Specifiche tecniche impianto elettrico

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REQUISITI E CARATTERISTICHE DEI MATERIALI E DELLE APPARECCHIATURE DELL'IMPIANTO
ELETTRICO
Le specifiche di seguito riportate intendono identificare un livello standard al di sotto del quale le
apparecchiature e i materiali non saranno accettati né in sede di offerta - con conseguente eliminazione
della stessa - né tanto meno in sede di esecuzione dei lavori.
Per le tipologie da adottare valgono le indicazioni riportate nella relazione e nel progetto. In queste specifiche
possono essere presenti anche tipologie di impianto non previste.
Nella scelta dei materiali non univocamente specificati negli elaborati di gara si prescrive che :
 tutti i materiali e gli apparecchi impiegati negli impianti elettrici siano adatti all'ambiente a cui sono
destinati e con caratteristiche tali da resistere alle azioni meccaniche, corrosive, termiche o dovute
all'umidità ,alle quali potrebbero essere esposti durante l'esercizio ;
 tutti i materiali dovranno avere dimensioni e caratteristiche tali da rispondere alle Norme CEI ed alle
tabelle CEI-UNEL attualmente in vigore ;
 in particolare gli apparecchi ed i materiali per i quali è prevista la concessione del Marchio Italiano di
Qualità dovranno essere muniti del contrassegno IMQ ;
 per gli apparecchi ed i materiali per i quali non è prevista la concessione del marchio IMQ, l'installatore
dovrà allegare alla dichiarazione di conformità dell'impianto, apposite dichiarazioni dei costruttori di tali
apparecchi o materiali, attestanti la rispondenza di questi alle relative norme costruttive. A tale fine potrà
essere utilizzato il modello raccomandato della Norma UNI CEI EN 45014.
In particolare per i quadri elettrici dovranno essere fornite dichiarazioni dei costruttori attestanti la conformità
di tali componenti alla norma CEI 17.13/1.
Le Case costruttrici ed i modelli indicati vogliono solo costituire un punto di riferimento essendo libere le
Imprese concorrenti di offrire altre marche, specificandone i nominativi nell'elenco marche da allegare
all'offerta, equivalenti o superiori agli standard qualitativi prescritti.
Art. E1 - QUADRI ELETTRICI Il quadro dovrà essere realizzato in accordo al relativo schema ed alla Norma CEI 17-13/1.
Il quadro dovrà essere corredato di una targa inamovibile (per es : targa metallica rivettata alla carpenteria)
così come previsto dalla Norma 17-13/1 (cap. -1) sulla quale devono essere riportate, al minimo, le seguenti
informazioni :
 nome del costruttore;
 numero identificativo dello schema del quadro (sul quale dovranno essere riportate a cura del costruttore
le informazioni specificate dalla lettera c) alla lettera q) del capitolo -1 della Norma CEI 17-13/1.
L'intero quadro dovrà essere costruito in maniera di resistere, senza subire danneggiamenti, agli sforzi
elettrodinamici causati da un eventuale corto circuito al suo interno. A tal fine particolare attenzione dovrà
essere posta al fissaggio meccanico della linea di ingresso. Gli interruttori di distribuzione e le morsettiere
saranno fissate su profilati DIN. Gli interruttori, gli strumenti di misura ed i temporizzatori o programmatori,
dovranno essere montati ad una altezza da terra compresa fra 500 mm e 1800 mm . Le eventuali
apparecchiature elettriche per l'installazione " da pannello " (strumenti di misura, spie, pulsanti, ecc.) saranno
montate su pannelli incernierati e chiusi con bulloni .
Gli strumenti di misura dovranno essere tutti di classe 0.5.
Gli interruttori di distribuzione montati su barratura DIN e gli interruttori scatolati saranno protetti da pannelli
con apposite finestrature anch'essi incernierati e chiusi con bulloni. L'intero fronte quadro, ad esclusione
della parte bassa dedicata alle morsettiere ,sarà protetto da portella a vetri incernierata con chiusura a
chiave. Il grado di protezione dovrà essere IP 30 (con portello a vetri aperto). Tale grado di protezione dovrà
essere garantito mediante l'uso di appositi " falsi polo " a chiusura delle finestrature utilizzate dei pannelli
frontali e sarà oggetto di specifici controlli in fase di collaudo. I pannelli dovranno essere collegati
elettricamente al resto della struttura metallica con appositi conduttori di sezione non inferiore a 6 mmq .
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Le cerniere della portella a vetri non dovranno essere "cavallottate " da conduttore di protezione, dovranno
quindi risultare l'unico collegamento elettrico tra la portella stessa ed il resto della carpenteria. Particolare
attenzione dovrà essere posta nel distribuire i carichi monofase il più uniformemente possibile sulle tre fasi.
Gli apparecchi saranno montati in modo da permettere un facile smontaggio ed una eventuale sostituzione,
per cui non dovranno mai essere montati a ridosso delle canaline di cablaggio .
Tutti gli apparecchi montati sul quadro dovranno essere nuovi di fabbrica, di Marca approvata, di tipo e dalle
caratteristiche previste dallo schema relativo. Ogni apparecchiatura sarà contraddistinta da una sigla
richiamata sullo schema elettrico. Le apparecchiature visibili e/o azionabili da fronte quadro (interruttori di
distribuzione, strumenti di misura, programmatori, temporizzatori, pulsanti, commutatori, ecc.) dovranno
essere inoltre muniti di targhetta pantografata indicante la funzione di ogni singolo apparecchio .Le diciture di
tali targhette saranno concordate con il ns. Servizio Tecnico - Ufficio Impianti e riportate per esteso sullo
schema. L'ingresso dei cavi di alimentazione del quadro dovrà essere realizzato in modo da impedire che
questi possano venire in contatto con parti metalliche. Tali cavi dovranno essere attestati direttamente sui
morsetti di ingresso del sezionatore generale (qualora questo sia all'interno del quadro generale), senza
connessioni intermedie (morsetti od altro). I conduttori dei circuiti ausiliari dovranno avere colorazione
diversa da quella dei circuiti di potenza .
La sezione dei conduttori di collegamento tra gli interruttori di distribuzione e le morsettiere di uscita del
quadro, dovrà essere scelta considerando un " calibro " uguale o superiore a quello previsto per la linea
relativa con un minimo di 6 mmq.
