ASSOCIAZIONE CULTURALE
CLASSEMISTA Teatro Musica
Via Valle n° 21 67039 - Sulmona (AQ)
Tel. e fax 0864/51166 Fax 1782730117
[email protected]
COMUNICATO STAMPA
FESTIVAL FREQUENT(I)AZIONI 2008
Il FESTIVAL FREQUENT(I)AZIONI è diventato ormai un momento imprescindibile
della promozione, produzione e distribuzione di spettacoli sul territorio provinciale , per la
capacità di differenziare l’offerta e di creare una sensibilità diffusa agli eventi di teatro.
L’impegno congiunto dell’Associazione in collaborazione con la Regione, la Provincia ed
altri Enti Locali ha saputo infatti favorire e consolidare la crescita di un nuovo pubblico,
formato per buona parte da giovani motivati e curiosi, che trovano nel teatro un momento di
arricchimento e scambio culturale.
Ci è sembrato giusto, dopo aver costruito con tanto lavoro questo ambiente, individuare un
progetto di festival che adempia al triplice scopo di creare sinergie tra le diverse realtà
esistenti, che coinvolga alcune comunità e istituzioni sensibili allo sviluppo culturale e che
infine crei nella nostra regione, a partire da esperienze consolidate nel tempo, un grande
appuntamento d’innovazione artistica.
UN FESTIVAL PER:
 Intrecciare i patrimoni e le idee di diversi ambiti della ricerca teatrale.
 Creare uno spazio di azione e di crescita della cultura teatrale in un territorio
storicamente non molto ricco di operatori, teatri, gruppi, strutture e di un pubblico
interessato.
 Creare rapporti culturali, organizzativi e produttivi tra i diversi soggetti teatrali che
operano nel nostro territorio.
 Fornire alle nuove generazioni uno strumento di conoscenza e di scambio culturale
efficace e qualificato.
 Coinvolgere il pubblico attento alla vita del teatro.
 Rispondere all’attuale crisi d’identità dei festival e del teatro con un’idea forte, con la
collaborazione con altre esperienze, lanciando segnali di rinnovamento culturale e di
vitalità
Un Festival che, come spesso è accaduto nella nostra storia, si rinnova nel confronto tra idee
diverse, per cercare i segni di un teatro generazionale nelle mutazioni dei ragazzi d'oggi, nei
conflitti giovanili e nelle storie dei bambini.
Un Festival che cerca uno sfondo comune tra esperienze, saperi, popoli e artisti tra loro
distanti, grammatiche e linguaggi differenti, pubblici, generi, sensibilità e culture.
ASSOCIAZIONE CULTURALE
CLASSEMISTA Teatro Musica
Via Valle n° 21 67039 - Sulmona (AQ)
Tel. e fax 0864/51166 Fax 1782730117
Sulmona
FESTIVAL FREQUENT(I)AZIONI 2008
Calendario
Dal 27 giugno al 5 luglio
STAGE DI COMMEDIA DELL’ARTE
condotto da Cristiano Roccamo e da Andrea Cavarra
3 luglio ore 21
Cortile Palazzo San francesco
Laboratorio teatrale ClasseMista teatro
“Dov’è la tua casa?”
… ricordando la relegatio che Augusto ordinò
ad Ovidio.
5 luglio ore 21
Sestiere Porta Iapasseri
ClasseMista Teatro
“Il prode innamorato”
Spettacolo stage commedia dell’arte
In scena la grande tradizione italiana della
Commedia dell’Arte.
6 luglio ore 21
Cortile Palazzo San Francesco
Associazione teatrale Pontefolle
“Citofonare “De Camerone”
un reading, uno spettacolo teatrale, un
cabaret, una mprovvisazione, un happening,
che si adegua, di sera in sera, al materiale
umano in sala e alla sala stessa.
