vita nei campi - Limone nel verde

VITA NEI CAMPI
LE ABITAZIONI
I saharawi hanno due tipi di abitazioni: le tende e le case costruite in mattoni di sabbia.
LE TENDE: hanno una dimensione tra i 20 e i 30 mq, cucite dalle donne con tela robusta, arredate
con tappeti, materassi disposti sul perimetro che servono per sedersi e per dormire. I tappeti sono la
produzione più tipicamente saharawi e servono sia ad abbellire gli spazi sia a riparare dal freddo.
L’arredamento di una tenda è formato da piccoli armadi, coperte, cuscini e valigie.
Al loro interno sono coloratissime, ordinate e pulite, con una ricerca di particolari che le rendonono
molto accoglienti.
Mentre negli anni passati erano l’unica sistemazione che i saharawi avevano, ora sono sostituite
sempre più da case, ma esse rimangono spesso montate in modo da poter essere usate d’estate,
quando le alte temperature, a volte fino a 60 gradi, consigliano il loro uso, piuttosto che le case
infuocate dai tetti di lamiera. Ogni tenda ospita un nucleo familiare.
LE CASE: sono realizzate con mattoni di sabbia ed acqua essiccati al sole, hanno un cortiletto
interno che protegge le entrate alla sala comune , alla cucina e alla camera di letto dall’ingresso
della sabbia. All’interno sono posti anche bagni.
I tetti sono realizzati con le lamiere, che non evitano l’ingresso della sabbia durante le tempeste di
vento e dell’acqua durante i temporali.
Nella sala comune si svolge la vita giornaliera: si accolgono gli ospiti, si mangia, ci si riunisce.
Le case vengono sempre più usate perché più stabili, meno soggette ad incendi dovuti all’uso delle
bombole a gas, unica fonte per cucinare i cibi.
IL VESTIARIO
NILA: è il tessuto tipico saharawi che tinge la pelle di blu per abbellirla e proteggerla dal sole.
Le MELHFE sono le stoffe che le donne usano come vestito tradizionale da utilizzare sopra i
pantaloni o gonne e maglioni. Il colore nero è utilizzato dalle anziane e simboleggia una forma di
rispetto.
SUFI è il vestito tradizionale maschile Gli uomini usano il turbante per proteggersi dalla sabbia e
dal forte vento. Le donne, in ogni stagione, portano quasi sempre gli occhiali da sole e indossano
guanti per proteggersi dalla sabbia e dai raggi solari.
GLI ANIMALI
I saharawi , in passato nelle loro vecchie terre, erano grandi allevatori di bestiame, oltre che
commercianti. Ora nei campi profughi sono pochi gli animali che è possibile allevare in tali
condizioni: capre e pecore che mangiano spesso, per sopravvivere, cartone delle scatole degli aiuti
umanitari.
IL DROMEDARIO, ANIMALE DEL DESERTO
L’animale da trasporto più comunemente usato nell’hammada è il dromedario. Il dromedario è un
cammello con una gobba sola, è uno dei mammiferi più grandi della terra e può raggiungere i tre
metri d'altezza. E' diffuso nell'Africa del nord, in India e in Asia Minore. Questo animale si trova a
suo agio nelle regioni desertiche, dove viene allevato per le corse, per il trasporto e per trainare
l'aratro.
I dromedari possono resistere anche una settimana senza bere. Si nutrono di piante molto succose,
ma in assenza mangiano arbusti spinosi e possono dissetarsi con acqua salmastra senza disidratarsi.
SITUAZIONE ALIMENTARE
La situazione alimentare nei campi è drammatica.
Non esiste una economia legata alla terra e all’agricoltura: soltanto nella wilaya di Dajla si sta
portando avanti la realizzazione di orti familiari e orti pubblici, favoriti dalla presenza di acqua
dolce nel terreno. Grosse difficoltà creano le tempeste di sabbia che ricoprono la vegetazione che
cresce.
Nelle altre Wilaya risulta invece impossibile sviluppare l’agricoltura. Tale fatto porta i saharawi a
dipendere totalmente dagli aiuti internazionali (ONU, PAM, UNHCR, UE ecc), dal governo
algerino e dalla solidarietà internazionale che vengono dati al governo saharawi che li distribuisce
poi alla popolazione.
La crisi economica mondiale del 2009 si è abbattuta anche sul popolo saharawi in quanto i tagli dei
fondi dei governi hanno ridotto notevolmente le provviste per ogni famiglia.
Le pietanze che si consumano attualmente nei campi sono le seguenti: molto pollo con patate
fritte, couscous, minestra con verdure e un po’ di carne di cammello, pasta condita con pomodori,
riso con cipolle e carote.
L’ECONOMIA
Le attività lavorative nei campi profughi sono molto scarse: non esiste quasi agricoltura a causa
delle condizioni climatiche, della scarsezza dell’acqua e delle tempeste di sabbia. Non esistono
attività industriali Molto praticato è l’allevamento delle capre, delle pecore e dei dromedari, da cui i
saharawi ricavano latte, carne e pelli.
Si trovano invece una infinità di attività artigianali che vanno dalla realizzazione di mattoni di
sabbia per costruire le case, a piccoli negozi alimentari, di generi diversi, barbieri, centri di
telefonia.
Il ritorno degli uomini, dopo la guerra al fronte, ha portato alla graduale comparsa del commercio
nelle wilaya, i piccoli empori aperti proliferano tanto da formare una via. L’avvio del piccolo
commercio nei campi ha ulteriormente contribuito alla circolazione monetaria.
Negli ultimi anni, inoltre, i progetti di cooperazione internazionale prevedono il pagamento di
incentivi ai saharawi che collaborano alla loro realizzazione e questa è un’altra fonte di denaro.
I soldi, prima inesistenti negli accampamenti, hanno cominciato a circolare e a segnare leggere
differenze sociali perché, nonostante la struttura e il sistema comunitario della società, la proprietà
privata esiste ed è lecita, come lo è stata in tutta la storia di questo popolo. I piccoli empori che
proliferano negli accampamenti e cominciano a rendere sono gestiti dagli uomini: le donne
esercitano ancora professioni non remunerate e di servizio alla comunità.
IL COSTO DELLA VITA
Il costo della vita è alto rispetto agli stipendi.
Ecco alcuni prezzi espressi in euro al kg/litro
VERDURA: cipolle e patate (0,50), pomodori e carote (1,00)
FRUTTA : arance (1,00)
CARNE: pollo (2,7), cammello (2,5)
ALTRO: latte (0,75), zucchero (0,70), pane (0,50), the (7,00)
BENZINA: (0,40)
OGGETTI VARI: radioregistratore a cassette (70,00), scarpe (20,00)
ANIMALI: una femmina di pecora (80,00), un cammello (dai 300 agli 800)
STIPENDI mensili in euro: insegnante 15 euro, medico 30 euro.