Per esempio :
 linea " luce " di sezione 2.5 mmq, i conduttori di collegamento tra l'interruttore relativo a tale linea e la
morsettiera di uscita del quadro dovranno avere sezione minima di 6 mmq ;
 linea " F.M. " di sezione 4 mmq, i conduttori di collegamento tra l'interruttore relativo a tale linea e la
morsettiera di uscita del quadro dovranno avere sezione minima di 6 mmq.
La parte di cablaggio compresa tra il sezionatore generale ed i singoli interruttori dovrà essere realizzata
tenendo conto dell'energia lasciata passare dall'interruttore generale in caso di un C.to.C.to. in tale tratto.
Ogni conduttore di cablaggio, dovrà avere un proprio contrassegno in posizione leggibile, il numero e la sigla
saranno riportate nello schema elettrico.
All'interno del quadro i conduttori di cablaggio saranno contenuti all'interno di apposite canalette in PVC
montate in modo da permettere una facile apertura dei coperchi, senza dover smontare alcuna
apparecchiatura o struttura. Tali canalette dovranno svilupparsi in senso verticale (ai lati del quadro) e in
senso orizzontale (tra ogni fila di apparecchiature modulari).
Le dimensioni dovranno essere scelte in modo che il rapporto tra la sezione della canaletta e l'area della
sezione retta occupata dai cavi non sia inferiore a 2.
Qualora sia previsto un arrivo cavi dall'alto, per collegare tali cavi alle morsettiere, posizionate nella parte
bassa del quadro, dovrà essere posata un apposita canala esterna metallica ,con grado di protezione
minimo IP 4X ,di adeguate dimensioni, per evitare di "stipare" eccessivamente le canalette interne di
cablaggio .
Ai morsetti delle apparecchiature non dovrà essere collegato pi di un conduttore per ciascun morsetto. A tal
fine dovranno essere utilizzati, per la distribuzione agli ingressi e uscite dei vari interruttori, gli appositi
sistemi di barratura protetti da coperchi isolanti trasparenti marca LEGRAND tipo " Viching " o equivalenti. La
portata termica di tali barrature dovrà essere scelta considerando al minimo un valore del 20% superiore alla
corrente nominale dell'interruttore a monte.
Tali sistemi di barrature dovranno essere quadripolari (tranne il caso di barrature collegate a valle di
interruttori bipolari) e montati in modo da essere facilmente accessibili per eventuali successive
ridistribuzioni dei carichi sulle tre fasi (es: montate su barra DIN alla stessa profondità degli interruttori di
distribuzione).
Tutti i cavi in partenza dal quadro, si attesteranno ad apposite morsettiere.
Le morsettiere, saranno di tipo componibile, con parte isolante in polyamide o steatite e parte conduttrice in
lega rame-zinco ad alto tenore di rame, con trattamento superficiale di nichelatura, dotate di stringifilo
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antitorsione, fissate su profilato DIN . Non ammesso l'uso di morsetti " doppi ". Ogni morsetto dovrà essere
contrassegnato e su ognuno dovrà essere introdotto un solo conduttore.
La numerazione dei morsetti (che può essere diversa da quella dei conduttori) dovrà essere riportata
chiaramente sullo schema del quadro.
La sezione e le dimensioni dei morsetti dovranno essere adeguate al cavo da alloggiare . Le morsettiere dei
circuiti ausiliari dovranno essere separate da quelle dei circuiti di potenza (distanza di almeno 5 cm.) e
facilmente identificabili (es: colorazione diversa).
All'interno del quadro, sarà installata (per tutta la lunghezza) una barra di rame opportunamente forata,
contraddistinta da colorazione giallo-verde di dimensioni minime 30 x 3 mm che avrà funzione di collettore
generale di terra .
Tutta la struttura del quadro dovrà essere collegata al sistema di terra ,tramite apposito bullone saldato alla
carpenteria .
Il quadro dovrà essere dotato, al suo interno, di una tasca per il contenimento dello schema elettrico.
Normalmente tale tasca sarà posizionata nella parte bassa dedicata alle morsettiere.
Art. E2 - IMPIANTO DI DISTRIBUZIONE A) SCATOLE E CASSETTE DI DERIVAZIONE
Le scatole e cassette di derivazione ove se ne preveda l'impiego per la realizzazione degli impianti,
saranno del seguente tipo :
 cassette di derivazione da incasso ;
 cassette di derivazione IP 55 in materiale plastico autoestinguente per impianti in tubo PVC rigido a
vista e in controsoffitto e per impianti in canale metallico posato in controsoffitto o in intercapedine
sotto pavimento flottante;
 cassette di derivazione per impianti a vista in canaletta ;
 cassette di derivazione IP 55 in alluminio pressofuso per impianti a vista in tubo metallico " TAZ ";
 scatole di contenimento frutti da incasso ;
 scatole di contenimento frutti in materiale autoestinguente per impianti a vista in canaletta ;
 scatole di contenimento frutti IP 55 tipo " Palazzoli Tais " per impianti a vista in tubo metallico tipo TAZ
;
 scatole di contenimento frutti, metalliche ,di costruzione artigianale ,per incasso in pareti o arredi in
legno.
Le posizioni di installazione delle scatole e cassette dovranno essere concordate con la Committente in
accordo con la posizione degli arredi e nel rispetto del senso estetico dei locali.
Le cassette di derivazione, indipendentemente dal tipo, dovranno essere dotate di coperchio con viti.
Le dimensioni, saranno compatibili con il numero dei conduttori in transito e nelle derivazioni da eseguire
all'interno.
Le scatole da incasso e da parete per contenimento frutti di comando e prese, saranno tutte, salvo
diversa indicazione, del tipo a 3 posti.
Le scatole di contenimento frutti ,non potranno essere usate come scatole di derivazione.
Le cassette di derivazione che saranno installate negli impianti in tubo PVC rigido a vista all'interno dei
controsoffitti o di intercapedini sotto pavimento flottante, saranno in materiale plastico resistente dalla
tabella delle Norma CEI 64-8 fasc.1916- 1922, assumendo per la prova al filo incandescente una
temperatura non inferiore a 850x C (anziché 650x C) e per la prova di resistenza al calore 75x C (anziché
70x C).