8 luglio ore 19
Centro Estivo ISOLA FELICE
Florian T. S. d’I. Pescara
“Le magiche porte del castello”
La favola di Bellindia e di Barbablù
Liberamente ispirato all’a storia di Barbablù
di Perrault e alle conte, alle filastrocche, alle
fiabe raccolte in Valle Peligna da Antonio De
Nino
11 luglio ore 21
Cortile Palazzo Mazara
Florian T. S. d’I. Pescara
“Il Gigante Egoista”
da Oscar Wilde
Spettacolo di narrazione e suggestioni
sensoriali con canzoni, suoni, odori, sapori...
per sette attori, un musicista ed un piccolo
gruppo di spettatori bendati.
13 luglio ore 21
Cortile Vescovado
ClasseMista teatro
“Sulle tracce di Celestino”.
liberamente ispirato a "L'avventura di un
povero cristiano" di I. Silone.
FESTIVAL FREQUENT(I)AZIONI
PROGRAMMA E SCHEDE SPETTACOLI
3 luglio ore 21
Cortile Palazzo San francesco
Laboratorio teatrale ClasseMista teatro
“Dov’è la tua casa?”
Lo spettacolo “Dove è la tua casa?” verte sul tema dell’esilio ricordando la relegatio che Augusto
ordinò ad Ovidio. Diverse sono le opere che formano il canovaccio della rappresentazione: i
Tristia di Ovidio, il Gabbiano Jonathan Livingstone di Richard Bach e l’Odissea di Omero. Il testo
recitativo è il prodotto della collaborazione tra Isabella Vagnozzi, Candida D’Abate e Martina Di
Genova.
5 luglio ore 21
Sestiere Porta Iapasseri
ClasseMista teatro
“Il prode innamorato”
Spettacolo stage commedia dell’arte
Dal vivo, la grande tradizione italiana della Commedia dell’Arte.
Il filo conduttore del canovaccio è costruito come in una sorta di carnevalesco “mondo alla
rovescia” i protagonisti vestiranno uno i panni dell’altro, l’uomo quelli di una donna e la donna
quelli dell’altro; è un classico espediente comico, ma anche un viaggio iniziatico alla scoperta del
maschile e del femminile. Il tema del doppio coinvolge tutti i personaggi della commedia e li
trascina in un carosello di equivoci e situazioni grottesche. La conclusione, alla maniera delle favole
rappresentative, è un lieto fine in cui si coniugano amore e pazzia.
Pur nel rispetto dell’Improvvisa, dei suoi tipi fissi (amorosi, zanni, vecchi), qui la ricerca si è
svolgerà nel segno della reinvenzione, coniugando tradizione ed innovazione: i tratti caratteristici
della Commedia dell’Arte sono il fondamento dello spettacolo e l’idea di far vivere personaggi
immaginari per arginare il bisogno d’amore domina la tradizione occidentale, è quindi
contemporaneamente antica e moderna.
Il linguaggio primo è la Maschera, sorta di spirito diabolico che si traduce in rito pagano; la voce e
la parola si rifanno ad un universo multiculturale nel quale si mescolano canti, armonie, cacofonie e
guazzabugli linguistici. La messa in scena si è avvarrà dell’azione creativa degli attori, veri artefici
della commedia.
6 luglio ore 21
Cortile Palazo San Francesco
Associazione Teatrale Pontefolle
-Citofonare “De Camerone”
Antonio Russo, Danilo Chiarello, Francesco Picciotti, Marco Ceccotti, Patrizia De Santis.
Regia Marco Ceccotti
Un gruppo di superstiti (non si sa da cosa) viene accolto nel castello del conte De camerine a un
custode scrupoloso e attento che li fa accomodare, offrendogli un salone del castello come ifugio; il
conte presto giungerà a loro per porgere il suo benvenuto. L’attesa però non sembra voler terminare
presto e bisogna inventarsi qualcosa per passare il tempo. Come già fecero altri diversi secoli prima
di loro (ma non ci ricordiamo chi) decidono di raccontarsi storie. Nessuno ne sa alcuna a memoria e
la burocrazia, che si spinge dove neanche la pestilenza arriva, li costringe a ricercare nel passato.
