivi ambiti di
competenza e i limiti entro cui operano le due diverse tipologie di laureati.
L'Aifi si è attivata per bloccare il provvedimento, chiedendo un intervento risolutivo
al Governo, attivando le sedi territoriali e mettendo in preallerta tutti gli associati
che operano nel Servizio sanitario nazionale per organizzare, se del caso, forti ed
esemplari azioni di protesta. Per gli stessi motivi, l'Aifi sta per contattare i
rappresentanti di tutte le altre professioni sanitarie per organizzare prese di
posizione comuni e scongiurare provvedimenti che potrebbero portare allo
smantellamento del sistema delle professioni sanitarie.
Invia ai Parlamentari una lettera di protesta