Le dimensioni dovranno essere adeguate alla quantità dei conduttori in transito, alle giunzioni da
effettuare all'interno e alle tubazioni di riserva.
Tali scatole dovranno essere del tipo con pareti lisce sulle quali saranno ricavati appositi fori per il
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montaggio dei raccordi tubo/cassetta (per tubazioni PVC rigido o guaine anellate flessibili), dei raccordi di
unione cassetta/cassetta o cassetta/canale metallico nonché dei pressacavi (utilizzare serie PG). Il grado
di protezione garantito dai suddetti accessori non dovrà essere inferiore a IP 55. La foratura delle scatole
dovrà essere effettuata mediante le apposite frese previste dal costruttore.
La posizione di installazione dovrà essere di facile accesso per permettere comodamente la
manutenzione.
Nel caso di controsoffitti non smontabili (es: in carton-gesso), la posizione, la grandezza delle cassette ed
il percorso delle tubazioni, dovranno essere in accordo con la orditura e le dimensioni del controsoffitto ed
i relativi ed eventuali punti di ispezione.
Le cassette da impiegarsi negli impianti in vista in tubo metallico, saranno in lega di alluminio, complete di
appositi accessori in modo da garantire il grado di protezione IP 55.
Le casette di derivazione a pavimento, che dovranno per quanto possibile essere evitate, avranno grado
di protezione IP 56.
B) APPARECCHI DI COMANDO E PRESE DI CORRENTE
Le prese di corrente saranno dei seguenti tipi :
 presa luce 2x10A+T in scatola da incasso o esterno da 3 moduli ;
 presa 2x10/16A+T di tipo universale Schuko oppure lineare bipasso, protetta da interruttore
magnetotermico locale da 2x10A in scatola da incasso da 3 moduli;
 gruppo di n. 2 prese 2x10/16A+T (di cui una di tipo lineare bipasso e una di tipo Schuko) protette da
interruttore magnetotermico locale da 2x10A in scatola da incasso da 4 moduli;
 presa 2x16A+T interbloccata, protetta singolarmente contro le sovracorrenti con interruttore
automatico, in scatola da incasso o da esterno tale da conferire un grado di protezione minimo IP55;
C) CANALIZZAZIONI
Le canalizzazioni relative agli impianti in oggetto, ove se ne preveda l'impiego, possono ritenersi
suddivise nelle seguenti tipologie:





tubazioni PVC rigido posate a vista o in controsoffitto;
tubazioni metalliche tipo "TAZ" posate a vista ;
tubazioni incassate;
canalette portacavi posate a vista;
canali portacavi metallici posati in vista o in intercapedine sotto pavimento flottante o in controsoffitto
accessibile.
La scelta delle dimensioni dei tubi sarà fatta considerando un diametro interno maggiore o uguale a 1.5
volte il diametro del cerchio circoscritto ai cavi contenuti. Per i cavi posati in canaletta, il rapporto tra la
sezione della canaletta e l'area della sezione retta occupata dai cavi, non dovrà essere inferiore a 2 in
ogni punto dell'impianto.
Dovranno essere installate tubazioni libere come riserve secondo le indicazioni riportate in progetto.
D) TUBAZIONI PVC POSATE IN VISTA O IN CONTROSOFFITTO
Le tubazioni posate in vista saranno del tipo in PVC rigido, serie pesante, a marchio IMQ. Questo tipo di
tubazioni dovrà essere sempre adottato anche per impianti all'interno di controsoffitti accessibili (pannelli
o doghe) limitatamente alla distribuzione dei punti luce. Qualora l'installatore lo ritenga opportuno, il tipo di
tubazioni descritto nel presente capitolo potrà essere utilizzato anche per controsoffitti inaccessibili (es:
cartongesso) in alternativa alle tubazioni PVC flessibili. In questo caso si dovranno praticare nel
controsoffitto opportune aperture di ispezione in corrispondenza delle cassette di derivazione .
Il grado di protezione previsto per questo tipo di impianto è Ip 55 .
I tubi non dovranno essere piegati ,per i cambi di direzione si dovranno utilizzare gli appositi accessori .
Le giunzioni tubo-tubo, tubo-curva, tubo-cassetta, tubo-scatola, dovranno essere realizzate mediante
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filettatura del tubo e dei relativi accessori quali manicotti filettati, curve con bicchieri di imbocco filettati,
blocca-tubo filettato per ingresso in scatole o cassette .
In alternativa sarà ammesso utilizzare gli appositi giunti di tenuta e pressatubi con guarnizioni elastiche
da utilizzarsi con curve senza bicchieri. Le curve dovranno comunque essere sempre del tipo rigido,
monoblocco non ispezionabile. Solo nel caso in cui si presentasse l'esigenza di realizzare curve di angolo
diverso dai 90x o raccordi tra tubi posti su piani diversi si potrà fare uso dei raccordi flessibili con grado di
protezione IP 66. Le tubazioni dovranno essere fissate a soffitto o parete con gli appositi supporti da
montare esclusivamente mediante l'uso di tasselli a espansione. Tali supporti dovranno essere installati
al minimo nei seguenti punti : in corrispondenza di curve o giunzioni tubo-tubo (max 15 cm dal raccordo),
in corrispondenza di ingressi in scatole o cassette (max 15 cm dalla scatola o cassetta), almeno ogni 60
cm di tubazione.
G) TUBAZIONI METALLICHE TIPO "TAZ" POSATE A VISTA
Nei locali richiedenti un grado di protezione elevato o comunque dove richiesto esplicitamente dalla
Committente, si dovranno realizzare canalizzazioni in tubo di acciaio zincato tipo "TAZ". Il grado di
protezione previsto per questo tipo di impianto IP55. Per i cambiamenti di direzione e le curve si dovrà
preferibilmente operare piegature del tubo mediante gli attrezzi specifici previsti. In alternativa ammesso
l'uso delle apposite curve rigide collegate ai tubi mediante gli opportuni raccordi previsti dal costruttore .
Tali raccordi saranno usati anche per i collegamenti tubo-tubo. Per l'ingresso nelle scatole e cassette si
dovrà fare uso degli appositi giunti " maschio " con filettatura adeguata a quella della scatola o cassetta
da collegare. Tutti gli accessori suddetti dovranno garantire la continuità elettrica certificata da un Istituto
autorizzato. L'uso di guaine metalliche flessibili sarà limitato al collegamento di apparecchi che nel
normale funzionamento siano soggetti a vibrazioni (es: pompe).