Ecco sbucare i testi di Cervantes, Swift, Plauto, Shakespeare, Petrolini, Picabia, Checov...
Lo spettacolo si muove schizofrenicamente tra letture (diverse da esibizione ad esibizione) e
momenti surreali vissuti dai superstiti nella casa nel misterioso conte De Camerone. Vuole essere
una dichiarazione d’amore nei confronti della letteratura e della ricombinazione nella letteratura; i
testi sono ricontestualizzati ma mai violentati, alla ricerca dei loro sensi nascosti senza tradire la
loro bellezza e la modernità che già da soli esprimono.
COSA
Il titolo richiama apertamente il Decamerone boccaccesco. Come nell’opera citata, infatti, i
protagonisti si raccontano storie per far passare del tempo ma il tutto, in questo caso, avviene
all’interno di una cornice straniante, nella quale si vuole mescolare la classicità di questo espediente
narrativo con elementi di modernità come, ad esempio, la figura pseudo-mistica del conte De
Camerone che, come il Godot beckettiano, non arriverà mai ma sarà il motore della non-azione.
Citofonare De Camerone è un reading, uno spettacolo teatrale, un cabaret, una improvvisazione, un
happening, che si adegua, di sera in sera, al materiale umano in sala e alla sala stessa.
La trama è semplice: un gruppo di persone si trova a doversi rifugiare da un qualcosa di non meglio
identificato nella casa del conte De Camerone; per trascorrere il tempo i superstiti leggono qualcuno
dei molti libri presenti nel salone ascoltando musica. La storia, in realtà, è un semplice pretesto per
perdersi nei meandri di una letteratura antica (tutti gli autori presi in considerazione sono morti più
di settant’anni fa) ma piena di modernità, specialmente se ricombinata e ricontestualizzata;
l’obiettivo non è, però, quello di dare una ennesima rilettura dei classici che hanno fatto la storia
della letteratura e del teatro, ma, semplicemente, di leggerli, riscoprendoli nella loro semplice
successione di suoni o di parole, riducendoli ai loro minimi termini e mostrandone, così, la
grandezza intrinseca. Cosa hanno ancora da dirci Cervantes, Swift, Plauto, Shakespeare...?
8 luglio ore 19
Centro Estivo ISOLA FELICE
FLORIAN Teatro Stabile d’Innovazione
“Le magiche porte del castello”
La favola di Bellindia e di Barbablù
Liberamente ispirato all’a storia di Barbablù di Perrault e alle conte, alle filastrocche, alle fiabe
raccolte in Valle Peligna da Antonio De Nino
Con: Martina Di Genova, Santo Cicco, Mario Fracassi e Germana Rossi
Musiche e canzoni di Paolo Capodacqua e Germana Rossi eseguite dal vivo da Germana Rossi
Scene Agnese Cattani Costumi Miriam Di Domenico
Ideazione e regia Mario Fracassi
Lo spettacolo, ispirato all’omonima storia di Perrault e alle conte, alle filastrocche, alle fiabe
raccolte in Valle Peligna da Antonio De Nino, è come una sorta di inconsueto viaggio dentro i
destini della giovane e bella Bellindia e del tremendo Barbablù. giocando con le allegre canzoni
scritte da Paolo Capodacqua e Germana Rossi, le burlesche scenografie del misterioso castello
dell’avventura e i stravaganti oggetti e pupazzi… dove una fanciulla da marito, per dirla con
Collodi si convince che quella barba non è poi così blu ...
Nell'opera agiscano i due personaggi protagonisti che rappresentano il conflitto fra mondo maschile
e femminile, metafora di tutte le possibili opposizioni.La bella Bellindia inizialmente diffida di
questo strano uomo, diverso, inquietante, ma poi sceglie di non vedere il mostro che la corteggia e
per lei resto solo il compagno di giochi.
