Luca Pacioli - Dipartimento di Matematica

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Luca Pacioli (Borgo San Sepolcro, Arezzo, 1445 - dopo il 1509)
Il suo cognome si trova scritto sotto varie forme: Paciolo, Paciuolo, e gli
scrittori contemporanei o posteriori lo chiamarono spesso Luca di
Borgo o Fra Luca di Borgo. In Venezia ebbe come maestro un
Domenico Bragadino, pubblico lettore di Matematiche della
Repubblica, che l’istruì nell’aritmetica e nell’algebra. Giovarono poi
certamente ad aumentare le sue conoscenze matematiche i viaggi che
egli compiva per conto del commerciante veneziano Antonio
Rompiasi, che lo aveva al suo servizio.
Nel 1470, istruendo i figli del Rompiasi, compilò il suo primo trattato
matematico. Tra il 1470 ed il 1476 lasciò l’attività di mercante per
vestire l’abito francescano e dedicarsi all’insegnamento delle
matematiche, che impartì in varie città italiane.
Nel 1476 si trovava a Perugia, dove compose per gli allievi un trattato
di algebra; nel 1481 scrisse, a Zara, un altro trattato. Insegnò anche
a Roma e a Napoli; a Milano fu, insieme con Leonardo da Vinci, alla
corte di Ludovico Maria Sforza.
Nel 1501-1502 era iscritto tra i lettori dello Studio bolognese.
Nel 1494 pubblicò a Venezia un grosso volume, che ebbe soltanto
una seconda edizione nel 1523, intitolato Summa de Arithmetica,
geometria proportioni et proportionalità, nel quale certamente
coordinò e completò i trattati che aveva precedentemente composti e
che non furono mai dati alle stampe (uno di questi si trova
manoscritto nella Biblioteca Vaticana). Gli esemplari delle due edizioni
sono piuttosto rari e si trovano presso la Biblioteca Marciana di
Venezia.
Amico del suo conterraneo Piero della Francesca, di Leon Battista
Alberti e di Leonardo da Vinci, sentì l’influenza di questi sommi
artisti componendo nel 1496 la De Divina Proportione, opera
dedicata al Duca di Milano Lodovico Sforza, nella quale volle dedurre
da una certa proporzione i principi dell’architettura, le proporzioni
della figura umana e perfino quelle delle lettere dell’alfabeto.
Fu a lungo dimenticato dai suoi concittadini, che solo nel 1878 lo
ricordarono con la seguente lapide apposta alla casa in cui nacque:
A Luca Pacioli
che ebbero amico e consultore
Leonardo da Vinci e Leon Battista Alberti
che primo diè all’algebra
linguaggio e struttura di scienza
avviò il gran trovato
d’applicarla alla geometria
insegnò la scrittura doppia commerciale
dettò opere di matematica
base e norma invariate
alle postere lucubrazioni
Il popolo di San Sepolcro
vergognando 370 anni di oblio
al gran cittadino
poneva
1878
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