Le tubazioni dovranno essere fissate a soffitto o parete mediante l'uso degli appositi collari metallici con
doppia vite di serraggio, fissati esclusivamente mediante l'uso di tasselli ad espansione. Per l'installazione
dei suddetti collari vale quanto indicato per i supporti tubo PVC.
F) TUBAZIONI INCASSATE
Per le tubazioni incassate a parete o a pavimento dovrà essere impiegato tubo PVC flessibile
autoestinguente a Marchio Italiano di Qualità, per quelle incassate a pavimento il tubo dovrà essere del
tipo " pesante ". Nei tratti orizzontali gli sarà data una certa pendenza per favorire lo scarico di eventuale
condensa .
I diametri saranno prudenzialmente scelti con ampio margine di sicurezza. Nella posa, dovrà essere
impiegata particolare cura per evitare possibili strozzature, e curve a raggio troppo stretto .
Al fine di rendere agevole l'infilaggio dei cavi, si dovranno prevedere opportune cassette di derivazione
rompi tratta (almeno una ogni 7 metri di tubazione).
Negli ingressi alle scatole di derivazione saranno impiegati gli opportuni accorgimenti per evitare
l'introduzione di calce, intonaco ecc.
Le tubazioni posate a pavimento dovranno essere tenute ad una distanza reciproca di almeno 2 cm. per
consentire il completo annegamento nel cemento. Subito dopo la posa dovranno essere protette contro lo
schiacciamento mediante rete metallica e cordolo di malta cementizia.
G) CANALETTE PORTACAVI POSATE A VISTA
Qualora la Committente lo ritenga conveniente l'impianto elettrico, o parte di esso, sarà realizzato in
canaletta plastica. Saranno adottati gli opportuni accorgimenti per compartimentare le diverse tipologie di
impianti.
Canali portacavi metallici posati in intercapedine sottopavimento flottante o in controsoffitto accessibile.
Il tipo di canalizzazioni descritto nel presente capitolo dovrà essere utilizzato nei seguenti casi :
 locali dotati di pavimento flottante. in questi casi l'intercapedine al di sotto dello stesso dovrà essere
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utilizzato, quanto più possibile, per la realizzazione degli impianti oggetto della presente specifica ;
 locali dotati di controsoffitto accessibile (pannelli o doghe). In questi casi ,qualora risulti conveniente, si
potrà utilizzare l'intercapedine al di sopra dello stesso per la realizzazione degli impianti oggetto della
presente specifica ;
 tutti i casi in cui questo tipo di canalizzazioni sia espressamente richiesto dalla Committente.
I canali portacavi metallici dovranno essere del tipo in acciaio zincato con coperchio a scatto realizzato
con lo stesso materiale.
Qualora, per particolari esigenze della Committente, tali canali dovessero essere posati a vista, si dovrà
utilizzare canali in acciaio zincato verniciati con polveri epossidiche. Le giunzioni tra i canali dovranno
garantire la continuità elettrica e questa caratteristica dovrà essere certificata da un Istituto autorizzato. I
coperchi dovranno essere dotati di apposite piastrine per il collegamento elettrico equipotenziale con il
rispettivo canale, collegamento che dovrà essere realizzato dall'Installatore mediante conduttore gialloverde di sezione non inferiore al conduttore di fase di maggior sezione contenuto all'interno del canale,
con un minimo di 6 mmq. Il grado di protezione relativo al solo canale dovrà essere non inferiore a IP 4X.
Per le curve, i cambiamenti di direzione e le riduzioni di sezione, si dovranno utilizzare esclusivamente gli
appositi pezzi speciali previsti dal costruttore. Per gli eventuali raccordi, del canale con quadri elettrici, si
dovranno utilizzare le apposite flange. Per le derivazioni, relative all'impianto elettrico, si dovranno
utilizzare le cassette di derivazione. Nel caso di impianti in intercapedine sottopavimento flottante, il
canale dovrà essere fissato a pavimento mediante tasselli ad espansione in prossimità delle derivazioni a
" T " o a " X " e almeno ogni metro di lunghezza.
Nel caso di impianti all'interno di controsoffitti, il canale dovrà essere fissato a parete mediante le
apposite mensole o a soffitto mediante l'uso di appositi supporti.
In entrambi i casi l'interasse tra due ancoraggi contigui non dovrà essere maggiore di 2 ml.
H) IMPIANTI TRIFASI
Per gli impianti trifasi per i quali non è prevista una limitazione contrattuale della potenza, da parte del
Distributore, il dimensionamento degli impianti deve essere determinato secondo i criteri della buona
tecnica ,tenendo conto delle Norme CEI.
In particolare le condutture devono essere calcolate in funzione della potenza impegnata che si ricava nel
seguente modo:
 potenza assorbita da ogni singolo utilizzatore (P1-P2-P3- ecc) intesa come la potenza di ogni singolo
utilizzatore (Pu) moltiplicata per un coefficiente di utilizzazione (Cu); P1 = Pu x Cu
 potenza totale per la quale devono essere proporzionati gli impianti (Pt intesa come la somma delle
potenze assorbite da ogni singolo utilizzatore (P1-P2-P3 ecc.) moltiplicata per il coefficiente di
contemporaneità (Cc):
Pt = (P1 + P2 + P3 + P4+ ecc.) x Cc
La sezione dei conduttori sarà quindi scelta in relazione alla potenza da trasportare, tenuto conto del
fattore di potenza, ed alla distanza da coprire.
Il potere di interruzione degli interruttori automatici deve essere di almeno 4500 A.
A meno di diversa comunicazione dell'Ente distributore di energia elettrica, gli interruttori automatici
devono essere tripolari o quadripolari con tre poli protetti.
Art. E3 - IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE DISPOSIZIONI PARTICOLARI PER GLI IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE NORMALE
I valori medi di illuminamento da ottenere su un piano orizzontale posto a 0,80 m dal pavimento, in condizioni
di alimentazione normale, devono essere precisati in progetto.