Barbablù , principe castellano ma mago di professione, è un personaggio misterioso, così
evidentemente diverso da avere la barba blu, elemento inequivocabile della sua stranezza. Barbablù
seduttore, lusinga la fanciulla e non cela la propria diversità, addolcisce le spigolature e la
mostruosità con il velo del fascino e la suggestione del desiderabile. È lui che accompagna la
ragazza fin dentro le stanze più nascoste del suo castello… ma quando le raccomanda di “non
entrare in quella stanza” scopre che la sua fiducia è stata tradita... La poverina è sul punto di pagare
per la sua eccessiva curiosità quando un «fortunoso» intervento la salva per il «fortunato» finale.
Lo spettacolo parla del gioco e dell’amicizia, dell’infanzia e del mondo adulto, del dolore e
dell’orrore che ognuno di noi può incontrare nella sua piccola quotidianità.
La stessa porta vietata della favola di Barbablù diventa simbolo di un confine materiale di cui tutti
noi vorremmo disporre, un limite rassicurante e concreto tra ciò che è bene e ciò che è male, tra ciò
che è ‘altro’ e incontrollabile, e un ‘noi’ perché "
11 luglio ore 21
Cortile Palazzo Mazarra
FLORIAN
Teatro Stabile d'Innovazione
“Il Gigante Egoista”
da Oscar Wilde
Con: Martina Di Genova, Santo Cicco, Mario Fracassi. Ida Basile, Giulio Votta, Emanuela
D'Agostino, Roberto Macioletti, Mario Fracassi.
Musiche e canzoni di Paolo Capodacqua eseguite dal vivo da Carlo Pellicciaro.
Ideazione e regia Mario Fracassi
Spettacolo di narrazione e suggestioni sensoriali con canzoni, suoni, odori, sapori... per un gruppo
di spettatori bendati.
Un gigante vieta ai bambini di giocare nel giardino di sua proprietà, ma si accorge che senza di loro
gli appare triste e gli uccellini non volevano cantare e …la neve ricoprì l'erba con il suo grande
manto bianco e il ghiaccio dipinse d'argento tutti gli alberi.. Permette di nuovo l'ingresso ai
bambini, che torneranno tutti all'infuori di uno, il più piccolo, verso il quale il gigante nutre un
affetto particolare. Quando il gigante lo vedrà ancora, dopo una lunghissima attesa, lo riconoscerà
come Gesù. Sarà Gesù a condurlo nel "suo" giardino, ovvero in paradiso: per il gigante, infatti, è
arrivata la morte.
Un racconto di luce e di speranza, in cui Oscar Wilde ha voluto, attraverso la leggerezza di una
fiaba, porre la necessità di credere in un messaggio di speranza cui aderire attraverso gesti d'amore
per aiutare il nostro mondo ad essere un mondo migliore.
Uno spettacolo di narrazione e suggestioni sensoriali con canzoni, suoni, odori, sapori... per un
gruppo di spettatori bendati, che tenta di focalizzare lo sguardo non più solo sull'apparenza
figurativa dell'attore, ma soprattutto sui ritmi, gli andamenti, le scivolate, "gli arricciamenti" delle
partiture fisiche e sonore della nostra proposta di spettacolo, per cercare le sollecitazioni ad un
ascolto sempre più attento delle risonanze e delle modificazioni che racconto, sensi, movimento,
forma e materia producono nello spettatore permettendogli di camminare sul confine tra il concreto
e l'illusorio, lasciandosi prendere con piacere dalla propria immaginazione.
