CONFERENZA STAMPA DEL 08 MARZO 2010 I FONDI FANTASMA

CONFERENZA STAMPA DEL 08 MARZO 2010
I FONDI FANTASMA: IL MASTERPLAN
Che cos'è?Il Masterplan è un documento economico finanziario, ovvero un programma di sviluppo economico per le attività
produttive, concordato e condiviso dalla Regione Abruzzo con il Ministero per lo Sviluppo Economico. Nel
Masterplan vengono individuati gli obiettivi primari, organizzati per linee di intervento, e per ciascuna Linea, in Misure ed Azioni
con le relative modalità attuative e la stima dei costi.
Le risorse:
Si riporta di seguito il Piano Finanziario riportato a pag.62:
Fabbisogno
1.873
Art .10 L77/09
1.070
Regione
157,7
POR FESR
141
Integrazione Risorse
504,3
La cifra di 1.873 milioni di euro afferisce al fabbisogno totale stimato dai tecnici di Invitalia e della Regione;
anche le fonti di copertura sono delle mere previsioni dei tecnici .Nessuna di esse si è già verificata. Infatti:
1. L’ Art .10 L77/09, comma 3, attraverso il finanziamento del quale si ritiene di poter reperire 1.070 M di
euro, non ha ancora ottenuto alcun finanziamento.
2. La Regione non ha assegnato i 157,7 Milioni di Euro ; occorrerebbe controllare se il PAR FAS si fa carico
di questa esigenza visto che il Bilancio Regionale non è in grado.
3. Va altresì verificata la cifra appostata come POR FESR (141 M) alla luce della riprogrammazione di fine
luglio.
4. Infine lo stesso Master Plan nella tabella a pag. 62 chiarisce che comunque non si individua ancora una
fonte certa per la cifra residua pari a 504,3 M.
Per quanto riguarda il punto 1 va infatti considerato che la Delibera che il CIPE ha assunto il 6 novembre u.s.
assegna 300 milioni per il 2009 e 600 milioni per il 2010 solo alla ricostruzione.
I SOLDI SONO NEI FAS ANZI NEL MASTERPLAN
Novembre 2009::l'allarme del PD sui fondi FAS.
LA SITUAZIONE TERAMANA SUI FAS.
1. Dei 113 milioni originariamente destinati al territorio teramano restano solo 60 milioni.
2. la procedura di rimodulazione della distribuzione dei fondi porterà dei ritardi e l’iter burocratico non sarà concluso prima dell’ottobre 2010.
3. Nelle altre Regioni i Fas sono stati già approvati dal Cipe da noi quel poco che arriverà, arriverà tardi.
4. Teramo sconta il fatto di avere il presidente e 5 assessori regionali: ha tante auto blu, ma non arrivano i soldi.
5. Lo dimostra il fatto che con i Fas è stato finanziato con 20 milioni l’accordo con il ministero per sostenere l’economia della Valle Peligna e
non quello della Val Vibrata.
6.
Ma ci hanno anche tolto i fondi del 4º lotto della Teramo-mare, ci hanno tolto i fondi Pit, hanno escluso alcuni Comuni dal cratere, ci hanno
dimezzato anche i fondi per la formazione
7. è stata ignorata l’intesa del 2008 fra Regioni e Province per la ripartizione in parti eque dei fondi Fas, con progetti già pronti per partire. E poi
alcuni progetti totalmente esclusi dai finanziamenti: il distretto agroalimentare (10 milioni) il recupero dei borghi (12), il prolungamento e
l’interramento della ferrovia a Teramo (31), il ponte di Castelnuovo (6). Dimezzati i fondi per il porto di Giulianova (da 15 a 6,5 milioni) e per
il completamento del sistema delle piste ciclabili (da 9 a 5).
COSA SONO I FAS E COME POSSONO ESSERE IMPIEGATI.
1. I fondi Fas sono risorse finanziarie nazionali che, in continuità con i fondi assegnati negli anni passati (dal 2000 al 2006) dalle delibere del Cipe
e attuati per mezzo di specifici Accordi di Programma Quadro, hanno l’obiettivo di realizzare opere strategiche in particolare nel campo delle
infrastrutture materiali ed immateriali.
2. Con la nuova programmazione 2007-2013 i fondi Fas hanno subìto una mutazione genetica di grande rilevanza poiché gli stessi, insieme ai
fondi strutturali (Fse, Feasr, Fep, Fesr) e ai fondi nazionali e regionali, sono finalizzati a raggiungere i 10 obiettivi prioritari definiti a livello
nazionale.
3.
La Regione Abruzzo ad oggi ha elaborato due versioni del Par Fas, la prima nel mese di novembre 2008 e la seconda nel mese di novembre di
quest’anno. Questa nuova formulazione contiene 7 cosidette «policy», che sono una mescolanza delle 10 priorità del programma nazionale; non
vi è più, quindi, una corrispondenza diretta tra i due documenti. Molte azioni riguardano spese correnti e non di sviluppo (finanziamento di
eventi culturali e sportivi, della bottega scuola, dell’attività ordinaria delle aziende per il diritto allo studio universitario, borse di studio per gli
studenti capaci e meritevoli) contraddicendo le finalità e lo spirito di queste risorse, oltre ad essere indice della pesante situazione
finanziaria della Regione Abruzzo.
4. Altre azioni di fatto sono oggetto di finanziamento di leggi già in atto. Infine, in molti casi non ci si limita ad una programmazione di
carattere strategico ma troviamo l’indicazione precisa di progetti da realizzare non legati tra loro da una strategia di sviluppo ma
parcellizzati quasi a voler accontentare diversi territori.
5. Assolutamente coerenti sono gli investimenti in alcune linee strategiche come i programmi di innovazione, di potenziamento dei nodi logistici a
servizio delle imprese, della tutela del territorio (frane, alluvioni, erosione della costa, sicurezza sismica) e di tutela (depurazione, ciclo idrico,
rifiuti e compostaggio) e valorizzazione dell’ambiente (piste ciclabili, potenziamento delle riserve e delle aree protette) e del turismo (costa
teatina, beni culturali, servizi innovativi). E per il sistema delle imprese? Oltre al rifinanziamento della legge regionale 77 per il turismo (8
miliardi)risorse sono previste per l’innovazione delle piccole e medie imprese 14 miliardi), per il credito (46 miliardi), reti e distretti (16
miliardi). Riteniamo che questa programmazione dei fondi possa trovare qualche ostacolo nell’approvazione che dovrà intervenire da parte del
governo e del Cipe.
6. Il mondo delle istituzioni pubbliche, il sistema delle imprese e degli interessi diffusi rappresentati dalle associazioni di categoria e sindacali
hanno il compito di contribuire con la Regione Abruzzo al fine di rendere più coerente la proposta alle finalità dello strumento stesso.
Soprattutto perché queste, insieme alle poche risorse già individuate nel Masterplan regionale, sono le uniche risorse che nei prossimi 6/7 anni
possono essere utilizzate per sostenere lo sviluppo della nostra regione.