I valori di riferimento delle principali grandezze illuminotecniche secondo la UNI 10840 assunti per i vari locali
sono di seguito riportati:
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:
Locali
Aule didattiche s. elementare
Aule di ogni tipo s. materna
Corridoi
Ingressi
Servizi
Em
300
300
100
200
100
G
B
B
D
C
D
Ra
1B
1B
2A
2A
2A
dove si è indicato con Em l’illuminamento medio mantenuto sulla superficie utile in lx, con G il gruppo di resa
del colore, con Ra la classe di controllo dell’abbagliamento.
Questi valori tengono conto del coefficiente di manutenzione ed invecchiamento e quindi si riferiscono ad un
impianto a regime.
Art. E4 - PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI Le parti attive devono essere completamente ricoperte con isolamento che impedisca il contatto e possa
essere rimosso solo mediante distruzione ed in grado di resistere agli sforzi meccanici, termici ed elettrici cui
può essere soggetto nell'esercizio.
Le parti attive devono essere racchiuse entro involucri o dietro barriere che assicurano almeno il grado di
protezione IP2X o IP4X in caso di superfici superiori di involucri o barriere orizzontali se a portata di mano.
Art. E5 - IMPIANTI DI MESSA A TERRA E SISTEMI DI PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI In ogni edificio contenente impianti elettrici deve essere previsto un proprio impianto di messa a terra che
deve soddisfare le prescrizioni delle vigenti Norme CEI 64-8. Tale impianto deve essere realizzato in modo
da poter verificare le verifiche periodiche ed costituito dalle seguenti parti principali:
 il dispersore o i dispersori di terra;
 il conduttore di terra, che collega tra loro i dispersori e il nodo o collettore;
 il conduttore di protezione che, partendo dal collettore o nodo, collega direttamente tutte le masse degli
apparecchi e le prese a spina.
Per la protezione contro i contatti indiretti, tutte le parti metalliche accessibili dell'impianto elettrico e degli
utilizzatori, normalmente non in tensione ma che per cedimento dell'isolamento principale o per cause
accidentali potrebbero trovarsi sotto tensione, devono essere collegate all'impianto di terra.
Art. E6 - PRESCRIZIONI PARTICOLARI PER I LOCALI DA BAGNO Secondo la normativa vigente, si distinguono tre zone:
 Zona 0: volume della vasca o del piatto doccia: non sono ammessi materiali elettrici;
 Zona 1: volume al di sopra della vasca o del piatto doccia per un'altezza di m 2,5: sono ammessi
scaldabagno e apparecchi fissi se alimentati a bassissima tensione di sicurezza (non superiore a 24
Volt);
 Zona 2: spazio circostante vasca e doccia per 60 cm e altezza 2,25 m: apparecchi elettrici con grado di
protezione IP x4;
 Zona 3: il volume esterno alla zona 2, della larghezza di m. 2,4: sono ammessi componenti dell'impianto
elettrico protetti contro la caduta verticale di gocce d'acqua (protezione IP x1 salvo l'uso di materiale IP x5
quando previsto l'uso di getti d'acqua per la pulizia del locale.
In tale zona l'alimentazione delle prese a spina deve essere:
 bassissima tensione di sicurezza (50 Volt) ;
 trasformatore d'isolamento :
 interruttore differenziale ad alta sensibilità (non superiore a 30 mA), che può essere anche quello
generale.
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COLLEGAMENTI EQUIPOTENZIALI NEI LOCALI DA BAGNO
Un collegamento equipotenziale supplementare deve collegare tutte le masse estranee delle Zone 1, 2 e 3
con il conduttore di protezione. Per le tubazioni metalliche è sufficiente che le stesse siano collegate
all'ingresso dei locali da bagno.
Art. E7 - PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI CON INTERRUZIONE AUTOMATICA DEL
CIRCUITO SISTEMI DI 1° CATEGORIA SENZA PROPRIA CABINA DI TRASFORMAZIONE
Si attua la protezione prevista per il sistema TT; ogni raggruppamento di impianti contenuti in uno stesso
edificio e nelle sue dipendenze (quali Portinerie distaccate e simili) deve avere un proprio impianto di terra
locale.
A tale impianto di terra devono essere collegati tutti i sistemi di tubazioni metalliche accessibili, nonché tutte
le masse metalliche accessibili di notevole estensione (masse estranee) esistenti nell'area dell'impianto
utilizzatore stesso.
Tutte le masse del sistema TT devono essere collegate all'impianto di terra di cui sopra mediante apposito
conduttore di protezione, che deve essere separato dal conduttore neutro.
Tutte le prese a spina per l'alimentazione degli apparecchi utilizzatori, per i quali è prevista la protezione
contro le tensioni di contatto mediante collegamento a terra, devono essere munite di contatto di terra,
connesso al conduttore di protezione. Le protezioni devono essere coordinate in modo tale da assicurare la
interruzione del circuito guasto se la tensione di contatto assume valori pericolosi.
Per attuare la protezione si farà ricorso ad interruttori differenziali, dovendo essere soddisfatta la condizione:
Rt ≤ 50 / Idn
dove: Rt è la resistenza in ohm dell'impianto di terra nelle condizioni più sfavorevoli; Idn il valore in A della
corrente nominale differenziale caratteristica dell'interruttore.
Per ottenere selettività tra i vari dispositivi di protezione a corrente differenziale, nei circuiti di distribuzione è
ammesso un tempo di interruzione non superiore ad 1 secondo.
SISTEMI DI 1° CATEGORIA CON PROPRIA CABINA DI TRASFORMAZIONE.
Si attua la protezione prevista per i sistemi TN e valgono le prescrizioni del precedente punto a) primo,
secondo e terzo capoverso, salvo le precisazioni di cui al presente articolo.
In caso di guasto a massa nei sistemi di 1° Categoria dell'impianto utilizzatore le protezioni devono essere
coordinate in modo tale da assicurare la tempestiva interruzione del circuito guasto per evitare che le
tensioni di contatto assumano valori superiori a 50 volt per un periodo superiore a 5 secondi. Per attuare la
protezione mediante dispositivi di massima corrente a tempo inverso o dispositivi differenziali si richiede
soltanto che sia soddisfatta, in qualsiasi punto del circuito la condizione:
Ia ≤ Uo / Zs
dove: Uo è la tensione nominale verso terra dell'impianto in Volt; Zs è l'impedenza totale, in Ohm, del circuito
per guasto franco a massa; Ia è il valore, in ampere, della corrente che provoca l'intervento del dispositivo di
protezione entro un tempo massimo di 5 secondi per i cicuiti di distribuzione e per i circuiti terminali protetti
da dispositivi a sovracorrente con corrente nominale o regolata superiore a 32A, oppure entro un tempo
massimo di 0,4 secondi per circuiti terminali protetti da dispositivi a sovracorrente con corrente nominale o
regolata superiore a 32A.