Uno spettacolo con cui tendiamo ancora e di nuovo di indagare il senso profondo di questa
dimensione conosciuta, temuta, interrogata, rimossa che è l’ascoltare le storie al buio. Proprio quel
“buio che può rappresentare il terrore, il nulla, ciò che si oppone violentemente alla chiarezza della
parola, alla trasparenza di ciò che si vede, alla luce che esplora la conoscenza, ogni conoscenza. E
invece è qualcosa di oscuro e di nascosto che deve essere portato in superficie, perché questo è il
cammino della conoscenza. in cui capita di sognare quando la coscienza diurna si mette da parte.
Come nella scienza che si muove dall’oscurità per portare alla luce quel barbaglio che ci permette
di capire e decifrare la realtà
13 luglio ore 21
Cortile Arcivescovado
ASSOCIAZIONE CULTURALE
CLASSEMISTA
Teatro Musica
"Sulle tracce di Celestino"
Uno spettacolo sulla figura di Pietro Angelerio da Morrone, e ispirato al testo "L'avventura di un
povero cristiano" di Ignazio Silone.
con: Candida D'Abate, Santo Cicco, Martina Di Genova, Giulio Votta.
Buratti e burattini Anita Alexander
Musiche eseguite dal vivo da Germana Rossi.
Regia di Mario Fracassi
elementi scenografici realizzati dai detenuti dell'Istituto Penitenziario di Sulmona
L'avventura di Pietro Angelerio dal Morrone è quella di un uomo di grande fede e animo umile,
saggio, che vive e parla con la natura, capace di commuoversi per le gemme che nascono sugli
alberi, lontano dalla tentazione del potere. Pietro, semplice monaco in cui si incarna l'ideale di una
religiosità pura ed ascetica, che dal suo eremitaggio sul monte Morrone è balzato inaspettatamente
sul soglio pontificio dai maneggi delle famiglie romane dopo un lungo conclave durato ventisette
mesi, ancora oggi, è una mina vagante per i "poteri forti", laici ed ecclesiastici.
La povertà, la continenza, la riservatezza, il disprezzo per il possesso e il rifiuto del potere, così
come lui li ha vissuti e praticati, rappresentano valori fortemente trasgressivi e destabilizzanti per la
società odierna, che si regge esclusivamente sulla cultura del più sfrenato consumismo e sulla
dilapidazione delle risorse umane ed ambientali.
I quattro attori, nello sviluppo drammaturgico, sono di volta in volta narratori ed interpreti che
cercano di far prevalere lo spazio vuoto, la presenza degli attori, la parola e la musica di uno
spettacolo carico di suggestioni e anche di riferimenti ai maestri del teatro del 900. Uno spettacolo
dove si mescolano ironia e violenza, povertà e sogno. La scelta di realizzare un progetto intorno alla
figura di Celestino nasce dalla consapevolezza che il rapporto con la memoria storica del nostro
territorio, con gli accadimenti che fanno parte della nostra storia collettiva, ci permettono di
comprendere meglio lo sviluppo socio-economico del territorio e le sue trasformazioni culturali nel
tentativo anche di rendere consapevoli i processi che lo hanno determinato. Conoscere la storia di
Celestino è conoscere la nostra storia.
Un percorso alla ricerca delle grandi questioni che Pietro del Morrone, papa con il nome di
Celestino V, ha posto con la sua vita e le sue scelte alla coscienza dei contemporanei, alla storia
della Chiesa, e che ancora si pongono alla sensibilità dell'uomo contemporaneo, in un momento
storico in cui i temi della responsabilità, della scelta, della testimonianza sono più che mai attuali.
Con il lavoro intorno alla storia di Celestino V papa, l'eremita che rinuncia al soglio pontificio,
abbiamo cercato soprattutto di mettere a confronto le due antitetiche concezioni del Papato e della
chiesa del suo secolo: la Chiesa quale espressione di potere e la Chiesa come irradiazione d'amore.
Intorno a questi due temi ruota tutta la struttura drammaturgica dello spettacolo.