Negli impianti con propria cabina di trasformazione, in deroga a quanto previsto dal punto a) precedente, è
ammesso che il conduttore di protezione possa essere costituito dallo stesso conduttore del neutro, quando
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siano rispettate tutte le condizioni specificate nelle Norme CEI 64-8 art. 9.8.01 .
In casi speciali, per particolari esigenze di continuità di esercizio, ammesso esercire impianti, o parti di esso,
senza collegamento a terra diretto n del neutro n di altre parti attive (sistema IT). In questo caso non
richiesto l'intervento automatico delle protezioni per il primo gusto a terra; si devono per soddisfare le
seguenti condizioni:
 le parti metalliche accessibili da proteggere devono essere collegate all'impianto di terra unico;
 la tensione sulle masse non deve superare il valore di 25 Volt nel caso di primo guasto a terra; nel caso
di secondo guasto a terra l'intervento del dispositivo di protezione deve aver luogo in 5 s.;
 l'isolamento dell'impianto deve essere controllato mediante dispositivi segnalatori a funzionamento
continuo, atti a rilevare un guasto a terra nella rete o in un apparecchio utilizzatore.
Art. E8 - ISOLAMENTO DEI CAVI I cavi utilizzati nei sistemi di prima categoria devono essere adatti a tensione nominale verso terra e tensione
nominale (Uo/u) non inferiori a 450/750 V, simbolo di designazione 07.
Quelli utilizzati nei circuiti di segnalazione e comando devono essere adatti a tensione nominale non inferiore
a 300/500 V, simbolo di designazione 05.
Questi ultimi, se posati nello stesso tubo, condotto o canale con cavi previsti per tensioni nominali superiori,
devono essere adatti alla tensione nominale maggiore.
Per le canalizzazioni interrate o in canala portacavi metallici si dovranno usare cavi con guaina protettiva a
tensione nominale Vo/V=0,6/1 kV (ex grado di isolamento "4")
A) Propagazione del fuoco lungo i cavi
I cavi in aria istallati individualmente, ciò distanziati tra di loro di almeno 250 mm, devono rispondere alla
prova di non propagazione della Norma CEI 20-35.
Quando i cavi sono raggruppati in ambiente chiuso in cui sia da contenere il pericolo di propagazione di
un eventuale incendio, essi devono avere i requisiti di non propagazione dell'incendio in conformità alla
Norma CEI 20-22.
B) Provvedimenti contro il fumo
Allorché i cavi siano istallati in notevole quantità in ambienti chiusi frequentati dal pubblico e di difficile e
lenta evacuazione, si devono adottare sistemi di posa atti ad impedire il dilagare del fumo negli ambienti
stessi o in alternativa ricorrere all'impiego di cavi a bassa emissione di fumo secondo le Norme CEI 2037 e 20-38.
C) Problemi connessi allo sviluppo di gas tossici e corrosivi
Qualora i cavi in quantità rilevanti siano istallati in ambienti chiusi, frequentati dal pubblico, oppure si
trovino a coesistere in ambiente chiuso con apparecchiature particolarmente vulnerabili da agenti
corrosivi, deve essere tenuto presente il pericolo che i cavi stessi bruciando sviluppino gas tossici e
corrosivi.
Ove tale pericolo sussista occorre fare ricorso all'impiego di cavi aventi la caratteristica di non sviluppare
gas tossici e corrosivi ad alte temperature secondo Norma CEI 20-37 e 20-38.
Art. E9 - COLORI DISTINTIVI DEI CAVI I conduttori impiegati nella esecuzione degli impianti devono essere contraddistinti dalle colorazioni previste
dalle vigenti tabelle di unificazione CEI-UNEL 00722 e 00712. In particolare i conduttori di neutro e
protezione devono essere contraddistinti rispettivamente ed esclusivamente con il colore blu chiaro e con il
bicolore giallo-verde. Per quanto riguarda i conduttori di fase, devono essere contraddistinti in modo univoco
per tutto l'impianto dai colori: nero, grigio(cenere) e marrone.
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Art. E10 - SEZIONE MINIMA DEI CONDUTTORI Indipendentemente dai carichi, i conduttori da impiegare devono avere una tensione nominale di isolamento
adeguata e sezione non inferiore a quella riportata nella seguente tabella:
illuminazione
e relative
prese a spina
usi elettrodomestici
e relative prese a
spina
circuiti dorsali e derivazioni
alle singole prese
derivazioni ai singoli punti luce
dorsali destinate alimentazione
anche un apparecchio cottura
dorsali in altri casi
derivazioni app. Cottura
altre derivazioni e singole prese
montanti al servizio di singole utenze
2,5 mmq
1,5 mmq
6 mmq
4 mmq
4 mmq
2,5 mmq
6 mmq
CADUTA DI TENSIONE
Gli impianti devono essere dimensionati in modo che la tensione misurata in qualsiasi punto dell'impianto
utilizzatore e col relativo carico di progetto non presenti una caduta di tensione superiore al 4% rispetto alla
tensione nominale di consegna, e salvo diverse prescrizioni.
PROTEZIONE DELLE CONDUTTURE
I conduttori che costituiscono gli impianti devono essere protetti contro le sovracorrenti causate da
sovraccarichi o corto circuiti, in ottemperanza alle prescrizioni delle Norme CEI 64-8 .
In particolare, la loro portata (Iz) deve essere superiore o almeno uguale alla corrente di impiego (Ib) che
rappresenta la corrente in funzione della massima potenza da trasmettere in regime permanente.
Gli interruttori automatici magnetotermici da istallare a loro protezione devono avere una corrente nominale
(In) compresa tra la corrente di impiego del conduttore (Ib) e la corrente di funzionamento (If) minore o
uguale a 1,45 volte la portata (Iz).
In tutti i casi devono essere soddisfatte le seguenti relazioni:
Ib ≤ In ≤ Iz
If ≤ 1,45 Iz
La sezione dei conduttori neutri non deve essere inferiore a quella dei corrispondenti conduttori di fase. Per
conduttori in circuiti polifasi, con sezione superiore a 16 mmq, la sezione dei conduttori neutri può essere
ridotta alla metà di quella dei conduttori di fase, col minimo tuttavia di 16 mmq (per conduttori di rame)
purché siano soddisfatte le condizioni dell'art. 3.1.07 delle Norme CEI 64-8.
SEZIONE MINIMA DEI CONDUTTORI DI TERRA E PROTEZIONE
La sezione dei conduttori di terra e di protezione, ciò dei conduttori che collegano all'impianto di terra le parti
da proteggere contro i contatti indiretti, non deve essere inferiore a quella indicata nella seguente tabella
tratta dalle Norme CEI 64-8:
Sezione del conduttore
che alimenta la macchina o l'apparecchio
mmq
cond.protez.facente
parte dello stesso
cavo o tubo del cond.
di fase mmq
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cond.protez.facente
parte dello stesso
Cavo o nello stesso
tubo della fase mmq
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minore o uguale 16 mmq
sezione del conduttore
di fase
2,5 se protetto
meccanicamente
4 se non protetto
16
16
metà della sezione del
conduttore di fase; nei
cavi multipolari, la sezione specificata dalle rispettive Norme
metà della sezione del
conduttore di fase; nei
cavi multipolari, la sezione specificata dalle rispettive Norme
maggiore di 16
e minore o uguale a 35
maggiore di 35 mmq
SEZIONE MINIMA DEL CONDUTTORE DI TERRA
La sezione del conduttore di terra deve essere non inferiore a quella del conduttore di protezione suddetto
con i minimi di seguito indicati:
sezione minima mmq.
 protetto contro la corrosione
ma non meccanicamente
16 (Cu) 16 (Fe)
 non protetto contro la corrosione
25 (Cu) 50 (Fe)
In alternativa ai criteri sopra indicati ammesso il calcolo della sezione minima del conduttore di protezione
mediante il metodo analitico indicato al paragrafo a) dell'art. 9.6.01 delle Norme CEI 64-8.
SEZIONE MINIMA DEI CONDUTTORI EQUIPOTENZIALI
I conduttori equipotenziali principali devono avere una sezione minima non inferiore a metà di quella del
conduttore di protezione principale dell'impianto con un minimo di 6 mmq.
Non richiesto comunque che la sezione superi 25 mmq se il conduttore equipotenziale in rame, o una
sezione di conduttanza equivalente se il conduttore in materiale diverso.
Art. E11 - RESISTENZA DI ISOLAMENTO Per tutte le parti dell'impianto comprese tra due fusibili o interruttori automatici successivi o poste a valle
dell'ultimo fusibile o interruttore automatico, la resistenza di isolamento verso terra o fra conduttori
appartenenti a polarità diverse non deve essere inferiore a:
 500.000 ohm per i sistemi a tensione nominale verso terra superiore a 50 Volt;
 250.000 ohm per i sistemi a tensione terra inferiore a 50 Volt.
Art. E12 - VERIFICHE DI COLLAUDO GENERALI Ad impianto ultimato si deve provvedere alle seguenti verifiche di collaudo:
 rispondenza alle disposizioni di Legge;
 rispondenza alle prescrizioni dei VV.FF.;
 rispondenza alle prescrizioni particolari concordate in sede di offerta;
 rispondenza alle Norme CEI relative al tipo di impianto come di seguito descritto.
ESAME A VISTA
Deve essere eseguita una ispezione visiva per accertarsi che gli impianti siano realizzati nel rispetto delle
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prescrizioni delle Norme generali, delle Norme degli impianti di terra e delle Norme particolari riferentesi
all'impianto installato. Detto controllo deve accertare che il materiale elettrico, che costituisce l'impianto fisso,
sia conforme alle relative Norme, sia scelto correttamente ed installato in modo conforme alle prescrizioni
normative e non presenti danni visibili che possano compromettere la sicurezza.
Tra i controlli a vista, devono essere effettuati i controlli relativi a:
 protezioni, misura delle distanze in caso di protezione con barriere, presenza di adeguati dispositivi di
sezionamento e interruzione, polarità, scelta del tipo di apparecchi e misure di protezione adeguate alle
influenze esterne;
 identificazione dei conduttori di neutro e di protezione, fornitura di schemi, cartelli ammonitori,
identificazione di comandi e protezioni, collegamenti dei conduttori. È opportuno che tali controlli inizino
durante il corso dei lavori.
VERIFICA DEL TIPO E DIMENSIONAMENTO DEI COMPONENTI DELL'IMPIANTO E DELLA
APPOSIZIONE DEI CONTRASSEGNI DI IDENTIFICAZIONE.
Si deve verificare che tutti i componenti dei circuiti messi in opera nell'impianto utilizzatore siano del tipo
adatto alle condizioni di posa ed alle caratteristiche dell'ambiente, nonché correttamente dimensionati in
relazione ai carichi reali in funzionamento contemporaneo, o, in mancanza di questi, in relazione a quelli
convenzionali.
Per i cavi conduttori si deve controllare che il dimensionamento sia fatto in base alle tabelle CEI-UNEL;
inoltre si deve verificare che i componenti siano dotati dei debiti contrassegni di identificazione, ove prescritti.
VERIFICA DELLA SFILABILITÀ DEI CAVI
Si deve estrarre uno o pi cavi dal tratto di tubo o condotto compreso tra due cassette o scatole successive e
controllare che questa operazione non abbia provocato danneggiamenti agli stessi. La verifica va eseguita
su tratti di tubo o condotto per una lunghezza pari complessivamente ad una percentuale tra l'1 ed il 5%
della lunghezza totale.
A questa verifica si aggiungono anche quelle relative al rapporto tra il diametro interno del tubo o condotto e
quello del cerchio circoscritto al fascio di cavi in questi contenuto, ed al dimensionamento dei tubi o condotti.