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Sulmona
FESTIVAL FREQUENT(I)AZIONI
STAGE DI COMMEDIA DELL’ARTE
Dal 27 giugno al 5 luglio 2008
condotto da Cristiano Roccamo e costruzione maschere condotto da Andrea Cavarra
(del Teatro Vivo di Cotignola).
Lo Stage si svolgerà a Sulmona presso il Piccolo Teatro di via Quatrario , dal 27 giugno al 5 luglio
2008, diretto da Cristiano Roccamo e per la costruzione maschere da Andrea Cavarra del Teatro
Vivo di Cotignola.
Gli scenari preparati che verranno preparati saranno rappresentati pubblicamente il 5 luglio. Il
numero massimo dei partecipanti è stato fissato in 9, gli interessati devono inviare domanda di
partecipazione e curriculum entro il 25 giugno 2008.
Con la sua apparizione nell’Italia del XVI secolo e la successiva diffusione e adattamento in tutta
Europa, si determina una svolta importantissima nella storia del teatro occidentale: con la
Commedia, il Teatro da ritualistico o dilettantistico diventa professione (arte), nasce l’attore nuovo,
depositario di una scienza del recitare. Nasce, quindi, il Teatro Moderno. Con Commedia dell'arte si
indica quella particolare arte metodica con cui le innate facoltà mimiche e improvvisatrici del
comico italiano sono state disciplinate e indirizzate. Il comico dell'arte doveva sapere improvvisare
perché la commedia di solito era a soggetto, ossia se ne scriveva solo lo scenario, la trama,
lasciando lo sviluppo dialogico e mimico alla cosiddetta improvvisazione dei comici. Riproposta
oggigiorno, la Commedia dell’Arte si rivela disciplina rigorosa, della quale la pratica e la
conoscenza sono indispensabili a coloro che del teatro intendono fare una scelta professionale.
Tematiche dello stage: improvvisazione; uso della maschera; studio del movimento dei personaggi
di Commedia dell’Arte. Scherma Teatrale. Funzioni dei caratteri, Gestualità e comportamento dei
caratteri. Scrittura Canovaccio. Allestimento spettacolo finale e Presentazione al pubblico
Il 5 luglio al Sestiere Porta Iapasseri presenteremo lo Spettacolo dello stage di commedia dell’arte
“Il prode innamorato”. Il filo conduttore del canovaccio sarò una sorta di carnevalesco “mondo
alla rovescia” i protagonisti vestiranno l’una i panni di un uomo e l’altro quelli di una donna; è un
classico espediente comico, ma anche un viaggio iniziatico di più giovani alla scoperta del maschile
e del femminile. Pur nel rispetto dell’Improvvisa, dei suoi tipi fissi (amorosi, zanni, vecchi), qui la
ricerca si è svolgerà nel segno della reinvenzione, coniugando tradizione ed innovazione: i tratti
caratteristici della Commedia dell’Arte sono il fondamento dello spettacolo e l’idea di far vivere
personaggi immaginari per arginare il bisogno d’amore domina la tradizione occidentale, è quindi
contemporaneamente antica e moderna.
Il linguaggio primo è la Maschera, sorta di spirito diabolico che si traduce in rito pagano; la voce e
la parola si rifanno ad un universo multiculturale nel quale si mescolano canti, armonie, cacofonie e
guazzabugli linguistici. La messa in scena si è avvarrà dell’azione creativa degli attori, veri artefici
della commedia.
Orari: 27-28-29 giugno 4-5 luglio da concordare- 30 giugno 1-2-3 luglio dalle 10 alle 14
costruzione maschere dalle 15 Stage di Commedia dell’Arte. Le maschere verranno realizzate su
calchi predefiniti e le maschere realizzate saranno per uso professionale. Ogni allievo rimarrà in
possesso della Maschera realizzata
Per iscrizioni e informazioni: ASSOCIAZIONE CULTURALE CLASSEMISTA Teatro
Musica Via Valle n° 21 67039 - Sulmona (AQ) Tel. e fax 0864/51166 Fax 1782730117 cell
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