MISURA DELLA RESISTENZA DI ISOLAMENTO
Si deve eseguire con l'impiego di un ohmmetro la cui tensione continua sia circa 125 V nel caso di misura su
parti di impianto di categoria 0, oppure su parti di impianto alimentate a bassissima tensione di sicurezza
;circa 500 V in caso di misura su parti di impianto di 1° Categoria.
La misura si deve effettuare tra l'impianto (collegando insieme tutti i conduttori attivi ed il circuito di terra, e
tra ogni coppia di conduttori tra loro. Durante la misura gli apparecchi utilizzatori devono essere disinseriti; la
misura relativa ad ogni circuito intendendosi per tale la parte di impianto elettrico protetto dallo stesso
dispositivo di protezione.
I valori minimi per costruzioni tradizionali sono:
 500.000 ohm per sistemi a tensione nominale superiore a 50 Volt;
 500.000 ohm per sistemi a tensione nominale inferiore o uguale a 50 Volt; I valori minimi ammessi per
costruzioni prefabbricate sono:
 500.000 ohm per sistemi a tensione nominale superiore a 50 Volt;
 500.000 ohm per sistemi a tensione nominale inferiore o uguale a 50 Volt;
MISURA DELLE CADUTE DI TENSIONE
La misura delle cadute di tensione deve essere eseguita tra il punto di inizio dell'impianto ed il punto scelto
per la prova; si inseriscono un voltmetro nel punto iniziale ed un altro nel secondo punto ( i due strumenti
devono avere la stessa classe di precisione).
Devono essere alimentati tutti gli apparecchi utilizzatori che possono funzionare contemporaneamente: nel
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caso di apparecchiature con assorbimento di corrente istantaneo si fa riferimento al carico convenzionale
scelto come base per la determinazione della sezione delle condutture.
Le letture dei due voltmetri si devono eseguire contemporaneamente e si deve procedere poi alla
determinazione della caduta di tensione percentuale che non deve essere superiore al 4%.
VERIFICA DELLE PROTEZIONI CONTRO I CORTO CIRCUITI ED I SOVRACCARICHI
Si deve controllare che:
 il potere di interruzione degli apparecchi di protezione contro i corto circuiti sia adeguato alle condizioni
dell'impianto e della sua alimentazione;
 la taratura degli apparecchi di protezione contro i sovraccarichi sia correlata alla portata dei conduttori
protetti dagli stessi.
VERIFICA DELLE PROTEZIONI CONTRO I CONTATTI INDIRETTI
Devono essere eseguite le verifiche dell'impianto di terra descritte nelle Norme CEI 64-8. Si ricorda che per
gli impianti soggetti alla disciplina del D.P.R. 547 va effettuata la denuncia degli stessi alle Unità Sanitarie
Locali (USL) a mezzo dell'apposito modulo, fornendo gli elementi richiesti e cioè i risultati delle misure della
resistenza di terra.
Si devono effettuare le verifiche sotto descritte:
 esame a vista dei conduttori di terra e di protezione. Si intende che andranno controllate sezioni, materiali
e modalità di posa, nonché lo stato di conservazione sia dei conduttori stessi che delle giunzioni.
Si deve inoltre controllare che i conduttori di protezione assicurino il collegamento tra i conduttori di terra ed il
morsetto di terra degli utilizzatori fissi ed il contatto di terra delle prese a spina.
Si deve eseguire la misura del valore della resistenza di terra dell'impianto, utilizzando un dispersore
ausiliario ed una sonda di tensione con appositi strumenti di misura o con il metodo voltamperometrico.
La sonda di tensione ed il dispersore ausiliario vanno posti ad una sufficiente distanza dall'impianto di terra e
tra loro; si possono ritenere ubicati in modo corretto quando sono sistemati ad una distanza dal suo contorno
pari a 5 volte la dimensione massima dell'impianto stesso; quest'ultima nel caso di semplice dispersore a
picchetto può assumersi pari alla sua lunghezza.
Una pari distanza va mantenuta tra la sonda di tensione ed il dispersore ausiliario.
Deve essere controllato, in base ai valori misurati, il coordinamento degli stessi con l'intervento nei tempi
previsti dei dispositivi di massima corrente differenziale.
Per gli impianti con fornitura in media tensione, detto valore va controllato in base a quello della corrente
convenzionale di terra, da richiedersi al Distributore di energia elettrica.
Quando occorre, sono da effettuare le misure delle tensioni di contatto e di passo. Queste sono di regola
eseguite da professionisti ,ditte o Enti specializzati.
Nei locali da bagno deve essere eseguita la verifica del collegamento equipotenziale tra le tubazioni
metalliche di adduzione e di scarico delle acque, tra le tubazioni e gli apparecchi sanitari, tra il collegamento
equipotenziale ed il conduttore di protezione. Detto controllo da eseguirsi prima della muratura degli
apparecchi sanitari.
Art. E13 - STANDARD DI QUALITÀ DELLE VARIE APPARECCHIATURE Gli impianti oggetto dell'appalto dovranno integrare e completare parti d'impianto già realizzate, pertanto
laddove non meglio specificato, è inteso che lo standard di qualità debba corrispondere a quello degli
apparecchi e dispositivi già installati.
 SERIE CIVILE DI PRESE INTERRUTTORI ECC.
 BTICINO
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








 AVE
 VIMAR
INTERRUTTORI DI MANOVRA E PROTEZIONE
 BTICINO
 ABB
 SCHNEIDER ELECTRIC
QUADRI ELETTRICI E CARPENTERIA
 ABB
 SCHNEIDER ELECTRIC
 BTICINO
CORPI ILLUMINANTI DI TIPO GENERALE
 ZUMTOBEL
 THORN LIGHTING
 DISANO
CORPI ILLUMINANTI PER BAGNI SERVIZI ECC.
 PRISMA
CORPI ILLUMINANTI EMERGENZA:
 OVA
 BEGHELLI
IMPIANTI DI ANTINTRUSIONE
 STS ELETTRONICA
 ELKRON
IMPIANTI DI ANTINTRUSIONE
 DEF ITALIA
 BOSCH
 NOTIFIRE
CAVI E CONDUTTORI
 ARISTON CAVI
 CEAT
 PRYSMIAN
TUBI FLEX E PVC RIGIDO
 DIELETTRIX
 INSET
 ROMANPLASTIC
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